Cerchi psicologi per la psicoterapia rogersiana?

Uno psicologo che segue l'approccio rogersiano lavora per creare un ambiente sicuro e accogliente, dove la persona si senta libera di esprimersi senza timore di essere giudicata. Il suo ruolo è quello di ascoltare con profonda empatia, riflettendo e chiarendo i sentimenti e i pensieri del cliente. In questo modo, aiuta la persona a comprendere meglio se stessa, a riconoscere le proprie risorse interiori e a individuare autonomamente la propria strada verso il cambiamento e il benessere.

Questo approccio si fonda su tre qualità fondamentali che lo psicologo si impegna a portare nella relazione di supporto:

1. Empatia: la capacità di comprendere profondamente il mondo interiore del cliente, come se fosse il proprio, senza però mai perdere di vista questa distinzione.
2. Accettazione positiva incondizionata: un'accoglienza genuina e non giudicante della persona, qualunque siano i suoi pensieri, sentimenti o comportamenti.
3. Congruenza o autenticità: lo psicologo si mostra per quello che è, in modo trasparente e genuino, favorendo una relazione autentica e paritaria.

Un percorso di questo tipo può essere utile per chiunque desideri intraprendere un cammino di crescita personale e una maggiore conoscenza di sé. È particolarmente indicato per chi cerca di migliorare la propria autostima, di affrontare momenti di cambiamento o di incertezza, o di gestire difficoltà relazionali. Poiché l'attenzione è posta sulla persona e sulla sua capacità di autodeterminazione, questo approccio può supportare nello sviluppo di una maggiore fiducia nelle proprie risorse personali per affrontare le sfide della vita in modo più consapevole e sereno.

Significa che l'intero percorso di supporto psicologico è focalizzato sull'esperienza unica e soggettiva del cliente. Non è lo psicologo a definire gli obiettivi o a stabilire la direzione del lavoro, ma è la persona stessa a guidare il processo, esplorando i temi che sente più importanti per sé in quel momento. Lo psicologo agisce come un professionista di supporto, offrendo comprensione per aiutare il cliente a trovare le "sue" risposte, nel pieno rispetto dei suoi tempi e della sua visione del mondo.

Carl Rogers, il fondatore di questo approccio, scelse il termine "cliente" per sottolineare un cambiamento fondamentale nella relazione di supporto psicologico. La parola "paziente" può implicare un ruolo passivo e una condizione di malattia, mentre "cliente" suggerisce una persona attiva, che ha le risorse e la capacità di scegliere e di guidare il proprio percorso di crescita. Questa scelta terminologica riflette l'idea di una relazione paritaria, in cui lo psicologo e il cliente collaborano per raggiungere gli obiettivi del cliente.