Nelle relazioni umane, che siano d’amore, d’amicizia o professionali, è impossibile non sbagliare mai. L'errore fa parte della nostra natura. Eppure, ammettere di aver sbagliato e chiedere scusa è un passo che può sembrare incredibilmente difficile. Non si tratta di un gesto di debolezza, ma di un atto di grande coraggio e responsabilità che ha il potere di sanare le ferite e rafforzare i legami.
Il ruolo del senso di colpa e della vergogna
Anche quando le intenzioni sono le migliori, può capitare di non comprendere a fondo il punto di vista dell’altro, di agire con distrazione o di rendersi conto troppo tardi di aver ferito una persona a cui teniamo. In questi momenti, è naturale che emergano emozioni intense e complesse come il senso di colpa e la vergogna.
Il senso di colpa e la vergogna sono entrambe emozioni “sociali”, legate alla consapevolezza di sé e al modo in cui ci percepiamo in relazione agli altri. Sebbene spesso confuse, hanno funzioni molto diverse.
La colpa è un’emozione che si concentra su un’azione specifica: la proviamo quando sentiamo di aver fatto qualcosa di sbagliato. Se gestita in modo sano, può essere estremamente utile e adattiva, perché ci spinge ad assumerci la responsabilità del nostro comportamento e a cercare di rimediare.
La vergogna, invece, è più pervasiva e si concentra su di noi come persone. Non è “ho fatto qualcosa di sbagliato”, ma “sono sbagliato”. Pur essendo un’emozione comprensibile, può diventare un ostacolo quando si deve chiedere scusa per un comportamento sbagliato, perché ci fa sentire inadeguati e ci spinge a nasconderci. Esistono principalmente due forme di vergogna:
- Vergogna esterna: legata a ciò che immaginiamo gli altri pensino di noi e al timore del loro giudizio.
- Vergogna interna: riguarda i pensieri e i sentimenti negativi che proviamo verso noi stessi e che spesso si manifesta con una forte autocritica.
Criticare se stessi e pensare di essere sbagliati, infatti, può portare a ritirarsi, nascondersi, evitare il confronto, impedendo così di scusarsi in modo sereno e sincero.
Questo non significa che la vergogna sia inutile. Al contrario, ogni emozione esiste per dirci qualcosa e guidarci. La vergogna, in particolare, ha una funzione sociale importante: ci aiuta a interiorizzare le norme del gruppo a cui apparteniamo e a evitare comportamenti che potrebbero portare all'esclusione. È un segnale che ci aiuta a navigare le complesse regole della convivenza.
Quando si commette un errore, la sfida è riuscire a sentire di aver sbagliato senza che questo sentimento si trasformi in un giudizio negativo su tutto il nostro essere. Ma come ammettere un errore senza esserne schiacciati? Lo psicologo Aaron Beck ha studiato a fondo questi meccanismi, individuando alcuni “errori di pensiero”, o distorsioni cognitive, che alimentano la vergogna e ci impediscono di scusarci. Una delle più comuni è l'etichettamento: un meccanismo mentale che, dopo un errore, ci porta a definirci interamente in base a quell'azione, facendoci pensare “sono sbagliato” invece di “ho fatto qualcosa di sbagliato”.
L'importanza di chiedere scusa e riparare all'errore
Dopo aver commesso un errore, il senso di colpa può farci sentire bloccati. Ma è proprio qui che si apre una possibilità: nulla è perduto, perché si può riparare. Riparare non significa cancellare il passato o far finta che nulla sia successo, ma costruire qualcosa di nuovo a partire dalla frattura. Sapere di poter sbagliare e avere gli strumenti per rimediare è fondamentale per il benessere di una relazione. Anzi, potremmo dire che è meglio saper sbagliare e riparare che evitare a tutti i costi l'errore. Delle scuse sincere, infatti, possono rafforzare le relazioni, dimostrando rispetto, cura e la volontà di non lasciare che un conflitto si ingigantisca.
Porre le proprie scuse è spesso il primo, fondamentale passo per tentare di riparare il danno. È un gesto che può aprire la strada al chiedere perdono e alla riconciliazione, un ponte che permette di ricostruire la fiducia e sanare un legame ferito.
L'arte di chiedere scusa: la prospettiva della psicologia
Per comprendere meglio l'importanza di chiedere scusa, la ricerca psicologica ci offre spunti preziosi. Ad esempio, uno studio condotto da Howell e colleghi ha esplorato la tendenza a scusarsi, mostrando che punteggi più alti sono associati a maggior benessere, accettazione, auto-compassione e mentalità di crescita.. Secondo la ricerca, chi ha una maggiore capacità di chiedere scusa tende ad avere anche altre qualità importanti:
- Accettazione: la capacità, legata alla pratica della mindfulness, di accogliere le proprie emozioni (come senso di colpa e ansia) senza giudizio.
- Self-compassion: (o autocompassione) la capacità di trattarsi con gentilezza e comprensione di fronte a errori e difficoltà, invece che con eccessiva autocritica. Risorsa fondamentale per gestire la vergogna e l’autocritica.
- Mentalità di crescita: la tendenza a credere che le persone possano cambiare e migliorare, inclusi sé stessi.
