Il disturbo narcisistico di personalità: oltre i luoghi comuni

Il disturbo narcisistico di personalità: oltre i luoghi comuni
Silvana Ester Neri
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
8.10.2025
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Il termine narcisismo è ormai parte del nostro linguaggio quotidiano, spesso usato per descrivere un'ammirazione eccessiva per sé stessi. È facile cadere nei luoghi comuni e pensare a una persona con tratti narcisistici semplicemente come a qualcuno di egocentrico e vanitoso.

Tuttavia, la realtà è molto più complessa. Per questo nasce l'esigenza di capire più a fondo cosa significa narcisismo, andando oltre gli stereotipi. Quali sono le vere caratteristiche di una personalità con questi tratti? E, soprattutto, quando un tratto narcisistico diventa un vero e proprio disturbo narcisistico di personalità?

In questo articolo esploreremo insieme il significato del narcisismo, distinguendo tra quello che può essere considerato un tratto sano e funzionale e il narcisismo patologico. Analizzeremo le possibili cause, i sintomi e i percorsi di supporto per chi vive questa condizione o si relaziona con una persona che ne soffre.

Per capire cos'è il narcisismo, può essere utile partire dalle sue radici, che affondano nel potente mito greco di Narciso.

Che cos'è il narcisismo

Narciso è un giovane cacciatore di grande bellezza che respinge i suoi pretendenti rifiutando il loro amore. In particolare porta alla morte Aminia, un giovane a cui regala una spada con la quale si trafigge invocando, prima di morire, la punizione divina.

E, in effetti, gli dei danno ascolto al giovane innamorato e puniscono Narciso condannandolo a innamorarsi perdutamente di sé. Il mito ci racconta diverse versioni dell'epilogo di Narciso: alcuni racconti lo vogliono morto annegato mentre tenta di avvicinarsi al suo riflesso, altri trafitto dalla stessa spada che aveva donato allo sfortunato pretendente.

In ogni versione del mito, Narciso muore per una passione irrealizzabile, struggendosi per un amore che non potrà mai avere: quello per sé stesso. Questo racconto assume un significato psicologico profondo, descrivendo una condizione in cui la persona è incapace di vedere al di là di sé. L'idealizzazione della propria immagine diventa una prigione che la rende, allo stesso tempo, incapace di riconoscere e accogliere le emozioni e i bisogni dell'altro.

narcisismo sano e patologico
Gustavo Fring - Pexels

Narcisismo sano e narcisismo patologico

Contrariamente a quanto si possa pensare, non tutto il narcisismo è negativo. Anzi, una certa dose di amor proprio è fondamentale per il nostro benessere. In psicologia, si ritiene che alcuni aspetti del narcisismo rappresentino un comportamento adattivo, un meccanismo sano che permette a ciascuno di noi di costruire e mantenere un'immagine stabile e coerente di sé, una continuità della propria identità nel tempo.

Nella teoria freudiana il narcisismo può essere definito come un aspetto connesso ai normali processi evolutivi degli esseri umani, che si sviluppa man mano che si matura.

Lo stesso Freud, infatti, distingueva tra un narcisismo primario e secondario, spiegando come tutti noi abbiamo una certa "quota di narcisismo" che è parte integrante del nostro sviluppo. Ogni individuo, crescendo, attraversa una fase in cui impara ad amare sé stesso, prima di poter rivolgere questo amore verso gli altri.

Questi sani bisogni narcisistici sono legati alla nostra naturale spinta all'autoconservazione e sono essenziali per costruire una solida autostima. Quando il narcisismo si manifesta in questo modo, possiamo definirlo sano o non patologico.

Una persona con un narcisismo sano è, in sostanza, qualcuno che sa riconoscere e valorizzare le proprie qualità in modo equilibrato e funzionale. Questo si traduce in una serie di capacità preziose:

  • capacità di leadership
  • empatia
  • assertività
  • consapevolezza dei propri successi e insuccessi
  • capacità di creare relazioni significative
  • sicurezza di sé
  • capacità di mettere in luce le proprie qualità.

Wendy T. Behary, una delle massime esperte sul tema del narcisismo, fondatrice e direttrice del The New Jersey Institute for Schema Therapy, parla di diversi livelli di narcisismo che si sviluppano in un continuum che va da tratti narcisistici non patologici a tratti che caratterizzano il disturbo vero e proprio e possono pregiudicare la salute mentale dell'individuo.

