Tipi di psicologia: quanti e quali sono?

Tipi di psicologia: quanti e quali sono?
Irene Santamaria
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento psicoterapia ipnotica
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
6.10.2025
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La psicologia, il cui nome deriva dal greco e significa “discorso sull'anima”, è la scienza che ci aiuta a comprendere il complesso universo della mente umana. Il suo scopo è studiare le dimensioni, sia consce che inconsce, di emozioni, pensieri e comportamenti, esplorando anche i disturbi che possono derivarne.

Nel corso della sua storia, da questa disciplina si sono sviluppati diversi tipi di psicologia, dando vita a diversi rami e metodologie. Sebbene ogni approccio abbia le sue specificità, tutti condividono un fine ultimo: promuovere il benessere della persona e migliorare la sua qualità di vita, offrendo strumenti per comprendere e gestire i processi della mente, del comportamento e delle relazioni.

Proprio per questa sua vastità, i campi di applicazione della psicologia sono tantissimi e hanno dato vita a diverse branche della psicologia, ognuna specializzata in un settore diverso della vita umana. Orientarsi tra le varie tipologie di psicologia può sembrare complesso, ma è il primo passo per capire quale professionista può fare al caso nostro. Scopriamo insieme quali sono i principali rami della psicologia e qual è il ruolo dello psicologo in ciascuno di essi.

Le principali branche della psicologia

Immaginiamo la psicologia come un grande albero: il tronco è la disciplina di base, mentre i rami rappresentano le diverse specializzazioni. Ognuna di queste branche della psicologia si concentra su un ambito specifico della vita, permettendo ai professionisti di sviluppare competenze mirate. Vediamo insieme quali sono i principali ambiti di applicazione e di cosa si occupano.

