Le fasi del lutto: i passaggi per elaborare la perdita

Le fasi del lutto: i passaggi per elaborare la perdita
Eleonora Florini
Redazione
Psicologa Sistemico-Relazionale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
25.9.2025
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Affrontare la perdita di una persona cara è una delle esperienze più difficili e dolorose della vita. Il lutto è il processo di elaborazione di questo dolore, un percorso intimo e personale che ognuno vive in modo unico, con i propri tempi e le proprie emozioni. Non è una malattia, ma una risposta naturale e umana a una separazione profonda.

Questo percorso di adattamento alla separazione non è lineare e non segue regole fisse. Comprendere la psicologia del lutto e conoscere le sue possibili tappe può però offrire una mappa per orientarsi nel caos delle emozioni, aiutando a dare un nome a ciò che si prova. In questo articolo esploreremo le diverse fasi del lutto, non come tappe obbligate, ma come una guida per capire e affrontare questo delicato viaggio interiore.

Cos'è il lutto?

Nella psicologia del lutto, questo processo viene considerato una reazione fisiologica e necessaria, ma è soprattutto un'esperienza profondamente personale. Non esistono due percorsi di lutto identici, perché ogni legame e ogni perdita sono unici.

Affrontare la perdita di una persona cara richiede tempo, energia e, soprattutto, consapevolezza che il dolore fa parte di un processo naturale.

Anche la ritualità intorno al lutto, come il funerale o le condoglianze, svolge una funzione psicologica importante. Questi gesti condivisi possono aiutare a suggellare il distacco, a rendere reale la perdita e a iniziare il percorso di elaborazione, fornendo una struttura in un momento di grande confusione. Affrontare questi passaggi può anche aiutare a evitare che il processo del lutto si complichi e si trasformi in un lutto patologico.

Per comprendere meglio questo viaggio, la psicologia ha identificato alcuni modelli. Tra i più noti, quello che descrive il lutto in diverse fasi, ognuna con le sue sfide e le sue emozioni, che possono aiutare a dare un senso al dolore e a trovare un modo per andare avanti.

Le 5 fasi del lutto: il modello di Kübler-Ross

La psichiatra Elisabeth Kübler-Ross è una delle figure più importanti nello studio della psicologia del lutto. Osservando persone con malattie terminali, ha individuato cinque fasi emotive che si sono rivelate una guida preziosa anche per chi affronta la perdita di una persona cara.

È fondamentale ricordare che questi passaggi, descritti nel suo celebre libro La morte e il morire, non sono una sequenza rigida o lineare che tutti devono seguire. Piuttosto, rappresentano una mappa delle possibili esperienze emotive che possono emergere durante il complesso processo di elaborazione del lutto.

Negazione

La negazione è spesso la prima reazione di fronte a una perdita. È un meccanismo di difesa che ci protegge da un dolore troppo grande da gestire tutto in una volta, creando una sorta di cuscinetto per attutire lo stato di shock emotivo. In questa fase, la mente si rifiuta di accettare una realtà che appare intollerabile.

Frasi come "Non può essere vero" o "Deve esserci un errore" sono comuni. Si può sperimentare un senso di irrealtà, confusione o un apparente ottundimento emotivo, come se si stesse guardando un film sulla vita di qualcun altro.

Questa difesa temporanea offre il tempo necessario per affrontare gradualmente l'accaduto.

rielaborazione del lutto
Cottonbro Studio - Pexels

Rabbia

Quando le difese iniziali iniziano a cedere, il dolore può trasformarsi in rabbia. Questa emozione intensa emerge come reazione a un senso di ingiustizia e impotenza. Domande come "Perché proprio a me?" o "Non è giusto!" sono l'espressione di questa frustrazione.

Questa rabbia può essere rivolta verso chiunque: i medici, i familiari, Dio, il destino o persino la persona che non c'è più. Sebbene possa spaventare, è una tappa necessaria del processo di elaborazione del lutto, perché permette di dare sfogo a un'energia altrimenti distruttiva.

Contrattazione

In questa fase, di fronte alla propria vulnerabilità, si cerca istintivamente di riprendere il controllo. Si ipotizzano scenari alternativi, alimentati da pensieri come: "Se solo avessi fatto qualcosa di diverso" o "Se solo fossi stato più presente".

È un tentativo disperato di negoziare con la realtà, spesso accompagnato da un profondo senso di colpa e da un doloroso rimpianto per ciò che si sarebbe potuto fare o dire.

Depressione

Quando ci si rende conto che la perdita è reale e irreversibile, può subentrare una fase di profonda tristezza. Questa non è una depressione clinica, ma una reazione diretta e appropriata al vuoto lasciato dalla persona cara. È il momento in cui si inizia a prendere contatto con la reale dimensione della perdita.

Questa fase, talvolta definita depressione reattiva, porta con sé un senso di sconforto, impotenza e apatia. I sintomi del lutto possono essere anche fisici: insonnia, stanchezza costante, cambiamenti nell'appetito sono manifestazioni comuni di come il corpo esprima il dolore.

