Cerchi supporto per affrontare una dipendenza?
Trova il tuo psicologo
Valutato Eccellente su Trustpilot
Blog
/
Dipendenze
5
minuti di lettura

La dipendenza da sostanze: sintomi, tipi e trattamento

La dipendenza da sostanze: sintomi, tipi e trattamento
La dipendenza da sostanze: sintomi, tipi e trattamento
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico - Relazionale
La dipendenza da sostanze: sintomi, tipi e trattamento
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
17.11.2025
Ultimo aggiornamento il
17.11.2025
La dipendenza da sostanze: sintomi, tipi e trattamento
Iscriviti alla newsletter
Se ti è piaciuto, condividilo

Affrontare una dipendenza è possibile

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro
  • Incontro conoscitivo gratuito
  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti
9.000+ psicologi sulla piattaforma

La dipendenza da sostanze rappresenta un fenomeno complesso e diffuso che coinvolge non solo chi ne è direttamente affetto, ma anche le famiglie, le scuole e la società nel suo insieme. Spesso inizia in modo silenzioso, con l'assunzione occasionale di una sostanza che, nel tempo, può trasformarsi in un bisogno costante e difficile da controllare.

In Italia, secondo la relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze 2025, circa il 37% degli studenti (giovani tra 15 e 19 anni) riferisce di aver consumato una sostanza psicoattiva illegale almeno una volta nella vita e circa il 25% riferisce di averlo fatto nel corso dell'ultimo anno.

In questo articolo approfondiremo che cos’è la dipendenza da sostanze, quali sintomi fisici, psicologici e comportamentali possono aiutarti a riconoscerla e come si sviluppa. Analizzeremo inoltre le cause multifattoriali, i diversi tipi di droghe e dipendenze, e i percorsi terapeutici disponibili per tornare al proprio benessere. Se tu, o qualcuno a cui tieni, state cercando informazioni chiare e affidabili, troverai una guida passo dopo passo che può orientarti verso il supporto professionale più adatto.

Cos'è la dipendenza da sostanze

Secondo il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), il disturbo da uso di sostanze (DUS) è “una modalità patologica d’uso della sostanza che causa una compromissione o un disagio clinicamente significativi”, che si manifesta con almeno due dei seguenti eventi entro 12 mesi:

  • La sostanza viene usata frequentemente in quantità maggiori o per un periodo di tempo più lungo del previsto.
  • Vi è un desiderio persistente o sforzi infruttuosi per interrompere o controllare l'uso della sostanza.
  • Si dedica molto tempo alle attività necessarie per procurarsi la sostanza, usarla o riprendersi dai suoi effetti.
  • Voglia o forte desiderio o bisogno di usare la sostanza.
  • Uso ricorrente della sostanza che porta all'incapacità di svolgere i compiti essenziali al lavoro, a scuola o a casa.
  • Uso continuativo della sostanza nonostante problemi sociali o interpersonali persistenti o ricorrenti causati o esacerbati dagli effetti dell'uso della sostanza.
  • L'uso della sostanza comporta il ritiro o la riduzione di importanti attività sociali, lavorative o di svago.
  • Uso ricorrente della sostanza in situazioni che comportano rischi fisici.
  • Uso continuativo della sostanza nonostante la conoscenza di un problema fisico o psicologico persistente o ricorrente che potrebbe essere causato o esacerbato dalla sostanza.
  • Tolleranza, cioè la necessità di aumentare progressivamente le dosi per ottenere gli stessi effetti, dovuta all'adattamento dell'organismo alla sostanza.
  • Astinenza, ovvero l'insieme di sintomi fisici e psicologici spiacevoli (come tremori, ansia, nausea) che si manifestano quando si riduce o interrompe l'uso della sostanza dopo un periodo di consumo prolungato.

Criteri diagnostici e livelli di gravità secondo il DSM-5

Il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) definisce la dipendenza da sostanze come un disturbo caratterizzato da un insieme di sintomi cognitivi, comportamentali e fisiologici che indicano che la persona continua a usare la sostanza nonostante problemi significativi correlati al suo utilizzo.

Il DSM-5 non distingue più tra abuso e dipendenza, ma li include in un unico spettro denominato "disturbo da uso di sostanze", valutato in base al numero di criteri soddisfatti:

  • Lieve: presenza di 2-3 criteri diagnostici.
  • Moderato: presenza di 4-5 criteri.
  • Grave: presenza di 6 o più criteri.

Questa classificazione aiuta a comprendere la gravità del disturbo e a pianificare un intervento terapeutico adeguato. I criteri includono, tra gli altri, la perdita di controllo sull’uso, il desiderio persistente, la tolleranza, l’astinenza e l’impatto negativo sulla vita sociale, lavorativa o scolastica.