Allo stesso tempo, lo studio ha notato che chi sa chiedere scusa ha una minore tendenza a evitare i problemi e presenta meno tratti di personalità associati al narcisismo. L'atto di scusarsi, quindi, dal punto di vista della psicologia, è un processo complesso che favorisce l'autoconsapevolezza, il senso di responsabilità, l'empatia e la capacità di riparare. Sono tutti elementi chiave per la crescita personale e per la salute delle nostre relazioni.

Come chiedere scusa in modo efficace: 5 consigli pratici
Chiedere scusa è un gesto nobile e, contrariamente a quanto si possa pensare, non è un segno di debolezza. È uno strumento potente per riparare uno strappo relazionale. Tuttavia, per essere davvero efficace, non è sufficiente pronunciare la parola “scusa”. Un scusa vuota può anzi peggiorare le cose.
Allora, come scusarsi con una persona in modo che il gesto sia davvero significativo? Delle scuse efficaci richiedono alcuni elementi chiave che facilitano la connessione emotiva e la comprensione reciproca. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutare a trasformare le scuse in un momento riparativo.
1. Guardati dentro con onestà
Prima di parlare con l'altra persona, prenditi un momento per te. Il primo passo per ammettere un errore è capire le motivazioni del tuo comportamento, senza filtri. Prova a porti qualche domanda:
- Quali erano le mie vere intenzioni?
- Quali emozioni stavo provando in quel momento (rabbia, stanchezza, paura)?
Lo scopo è comprendere, non giudicare né giustificare. Prova a ricostruire l'accaduto con onestà, come se fossi uno spettatore esterno. Questa chiarezza interiore è la base per scuse autentiche.
2. Prova a metterti nei panni dell’altro
Ora sposta il focus da te all'altra persona. Prova a immaginare quali emozioni, pensieri e sensazioni può aver provato a causa del tuo comportamento. Questo esercizio di empatia è cruciale, che tu debba chiedere scusa alla persona che ami o a un collega.
Un avvertimento importante: mentre fai questo, sospendi il giudizio verso te stesso. L'obiettivo è capire, non punire il \"colpevole\". Ricorda anche che la tua è solo un'ipotesi. Non puoi sapere con certezza come si sia sentita l'altra persona; solo lei potrà raccontartelo. Ma questo sforzo ti prepara all'ascolto.
3. Passa all’azione: esprimi le tue scuse
È il momento del confronto. Avvicinati all'altra persona con un atteggiamento calmo e aperto. Inizia condividendo la consapevolezza che hai raggiunto, senza cercare scuse. Potresti dire qualcosa come: “Ho riflettuto e ho capito di aver sbagliato”. Poi, puoi esprimere le tue scuse in modo chiaro, ad esempio con una frase semplice come “Ti chiedo scusa se ho sbagliato”.
Mostra di aver provato a capire il suo punto di vista, ma poi lascia a lei o lui la parola, chiedendo di correggerti o aggiungere ciò che sente. Questo dimostra che non stai solo facendo un monologo, ma che la stai ascoltando davvero e che vuoi capire.
4. Proponi un piano per il futuro
Le parole sono importanti, ma le azioni di più. Per dimostrare che le tue scuse sono sincere, è fondamentale guardare al futuro. Condividi come pensi di agire per evitare che la stessa cosa accada di nuovo. Questo non deve essere un piano vago, ma un impegno concreto. Per esempio:
- “D'ora in poi, starò più attento a questo aspetto della nostra relazione.”
- “La prossima volta, ti chiederò cosa ne pensi prima di prendere una decisione che ci riguarda entrambi.”
- “Per non dimenticarlo più, mi segnerò subito in agenda i nostri impegni condivisi.”
Infine, chiedi se c'è altro che puoi fare. Questo trasforma il momento delle scuse in un'opportunità per costruire un assetto collaborativo e trovare insieme un modo per come farsi perdonare.
5. Impegnati a mantenere la promessa
Questo è il passo più importante. Quando decidiamo di chiedere perdono, non stiamo solo chiudendo un capitolo spiacevole, ma ci stiamo assumendo l'impegno di migliorare il nostro comportamento futuro. La fiducia si ricostruisce con la coerenza tra le parole e i fatti.
Se c'è stato un confronto onesto e l'altra persona ha deciso di perdonare il tuo errore, onora la sua fiducia. Mantenere l'impegno preso renderà il vostro legame più forte e resiliente.

Il valore prezioso delle scuse nella crescita personale
Che si debba chiedere scusa alla persona che ami, a un amico, a un genitore o a un collega, il processo richiede sempre energia e la disponibilità a guardarsi dentro ammettendo i propri errori. Può sembrare un percorso faticoso, e a volte lo è. Per chi sente di “non saper chiedere scusa”, un'autovalutazione onesta può apparire come una montagna da scalare. Ma vale la pena tentare.
Imparare a chiedere scusa senza umiliarsi, ma con autenticità, è un investimento a lungo termine sulla qualità delle nostre relazioni. Può restituire intimità, ricostruire la fiducia e portare una profonda serenità. Se senti che questa difficoltà sta avendo un impatto importante sui tuoi legami, o se i conflitti ti sembrano ingestibili, parlarne con un professionista può fare la differenza. Un percorso psicologico può aiutarti a esplorare le radici di queste dinamiche e a sviluppare nuovi strumenti per comunicare e vivere le tue relazioni in modo più sano e soddisfacente.