La sessualità umana è una parte fondamentale della nostra vita, un universo complesso di emozioni, relazioni e benessere fisico. A volte, però, questo mondo può presentare delle sfide, dei dubbi o delle difficoltà che possono influenzare la nostra serenità. È qui che entra in gioco la sessuologia, la disciplina che si occupa di comprendere e prendersi cura della salute sessuale. In questo articolo esploreremo insieme che cos'è, cosa fa un sessuologo e come un percorso di psicoterapia focalizzata sulla sessualità, come la terapia mansionale integrata, può contribuire ad aiutare la persona a ritrovare un senso di equilibrio.
Cos’è la sessuologia
Più che una scienza isolata, la sessuologia è un campo di studi che integra diverse discipline. Pensare alla sessualità umana come a un singolo aspetto sarebbe riduttivo; è più corretto immaginarla come un complesso intreccio di dimensioni diverse. Per questo, la sessuologia moderna studia l'intimità e la vita sessuale considerando l'unione di più fattori:
- aspetti biologici e fisiologici: legati al funzionamento del corpo;
- aspetti psicologici: che includono emozioni, pensieri, esperienze passate e il benessere mentale generale;
- aspetti socio-culturali: relativi alle credenze, ai valori e alle norme della società in cui viviamo.
Grazie a questo approccio olistico, il professionista specializzato in sessuologia possiede una preparazione completa, che gli consente di valutare le difficoltà sessuali da più punti di vista e di collaborare con altri specialisti quando necessario.
Chi è il sessuologo e cosa fa
Il sessuologo clinico è un medico o uno psicologo che, dopo la laurea, ha completato una formazione specialistica in sessuologia. Questa figura professionale interviene quando le difficoltà nella sfera sessuale non dipendono esclusivamente da cause organiche. Infatti, molte delle cosiddette disfunzioni sessuali possono non avere un’origine fisica diretta,ma essere connesse a fattori psicologici, come l'ansia o lo stress, o a dinamiche relazionali complesse.
Ciò che caratterizza il lavoro del sessuologo è proprio la sua capacità di agire in modo integrato su mente e corpo. A differenza di altri specialisti, propone trattamenti specifici che tengono conto di come le nostre emozioni e i nostri pensieri possano influenzare la risposta fisica, accompagnando la persona nel percorso verso un’intimità più serena e soddisfacente.
Come si svolge una consulenza di sessuologia
Il primo incontro con un sessuologo è un momento di ascolto e di raccolta di informazioni, in un clima di accoglienza e di non giudizio. Per comprendere a fondo la situazione, il professionista potrebbe suggerire degli accertamenti medici per escludere eventuali cause organiche. Questo passaggio è fondamentale per garantire un intervento mirato ed efficace. Ad esempio, di fronte a una difficoltà di erezione, potrebbero essere consigliati approfondimenti come una visita andrologica o cardiologica, così da avere un quadro completo prima di valutare insieme l’avvio di un percorso psicologico.
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La terapia mansionale integrata: un approccio pratico
Una volta escluse le cause organiche, uno degli approcci più utilizzati ed efficaci nella sessuologia è la Terapia Mansionale Integrata (TMI). Si tratta di una forma di terapia breve e strategica che si concentra sulla risoluzione pratica del problema attraverso esercizi specifici, noti come "mansioni" o "compiti a casa". Questi esercizi vengono personalizzati in base alla difficoltà presentata e possono essere svolti sia individualmente che in coppia.
L'obiettivo è agire direttamente sui meccanismi che mantengono la difficoltà. Pensiamo, ad esempio, alla disfunzione erettile associata all'ansia da prestazione. Spesso chi vive questa esperienza entra in un meccanismo di spectatoring, ovvero inizia a "osservarsi dall'esterno", giudicando la propria performance. Questo continuo flusso di pensieri autocritici può rendere difficile lasciarsi andare e concentrarsi sulle sensazioni piacevoli del momento.