Tipi di dipendenza

La dipendenza può essere sia fisica che psicologica:

  • La dipendenza fisica, indotta da molte sostanze di abuso, agisce sul cervello e sul fisico, modificando la percezione delle sensazioni piacevoli e spiacevoli. I sintomi dell’astinenza sono la conseguenza di questo stato.
  • La dipendenza psicologica riguarda il bisogno di usare la sostanza (craving). Si tratta di una brama, a volte incontrollabile, legata al pensiero desiderante e alle sensazioni che la sostanza fa provare nel momento dell’assunzione.
MART PRODUCTION – Pexels

Sintomi della dipendenza da sostanze: come riconoscerla

Prendendo come base i criteri diagnostici del DSM-5, i segnali di una dipendenza da sostanze possono manifestarsi a livello fisico, psicologico e comportamentale. Riconoscerli è il primo passo per chiedere aiuto.

Sintomi fisici

  • Tolleranza: il bisogno di aumentare progressivamente la dose per ottenere l'effetto desiderato.
  • Astinenza: la comparsa di sintomi spiacevoli (es. tremori, sudorazione, nausea) quando si interrompe o riduce l'uso.
  • Cambiamenti nell'aspetto: trascuratezza nell'igiene personale, perdita o aumento di peso repentino.

Sintomi psicologici

  • Craving: un desiderio intenso e incontrollabile di usare la sostanza.
  • Perdita di controllo: l'incapacità di smettere di usare la sostanza nonostante il desiderio di farlo.
  • Alterazioni dell'umore: irritabilità, ansia, sbalzi d'umore, depressione.

Sintomi comportamentali

  • Abbandono di attività: perdita di interesse per hobby, lavoro, scuola o attività sociali.
  • Isolamento sociale: tendenza a isolarsi da amici e familiari per nascondere il proprio comportamento.
  • Comportamenti a rischio: spendere ingenti somme di denaro, mentire o mettere in atto comportamenti illegali per procurarsi la sostanza.

Perché si sviluppa una dipendenza? Le cause principali

La dipendenza non deriva da una singola causa, ma rappresenta una condizione multifattoriale che nasce dall’interazione di diversi elementi. I fattori biologici e genetici svolgono un ruolo importante: esiste una predisposizione genetica che può rendere alcune persone più vulnerabili, e le sostanze agiscono sul sistema di ricompensa del cervello, creando un ciclo di rinforzo difficile da interrompere.

Sul piano psicologico, condizioni preesistenti come traumi, depressione, disturbi d’ansia o bassa autostima possono spingere all’uso di sostanze come tentativo di automedicazione o fuga dalla sofferenza. Inoltre, i fattori sociali e ambientali, come un contesto familiare difficile, la pressione del gruppo dei pari, la facile accessibilità alle sostanze e lo stress ambientale, rappresentano rischi significativi, soprattutto in età adolescenziale. È importante sottolineare che una morte prematura o uno stato di cattiva salute su cinque in Europa è attribuibile alla dipendenza da sostanze (ISS, 2012).

Fattori di rischio: biologici, ambientali e di sviluppo

Lo sviluppo della dipendenza da sostanze può essere influenzato da una combinazione di fattori che possono aumentare la vulnerabilità di una persona. Comprendere questi fattori può aiutare a riconoscere situazioni di rischio e a intervenire precocemente.

  • Fattori biologici: Una predisposizione genetica può rendere alcune persone più suscettibili alla dipendenza. Ad esempio, alterazioni nei sistemi di neurotrasmettitori come la dopamina possono aumentare la ricerca di gratificazione attraverso le sostanze.
  • Fattori ambientali: Crescere in un ambiente familiare dove l’uso di sostanze è presente, vivere situazioni di trascuratezza o abuso, o essere esposti a gruppi di pari che fanno uso di droghe, sono elementi che possono favorire l’inizio e il mantenimento della dipendenza.
  • Fattori di sviluppo: Esperienze precoci di deprivazione affettiva, traumi infantili o difficoltà nelle relazioni con le figure di riferimento possono influenzare la capacità di gestire le emozioni e aumentare il rischio di ricorrere alle sostanze come forma di automedicazione.

Questi fattori non agiscono mai isolatamente, ma si intrecciano tra loro, rendendo ogni percorso di dipendenza unico e complesso.

Tipi di sostanze e le loro conseguenze

Le sostanze d'abuso vengono classificate in base ai loro effetti sul sistema nervoso, ma è importante sottolineare che le sostanze più dannose sono spesso quelle più facilmente reperibili e socialmente accettate; uno studio britannico ha identificato l'alcol come la droga ricreazionale più dannosa per individuo e società (ISS, 2012).