Ma cosa succede quando questo equilibrio si spezza? Se una persona non riesce a mantenere un'immagine di sé stabile e positiva in modo autonomo, il narcisismo può diventare problematico. È qui che si può iniziare a parlare di narcisismo patologico. Questa condizione si manifesta attraverso una continua e dolorosa fluttuazione dell'autostima e del valore che la persona si attribuisce.

Nello specifico, una persona che vive un narcisismo patologico si trova spesso in una lotta interiore costante, divisa tra due poli opposti:

  • il bisogno di mantenere un'immagine di sé grandiosa, come individuo unico che "basta a sé stesso"
  • l'insopportabile consapevolezza di aver bisogno dell'altro, con il conseguente vissuto di fragilità e vergogna.

Caratteristiche e sintomi del narcisismo patologico

Riconoscere un disturbo narcisistico di personalità può essere complesso, perché non presenta un quadro clinico unico e omogeneo. Al contrario, le sue manifestazioni possono variare molto da persona a persona, rendendo la diagnosi un compito delicato che spetta esclusivamente a un professionista.

Come definito dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), il disturbo narcisistico di personalità si caratterizza per una percezione grandiosa e pretenziosa di sé, una limitata capacità di provare empatia, un bisogno sproporzionato di attenzione e ammirazione e una tendenza a svalutare le relazioni interpersonali (Szalay et al., 2024).

Tuttavia, per comprendere meglio quali sono i sintomi del narcisismo in una sua forma problematica, possiamo individuare alcuni aspetti ricorrenti. Questi sono i sintomi che un narcisista patologico può manifestare:

  • Immagine grandiosa di sé: una percezione esagerata della propria importanza, dei propri talenti e successi.
  • Bisogno costante di ammirazione: una ricerca continua di attenzione e lodi da parte degli altri.
  • Mancanza di empatia: la difficoltà o l'incapacità di riconoscere e sintonizzarsi con i sentimenti e i bisogni altrui.
  • Tendenza alla manipolazione: sfruttare le altre persone per raggiungere i propri obiettivi, senza farsi scrupoli.
  • Identità fragile: nonostante le apparenze, un senso di sé interiore instabile e vulnerabile.
  • Ipersensibilità alla critica: una reazione eccessiva e rabbiosa a qualsiasi commento o situazione percepita come una critica.
  • Invidia pervasiva: provare invidia per gli altri o, al contrario, essere convinti di essere invidiati.
  • Atteggiamenti arroganti e presuntuosi: un modo di porsi che comunica superiorità e disprezzo.
  • Rabbia e rancore: una tendenza a covare rabbia e desiderio di vendetta per torti, reali o presunti.

Spesso nel narcisismo la mancanza di empatia, l'invidia, la manipolazione e l'arroganza sono sintomi a cui viene data maggiore rilevanza rispetto ad altri, il che genera spesso fraintendimenti e alimenta falsi miti su questo disturbo di personalità.

È fondamentale sottolineare che, dietro la maschera dell'arroganza, si nasconde quasi sempre una profonda ferita narcisistica. Questa rivela un sé estremamente fragile e alla costante ricerca di conferme, che oscilla dolorosamente tra la percezione di grandiosità e un profondo senso di vuoto, tra la vergogna e la depressione.

Il disturbo narcisistico, inoltre, può essere diagnosticato in comorbilità con altri disturbi mentali come altri disturbi di personalità, quali il disturbo paranoide di personalità e il disturbo istrionico di personalità, oppure i disturbi sessuali (tra cui ricordiamo le parafilie).

il disturbo narcisistico di personalità
Mental Health America (MHA) - Pexels

Criteri diagnostici del DSM-5 per il disturbo narcisistico di personalità

Per comprendere a fondo il narcisismo patologico, è utile conoscere come viene definito dai manuali diagnostici utilizzati dai professionisti della salute mentale. Il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) descrive il disturbo narcisistico di personalità come un modello pervasivo di grandiosità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia.

Secondo il DSM-5, per una diagnosi di questo tipo, una persona deve mostrare almeno cinque dei seguenti tratti in modo persistente:

  • Un senso grandioso della propria importanza, esagerando successi e talenti.
  • Fantasie di successo illimitato, potere, fascino, bellezza o amore ideale.
  • La convinzione di essere "speciale" e unico, e di poter essere compreso solo da persone altrettanto speciali.
  • Un bisogno eccessivo di ammirazione.
  • Un forte senso di diritto, ovvero aspettative irragionevoli di trattamenti di favore.
  • Sfruttamento degli altri per raggiungere i propri scopi.
  • Mancanza di empatia: incapacità di riconoscere o identificarsi con i sentimenti e le necessità altrui.
  • Invidia verso gli altri o la convinzione che gli altri lo invidino.
  • Comportamenti e atteggiamenti arroganti e presuntuosi.