  • Psicologia clinica: è forse il ramo più conosciuto. Si occupa della comprensione, prevenzione e intervento nelle difficoltà psicologiche. Aiuta le persone ad affrontare problemi di adattamento, disturbi del comportamento e stati di sofferenza, con l'obiettivo di ripristinare il benessere e promuovere lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale. Lo psicologo clinico è anche formato per la psicodiagnostica, ovvero la diagnosi dei disturbi psichici attraverso strumenti specifici.
  • Psicologia del lavoro, delle organizzazioni e delle risorse umane: questo ambito esplora la complessa relazione tra l'individuo, il suo lavoro e l'ambiente organizzativo. L'obiettivo è duplice: migliorare l'efficacia delle prestazioni e, soprattutto, promuovere il benessere dei lavoratori. Si occupa di orientamento, consulenza di carriera, formazione e gestione dello stress. Lo psicologo in azienda, infatti, analizza il comportamento delle persone nel contesto professionale, intervenendo anche su problematiche come il burnout.
  • Psicologia dell'età evolutiva: si concentra sui processi di sviluppo cognitivo, emotivo e sociale durante l'infanzia e l'adolescenza. Questo professionista accompagna la crescita, affrontando sfide come difficoltà di apprendimento, disabilità o problematiche comportamentali come il disturbo oppositivo provocatorio. Offre inoltre il suo supporto a genitori, scuole e altre istituzioni per creare un ambiente favorevole allo sviluppo del bambino.
  • Psicologia giuridica e forense: un campo affascinante, spesso confuso con la criminologia, che applica i principi della psicologia al sistema legale. Si occupa di analizzare i processi mentali ed emotivi rilevanti per l'amministrazione della giustizia. Lo psicologo forense interagisce con tutte le figure del processo (imputati, testimoni, vittime, avvocati, giudici) e può essere chiamato a valutare l'integrità psicologica di una persona o a redigere perizie, ad esempio in casi di femminicidio, omicidio o aggressività e violenza.
psicologia branche
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  • Psicologia dell'emergenza: fornisce supporto psicologico in contesti di crisi e situazioni estreme, come catastrofi naturali, incidenti o conflitti. Il suo ruolo è cruciale per aiutare le persone a elaborare l'accaduto e prevenire l'insorgere del disturbo post-traumatico da stress. L'intervento non si limita a chi ha vissuto l'evento in prima persona (vittime primarie), ma si estende anche ai familiari (vittime secondarie) e agli stessi soccorritori (vittime terziarie), che sono a loro volta esposti a un forte carico emotivo.
  • Psicologia dello sport: si focalizza sugli aspetti mentali che influenzano la performance sportiva. Questo professionista lavora con atleti e squadre per potenziare la preparazione mentale, gestire l'ansia da prestazione, migliorare la concentrazione e la motivazione. Non si tratta solo di allenamento individuale: negli sport di squadra, interviene anche per ottimizzare le dinamiche di gruppo e la leadership.
  • Psicologia ambientale: esplora come l'ambiente fisico e sociale in cui viviamo influenzi il nostro benessere e comportamento. Si occupa di temi come la percezione degli spazi, l'impatto dell'urbanizzazione sulla salute mentale e fenomeni attuali come l'eco-ansia, legata alla preoccupazione per la crisi climatica.
  • Psicologia della salute: promuove il benessere e la prevenzione delle malattie analizzando il legame tra mente, corpo e contesto sociale (prospettiva biopsicosociale). Questo professionista aiuta a comprendere come credenze e atteggiamenti possano influenzare le nostre abitudini, intervenendo su comportamenti a rischio per la salute, come una scorretta percezione degli effetti della droga sull’organismo.
  • Psicologia dell'invecchiamento: si dedica al benessere psicologico durante la terza età, una fase della vita ricca di cambiamenti. Affronta le sfide specifiche di questo periodo, come il decadimento cognitivo, il rischio di isolamento sociale, l'adattamento a condizioni mediche, l'elaborazione del lutto e la paura della morte.
  • Psicologia sociale: questa branca studia come i nostri pensieri, sentimenti e comportamenti siano modellati dalla presenza, reale o immaginata, degli altri. Come disse il celebre psicologo Gordon Allport, è un'indagine su come veniamo influenzati dal contesto sociale. Gli psicologi sociali analizzano temi come il pregiudizio, la discriminazione, il conformismo e le dinamiche di gruppo. Tra gli studi più noti di questo campo ci sono l'esperimento di Stanford e l'esperimento di Milgram sull'obbedienza all'autorità.
  • Psicologia di comunità: va oltre l'individuo per analizzare il benessere all'interno dei contesti sociali (quartieri, scuole, associazioni). Sottolinea come la sofferenza psicologica non abbia un'origine solo interiore (intrapsichica), ma sia spesso legata a fattori socioculturali, economici e organizzativi. L'obiettivo dello psicologo di comunità è promuovere l'attiva partecipazione e l'empowerment, ovvero il rafforzamento delle risorse delle comunità e delle persone che ne fanno parte.

Queste sono solo alcune delle principali tipologie di psicologia in cui un professionista può specializzarsi. Il campo è vasto e in continua evoluzione, e chi desidera approfondire può trovare la lista completa qui.

Gli orientamenti psicologici: le diverse “mappe” per la terapia

Se le branche che abbiamo visto sono il 'cosa' (l'area di intervento), gli orientamenti psicologici sono il 'come': rappresentano la lente teorica e metodologica che un terapeuta usa per guidare il percorso. Ogni approccio offre una prospettiva diversa sulla natura della sofferenza e sulle strategie per affrontarla.