Ogni categoria comporta rischi e conseguenze specifiche per la salute fisica e mentale. Le sostanze stimolanti, come cocaina e anfetamine, aumentano l'energia e l'attenzione, ma l'uso a lungo termine può causare danni cardiovascolari, paranoia e psicosi. Le sostanze deprimenti, tra cui oppioidi e benzodiazepine, riducono l'attività cerebrale inducendo rilassamento; il rischio principale è la depressione respiratoria, che può risultare fatale, specialmente in caso di overdose. Gli allucinogeni o dispercettivi, come LSD e ketamina, alterano la percezione della realtà e possono innescare psicosi persistenti o disturbi percettivi. La cannabis, infine, può indurre rilassamento ma anche ansia, attacchi di panico e, in soggetti predisposti, aumentare il rischio di disturbi psicotici.

dipendenza da sostanze
Isabella Mendes - Pexels

Classificazione delle sostanze secondo il DSM-5

Secondo il DSM-5-TR, le sostanze psicoattive vengono suddivise in categorie precise in base ai loro effetti sul sistema nervoso centrale e al potenziale di sviluppo di dipendenza. Le principali classi individuate sono: alcol, caffeina, cannabis, allucinogeni, inalanti, oppioidi, sedativi/ipnotici/ansiolitici, stimolanti (compresi anfetamine e cocaina), tabacco e altre sostanze (tra cui steroidi e farmaci non classificati altrove).

Ogni categoria è associata a specifici rischi e sintomi: ad esempio, gli stimolanti possono causare agitazione, paranoia e danni cardiovascolari; gli oppioidi possono portare a depressione respiratoria e overdose; mentre gli allucinogeni alterano profondamente la percezione e possono innescare disturbi psicotici. Questa classificazione ufficiale è fondamentale per una corretta diagnosi e per la definizione del percorso terapeutico più appropriato.

Principali sostanze di abuso: effetti e rischi

Le sostanze di abuso sono molteplici e ciascuna presenta effetti specifici sul corpo e sulla mente, oltre a rischi particolari per la salute. L’alcol, una delle sostanze più diffuse e socialmente accettate, se consumato in eccesso può causare danni epatici, problemi cardiovascolari, disturbi cognitivi e dipendenza fisica. La cannabis può indurre rilassamento, ma anche ansia, alterazioni della percezione e, in alcuni casi, sintomi psicotici, soprattutto nei soggetti predisposti. La cocaina, potente stimolante, può aumentare energia e attenzione, ma è associata a paranoia, agitazione, disturbi cardiovascolari e una forte dipendenza psicologica. Gli oppioidi, come eroina, morfina e ossicodone, possono provocare euforia e rilassamento, ma comportano un elevato rischio di overdose, depressione respiratoria e una dipendenza fisica severa.

È importante sottolineare che l’uso di droghe, in particolare tramite iniezione, è strettamente collegato alla trasmissione di HIV e delle epatiti B e C a causa della condivisione di aghi (WHO, 2008). Le benzodiazepine, spesso prescritte per ansia o insonnia, possono causare sedazione, perdita di memoria e, se assunte a lungo, portare a dipendenza e sintomi di astinenza rilevanti. Amfetamine e metanfetamine, stimolanti che aumentano la vigilanza, possono indurre ansia, psicosi, danni cardiaci e dipendenza. Gli allucinogeni, come LSD e psilocibina, alterano la percezione della realtà e possono scatenare episodi psicotici o disturbi dell’umore. Gli inalanti, sostanze volatili con effetti euforizzanti, possono provocare danni cerebrali e cardiaci anche dopo un uso breve. Conoscere gli effetti e i rischi associati a ciascuna sostanza è fondamentale per riconoscere i segnali di una possibile dipendenza e intervenire tempestivamente.

Le caratteristiche cliniche della dipendenza

Le persone che usano sostanze spesso cercano soluzioni temporanee ai propri conflitti interni, e credono di avere il controllo sull’uso. Con il tempo, però, è la sostanza che prende il sopravvento e diventa l’essenza della persona.

La sostanza inoltre può essere utilizzata come strumento per lenire i sintomi di altri disturbi psichici, come le preoccupazioni eccessive dei disturbi d’ansia, o le sensazioni di angoscia e vuoto dei disturbi depressivi o nel disturbo bipolare. Può essere utilizzata anche da chi rifugge i momenti di socialità, a causa di fobie specifiche, oppure per regolare stati emotivi intensi nel disturbo borderline di personalità.

La nascita e i primi rapporti

Una diagnosi della dipendenza si può fare andando a indagare i primi anni di vita della persona e i primi rapporti, da neonato, con le figure di riferimento.