È importante ricordare che solo un professionista qualificato può effettuare una diagnosi. Questi criteri offrono una guida per capire la complessità del disturbo, ma non devono essere usati per etichettare sé stessi o gli altri.

Tipi di narcisismo

Il disturbo narcisistico di personalità non si manifesta sempre allo stesso modo. Comunemente si distinguono due principali espressioni: il narcisismo covert e overt. La differenza fondamentale sta nel modo in cui viene espressa, o nascosta, l'idea di grandiosità.

Il narcisismo overt (o manifesto) è quello più riconoscibile: la manifestazione della grandiosità è aperta, teatrale, con un evidente bisogno di stare al centro dell'attenzione. Al contrario, chi manifesta un narcisismo covert (o nascosto) può apparire più timido, introverso o vittimistico, ma nutre interiormente le stesse fantasie di grandiosità, spesso accompagnate da atteggiamenti di recriminazione e un senso di incomprensione da parte degli altri.

In quest'ultimo caso la grandiosità non è manifesta, ma coltivata soprattutto nelle fantasie della persona.

In entrambe le tipologie, la depressione può insinuarsi prepotentemente e accompagnare tutte quelle dinamiche psicologiche legate alla stabilità dell'immagine di sé. Si tratta di un sentimento invasivo e totalizzante, che i narcisisti tendono a negare e a nascondere perché:

  • non sono in grado di riconoscere emozioni, scopi e desideri
  • hanno paura che diventi evidente agli altri.

Le cause del disturbo narcisistico

Spesso ci si chiede quali siano le cause del narcisismo patologico. Sebbene non esista una risposta unica, diversi studi concordano sull'importanza delle prime esperienze infantili. Si ritiene che alla base possano esserci state esperienze di attaccamento con le figure di riferimento molto intense ma in qualche modo interrotte o danneggiate (per esempio a causa di una separazione, un lutto, una malattia). Questa rottura può aver minato la fiducia di base del bambino verso chi si prendeva cura di lui.

Le conseguenze di queste ferite precoci, a volte definite nel linguaggio comune come mommy o daddy issues, possono essere profonde. Il bambino può imparare che per essere amato deve diventare come gli altri lo vogliono, adattandosi a schemi e valori che non sente suoi. Questo doloroso adattamento può spingerlo a:

  • reprimere le proprie caratteristiche
  • nascondere i propri bisogni
  • privilegiare schemi relazionali "adultiformi".

La sensazione interiore che può rimanere è quella di essere stati ingiustamente privati di qualcosa, di essere fragili e di doversi costantemente difendere. Di conseguenza, le relazioni future potranno essere vissute attraverso il filtro della paura dell'abbandono, percependole come potenzialmente pericolose.

Il narcisista e l'amore

Nella relazione amorosa, la persona con tratti narcisistici può sentirsi pienamente appagata e dare il meglio di sé soprattutto durante la fase dell'innamoramento, quando l'idealizzazione è al suo apice.

In questa fase, si nutre di quello che viene chiamato "rifornimento narcisistico": un flusso costante di adulazione e idealizzazione da parte del partner. È importante notare che non sempre la persona è consapevole di questi meccanismi, ma è frequente che assuma comportamenti da manipolatore affettivo, che sono tipici di questa condizione.

Il partner, in questa dinamica, finisce per esistere come un'estensione di sé o come uno strumento per la propria autostima. Caricato di aspettative idealizzate, è quasi inevitabile che deluda. E quando delude, può essere percepito come una minaccia. Appena la relazione matura e l'altro acquista un'importanza reale e autonoma, la persona con disturbo narcisistico di personalità può sentirsi fragile, esposta e in pericolo.

La relazione con una persona con tratti narcisistici può così trasformarsi in un ciclo ripetitivo di allontanamenti e riavvicinamenti. Spesso chi vive queste dinamiche si sente intrappolato in quelle che vengono definite "relazioni tossiche", dove i partner sembrano incapaci di stare insieme, ma anche di lasciarsi andare definitivamente.

Se ti trovi in una relazione con una persona con tratti narcisistici – o se riconosci in te stesso dinamiche relazionali che ti fanno soffrire – chiedere un supporto psicologico può essere un primo passo utile per comprendere meglio te stesso e il tuo modo di stare nelle relazioni.

Un percorso individuale con una psicologa o uno psicologo che affronta tematiche legate alle relazioni sentimentali può offrire uno spazio sicuro in cui esplorare emozioni, vissuti e comportamenti, promuovendo una maggiore consapevolezza e benessere personale.

