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Genitori tossicodipendenti: le conseguenze sul bambino e i possibili interventi

Genitori tossicodipendenti: le conseguenze sul bambino e i possibili interventi
Genitori tossicodipendenti: le conseguenze sul bambino e i possibili interventilogo-unobravo
Greta Pisano
Greta Pisano
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Relazionale Integrato
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il

Nel primo anno di vita del bambino succedono molte cose che avranno un peso decisivo nella determinazione della sua personalità e del carattere. Quando i genitori vivono una condizione di tossicodipendenza, non riescono ad assicurare la serenità di un ambiente sano e stabile e il bambino, sin da subito, vivrà un forte disagio che potrebbe sfociare, un domani, in comportamenti dannosi e una fragile emotività.

I modelli mentali del bambino

Gli studi più recenti di psicologia infantile hanno messo in luce come il bambino, fin dai primi anni di vita, possieda una forte propensione al controllo delle situazioni ambientali e all’autoregolazione. Egli apprenderebbe infatti non soltanto a segnalare il proprio disagio (per esempio la fame) ma anche a suscitare reazioni adeguate e sintoniche nell’adulto che si occupa di lui.

Dalle interazioni tra bambino e adulto curante deriverebbero di conseguenza i primi, e primitivi, “modelli mentali”, matrici di quelle che con buona probabilità saranno le caratteristiche di personalità future.

Il legame genitori-figli: “la base sicura”

I modelli mentali che si sviluppano nel bambino, pur avendo una base psicobiologica, sono vincolati dalla qualità del legame reale che il bambino ha con le figure che si occupano di lui nel primo anno di vita. La comprensione dell’adulto e la risposta adeguata rispetto al bisogno del bambino, predispongono la costituzione di quella che lo psicanalista John Bowlby chiama “base sicura”. Essa è un forte fattore di protezione dal disagio psichico.

Ketut Subiyanto - Pexels

L’accudimento incerto e immaturo

Trattandosi di genitori tossicodipendenti, gli effetti della droga hanno importanti ripercussioni anche sulle cure parentali. É facile immaginare che le considerazioni appena fatte vengano normalmente trascurate o violate, a causa di una costante minimizzazione dei possibili danni che un accudimento incerto e immaturo può produrre sul bambino. Queste situazioni rischiano di diventare forme subdole e croniche di malessere, costringendo il bambino a crescere in condizioni di insicurezza patologica e disagio, con importanti limitazioni per il suo sviluppo.

Difficoltà genitoriali e sviluppo psicologico del bambino

L’evoluzione psicologica e affettiva del bambino appare condizionata dall’emergere di due elementi, che hanno caratterizzato anche lo sviluppo del genitore tossicodipendente, nei rapporti con la sua famiglia di origine:

  1. il mancato completamento del processo di separazione e individuazione;
  2. la precoce adultizzazione.

Questi due elementi sono segnali che il più delle volte posso sfuggire al controllo delle Istituzioni perché spesso questi bambini appaiono più adeguati e tranquilli degli altri. 

Le conseguenze delle difficoltà genitoriali sul bambino

Seppur in un primo momento i bambini appaiono ben adattati, successivamente possono presentare problemi dell’area psicopatologica (mommy o daddy issues), come depressioni maggiori o disturbi del comportamento (pensiamo al disturbo oppositivo provocatorio) o sviluppando disturbi dell’attaccamento. In questi bambini vengono osservati dei meccanismi difensivi di fronte ad una realtà che il bambino tende a negare, ma da cui non riesce a staccarsi:

  • aggressività
  • eccitazione
  • iperattività
  • iper-adattamento.

 Si avverte il conflitto tra la paura di essere abbandonato e la tendenza che mira a stabilire la distanza e l’autonomia personale.

La trasmissione generazionale del trauma

Nella maggioranza dei casi, i genitori tossicodipendenti sono giovani genitori che arrivano alla droga all’interno di un rapporto profondamente insoddisfacente con la propria famiglia d'origine, percepita come affettivamente carente nei loro confronti. Non è raro che siano presenti traumi infantili e che i conflitti tra genitori e figli adulti perdurino anche con l'uscita della persona tossicodipendente dalla famiglia d'origine. Questi conflitti familiari rappresentano un'eredità traumatica che viene lasciata al bambino, con tutti gli elementi relazionali, affettivi e pulsionali che il genitore ha già sperimentato nella sua persona.

SHVETS production - Pexels

Cura e protezione del minore: il trattamento integrato

Per il trattamento delle persone tossicodipendenti, oltre alla psicoterapia individuale e alla terapia di gruppo è da considerarsi importante ed efficace la terapia familiare; interventi finalizzati, oltre che all’abbandono della dipendenza, a un atteggiamento responsabile e di tutela dei loro figli.

Perché la terapia familiare?

I percorsi di terapia familiare affrontano il problema della tossicodipendenza attraverso un livello di analisi e di intervento sistemico relazionale. Questo cerca nelle dinamiche relazionali della famiglia e nel suo ciclo vitale un senso per comprendere:

  • la scelta del tossicodipendente
  • le risorse utili e necessarie per un reale cambiamento.

Tutto questo è possibile attraverso l’individuazione di quegli elementi disfunzionali che hanno procurato e procurano sofferenza nella vita del paziente in quanto figlio carenziato prima di genitore carenziante.


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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