Le eredità familiari

Le eredità familiari
Emanuela Pallonetto
Redazione
Psicologa Sistemico-Relazionale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
22.10.2025
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La parola “lealtà” deriva dal latino legalitas e indica una componente del carattere per cui una persona sceglie di rispettare determinati valori di correttezza e sincerità anche in situazioni difficili, mantenendo le promesse iniziali e comportandosi seguendo un codice prestabilito, sia esso tacito o esplicito.

Ogni rete di relazioni ha come scopo principale il mantenimento, la conservazione e l’evoluzione del sistema che la regola. Lo psichiatra Ivan Boszormenyi-Nagy afferma:

“un copione familiare è un codice inespresso che guida i vari contributi dei singoli. Questo codice determina la scala di equivalenza di meriti, vantaggi, obblighi e responsabilità. L’impegno, la devozione e la lealtà sono le determinanti più importanti dei rapporti familiari.” 

L’impegno, la devozione e la lealtà sono le determinanti più importanti dei rapporti familiari.”

Possiamo dire dunque che ereditiamo un bagaglio enorme dai nostri familiari! Per questo tendiamo ad accettare determinate situazioni per paura di perdere l’amore, l’attenzione e l’affetto della nostra famiglia. Questo è del tutto normale: nessuno vuole essere respinto dal proprio nucleo familiare. Tuttavia, le persone possono servirsi di questo “potere” emotivo e giocare con i “contratti familiari”.

Cosa sono i contratti familiari?

I contratti familiari che si vengono a creare tra i componenti della famiglia sono il risultato di un mix di aspettative, che possono assumere una connotazione pericolosa nella realizzazione personale.

Quando parliamo con persone esterne al nostro nucleo familiare, osserviamo differenze nel nostro modo di affrontare alcune questioni. Ci rendiamo conto così di come sono strutturati i nostri pensieri e dei comportamenti che ne derivano. Questa consapevolezza, il più delle volte, ci coglie di sorpresa: è come se per la prima volta vedessimo diventare nostre le idee che prima appartenevano solo alla nostra famiglia.

A volte possiamo renderci conto che queste idee sono assolute e non lasciano spazio all’individualità. Per fare alcuni esempi, pensiamo:

  • all’artista cacciato dalla sua famiglia perché non vuole seguire le orme professionali degli altri suoi componenti
  • alla donna costretta a fare la casalinga solo perché in famiglia nessun'altra lavora
  • a chi desidera trasferirsi all’estero ma rinuncia per il timore di ferire la sua famiglia
  • al figlio costretto ad appassionarsi al calcio perché tutti i suoi fratelli lo praticano
  • a chi non vuole proseguire l’attività storica di famiglia e fare altro.

Stessa sorte accade per le etichette: il bravo ragazzo, l’imprenditore, il simpatico, il bello, e via così. Quanto queste rigide definizioni di noi stessi ci condizionano nel raggiungimento dei nostri obiettivi di vita?

Bruno Bueno - Pexels

Tipologie di contratti familiari e le loro possibili conseguenze psicologiche

I "contratti familiari" possono assumere forme diverse e influenzare profondamente il benessere psicologico dei membri della famiglia. La psicologia sistemica, in particolare, ha individuato alcune tipologie ricorrenti di questi accordi impliciti:

  • Contratti di lealtà invisibile: si tratta di aspettative non dette che spingono i membri a mantenere determinati ruoli o comportamenti per non deludere la famiglia. Questo può portare a sentimenti di colpa o ansia quando si tenta di affermare la propria individualità.
  • Contratti di sacrificio: in alcune famiglie, viene trasmessa l'idea che il benessere collettivo debba sempre prevalere su quello individuale. Chi si discosta da questa regola può sperimentare isolamento o senso di inadeguatezza.
  • Contratti di compensazione: a volte, un membro della famiglia si sente in dovere di "riparare" errori o mancanze delle generazioni precedenti, assumendosi responsabilità eccessive che non gli appartengono.