Sebbene questa tristezza sia naturale, è importante osservarne l'intensità e la durata. Se il dolore diventa paralizzante e si protrae indefinitamente, potrebbe evolvere in un lutto patologico o in una depressione clinica, condizioni per cui può essere fondamentale il supporto di un professionista.

Accettazione

L'accettazione non è un traguardo felice, né significa dimenticare o essere 'guariti'. È un processo graduale in cui si impara a convivere con la realtà della perdita.

In questa fase, l'energia emotiva smette di essere consumata dalla lotta contro il dolore e inizia a essere reinvestita nella vita. Si riesce a integrare il ricordo della persona cara nella propria esistenza, costruendo nuovi significati e guardando di nuovo al futuro.

Il dolore acuto si trasforma in nostalgia. Il ricordo della persona amata non svanisce, ma trova una nuova collocazione, una dimensione interna positiva e funzionale che permette di andare avanti, portando con sé l'eredità di quel legame.

Un'altra prospettiva: le 4 fasi del lutto secondo Bowlby

Oltre al modello di Kübler-Ross, un altro contributo fondamentale alla psicologia del lutto viene da John Bowlby, il padre della teoria dell'attaccamento. Già Freud, nel suo saggio Lutto e Melanconia, aveva distinto il lutto dalla depressione, ma è Bowlby a descrivere il processo come una reazione alla rottura di un legame di attaccamento.

Nel suo libro Attaccamento e perdita (1980), Bowlby descrive il lutto attraverso quattro fasi che, pur avendo delle somiglianze con il modello precedente, si concentrano maggiormente sulla ricerca e sulla ridefinizione del legame spezzato.

Fase dello stordimento e dell'incredulità

Questa fase, che può durare da poche ore a una settimana, è dominata da shock e incredulità. La persona può sentirsi stordita, confusa, quasi paralizzata a livello emotivo, come se la mente si rifiutasse di elaborare l'informazione. Questo stato di torpore può essere improvvisamente interrotto da ondate di dolore o rabbia.

Karolina Grabowska - Pexels

Fase della ricerca e struggimento

In questa fase, che può durare anche a lungo, la persona cerca la figura perduta. Questo 'struggimento' si manifesta con un desiderio intenso di ritrovare chi non c'è più, accompagnato da irrequietezza, disperazione e sentimenti di colpa.

Anche qui, i sintomi del lutto possono essere corporei e psicologici, includendo ansia, insonnia, dolori fisici e un rimuginio costante sulla perdita.

È il momento in cui si tende a conservare gli oggetti della persona cara, a guardare le foto, quasi a inseguirne il ricordo. Non sono rare crisi di pianto improvvise o persino illusioni sensoriali, come credere di aver sentito la sua voce o visto la sua ombra.

Solo quando si accetta che la perdita è permanente allora scompare la collera e subentra la tristezza.

Fase della disorganizzazione e disperazione

Quando la ricerca si rivela vana, la realtà della perdita si impone con forza. Questa fase è caratterizzata da un profondo senso di vuoto, disperazione e disorganizzazione. La routine quotidiana perde di significato e ci si può sentire sopraffatti dalla tristezza e dalla consapevolezza che nulla sarà più come prima.

Questa è una delle fasi più delicate, in cui il rischio di un lutto patologico può aumentare. Se non si riesce a dar voce al proprio dolore, questo può rimanere intrappolato dentro, rendendo molto più difficile il cammino verso l'accettazione.

Fase della riorganizzazione

Gradualmente, la persona inizia a costruire l'inizio di una nuova normalità. Questo non significa dimenticare, ma accettare la realtà della perdita e riorganizzare la propria vita intorno a essa, trovando nuovi equilibri e nuovi scopi.

L'angoscia lascia il posto a una tristezza più gestibile e si recupera la capacità di investire energie nel futuro e di fare nuovi progetti, pur conservando il legame interiore con la persona scomparsa.

Perché è importante elaborare il lutto

Affrontare il dolore della perdita può sembrare un viaggio caotico e solitario. Comprendere che esistono delle fasi nel lutto non serve a imporre una tabella di marcia rigida al proprio dolore, ma a offrire una sorta di mappa per orientarsi. Sapere che sentimenti come la rabbia o la negazione sono passaggi comuni può portare un enorme sollievo e validare la propria esperienza, riducendo la paura di "non essere normali" o di non riuscire mai a superare quel momento.

L'elaborazione del lutto è un processo attivo che permette di dare un nome alle emozioni, comprenderle e integrarle. Questo percorso aiuta a prevenire che il dolore si trasformi in un lutto complicato o in altre difficoltà psicologiche, permettendo di costruire, passo dopo passo, un nuovo equilibrio e di trovare un modo per continuare a vivere portando con sé il ricordo della persona cara in modo sano e funzionale.