Dopo la nascita, il bambino intuisce che esiste la possibilità di un rapporto con un altro essere umano che si prenderà cura di lui. Questa speranza ha bisogno di continue conferme da parte dell’adulto, attraverso l’accudimento e l’allattamento. In questi momenti infatti, il bambino non riceve solo cure fisiche e materiali, ma fa proprie anche le caratteristiche qualitative del rapporto, come il calore umano e l’attenzione che le figure di riferimento investono nell’accudirlo.

La presenza affettiva dell’adulto è essenziale per la crescita del bambino ma, se questa nel tempo viene continuamente disconfermata, il bambino sentirà di ricevere solo un accudimento di tipo materiale, perdendo sempre più fiducia nella possibilità di essere amato da qualcun altro.

MART PRODUCTION – Pexels

L’arrivo nell’adolescenza

Durante l’adolescenza, a fronte dei primi confronti con i pari, possono riattivarsi le carenze dei rapporti avute nei primi anni di vita, e potrebbe pertanto presentarsi la tendenza alla ricerca di un rapporto unicamente di tipo materiale.

La droga quindi può rappresentare l’unica possibilità di colmare quel bisogno fisico. La sostanza così si sostituisce ai rapporti, arrivando a condizionare gli stati d’animo della persona.

È possibile guarire?

Il percorso di trattamento per chi vive una dipendenza è complesso: è necessario valutare le molte sfaccettature della dipendenza per individuare l’intervento più adatto.

È importante, innanzitutto, rivolgersi alle strutture pubbliche come i Servizi per il trattamento delle dipendenze (Ser.D). Questi servizi creano una rete di sostegno intorno alla persona e, se necessario, propongono una terapia farmacologica utile a iniziare la separazione fisica dalla sostanza.

La terapia familiare, laddove è possibile, è importante per sostenere le famiglie e aiutarle a trovare nuove modalità di comunicazione e di relazione. È possibile infine trattare la dipendenza attraverso un percorso psicoterapeutico che vada a risolvere le problematiche più personali della persona e che la aiuti a rimettersi in contatto con la propria realtà più interna, con la sfera degli affetti e delle relazioni più profonde.

Tutto questo avviene attraverso lo spazio di terapia, dove si costruisce, seduta dopo seduta, un nuovo rapporto con lo psicoterapeuta che possa portare la persona a ritrovare la fiducia perduta. Per chi volesse approfondire l’argomento consiglio il libro Dipendenza da sostanze. Un mondo senza sogni (Fazio, 2019), da cui sono state tratte alcune delle informazioni contenute in questo articolo.

Dati epidemiologici e tendenze attuali

La diffusione della dipendenza da sostanze può variare in base all’età, al genere e al contesto sociale. Secondo la relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze 2025, in Italia circa il 37% degli studenti tra i 15 e i 19 anni ha fatto uso di una sostanza psicoattiva illegale almeno una volta nella vita, mentre il 25% lo ha fatto nell’ultimo anno.

Negli ultimi anni si osserva un abbassamento dell’età del primo contatto con le sostanze e una maggiore diffusione tra le ragazze, che storicamente presentavano tassi inferiori rispetto ai coetanei maschi. Inoltre, la facilità di accesso a nuove sostanze sintetiche e la presenza di canali di acquisto online hanno contribuito a modificare le modalità di consumo e a rendere più difficile l’individuazione precoce dei casi a rischio.

Questi dati sottolineano l’importanza della prevenzione, dell’informazione e dell’accesso a percorsi di supporto personalizzati per contrastare il fenomeno e promuovere il benessere individuale e collettivo.

Ritrovare il benessere: un percorso possibile

Affrontare una dipendenza da sostanze è una sfida profonda, ma è importante ricordare che non si è soli e che guarire è possibile. Il percorso richiede coraggio e il supporto giusto, ma ogni passo verso la consapevolezza è un passo verso il recupero del proprio benessere e della propria vita.

Se senti che tu o una persona cara state lottando, chiedere aiuto è un atto di forza. Un professionista può offrire gli strumenti e il sostegno necessari per comprendere le radici del problema e costruire nuove strategie per gestirlo. Se pensi di aver bisogno di un supporto, puoi iniziare un percorso con Unobravo: compila il questionario per trovare il tuo psicologo online e fare il primo passo verso il cambiamento.

Affrontare una dipendenza è possibile

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro
  • Incontro conoscitivo gratuito
  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti
9.000+ psicologi sulla piattaforma

FAQ

Hai altre domande?
Parlare con un professionista potrebbe aiutarti a risolvere ulteriori dubbi.

Collaboratori

La dipendenza da sostanze: sintomi, tipi e trattamento
Professionista selezionato dal nostro team clinico
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico - Relazionale
No items found.

Condividi

Se ti è piaciuto, condividilo
Iscriviti alla newsletter
No items found.