La scelta di un orientamento avviene durante la scuola di specializzazione, il percorso formativo che permette a uno psicologo di diventare psicologo e psicoterapeuta. Esistono molti tipi di psicoterapia, ciascuno con un suo modello teorico. Vediamone alcuni tra i più diffusi:

  • Approccio Sistemico-Socio Costruzionista: si focalizza sulle risorse della persona e sul modo in cui il linguaggio e le narrazioni costruiscono la realtà. La terapia esplora le relazioni e i contesti sociali (come la famiglia) per co-creare nuove prospettive e soluzioni.
  • Approccio Sistemico-Relazionale: vede l'individuo non come un'isola, ma come parte di un sistema di relazioni (famiglia, coppia, lavoro). Il sintomo o il problema viene letto come un espressione di una difficoltà all'interno del sistema stesso, e la terapia lavora sulle dinamiche relazionali per generare un cambiamento.
  • Approccio Cognitivo-Comportamentale (TCC): è uno degli approcci più diffusi e si basa sulla stretta correlazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. L'idea centrale è che non sono gli eventi in sé a creare sofferenza, ma il modo in cui li interpretiamo. La terapia aiuta a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali e i comportamenti problematici che ne derivano.
  • Approccio Psicodinamico-Psicoanalitico: derivato dalla psicoanalisi, questo approccio esplora come le esperienze passate, specialmente quelle infantili, influenzino il presente. La terapia psicodinamica si concentra sui conflitti interiori e sui meccanismi inconsci che generano sofferenza. Attraverso l'analisi della relazione terapeutica e l'interpretazione, aiuta la persona a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e a risolvere le radici profonde dei suoi problemi.
  • Approccio Psicoanalitico-Relazionale: pur avendo radici nella psicoanalisi, pone un'enfasi centrale sulle relazioni interpersonali, sia reali che interiorizzate. La relazione terapeutica stessa diventa uno strumento fondamentale per comprendere e 'riparare' i modelli relazionali disfunzionali che la persona tende a ripetere nella sua vita, come in un rapporto conflittuale tra madre e figlia adulta.
  • Approccio Analitico-Transazionale: si basa sull'analisi delle 'transazioni', ovvero gli scambi comunicativi tra le persone. Ipotizza che la nostra personalità sia composta da tre stati dell'Io (Genitore, Adulto, Bambino) e aiuta a capire come questi influenzino le nostre interazioni. Un principio cardine è quello dell'okness: ogni persona è degna di valore e rispetto, e ha la capacità di cambiare.
vari tipi di psicologia
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  • Approccio della Gestalt: appartenente alle terapie umanistiche, si concentra sul 'qui e ora' e sull'esperienza diretta. L'obiettivo è aiutare la persona a diventare più consapevole dei propri pensieri, emozioni e sensazioni corporee nel momento presente. Il terapeuta ha un ruolo attivo e stimola il paziente a entrare in contatto con i propri bisogni e a esprimersi in modo autentico.
  • Approccio Cognitivo-Costruttivista: secondo questo orientamento, ognuno di noi costruisce attivamente la propria realtà e il significato che attribuisce alle esperienze. La sofferenza non deriva dagli eventi, ma dal modo in cui li interpretiamo attraverso i nostri schemi personali. Il terapeuta aiuta la persona a diventare più consapevole di questi schemi, a esplorarli e, se necessario, a costruirne di nuovi più funzionali al proprio benessere.
  • Analisi Bioenergetica: questo approccio pone al centro la profonda connessione tra corpo e mente. Si basa sull'idea che le tensioni emotive e i traumi si 'iscrivano' nel corpo sotto forma di blocchi muscolari cronici, che limitano il flusso energetico vitale. La terapia utilizza esercizi fisici, tecniche di respirazione e lavoro sul corpo per sciogliere questi blocchi e liberare le emozioni represse.
  • Approccio Breve Focale Integrato: come suggerisce il nome, è un tipo di terapia a breve termine che si concentra su un focus specifico, ovvero il problema principale che la persona porta in terapia in quel momento. Lavorando sul qui e ora, l'obiettivo è attivare le risorse individuali per risolvere la difficoltà attuale e fornirgli strumenti pratici da poter utilizzare anche in futuro, in autonomia.

