L'autostima è il valore che attribuiamo a noi stessi. È una percezione profonda che si costruisce fin dall'infanzia, attraverso il modo in cui le figure di riferimento ci hanno guardato e fatto sentire. Queste prime esperienze, se positive, pongono le basi per un solido senso di sé; in caso contrario, possono lasciare delle crepe.
Da queste radici dipende la nostra capacità di amare noi stessi e di sentirci degni di valore. Il significato di autostima, infatti, si intreccia con tre elementi fondamentali:
- Il concetto di sé: l'idea che ci siamo costruiti su chi siamo.
- Il sé ideale: le credenze su chi e come dovremmo essere, spesso influenzate da aspettative esterne.
- L'immagine riflessa: la percezione di come crediamo che gli altri ci vedano.
L’uomo è un essere relazionale, per vivere ha bisogno di instaurare relazioni sociali, legami positivi e autentici come quelli di amicizia o familiari, che aiutano a farci sentire persone apprezzate, stimate e amate. Il bisogno di essere stimati e di ricevere affetto è fondamentale per l'essere umano, come evidenziato anche nella celebre piramide di Maslow. Sentirci apprezzati dagli altri e avere una visione positiva di noi stessi sono elementi che nutrono la nostra identità. Ma cosa succede quando questo nutrimento viene a mancare e si insinuano i problemi di autostima? In questo articolo esploreremo le cause, i sintomi e i possibili rimedi per la bassa autostima.
Bassa autostima: le possibili cause
Spesso ci si chiede perché si sperimenta una mancanza di autostima. Le radici di questa condizione sono complesse e raramente riconducibili a un singolo evento. Le cause della bassa autostima affondano spesso in un insieme di esperienze di vita che, nel tempo, hanno modellato l'opinione che abbiamo di noi. Tra le più comuni, possiamo trovare:
- Un ambiente familiare critico: crescere con genitori ipercritici, molto severi o emotivamente distanti può instillare la convinzione di non essere mai all'altezza.
- Esperienze traumatiche: aver subito un trauma o abusi (fisici, emotivi o psicologici) può lasciare ferite profonde e sentimenti di vergogna che minano il valore personale.
- Episodi di bullismo o denigrazione: essere stati vittima di atti denigratori come il bodyshaming, il cyberbullismo o il bullismo a scuola può essere una delle principali cause del non volersi bene.
- Difficoltà relazionali: delusioni o fallimenti in ambito sentimentale possono portare a sviluppare una bassa autostima in amore e a dubitare della propria capacità di essere amati.
- Discriminazione e pregiudizi: appartenere a un gruppo sociale, etnico o culturale stigmatizzato può portare a interiorizzare i pregiudizi esterni.
- Fallimenti percepiti: insuccessi significativi in età adulta, come problemi sul lavoro o personali, possono essere interpretati come una prova della propria inadeguatezza.
- Condizioni mediche croniche: convivere con una malattia che altera l'immagine del proprio corpo o le proprie capacità può avere un impatto significativo sulla percezione di sé.
I sintomi della bassa autostima: come si manifesta
Riconoscere i segnali di un'autostima bassa è il primo passo per affrontarla. Spesso non si tratta solo di pensieri, ma di un modo di essere e di agire che si riflette nella vita di tutti i giorni. Una persona con una percezione fragile di sé tende a interpretare negativamente gli eventi, specialmente quelli relazionali. Ad esempio, di fronte a un rifiuto o a un fallimento, può attribuire la colpa a una propria mancanza intrinseca, piuttosto che a fattori esterni e contingenti (un concetto che in psicologia è legato al locus of control).
I sintomi della bassa autostima possono essere sia psicologici che fisici, e riconoscersi in alcuni di essi può essere un segnale importante. Tra i più comuni sintomi del non stare bene con sé stessi troviamo:
- tristezza, solitudine e ansia
- sensi di colpa
- la sindrome dell'impostore a lavoro
- paura di non saper cosa dire o di dire cose sbagliate
- bisogno di isolarsi
- paura di essere rifiutati o abbandonati
- paura di essere traditi
- pensieri di inadeguatezza ("non so fare niente") e atelofobia
- paura di non essere all'altezza delle aspettative
- paura di essere delusi e non ricambiati.