Le conseguenze psicologiche di questi contratti possono includere:

  • Difficoltà nell'autodefinizione: la persona fatica a distinguere i propri desideri da quelli familiari.
  • Bassa autostima: il continuo confronto con aspettative irrealistiche può minare la fiducia in sé stessi.
  • Ansia e senso di colpa: il timore di deludere la famiglia può generare disagio emotivo persistente.

Questi effetti sono stati descritti anche in letteratura clinica, ad esempio nei lavori di Ivan Boszormenyi-Nagy, psichiatra e fondatore della terapia familiare sistemica, che ha sottolineato come la lealtà familiare possa diventare un vincolo invisibile ma potente.

Chi sono io?

Assorbiamo le idee della nostra famiglia, le tradizioni e le aspettative che ci vengono trasmesse ma, arrivati a un certo punto della nostra vita, potremmo iniziare a farci delle domande sul mondo. Più cresciamo, più questa esigenza diventa legittima.

Noi siamo ciò che apprendiamo, e spesso ci lasciamo trasportare dai valori trasmessi dalla famiglia senza riflettere. A volte però sono proprio idee e valori assimilati dalla famiglia che possono giocare contro di noi: le lealtà diventano dannose.

Alcune persone, per esempio, possono credere che il matrimonio debba durare una vita intera solo perché i propri genitori sono stati sempre insieme sacrificando la propria felicità e i propri spazi in nome della famiglia. Queste persone potrebbero ritrovarsi ad essere infelici nelle proprie relazioni e non riuscire a capire che non sono obbligate a proseguire.

Tagliare questi fili invisibili

Riconoscere le nostre eredità familiari ci permette di conoscere meglio anche noi stessi e i motivi che ci spingono ad avere un determinato comportamento. E se ci accorgessimo che rispettare tutto ciò che la nostra famiglia ci ha trasmesso non ci rende felici? Questa consapevolezza potrebbe essere il primo passo per ampliare la nostra possibilità di scelta.

Una cosa molto utile da fare può essere quella di scrivere una lettera a noi stessi: cosa immaginiamo di riuscire a fare senza quei fili e quei legami che ci costringono?

Mike - Pexels

Strategie pratiche per riconoscere e affrontare le eredità familiari

Affrontare le eredità familiari richiede consapevolezza e piccoli passi concreti. Ecco alcune strategie pratiche che possono aiutare a "tagliare i fili invisibili" e a costruire una propria identità più autentica:

  • Riconoscere i propri schemi: prendersi del tempo per riflettere su quali comportamenti o convinzioni si ripetono nella propria vita e da dove provengono. Scrivere un diario può essere utile per individuare questi schemi.
  • Mettere in discussione le aspettative: chiedersi se le aspettative che si sente di dover rispettare sono davvero proprie o sono state ereditate dalla famiglia. Questo passaggio può essere facilitato dal confronto con persone esterne al nucleo familiare.
  • Stabilire confini sani: imparare a dire "no" quando una richiesta familiare va contro i propri valori o bisogni. I confini non sono una mancanza di amore, ma un modo per proteggere il proprio benessere.
  • Cercare supporto professionale: un percorso di psicoterapia può aiutare a esplorare le dinamiche familiari e a sviluppare strumenti per gestirle in modo più funzionale. Secondo il DSM-5, la difficoltà a separarsi dalle aspettative familiari può rappresentare, in alcuni casi, un fattore di vulnerabilità per lo sviluppo di disturbi d'ansia o dell'umore.
  • Celebrare i piccoli cambiamenti: ogni passo verso l'autonomia, anche se piccolo, è importante. Riconoscere i propri progressi aiuta a rafforzare la fiducia in sé stessi.

Queste strategie non eliminano il legame con la propria famiglia, ma permettono di viverlo in modo più libero e consapevole.

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Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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