Jared Sluyter - Unsplash

Test sul narcisismo: sono attendibili?

Online è facile imbattersi in numerosi test sul narcisismo. È importante, però, approcciarli con cautela: la maggior parte di questi strumenti non ha alcuna validità scientifica e non può essere usata per una diagnosi.

La diagnosi di un disturbo di personalità è un processo complesso che spetta solo a professionisti della salute mentale. In ambito clinico e di ricerca, vengono utilizzati strumenti validati come il Five-Factor Narcissism Inventory (FFNI) o il Pathological Narcissism Inventory (PNI), che permettono di valutare le diverse dimensioni del narcisismo, da quelle grandiose a quelle più vulnerabili.

Per cercare di definire a che età si diventa narcisisti, alcune ricerche si sono concentrate sui criteri di valutazione di tratti narcisisti nell'infanzia, utilizzando la Narcissistic Personality Inventory for Children (NPIC) e la Childhood Narcissism Scale (CNS) .

Come curare il narcisismo patologico

Una delle domande più comuni è: si può cambiare? Intraprendere un percorso di cura per il narcisismo patologico è una sfida, anche perché raramente una persona chiede aiuto per questo motivo. Spesso, è più probabile che inizi una terapia per altre problematiche, come ansia o depressione. In questi casi, il lavoro terapeutico si concentra su diversi aspetti:

  • fungere da mediatore e da specchio, facendo attenzione a non essere percepito come un estraneo o, al contrario, come un punto di riferimento assoluto
  • guardare alla solitudine del narcisista e alleviare la sua ansia persecutoria
  • affrontare il dolore in terapia, parlandone, prescrivendolo, ritualizzandolo
  • analizzare il gioco relazionale che perpetua questo dolore ed evidenziarne il valore adattativo
  • ridefinire alcune esperienze precoci che rappresentano inconsciamente una sorta di "impronta" per tutte le altre esperienze.

L'obiettivo è trovare un'area di rispetto e interesse comune. Riflettendo sulle dinamiche di transfert che emergono nella stanza di terapia, psicologo e paziente possono costruire un'alleanza terapeutica solida. Questa alleanza è la base per lavorare insieme a un progetto condiviso, finalizzato al benessere della persona.

Il percorso terapeutico per la cura del disturbo narcisistico di personalità

Come abbiamo visto, il concetto di narcisismo è molto più sfaccettato di come appare nel linguaggio comune. Se da un lato alcuni suoi aspetti sono presenti in ognuno di noi, dall'altro il senso di grandiosità può nascondere una profonda fragilità, che è spesso la vera causa della sofferenza vissuta da chi ha un disturbo narcisistico di personalità.

È una sofferenza che, purtroppo, spesso rimane invisibile. Scegliere di intraprendere un percorso terapeutico significa darsi la possibilità di lavorare, insieme a un professionista, per raggiungere obiettivi importanti come:

  • Imparare a vivere nel qui e ora, migliorando la qualità della propria vita presente.
  • Sviluppare una valutazione più realistica delle proprie capacità e dei propri limiti.
  • Imparare a godere di ciò che si ha, invece di rincorrere costantemente ideali irraggiungibili.
  • Costruire relazioni più autentiche, passando dall'idealizzazione alla realtà.
  • Imparare a gestire e tollerare la delusione e la frustrazione.
  • Dare un nome e uno spazio alla solitudine, imparando a condividerla ed elaborarla.

Esistono diversi approcci terapeutici che si sono dimostrati efficaci nel trattamento del disturbo narcisistico di personalità. Tra i più utilizzati troviamo:

Superare gli stereotipi: verso una comprensione più profonda

Comprendere il disturbo narcisistico di personalità significa andare oltre l'immagine superficiale della persona vanitosa ed egocentrica. Come abbiamo visto, dietro la maschera della grandiosità si nasconde spesso una profonda fragilità, una costante ricerca di conferme e una grande difficoltà a gestire le relazioni in modo sano.

Sia che tu riconosca alcuni di questi tratti in te stesso, sia che tu stia affrontando una relazione complessa con una persona che manifesta queste caratteristiche, è fondamentale ricordare che la sofferenza è reale e merita di essere ascoltata. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma il primo, coraggioso passo verso la comprensione e il benessere.

Se senti il bisogno di esplorare queste dinamiche in uno spazio sicuro e professionale, un percorso psicologico può offrirti gli strumenti per guardare a te stesso e alle tue relazioni con maggiore consapevolezza.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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