Autostima bassa: le conseguenze nella vita quotidiana
Vivere con una mancanza di autostima può avere un impatto profondo su diverse aree della vita. Per timore del giudizio o del fallimento, una persona può iniziare a evitare situazioni sociali o sfide personali, rifugiandosi in una zona di comfort che, però, diventa presto una gabbia. Questo meccanismo di protezione, apparentemente funzionale, porta a rinunciare a esperienze preziose, come:
- relazioni sociali
- contatto, supporto, confronto e gioco con l’altro.

Bassa autostima e relazioni
Le conseguenze di un'autostima bassa si manifestano a livello psicologico e relazionale in quasi ogni ambito della vita, dall'infanzia all'età adulta:
- Bambini con bassa autostima: la bassa autostima nei bambini ha conseguenze che si ripercuotono sull’immagine che essi stanno costruendo di sé. In alcuni casi, il bambino assume un atteggiamento aggressivo e prepotente per celare questa difficoltà, che può sfociare nel bullismo
- bassa autostima in adolescenza: gli adolescenti con bassa autostima, per sopperire al senso di inadeguatezza o inferiorità che scaturiscono dal confronto con gli altri, talvolta assumono comportamenti che possono sfociare in disturbi del comportamento alimentare o in dipendenze, non tenere in considerazione il proprio rendimento scolastico e isolarsi dai propri coetanei
- bassa autostima e coppia: insicurezza in amore e bassa autostima possono provocare un comportamento controllante nei confronti del partner, gelosia, paura di essere traditi e paura dell’abbandono, mentre la bassa autostima per un amore non corrisposto può portare a forti sentimenti di autosvalutazione legati al non essere ricambiati, facendo di insicurezza e autostima bassa gli elementi principali del proprio modo di relazionarsi con gli altri
- bassa autostima e sessualità: le persone con bassa autostima possono tendere a vivere l’intimità con poca spontaneità, magari a causa del legame tra bassa autostima e aspetto fisico, che non consente di vivere in serenità la propria vita sessuale
- bassa autostima e omosessualità: anche l’orientamento sessuale può innescare pensieri di autosvalutazione, bassa autostima e insicurezza, causate spesso dal modo in cui vengono interpretati i giudizi degli altri. In alcuni casi, le cause di un’autostima bassa possono essere legate a una certa omofobia interiorizzata, ovvero quei sentimenti negativi che scaturiscono dall’interiorizzazione dei pregiudizi della società rispetto l’omosessualità o alla transessualità (parliamo in questi casi di transfobia)
- bassa autostima al lavoro: nel lavoro, autostima e ansia da prestazione possono essere strettamente collegati. In questo caso, i problemi relazionali causati da un’autostima bassa possono provocare mancanza di proattività e di fiducia in sé stessi e conflitti con i colleghi e superiori.
La solitudine
I meccanismi provocati dalla bassa autostima (il non credere in sé stessi e il pensare di non riuscire) possono dar vita a un circolo vizioso autoperpetuante (ne è un esempio la sindrome di Cassandra), che porta a isolarsi. La carenza di relazioni, a sua volta, conduce a tristezza e solitudine e, quindi, a diminuire nuovamente la propria autostima.
La solitudine è una condizione umana, a volte utile e necessaria, senza la quale non saremmo in grado di conoscerci e comprenderci. Ci permette infatti di entrare in contatto con noi stessi e, come dice lo psicologo Erich Fromm:
“Paradossalmente, la capacità di stare soli è la condizione prima per la capacità d’amare”
…ma può anche generare malessere e depressione reattiva quando diventa uno stato abituale di “disconnessione” dagli altri.
Il legame tra bassa autostima, depressione e ansia
Un persistente senso di solitudine e una bassa autostima non sono solo esperienze dolorose, ma possono anche essere campanelli d'allarme per un malessere psicologico più profondo. Spesso, infatti, sono alla base di condizioni come:
- depressione
- distimia
- ansia e problemi relazionali come l’isolamento e la fobia sociale
Il perfezionismo, i problemi di autostima e l'ansia sociale, ma anche ansia e solitudine, sembrano essere molto presenti nella società contemporanea che, spesso, impone degli standard di performance o estetici di cui alcune persone diventano vittime.
Il legame tra mancanza di autostima, depressione e ansia è stato ampiamente studiato. Una meta-analisi condotta da Julia Sowislo e Ulrich Orth, pubblicata su Psychological Bulletin, ha cercato di chiarire la natura di questa relazione, esaminando due modelli principali:
Il modello della vulnerabilità, che ipotizza che la bassa autostima sia un fattore di rischio che contribuisce all'insorgere della depressione, e il modello della cicatrice, secondo cui è la depressione a 'cicatrizzare' l'autostima, erodendola. Lo studio ha analizzato anche il rapporto con l'ansia.
