Dipendenza patologica: l’espressione di bisogni psicologici profondi

Dipendenza patologica: l’espressione di bisogni psicologici profondi
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Lucia Ioime
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Gestaltico
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
7.2.2020
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La definizione di “dipendenza patologica” è oggi usata in ambito scientifico per sottolineare la condizione di subalternità nei confronti di una sostanza chimica o di un comportamento. La caratteristica principale della dipendenza è l’incapacità di resistere nonostante i ripetuti sforzi che la persona fa per liberarsene.

Il craving

Un altro aspetto cardine della dipendenza patologica è il craving, cioè il desiderio improvviso e incontrollabile di assumere una sostanza psicoattiva, un comportamento o anche un alimento.

In psicopatologia si distinguono, dal punto di vista delle aspettative del paziente, due principali forme di craving

  • il “craving negativo”, cioè la preoccupazione di assumere la sostanza per evitare l’astinenza;
  • il “craving positivo” ovvero la compulsione nei confronti della sostanza, sostenuta dall’aspettativa di una gratificazione.


Il meccanismo della dipendenza

La ricerca di una “ricompensa” è particolarmente importante per il mantenimento della dipendenza, perché in fase di astinenza il craving è particolarmente attivo ed induce la persona a tornare sulla “vecchia strada”.

Ciò accade perché la persona è attratta da stimoli che attivano sensazioni fisiche e pensieri sgradevoli, che vengono associati all’interruzione dell’assunzione della sostanza o del comportamento. Un esempio è la visione dell’insegna di un bar per una persona affetta da alcolismo. Questa immagine scatenerebbe i sintomi d’astinenza:

  • pensieri ossessivi rivolti alla sostanza;
  • sudorazione fredda;
  • tremore;
  • ansia;
  • umore depresso.
Greta Hoffman - Pexels

Le new addiction: come riconoscerle

Un aspetto peculiare delle dipendenze comportamentali è che esse coinvolgono pulsioni “normali” come il sesso, il cibo, l’amore o il denaro, che divengono però patologiche quando raggiungono un certo livello di eccesso e di pericolosità per la persona.

Le nuove dipendenze principali sono:

Perché alcune persone diventano dipendenti da sostanze o comportamenti?

Dal punto di vista prettamente chimico, le sostanze e i comportamenti additivi, come ad esempio il cibo, attivano il sistema o “circuito della ricompensa o gratificazione”, colmando croniche carenze di stati di piacere o benessere che vengono compensati in modo malsano dalla dipendenza. Queste strutture neurali sono responsabili della motivazione a ricercare stimoli gratificanti e ad evitare quelli dannosi.

La persona che è affetta da dipendenza patologica prova così a colmare una sorta di carenza cronica di stati piacevoli, che potrebbe essere associata, ad esempio, a esperienze infantili di accudimento non in sintonia con i propri bisogni reali. In un caso del genere il bambino di ieri, da adulto, quando avvertirà angoscia e vuoto esistenziale utilizzerà come forma di “automedicamento” una sostanza o un comportamento.

Cottonbro - Pexels

L’aiuto della terapia

I fenomeni di dipendenza, per alcuni soggetti, diventano gabbie da cui appare impossibile uscire. La persona infatti vive una condizione di prigionia fatta di:

  • bugie;
  • manipolazioni;
  • paure;
  • sintomi depressivi;
  • ansia. 

Questa condizione, con il tempo, induce anche all’isolamento dagli affetti che, dopo i primi tentativi di aiuto perdono le speranze, comprendendo a loro spese che si trovano a combattere con un mostro, quello della dipendenza, più forte di loro. Tutto questo, si aggiunge ai numerosi effetti della droga sul cervello, quando ci troviamo davanti alla dipendenza da sostanze.

Diventa quindi indispensabile intraprendere un percorso di psicoterapia che possa essere il veicolo di nuove possibilità di nutrimento e sanare le ferite interne di un passato ingombrante, che si ripresenta con comportamenti autodistruttivi.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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