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Codipendenza affettiva: sintomi e cura della codipendenza

Codipendenza affettiva: sintomi e cura della codipendenza
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Agata Azzurra Maugeri
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Gestaltico
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
25.5.2023

Quando parliamo di relazioni, intimità, legami e amore, parliamo anche di bisogni di vicinanza da una parte, e di autonomia dall’altra. È naturale e sano trovare una quota di dipendenza in tutte le relazioni intime, del resto, il bisogno di vicinanza e di relazione è ascritto al genere umano. 

D’altro canto però, va considerato che il bisogno di libertà, la tutela degli spazi personali e l’autoaffermazione si configurano come bisogni altrettanto necessari per la crescita individuale. 

Le relazioni diventano così un delicato tentativo di mantenere l’equilibrio tra queste due polarità: bisogno di dipendenza/indipendenza. 

Quando questa dinamica fallisce e si protende in modo estremo verso una delle due possibilità, incorriamo in quelle che sono state definite love addiction o relationship addiction, di cui fanno parte un sottogruppo di esperienze relazionali indicate con il termine codipendenza. Vediamo di cosa si tratta partendo dalla sua definizione.

chi è il codipendente
Leah Kelley - Pexels

Il significato di codipendenza

Cosa si intende per codipendenza e qual è il significato di codipendenza affettiva? 

Il termine codipendenza è apparso per la prima volta intorno agli anni ‘50 negli Stati Uniti per indicare la categoria di persone che scelgono come partner soggetti con comportamenti di abuso e dipendenza da alcol o da sostanze o con familiari alcolisti.
Più recentemente, il termine codipendenza viene utilizzato per descrivere una relazione codipendente, ovvero quel tipo di relazione in cui uno dei due partner è in una condizione di forte bisogno d’aiuto, elemento che diviene il collante e la condizione di stabilità e continuità del rapporto stesso.

Se da una parte abbiamo un partner fortemente bisognoso d’aiuto, dall’altro troveremo un soggetto con personalità moving toward, ovvero una persona protesa in modo estremo verso colui che ha bisogno e che, come afferma la psichiatra e psicoanalista K. Horney, “soccorre l’altro per districare i propri vissuti”.

In sintesi possiamo dire che la codipendenza affettiva è una condizione di dipendenza che prevede un’ambivalenza di base: si stabilisce una relazione fondata sulla speranza che il partner possa cambiare grazie alle cure del codipendente, ma se ciò avvenisse si rischierebbe la rottura del legame, basato proprio sulla condizione di bisogno dell’altro.

I sintomi della codipendenza affettiva

Molti studi si sono interessati al tema della codipendenza al fine di identificare sia le caratteristiche descrittive di questi modi di stare in coppia, ma anche gli elementi per poter strutturare al meglio un percorso terapeutico.

Tra i sintomi della codipendenza possiamo elencare:

  • bassa autostima
  • difficoltà nel definire i confini all’interno delle relazioni 
  • difficoltà a riconoscere i propri bisogni
  • forte propensione a prendersi cura dei bisogni dell’altro a scapito dei propri 
  • difficoltà nel vivere in maniera moderata la tendenza agli eccessi nell’espressione di sé.

A queste caratteristiche spesso si legano anche comportamenti di controllo del partner e della relazione e una tendenza a ricercare la felicità e la soddisfazione al di fuori di sé. 

codipendenza affettiva sintomi
Cottonbro Studio - Pexels

Le cause della codipendenza affettiva

Spesso, questi modi peculiari di entrare in relazione sono il frutto di una reiterazione di modelli familiari disfunzionali. Per meglio dire, l’essere stati immersi in contesti di vita difficili può suggerire l’implicito che le relazioni intime siano di per sé difficili.

Tra le cause della codipendenza viene rintracciato l’aver sperimentato un tipo di attaccamento insicuro, l’essere stati esposti a condizioni abusanti o violente, ma anche l’avere dei tratti di personalità dipendente.  

Inoltre, l’essere cresciuti con un genitore narcisista, tossicodipendente o con una sofferenza psicologica importante, l’essere stati esposti a violenze domestiche o l’aver sperimentato una perdita precoce, possono essere fattori di rischio nello strutturarsi di una modalità relazionale codipendente. 

Dipendenza e codipendenza: quali differenze?

