Famiglia
This is some text inside of a div block.

La perdita di una generatività condivisa

La perdita di una generatività condivisa
La perdita di una generatività condivisalogo-unobravo
Giulia Commissari
Giulia Commissari
Redazione
Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il

Il passaggio alla genitorialità rappresenta una sfida complessa ma potenzialmente evolutiva per l’individuo e la coppia. La generatività rappresenta un possibile obiettivo del sistema famigliare. In questo sistema, ogni transizione rappresenta un passaggio da una condizione data ad una nuova, che ripropone la necessità di:

  • rielaborare le relazioni che si sono instaurate;
  • dare loro nuovi significati alla luce delle mutate condizioni.

Verso la genitorialità

Nel momento del passaggio e del cambiamento a una condizione di genitorialità, è possibile comprendere:

  • quale sia il patto su cui si basa una certa organizzazione famigliare;
  • quali sono i modelli di relazione consolidati;
  • quali aspetti del legame sono fonte di benessere e quali fonte di disagio.

Per comprendere il senso complessivo delle transizioni, la loro possibile riuscita e un conseguente incremento del benessere familiare, è necessario apporre un’attenzione intergenerazionale che sia attenta ai processi di trasmissione tra le generazioni.

Artem Beliaikin - Pexels

Due momenti della transizione alle genitorialità

Nella società contemporanea, diventare genitori può rappresentare il rito di passaggio all’età adulta, ponendo le basi per il superamento dei confini gerarchici tra genitori e figli. La coppia costruisce un proprio percorso maturativo solo se riesce a distinguersi dalle famiglie di origine.

È possibile distinguere due momenti nella transizione alla genitorialità:

  1. il processo di interiorizzazione delle funzioni genitoriali che ciascun coniuge compie a partire dalle relazioni con la propria famiglia di origine;
  2. l’incontro che si realizza tra i coniugi e che dà vita all’esercizio concreto delle funzioni genitoriali come nuovo elemento della coppia.

Quando la coppia si identifica nella propria rete parentale e da lì parte per differenziarsi, si mette in atto un processo sano ed efficace di acquisizione della funzione genitoriale, che permette di costruire un proprio stile coniugale di esercizio delle funzioni genitoriali. Quando, al contrario, l’esito delle forme di legame sfavorevole è l’inibizione alla generatività, verrà trasmesso il rifiuto e l’impossibilità all’esercizio della responsabilità genitoriale.


Una ricerca sul processo di transizione della coppia

Una ricerca condotta dalle psicologhe Scabini e Greco, ha messo in relazione il processo di transizione in un campione di venti coppie, di cui dieci con figli e dieci senza figli ed i loro genitori, per un totale di sessanta coppie genitoriali, appartenenti a due generazioni.

La ricerca ha valutato la specificità della posizione reciproca di coniugi giovani e dei loro genitori nelle due situazioni di “transizione effettuata” e “transizione rimandata”. Le coppie senza figli non erano rappresentative di un rifiuto volontario della genitorialità ma rimanevano nell’ambito della transizione progettata o rimandata.

Dalla ricerca è emerso come il rischio fosse l’assenza di un pensiero progettuale che prevedesse una progettazione procreativa con una scadenza. Il rischio delle coppie senza figli era quello di un rimando indefinito della transizione di parenthood, che porta i coniugi a vivere a lungo una situazione autoreferenziale, che esalta aspetti pseudo-adolescenziali nel rapporto con i propri genitori.

Wallace Araujo - Pexel


Tre forme disfunzionali della genitorialità

Oggi è possibile assistere al diffondersi di forme di vita familiari e di convivenza che si allontanano dai modelli delle generazioni precedenti. La motivazione ad avere figli e la capacità di svolgere le funzioni genitoriali all’interno di nuovi gruppi sociali, si manifesta in modo più complesso dal passato ed emerge una generale difficoltà da parte degli adulti a generare e crescere figli.

Lo psicologo Franco Baldoni ha delineato tre forme disfunzionali della genitorialità, che evidenziano un possibile vissuto di perdita rispetto al ruolo genitoriale e ad un progetto condiviso del “Noi” di coppia:

  1. La genitorialità ritardata, ovvero la ricerca della generatività in età avanzata, intorno ai quaranta anni, scontrandosi con limiti biologici ed anagrafici;
  2. La genitorialità rifiutata, ovvero quando i bisogni narcisistici individuali o di coppia prevalgono su quelli generativi e caratterizzata anche da una immaturità affettiva;
  3. La genitorialità negata, ovvero quando una coppia che ha dei figli rifiuta inconsciamente il proprio ruolo da genitore.


I membri della coppia possono mostrare differenti processi maturativi individuali, che rendono difficile il passaggio intergenerazionale dallo status di figlio a quello di adulto/genitore mostrando tempi differenti dal partner e rendendo complesso il bisogno di una generatività condivisa.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo:

Potrebbero interessarti

Testimoni involontari: il fenomeno della violenza assistita
Famiglia

Testimoni involontari: il fenomeno della violenza assistita

Parent training: cos’è e a cosa serve
Famiglia

Parent training: cos’è e a cosa serve

Natale in famiglia: strategie per gestire i rapporti difficili
Famiglia

Natale in famiglia: strategie per gestire i rapporti difficili

scopri tutti gli articoli