Oltre agli orientamenti psicoterapeutici, esistono anche altre aree di alta formazione che uno psicologo può integrare nel suo percorso per offrire un supporto ancora più specifico, ad esempio in:

  • Sessuologia: un campo vasto che integra aspetti psicologici, medici e socioculturali per affrontare le tematiche legate alla sessualità. Si occupa sia di disturbi della sfera sessuale (come disfunzioni erettili o anorgasmia) sia di questioni più ampie come l'identità di genere, l'asessualità o la disforia di genere.
  • Psicologia perinatale: offre supporto ai genitori e alla famiglia durante il delicato periodo che va dal concepimento ai primi anni di vita del bambino. L'obiettivo è promuovere il benessere di tutto il sistema familiare e sostenere i processi evolutivi di neonati e bambini.
  • Psiconcologia: fornisce un supporto psicologico mirato a pazienti e familiari che affrontano una diagnosi di cancro. Aiuta a gestire l'impatto emotivo della malattia, a elaborare l'esperienza e a trovare nuove risorse per affrontare un evento così destabilizzante.

Un approccio integrato: la collaborazione con altri professionisti

Il benessere di una persona è un sistema complesso, e per questo motivo il percorso psicologico può trarre grande beneficio dalla collaborazione con altre figure professionali. Tra i professionisti con cui può collaborare lo psicologo ci sono medici (come pediatri, neurologi e psichiatri), logopedisti, tecnici della riabilitazione, infermieri, dietologi, nutrizionisti e assistenti sociali. In Unobravo, ad esempio, psicologi e psicoterapeuti online possono essere affiancati da:

  • Psichiatra: è un medico specializzato in psichiatria. A differenza dello psicologo, che ha una laurea in psicologia, lo psichiatra può prescrivere farmaci. Questa competenza è fondamentale in molte situazioni, ad esempio per il trattamento di alcuni disturbi come il disturbo borderline di personalità. La collaborazione tra psicologo e psichiatra permette di integrare supporto psicologico e terapia farmacologica, offrendo una cura più completa. Per approfondire, puoi leggere il nostro articolo su come lavorare come psicologo.
  • Nutrizionista: la collaborazione con un nutrizionista è preziosa per affrontare le sfide legate all'alimentazione, come i disturbi del comportamento alimentare, dove gli aspetti emotivi e nutrizionali sono profondamente intrecciati.
  • Personal Trainer: l'attività fisica è un potente alleato del benessere psicologico. Un personal trainer può aiutare a definire un percorso di allenamento che non solo raggiunga obiettivi fisici, ma che contribuisca anche a migliorare l'umore, ridurre lo stress e aumentare l'autostima.

Quando rivolgersi a uno psicologo?

Di fronte a così tanti tipi di psicologia e approcci, è naturale chiedersi: quando è il momento giusto per rivolgersi a uno psicologo? La risposta è che non c'è un'unica regola: ogni volta che senti un bisogno, una difficoltà o semplicemente il desiderio di capirti meglio, è possibile trovare il professionista adatto ad accompagnarti.

Come abbiamo visto, le discipline psicologiche offrono un'ampia gamma di strumenti per affrontare e gestire le sfide della vita, che si tratti di difficoltà clinicamente significative o di problemi, grandi o piccoli, che toccano la nostra quotidianità.

Tuttavia, proprio questa ricchezza di opzioni può rendere la scelta dello psicologo a cui affidarsi un passo complicato. Per rispondere a questa esigenza, Unobravo ha sviluppato un sistema di matching pensato per aiutarti a trovare, tra più di 7.000 professionisti, quello più in linea con le tue esigenze e preferenze uniche.

Il processo è semplice: basta compilare il questionario. Una volta ricevuto l'abbinamento con il professionista, potrai svolgere un primo colloquio conoscitivo gratuito, per sentire se si è creata la giusta sintonia.

A seconda delle tue necessità, il percorso potrà variare per durata e metodo, e potrà svolgersi online, come con gli psicologi di Unobravo, in presenza o con uno psicologo a domicilio. Al di là di ogni approccio, però, un principio rimane fondamentale: la qualità della relazione terapeutica e la creazione di un setting terapeutico sicuro. Questi elementi sono il cuore di ogni percorso di benessere e crescita personale.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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