Dipendenze
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Otto luoghi comuni sullo smettere di fumare

Otto luoghi comuni sullo smettere di fumare
Otto luoghi comuni sullo smettere di fumarelogo-unobravo
Sefora Antonello
Sefora Antonello
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il

Molte persone decidono di smettere di fumare per motivi diversi: per il proprio benessere, per migliorare la propria salute, per liberarsi dalla dipendenza e per risparmiare soldi. L'abbandono di una dipendenza come quella dal fumo non è facile e la strada è spesso in salita. A rendere questo percorso difficile ci sono dei luoghi comuni molto diffusi che è bene analizzare e smentire, per non farsi sviare nel raggiungere un obiettivo così importante.

Secondo i dati ISTAT dell'anno 2020, i fumatori in Italia tra la popolazione di 14 anni o più, sono circa 10 milioni. La fascia di età in cui il fumo è più diffuso è quella tra i 20 e i 44 anni. Dai dati raccolti, la stima di morti attribuite al fumo è di 93 mila all'anno. Questa cifra impressionante fa ritenere la dipendenza da fumo un problema molto importante.

I luoghi comuni sullo smettere di fumare 

Solitamente molti fumatori affermano di non voler smettere di fumare perché. Vediamo i luoghi comuni più diffusi.

“In questo momento sono molto stressato, fumare mi rilassa e mi aiuta nella concentrazione”

Anche se può sembrare così, in realtà è esattamente il contrario. Il fumo, infatti, contiene sostanze stimolanti che hanno l'effetto opposto rispetto al rilassamento. Sarebbe quindi preferibile scegliere altri modi di rilassarsi come:

  • fare una passeggiata;
  • uscire con un amico;
  • leggere;
  • ascoltare musica.

Inoltre fumare sottrae ossigeno al cervello, quindi se non si fuma migliorerà la capacità di concentrazione.


“Fumo sigarette a basso contenuto di nicotina e catrame: non è necessario che smetta di fumare”

Fumare sigarette con minor nicotina o catrame è meno rischioso che fumare, ma non più sicuro. Capita infatti che i fumatori che riducono il numero di sigarette o fumano quelle con meno sostanze nocive, inalino il fumo più frequentemente e più profondamente per mantenere un apporto simile di nicotina, riducendo il beneficio atteso.

Neppure ridurre il numero di sigarette non equivale a smettere di fumare perché se non si smette di fumare si avrà sempre in mente la sigaretta che si potrà fumare dopo.

Shahi Zidan - Pexels


“Ho già ridotto il consumo ad un livello salutare”

Non esiste un livello salutare di fumo, perché in ogni caso vengono inalate delle sostanze nocive, come:

  • catrame;
  • ossidi di azoto;
  • formaldeide;
  • nicotina;
  • ossido di carbonio.

Esse possono far male anche in piccole dosi.


“Se smetto di fumare ingrasserò”

L'aumento di peso è quasi inevitabile, tuttavia spesso non è superiore ai due o tre chili. Per non aumentare maggiormente di peso, è necessario cambiare gradatamente le proprie abitudini alimentari, cosa più utile rispetto ad una dieta rigida. L'aumento di peso è un problema temporaneo e quasi sempre si riescono ad eliminare i chili di troppo in un secondo momento.


“Ci ho provato ma ci sono ricaduto. Immagino che capiterà di nuovo e non riuscirò a smettere”

Nell'uscita da una qualsiasi dipendenza è possibile che capitino degli “scivoloni”, chiamati ricadute. È una cosa che può accadere. Tuttavia una caduta momentanea non equivale ad una sconfitta. Esistono però tecniche e rimedi efficaci per aiutare una persona che vive questi momenti difficili. Smettere di fumare è un cambiamento che richiede tempo ed è graduale nel tempo. Bisogna ricordarsi che “c'è un percorso da fare prima di arrivare al traguardo finale”.


“Non sono così sicuro che il tabacco rovini la salute, perché mio nonno ha 85 anni, ha fumato tutta la vita e sta benissimo”

C'è una differenza tra una relazione di causa-effetto tra fumo e patologia e la probabilità di effetti negativi relativi al fumo. Mentre non è matematico che chi fuma possa sviluppare cancro o disturbi relativi al fumo, sicuramente è provato che fumare aumenta le probabilità che essi si possano presentare.

Roman Carey - Pexelss


“Perderò l’unico piacere della vita”

Questo sarebbe vero se il fumo fosse l'unico piacere possibile nella vita di una persona. Ci sono altri piaceri nella vita, come per esempio quelli derivanti dalle relazioni sociali e dal coltivare i propri hobbies. Pur essendo molto personali, è impossibile che una persona non abbia altre cose di cui godere nella vita a parte il fumo.


“Per stare meglio fumo sigarette elettroniche, è come smettere di fumare”

È provato che la sigaretta elettronica può essere un'alternativa per gli ex fumatori, ma la sua efficacia per smettere di fumare è minima. Molti studi condotti sugli effetti delle sigarette elettroniche, inoltre, hanno evidenziato i seguenti effetti collaterali:

  • sull'apparato respiratorio come tosse, catarro, asma;
  • sull'apparato orofaringeo come lesioni infiammatorie della cavità orale, cancro orale;
  • sull'apparato vascolare con un incremento battito cardiaco e un aumento della pressione;
  • sulla cute, per esempio la dermatite.

Ultime considerazioni

Sfatati questi luoghi comuni, forse sarà più facile avvicinarsi alla decisione di smettere di fumare. Bisogna infine ricordare che le probabilità di smettere di fumare:

  • da soli sono attorno al 3-5%;
  • con l'aiuto del counseling sono dell'8-14%;
  • con un trattamento intensivo condotto da professionisti specializzati nella cura della dipendenza da fumo sono maggiori del 50%.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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