Va specificato che quando parliamo di codipendenza in psicologia, ci stiamo riferendo a una specifica sfumatura di un pacchetto più ampio di esperienze relazionali, ovvero le dipendenze affettive

Di fatto essere codipendenti significa avere una dipendenza affettiva che prende la forma del legame salvifico. Dunque se la frase di una relazione sana potrebbe essere “ho bisogno di te perché ti amo”, nella codipendenza (o nella relazione tra due codipendenti) diventa “ti amo perché tu hai bisogno di me”.

Nello specifico la differenza tra codipendenza e dipendenza affettiva può essere sintetizzata come segue:

  • la codipendenza è una modalità relazionale basata su un legame di bisogno e mossa dal sentimento di speranza e dall’illusione che l’altro guarirà grazie al proprio intervento. La distorsione cognitiva che ne deriva è un’idealizzazione di sé e dell’altro nel dare aiuto e l’atteggiamento sarà di totale dedizione. Inoltre c’è una continua circolarità dei ruoli di vittima, salvatore e persecutore 
  • la dipendenza affettiva è caratterizzata da un legame di dipendenza dal partner in cui il sentimento prevalente è la paura dell’abbandono accompagnato dall’illusione “tu mi salverai”. La distorsione cognitiva che ne deriva è un’idealizzazione dell’altro e una negazione di sé

Si può dedurre che il dipendente affettivo codipendente sarà una persona orientata alla scelta di partner sofferenti, a loro volta dipendenti (da alcol, da sostanze ecc…), perché considerati bisognosi e quindi da salvare. 

Inoltre è possibile che sarà una persona che, per via della propria esperienza personale o della storia familiare, tenderà ad identificarsi con il ruolo del “salvatore”. Spesso infatti, i codipendenti sono primogeniti, quelli che assumono il controllo della famiglia o che nelle situazioni più gravi scambiano i ruoli di responsabilità con i genitori.

La persona codipendente dunque, al contrario del dipendente affettivo, non sarà nella condizione di bisogno dell’altro, piuttosto sarà eccessivamente responsabile e attenta all’esigenza del partner. 

Il codipendente, inoltre, avrà una forte tendenza al controllo dell’altro al fine di “sostenerlo”, in maniera disfunzionale, nel percorso di guarigione. Si può dunque ritenere che alla fine dei conti, il codipendente “manipola”. 

Il comportamento del codipendente, infatti, sebbene nasca con l’intento d’essere di supporto, finisce per trasformarsi in un tentativo di manipolazione affettiva e di controllo del partner.

Tipologie di codipendenza

Sulla base di tutto questo, a titolo esemplificativo è possibile elencare differenti tipologie di codipendenza:

  • codipendenza familiare, nella quale i bisogni fondamentali del bambino non sono stati riconosciuti. Questo può accadere per via di una mancata capacità dei genitori di sostenere nel figlio il senso di sicurezza o dell’essere meritevoli di amore per la loro unicità. Altre volte è un eccesso di premure genitoriali, fortemente protese ad anticipare in modo ansioso il bisogno immaginato dei figli. In entrambi i casi, accade che il bambino non possa mantenere il proprio ruolo perché iper-responsabilizzato o privato della possibilità di individuarsi e individuare i propri bisogni
  • le amicizie codipendenti prendono la forma di legami esclusivi nei quali, per il codipendente affettivo, gli altri vengono vissuti come intrusivi. Anche queste si reggono sull’assunto di base che uno dei due sia bisognoso e l’altro possa sentirsi utile nel prendersi cura.

Amore codipendente 

Il codipendente sa amare? La domanda sorge spontanea. Un amore sano prevede la crescita personale e la realizzazione profonda di sé, come individuo e come parte di una coppia.

Come abbiamo visto fin qui, invece, l’implicito della relazione codipendente è “ti amo perché hai bisogno di me”. Come ama un codipendente quindi? 

La condizione di base affinché la persona codipendente possa amare è immettersi in una dinamica in cui assume il ruolo di salvatore (quella che viene definita “sindrome della crocerossina”) di un partner vittima o bisognoso. 

Così, più che di fronte a un’esperienza d’amore, nei rapporti di coppia codipendenti siamo di fronte alla ripetizione di schemi rigidi che alimentano il senso di impotenza, una scarsa autostima e, in definitiva, l’impossibilità di crescita per entrambi i partner. 

alcolismo e codipendenza
Cottonbro Studio - Pexels

La relazione codipendente e altri problemi di salute mentale

Non è raro che le persone codipendenti si uniscono in coppia con soggetti con altre dipendenze o disturbi di personalità. Di seguito, alcuni esempi di relazioni di codipendenza e problemi di salute mentale

Una combinazione molto frequente vede come protagonisti un partner codipendente e uno con problemi di abuso d’alcol. Il legame sembra essere basato sull’idea di poter salvare la persona con problemi di alcolismo, senonchè si innesca un circolo vizioso nel quale è proprio il problema a mantenere in piedi la relazione. 