Gli esercizi di terapia sessuologica prescritti nella TMI aiutano a interrompere questi circoli viziosi. Attraverso compiti graduali, la persona o la coppia viene accompagnata a spostare l'attenzione dalla performance al piacere, riscoprendo l'intimità in modo nuovo e più sereno. Se è presente un partner, il sessuologo può coinvolgerlo attivamente nel percorso, assegnando mansioni da svolgere insieme tra una seduta e l'altra.
Un esempio di esercizio: la focalizzazione sensoriale
Uno degli esercizi di terapia sessuologica più noti è la "focalizzazione sensoriale". Questo compito invita la coppia a creare un momento di intimità in cui, a turno, i partner si accarezzano e massaggiano il corpo a vicenda,con l’indicazione di astenersi da un rapporto sessuale completo. L'obiettivo? Ridurre la pressione legata alla performance.
Senza l'ansia di "dover funzionare" o di raggiungere un risultato preciso, si crea uno spazio sicuro per concentrarsi esclusivamente sulle sensazioni piacevoli, sul calore del contatto e sulla riscoperta del proprio corpo e di quello dell'altro. Questo esercizio può favorire una riduzione dell’ansia e allo stesso tempo diventare un'occasione preziosa per riscoprire emozioni e sensazioni che la routine o le difficoltà avevano messo in secondo piano.
Certo, per svolgere un compito simile è importante che ci sia un clima di fiducia. A volte, proprio attraverso questi esercizi, possono emergere dinamiche relazionali nascoste o difficoltà comunicative, che diventano così materiale prezioso su cui lavorare in terapia per ricostruire una maggiore complicità.
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Sessuologia e psicoterapia individuale
È importante sottolineare che un percorso di sessuologia non è riservato solo alle coppie. Molte persone intraprendono una terapia individuale per affrontare le proprie difficoltà. In assenza di un partner, il lavoro si concentra sul mondo interiore della persona e sulle possibili cause del disagio. Ad esempio, il percorso può focalizzarsi su diverse aree:
- la gestione dell'ansia, soprattutto quella legata alla performance o all'intimità;
- il rapporto che la persona ha con l'idea di intimità e vulnerabilità;
- l'analisi della storia affettiva e delle relazioni passate, per comprendere eventuali schemi ricorrenti;
- l'esplorazione del rapporto con il proprio corpo e la propria immagine.
In questi casi, il percorso può configurarsi come una psicoterapia, un viaggio di scoperta e crescita personale per vivere la propria sessualità in modo più libero e consapevole.
Quando rivolgersi a un sessuologo
Decidere di consultare un sessuologo è un passo importante verso la cura di sé. Secondo le linee guida proposte dall'ICD-11, affinché una difficoltà possa essere considerata una disfunzione sessuale, deve persistere per almeno sei mesi e causare un disagio clinicamente significativo (Reed et al., 2016). Non è necessario attendere che un problema diventi insostenibile; ci si può rivolgere a questo professionista per un'ampia gamma di motivi, ogni volta che si sente il bisogno di fare chiarezza o di affrontare un disagio. Le persone solitamente cercano un supporto per difficoltà specifiche, come per esempio:
- l’eiaculazione precoce
- l’eiaculazione ritardata
- la disfunzione erettile
- la dispareunia, cioè il dolore durante i rapporti sessuali;
- il vaginismo, ovvero la contrazione involontaria dei muscoli che circondano la vagina, che rende dolorosa o impossibile la penetrazione;
- dipendenze sessuali come l'ipersessualità, l’uso eccessivo di pornografia o la masturbazione compulsiva
- disturbi parafilici o parafilie.
In generale, il sessuologo è il professionista giusto a cui rivolgersi per riflettere sui meccanismi legati alla propria sessualità, per comprendere meglio la propria vita affettiva o per individuare il percorso di cura e crescita personale più adatto. Anche strumenti come il test sulla dipendenza sessuale di Bergen possono essere un primo passo per prendere consapevolezza di eventuali difficoltà.