I risultati della ricerca, basati su un campione molto ampio, hanno fornito un supporto significativo al modello di vulnerabilità, evidenziando che:
“l'effetto dell'autostima sulla depressione era significativamente più forte dell'effetto della depressione sull'autostima” mentre su bassa autostima e ansia si è notato che “gli effetti tra bassa autostima e ansia erano relativamente equilibrati.”
Questi dati suggeriscono che lavorare sulla propria autostima può essere un intervento preventivo e cruciale. Un percorso di terapia psicologica può aiutare a spezzare il circolo vizioso dell'auto-svalutazione, fornendo strumenti per affrontare la solitudine e gestire l'ansia legata a una bassa autostima.
Nelle relazioni con gli altri, per esempio, sperimentare bassa autostima e ansia sociale può portare all’evitamento di tante occasioni di incontro, con conseguente isolamento e deterioramento dei rapporti.
Un punto di partenza per iniziare questo lavoro su se stessi possono essere gli strumenti di screening: compilare un test sull'autostima, per esempio, può servire ad avere una prima misura della propria autostima, su cui ragionare in caso di bisogno insieme a un professionista della salute mentale.

Bassa autostima e psicologia: come uscire dal circolo vizioso
È possibile trovare dei rimedi per la bassa autostima? La risposta è sì, ma è importante sapere che non esiste una formula magica universale. Poiché i problemi di autostima hanno radici e manifestazioni diverse per ogni persona, anche il percorso per affrontarli è unico e personale.
Una panoramica interessante sui meccanismi dell’autostima ci è offerta da Maria Miceli che, nel suo audiolibro L'autostima: Alta o bassa, stabile o fluttuante, autentica o illusoria sostiene:
“Conoscere e capire se stessi e gli altri è anche una condizione essenziale per imparare a vivere meglio.”
Il primo passo è spesso il più difficile: riconoscere di aver bisogno di aiuto. Molti temono che chiedere supporto sia un segno di debolezza, ma in realtà è un grande atto di coraggio. Significa mettersi in discussione e ammettere che alcuni schemi di pensiero o comportamento non sono più funzionali al proprio benessere. Se ti stai chiedendo come aiutare una persona con bassa autostima (o te stesso), il punto di partenza è la consapevolezza. I passi successivi includono:
- riconoscere di trovarsi in questa dinamica evitando di sottovalutarla
- mettersi in gioco, anche pensando a delle possibilità di azione inedite
- chiedere aiuto, anche a un professionista, per capire, per esempio, come migliorare l'autostima e vincere l'ansia o spezzare il legame tra bassa autostima e depressione.
Come stare bene con sé stessi: i rimedi per la bassa autostima
Intraprendere un percorso di psicoterapia, anche con il supporto di uno psicologo online, è uno dei rimedi per la bassa autostima più efficaci. È un modo concreto per iniziare a prendersi cura di sé, acquisire nuove consapevolezze e ricostruire attivamente il rapporto con sé stessi.
Un percorso mirato con un psicologo esperto in autostima può aiutarti a sviluppare nuove abilità e prospettive, come:
- Rinunciare all’ambizione di perfezione: imparare a porsi obiettivi realistici e raggiungibili è fondamentale per costruire un senso di competenza. Lavorare sul proprio self empowerment significa acquisire consapevolezza dei propri limiti ma anche, e soprattutto, delle proprie capacità.
- Darsi il permesso di sbagliare: l'errore non è un fallimento della persona, ma una parte naturale del processo di apprendimento. Imparare a perdonare a sé stessi gli sbagli libera dalla paura di agire.
- Gestire la paura del giudizio: riconoscere e accettare la paura della disapprovazione sociale è il primo passo per ridurne il potere e agire in modo più autentico.
- Sviluppare una visione stabile di sé: la terapia aiuta a mantenere una costanza di Sé, ovvero la capacità di sentirsi validi anche di fronte a un fallimento, comprendendo che il proprio valore non dipende da un singolo evento.
- Imparare a premiarsi: riconoscere e celebrare i propri sforzi e successi, anche i più piccoli, aiuta a interiorizzare un senso di valore e a rafforzare la motivazione intrinseca.