Dal 1 al 7 ottobre si celebra in Italia la Settimana Mondiale dell’Allattamento, un appuntamento annuale che ci invita a riflettere sull’importanza di sostenere i genitori in un momento tanto delicato quanto potente. Questa ricorrenza non è solo un’occasione per promuovere i benefici dell'allattamento, ma anche per aprire un dialogo onesto e senza giudizi su un’esperienza che tocca corde profonde a livello personale, psicologico e relazionale. In un mondo che spesso impone modelli ideali, è fondamentale ricordare che non esiste un solo modo "giusto" di vivere questo percorso. L'allattamento è un'esperienza intima e soggettiva, fatta di emozioni contrastanti, dubbi, gioie e fatiche.
In Unobravo crediamo che il benessere psicologico sia la base per affrontare ogni tappa della vita con consapevolezza e serenità, e la genitorialità non fa eccezione. Per questo, in occasione della Settimana dell'Allattamento, vogliamo esplorare questo tema andando oltre l'aspetto puramente nutrizionale.
L’allattamento, infatti, è un momento profondamente significativo nella vita di una madre e del suo bambino, che non può essere ridotto a un atto meramente biologico. Esso implica aspetti psicologici, relazionali e sociali che ne influenzano l’esperienza. Parlare di allattamento significa riconoscere la libertà di una scelta materna, svincolando la madre dal peso di aspettative esterne e valorizzando la possibilità di ricevere sostegno adeguato, sia pratico che emotivo.
La pressione sociale e le aspettative: l’Impatto sulla psiche
La società spesso attribuisce all’allattamento un valore normativo, talvolta caricandolo di ideali di “buona maternità”. Questo può generare nelle madri sentimenti di inadeguatezza, senso di colpa o frustrazione quando l’allattamento risulta difficile o impossibile. Alcuni studi mostrano come la pressione sociale possa contribuire a vissuti di stress, ansia o depressione post-partum (Brown, 2016). È quindi essenziale proporre una cultura di sostegno, piuttosto che di giudizio, affinché le donne possano vivere questa esperienza senza condizionamenti.

L’importanza dell’ascolto del proprio corpo
Ogni esperienza di allattamento è unica. L’ascolto del proprio corpo permette alla madre di riconoscere i propri limiti e le proprie risorse, sviluppando una maggiore consapevolezza delle proprie capacità. Questa auto-ascolto favorisce l’autoefficacia materna, un costrutto psicologico che influenza positivamente l’adattamento alla genitorialità (Dennis, 1999).
Benefici psicologici e relazionali dell’allattamento
L’allattamento non fornisce solo nutrimento, ma rafforza il legame madre-bambino grazie al contatto pelle a pelle, alla regolazione reciproca e all’attivazione dei sistemi neurobiologici dell’attaccamento. La produzione di ossitocina - detta ormone dell’amore - durante l’allattamento è associata a riduzione dello stress e aumento del benessere psicologico (Uvnas-Moberg et al., 2020). Inoltre, i momenti di intimità condivisi contribuiscono alla costruzione di una base sicura in termini di attaccamento bambino-genitore.
Dubbi comuni e supporto professionale
Molte madri si interrogano sulla quantità di latte, sulla qualità del nutrimento o sulla possibilità di conciliare l’allattamento con il ritorno al lavoro. Il supporto professionale – ostetriche, consulenti in allattamento, psicologi perinatali – rappresenta una risorsa fondamentale per ridurre ansie e incertezze. Studi recenti confermano come l’intervento precoce di figure professionali riduca il rischio di abbandono precoce dell’allattamento e migliori il benessere emotivo materno (McFadden et al., 2017).
Il vissuto materno e paterno verso l’allattamento
L’allattamento coinvolge l’intero nucleo familiare. Per la madre può rappresentare un momento di intimità e soddisfazione, ma anche di fatica e vulnerabilità. Per il padre, invece, può emergere il timore di esclusione o la difficoltà nel trovare un ruolo attivo. La psicologia perinatale sottolinea l’importanza di validare entrambi i vissuti, favorendo un dialogo di coppia che permetta di condividere emozioni, difficoltà e aspettative (Maycock et al., 2013).

Ruolo del papà o della famiglia nel supportare la salute psicologica della mamma
Il sostegno del partner e della rete familiare ha un impatto determinante sull’esperienza dell’allattamento. I padri possono contribuire con gesti pratici (cura della casa, gestione dei pasti, supporto durante le poppate notturne) e con il sostegno emotivo, che rafforza la resilienza materna e previene vissuti depressivi. Quando la madre percepisce un ambiente accogliente e non giudicante, la sua salute psicologica trae beneficio, favorendo un clima relazionale positivo che si riflette anche sullo sviluppo del bambino.
Conclusioni
L’allattamento è un’esperienza complessa che va oltre la nutrizione. È un intreccio di corpo, psiche e relazione che richiede libertà di scelta e supporto, piuttosto che pressioni o aspettative sociali. Riconoscere il ruolo dei vissuti materni e paterni, insieme all’importanza della rete familiare e professionale, rappresenta la chiave per promuovere un allattamento sereno e psicologicamente sano.