Cerchi supporto per la tua crescita personale?
Trova il tuo psicologo
Valutato Eccellente su Trustpilot
Blog
/
Crescita personale
5
minuti di lettura

Aggressività e frustrazione

Aggressività e frustrazione
Aggressività e frustrazione
Psicoterapeuta ad orientamento Biosistemico
Aggressività e frustrazione
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
7.2.2020
Ultimo aggiornamento il
23.9.2025
Aggressività e frustrazione
Iscriviti alla newsletter
Se ti è piaciuto, condividilo

Vuoi iniziare un percorso di crescita personale?

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro

  • Incontro conoscitivo gratuito

  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti

8.500+ psicologi sulla piattaforma

La frustrazione è lo stato in cui si viene a trovare un organismo quando la soddisfazione dei suoi bisogni viene ostacolata. L’aggressività è, invece, un’azione mirata a “distruggere” un altro individuo o oggetto. Si parla di:

  • aggressività strumentale nel caso in cui il comportamento aggressivo sia il mezzo per raggiungere un fine;
  • aggressività emozionale quando il comportamento aggressivo è fine a se stesso.

Aggressività e frustrazione: un legame biunivoco

Una delle prime ipotesi sul tipo di collegamento tra aggressività e frustrazione è quella sviluppata dallo psicologo J. Dollard e dallo psichiatra N.E. Miller nell’opera Frustrazione e Aggressività. Gli studiosi ritengono che l’aggressività sia strettamente connessa alla frustrazione, ossia quella condizione che si verifica quando degli ostacoli si frappongono tra l’individuo e il raggiungimento dei suoi fini.

Secondo gli studiosi, tra aggressività e frustrazione vi è un legame di causa-effetto biunivoco: alla frustrazione segue sempre una risposta aggressiva e l’aggressività è sempre causata da frustrazione. Tuttavia, non sempre la risposta aggressiva viene rivolta direttamente all’oggetto fonte di frustrazione: se ad esempio vengo bocciato ad un esame, non me la prenderò con il professore, poiché nel corso dell’esperienza si impara ad associare una condotta a delle conseguenze (ricompensa o punizione). In alcuni casi, dirigere l’aggressività verso alcuni tipi di oggetto (nell’esempio il professore) avrebbe conseguenze negative.

Critiche alla teoria di Dollard e Miller

La teoria dei due studiosi risulta essere eccessivamente semplicistica, proprio per la relazione biunivoca che lega frustrazione e aggressività:

  • la frustrazione può causare una svariata gamma di risposte, come la fuga o il pianto, delle quali l’aggressività è solo una delle molteplici possibilità;
  • esistono anche comportamenti aggressivi che vengono messi in atto in assenza di frustrazione (pensiamo a un omicidio su commissione).

Gli autori hanno quindi rivisto il proprio modello, modificando l’ipotesi originaria e interpretando la frustrazione come uno stimolo che produce la risposta aggressiva e solo come una delle possibili reazioni dell’individuo.

Victoria Borodinova - Pexels

Nuove interpretazioni

Lo psicologo Leonard Berkowitz propone un’interessante rilettura dell’ipotesi originaria di Dollard e Miller, tenendo conto anche dei suggerimenti provenienti dall’ambito della teoria dell’apprendimento sociale. Egli sostiene che ogni sentimento negativo possa provocare aggressività, ma quest’ultima è solo una delle molte possibilità. Diviene la risposta dominante solo quando si verificano determinate condizioni, in particolare quando nella situazione negativa sono presenti stimoli che l’individuo, nel corso della propria esperienza passata, ha associato a connotazioni aggressive.

Si nota, pertanto, come attualmente l’aggressività sia vista come una delle possibili risposte alla frustrazione, collocandosi tra le reazioni inadeguate alla stessa (risposte adeguate sono l’intensificazione dello sforzo, la riorganizzazione mezzi fini e la modificazione dei fini), poiché non funzionale alla soluzione del problema. Essa infatti tende alla distruzione o a mettere in difficoltà la causa della frustrazione.

Il condizionamento esterno

Un importante aspetto da considerare nella relazione tra aggressività e frustrazione, riguarda la disposizione costituzionale o “reattività del temperamento”. Varie osservazioni fanno ritenere che il substrato biologico condizioni fortemente la reattività e, quindi, la messa in atto di condotte aggressive.

Inoltre, altra importante variabile è l’influenza dell’ambiente sociale e familiare, per cui il condizionamento socio-familiare, inserendosi tra la frustrazione e la reazione spiega:

  • l’intensità della risposta aggressiva;
  • la sua sequenza in rapporto ad altre possibili risposte.

Generalmente, infatti, la risposta aggressiva viene inibita con forza tanto maggiore quanto più forte è la punizione abitualmente somministrata. L’inibizione dell’aggressività comporta un’ulteriore frustrazione che può accrescere l’aggressività, se non sul piano sociale e agito, sul piano del gioco e della fantasia.

Quando l’aggressività non può essere rivolta direttamente verso l’oggetto della frustrazione, può subire un processo di spostamento, favorito dalla somiglianza tra il “nuovo bersaglio” e la fonte originaria della frustrazione.

Vuoi iniziare un percorso di crescita personale?

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro

  • Incontro conoscitivo gratuito

  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti

8.500+ psicologi sulla piattaforma

FAQ

Hai altre domande?

Parlare con un professionista potrebbe aiutarti a risolvere ulteriori dubbi.

Collaboratori

Aggressività e frustrazione
Professionista selezionato dal nostro team clinico
Psicoterapeuta ad orientamento Biosistemico
No items found.

Condividi

Se ti è piaciuto, condividilo
Iscriviti alla newsletter

Vuoi saperne di più sul tuo benessere psicologico?

Fare un test psicologico può aiutare ad avere maggiore consapevolezza del proprio benessere.