Sintomi comuni del lutto

Il dolore per una perdita non è solo un'esperienza emotiva; è qualcosa che coinvolge tutto il nostro essere, mente e corpo. Gli indicatori o sintomi del lutto possono manifestarsi in modi diversi, e riconoscerli è il primo passo per prendersene cura. Tra i più comuni troviamo:

  • Sintomi cognitivi: come l'ottundimento mentale, la difficoltà a concentrarsi, la confusione o la perdita di memoria a breve termine.
  • Sintomi fisici: come un senso di oppressione o dolore fisico al petto o allo stomaco, stanchezza cronica, mal di testa, nausea.
  • Sintomi emotivi: come apatia, tristezza profonda, rabbia, senso di colpa, ansia, o un'apparente indifferenza emotiva come meccanismo di difesa.
  • Sintomi comportamentali: come alterazioni del sonno e dell'appetito, isolamento sociale, pianto improvviso, o iperattività per evitare di pensare.

Se questi sintomi persistono per molti mesi o anni con un'intensità che impedisce di vivere la quotidianità, potrebbe trattarsi di un lutto non elaborato o complicato. In questi casi, riconoscere di aver bisogno di aiuto e rivolgersi a uno specialista è un passo coraggioso e fondamentale.

RDNE Stock Project - Pexels

Come affrontare il lutto

Domande come "È possibile ricominciare a vivere?" o "Cosa succede se non riesco a superarlo?" sono del tutto normali. Non c'è una risposta unica, perché ogni percorso è diverso. A seconda della natura della perdita e delle risorse personali, può essere più o meno difficile attraversare le intense emozioni che emergono.

Ci sono lutti particolarmente complessi, come il lutto perinatale o un lutto in amore dopo la fine di una relazione importante, in cui il senso di colpa o la solitudine possono essere particolarmente intensi. In queste situazioni, il rischio di sviluppare una depressione da lutto o un disturbo post-traumatico da stress può essere più elevato.

Sapere come affrontare il lutto in modo sano non significa cancellare il dolore, ma trovare modi per attraversarlo senza esserne travolti. Ecco alcuni suggerimenti pratici:

  • Prima di tutto, è importante darsi il permesso di sentire. Imparare, cioè, ad accettare le proprie emozioni, qualunque esse siano (tristezza, rabbia, confusione), senza giudicarle. Reprimerle non fa che prolungare il dolore. Anche partecipare ai rituali, come funerali o commemorazioni, può aiutare a dare un senso di chiusura e a condividere il peso della perdita.
  • Non affrontare tutto da soli. Cercare il supporto di amici, familiari o gruppi di auto-aiuto può fare la differenza. 
  • Considerare un percorso di terapia per il lutto. Non è un segno di debolezza, ma di grande consapevolezza. 
  • Cercare di mantenere una routine, anche semplice: prendersi cura del proprio corpo con un'alimentazione sana e un po' di movimento può avere un impatto positivo anche sulla mente.

Elaborazione del lutto e terapia psicologica

Un percorso di terapia per il lutto offre uno spazio sicuro e non giudicante per esplorare il dolore. Tra i tipi di psicoterapia efficaci, la psicoterapia psicodinamica può aiutare a elaborare i sentimenti dolorosi connessi alla perdita, mentre la terapia sistemico-relazionale è utile per comprendere come la perdita influenzi l'intero sistema familiare. Un terapeuta esperto può accompagnare la persona nell'analisi delle sue reazioni e dei meccanismi di difesa attivati.

Insieme al terapeuta, si può lavorare sul senso di abbandono, sulla rabbia o sul trauma che una perdita, specialmente se improvvisa, può lasciare.

L'approccio sistemico-relazionale, in particolare, è prezioso per affrontare l'impatto del lutto sull'intera famiglia, aiutando a rinegoziare ruoli e relazioni e a trovare nuovi equilibri dopo che la perdita ha stravolto le dinamiche esistenti.

Con Unobravo, è possibile intraprendere un percorso di terapia per il lutto con un professionista specializzato attraverso la terapia online, che offre la possibilità di ricevere supporto online, rimanendo nel comfort del proprio ambiente.

Inoltre, quando ci si trova ad affrontare una patologia terminale in prima persona o affiancando i propri cari, un supporto psicologico può essere di grande aiuto. È possibile sia scegliere un percorso individuale con uno psicologo della salute, possibilmente specializzato in psiconcologia, oppure la terapia di gruppo per chi vive questa specifica condizione.

Superare il lutto: un percorso personale verso la guarigione

Il percorso del lutto è unico per ogni persona. Modelli come quelli di Kübler-Ross e Bowlby sono guide preziose per dare un senso a ciò che si prova, ma non sono regole fisse. La cosa più importante è concedersi il tempo e lo spazio per vivere il proprio dolore, senza giudizio.

Superare un lutto non significa dimenticare, ma imparare a integrare la perdita nella propria storia, trasformando il dolore in un ricordo che, con il tempo, può diventare meno acuto. Se senti che il peso del lutto è troppo difficile da portare da solo, ricorda che chiedere aiuto è un atto di grande forza. Un professionista può offrirti uno spazio sicuro per esplorare le tue emozioni e accompagnarti nel tuo percorso. Se vuoi iniziare, puoi completare il nostro questionario per trovare lo psicologo più adatto a te.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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