Il sintomo arriva per guarirci

Il sintomo arriva per guarirci
Irene De Vivo
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Analitico Archetipico
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
2.10.2025
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In Egitto, dopo la morte e prima della mummificazione, ogni organo veniva riposto in un vaso con la forma della testa di un animale, a significare che ad ogni parte del corpo corrispondesse una divinità e in esso fosse riposta la sua intelligenza. Oggi ricordiamo di avere un corpo soltanto quando inizia a cadere a pezzi e lo malediciamo senza renderci conto che può comunicare con noi, rivelandoci i nostri bisogni attraverso la propria voce interiore: il sintomo.

La parola “sintomo” deriva dal greco symptoma e significa “ciò che accade insieme, evento concomitante ”, da syn- ('insieme') e piptein ('cadere'), suggerendo qualcosa che 'cade insieme' a una condizione sottostante..

Per la psicologia junghiana il sintomo è teleologico, cioè ha uno scopo, è una soluzione creativa che permette la trasformazione. Una psiche malata, sofferente e tormentata impone un arresto e una resa. Quando i nostri bisogni vengono rinnegati, arriva il sintomo, affinché quella parte non riconosciuta possa trovare spazio di espressione e realizzazione.

Accade così che anche i desideri inconsci e gli impulsi in contrasto con la coscienza morale e con il modo in cui ci raccontiamo di dover essere, vengono rimossi e riemergono attraverso la malattia per esistere, per essere ascoltati ed integrati nella coscienza.

Il sintomo è una possibilità

Abituati a far scivolare la vita nelle routine e nei doveri, tralasciamo costantemente il corpo e l'anima, dimenticando che sono dimensioni essenziali del nostro essere, non semplici strumenti da usare in funzione dei nostri obiettivi. Grazie al dolore iniziamo a:

  • osservarci;
  • sentire la nostra vulnerabilità;
  • riflettere su noi stessi.
SHVETS production - Pexels

Arriva così inaspettato il sintomo, che si insinua e arresta il nostro solito modo di muoverci nel mondo. Rompe un equilibrio per portare in quel ritmo di vita una presenza più consapevole di sé. Guardando in quella rottura e ascoltando il sintomo, possiamo ritrovare nuovi modi di:

  • essere;
  • riflettere sulla strada che stiamo percorrendo;
  • ritrovare una vita piena di senso.

Il sintomo è una voce che proviene dall’inconscio e catapulta la nostra attenzione dal mondo fuori al mondo dentro.

Dialogare con una voce interiore

Lottando contro il sintomo, i nostri dolori possono forse placarsi, anestetizzati dai farmaci; ma, se non ne comprendiamo il significato, torneranno a farci visita sotto altre forme, ancora più prepotenti e invalidanti. Al contrario, se attiviamo un dialogo con il sintomo, esso può indicarci una nuova via: lasciandoci guidare, possiamo ristabilire un’armonia più autentica con noi stessi.

‍‍Cos'è un sintomo? Definizione ed etimologia

Un sintomo è una manifestazione soggettiva di un malessere o di una malattia, percepita e riportata dalla persona che la sperimenta. A differenza di un 'segno', il sintomo non è oggettivamente misurabile, ma viene riferito dalla persona che lo sperimenta. 

La differenza tra sintomo, segno e sindrome

Nel linguaggio comune e medico, è importante distinguere tra tre termini correlati:

  • Sintomo: una sensazione soggettiva riportata dal paziente (es. 'sento nausea', 'ho mal di testa').
  • Segno: un'evidenza oggettiva e misurabile rilevata da un professionista sanitario (es. febbre a 38.5°C, eruzione cutanea).
  • Sindrome: un insieme caratteristico di segni e sintomi che si presentano insieme e definiscono un quadro clinico specifico.

Le diverse tipologie di sintomi

I sintomi possono essere classificati in vari modi per comprenderli meglio:

  • Sintomi fisici: riguardano il corpo (es. dolore, affaticamento, vertigini).
  • Sintomi psicologici o emotivi: riguardano la sfera mentale ed emotiva (es. ansia, tristezza, irritabilità, attacchi di panico).
  • Sintomi cognitivi: impattano le funzioni mentali (es. difficoltà di concentrazione, perdita di memoria).
  • Sintomi comportamentali: si manifestano attraverso le azioni (es. isolamento sociale, insonnia, cambiamenti nell'appetito).

Il sintomo come messaggio: il significato in psicologia

Dal punto di vista psicologico, in particolare nell'approccio junghiano, il sintomo non è solo un disturbo da eliminare, ma un messaggio dell'inconscio. È una 'soluzione creativa' che la nostra psiche adotta per portare alla luce un bisogno inascoltato, un conflitto interiore o una parte di noi che chiede di essere riconosciuta e integrata. Ascoltare il sintomo significa aprire un dialogo con la nostra interiorità per ritrovare un nuovo equilibrio.

Dal sintomo alla consapevolezza: inizia il tuo percorso

Comprendere un sintomo, sia esso fisico o psicologico, è il primo passo per prendersi cura di sé. Non è un nemico da combattere, ma un alleato che ci invita a guardarci dentro. Se senti che i tuoi sintomi stanno cercando di dirti qualcosa, un percorso psicologico può aiutarti a decifrare il messaggio e a trasformare il malessere in un'opportunità di crescita.

Un terapeuta può offrirti uno spazio sicuro per esplorare ciò che senti e trovare le strategie giuste per stare meglio. Se vuoi iniziare a capire cosa si nasconde dietro i tuoi sintomi, noi siamo qui per ascoltarti. Inizia il questionario per trovare il tuo psicologo online.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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