Se la persona guarisce, crolla il motivo del legame, così si definisce un equilibrio nel quale l’alcolismo fa da pilastro al rapporto di coppia. Qualcosa di simile accade nella codipendenza da droghe, con la differenza che può accadere (sia con l'alcol, che con le sostanze) che il partner codipendente sviluppi lui/lei stesso/a una tossicodipendenza. 

La codipendenza può anche legarsi a quadri depressivi in cui, la persona che incarna il ruolo del salvatore, sviluppa pian piano depressione, con un abbassamento del tono dell’umore conseguente al senso di impotenza e di scarsa autostima, tipici di questa modalità relazionale.

Codipendenza e disturbi di personalità

I disturbi di personalità (come per esempio il disturbo narcisistico o il disturbo borderline) sono tutti accomunati dalla difficoltà sul piano dell’identità personale e delle relazioni interpersonali. 

Così, anche nel disturbo dipendente personalità, di cui la dipendenza affettiva e la codipendenza fanno parte, il lavoro sarà improntato sull’immagine di sé e il funzionamento relazionale.

La personalità codipendente è caratterizzata da pattern comportamentali centrati sull’altro in maniera preponderante, con una totale messa da parte di sé. L’iper-preoccupazione per il benessere dell’altra persona, sia essa un familiare o il coniuge, si lega a uno spostamento del focus principale da sé all'altro

I bisogni personali vengono negati a favore di quelli della persona designata come portatrice della sofferenza. Ecco la differenza sostanziale tra una dinamica codipendente e la condizione sperimentata nel disturbo dipendente di personalità.

In questo secondo caso, infatti, il soggetto sperimenta una forte necessità di trovare sostegno, accudimento e vicinanza nell’altro, con un forte senso di paura per l’abbandono e scarsa fiducia nelle proprie capacità e risorse

Senza dubbio, però, sia il codipendente che il soggetto con disturbo di personalità dipendente, tendono a creare legami in cui si instaurano dinamiche di potere. Proprio per questa peculiarità, la persona codipendente spesso si lega a soggetti con condizioni di sofferenza come i disturbi di personalità, per esempio:

  • codipendenza e disturbo borderline, per esempio lei borderline lui codipendente o viceversa
  • codipendenza e disturbo narcisistico, per esempio in una relazione con un narcisista.
codipendente e narcisista
Ketut Subiyanto - Pexels

Codipendenza affettiva: quale cura?

Non esistono dei veri e propri test che indagano la codipendenza. Tuttavia è possibile sottoporsi a un’indagine testologica che ricerchi i fattori collegati a questa condizione, ossia tutti quei test di personalità che possono far emergere gli aspetti collegati alla codipendenza come per esempio: 

  • scarsa autostima
  • tendenza all’idealizzazione
  • paura abbandonica
  • stile di attaccamento insicuro.

Come uscire da una codipendenza?

Guarire dalla codipendenza

La persona codipendente può prendersi cura di questa modalità relazionale rivolgendosi a un esperto che lo sostenga in un percorso psicologico. L’intento finale sarà quello di favorire:

  • l’accettazione profonda della propria storia di deprivazione emotiva, smettendo di occuparsi del dolore degli altri e spostandosi su di sé
  • l’elaborazione del proprio dolore
  • la rinuncia al proprio ruolo salvifico, smettendo di essere il “genitore” del partner e provando a diventare “genitore di se stessi”
  • il lavoro sulle polarità dipendenza-indipendenza.

Come uscire da una relazione di codipendenza

Uscire da una condizione di codipendenza è possibile, sia attraverso una terapia personale ma anche chiedendo aiuto a persone che hanno esperienze simili a quella che si sta vivendo, sperimentando il senso di non essere soli con i propri vissuti. Sul sito Codipendenti Anonimi esiste la possibilità di farlo in forma anonima.

Libri sulla codipendenza 

Nel nostro articolo abbiamo delineato le principali caratteristiche della personalità codipendente, chiarito che differenza c'è fra dipendenza e codipendenza e ne abbiamo esplorato le dinamiche che si creano nelle relazioni.

Ci siamo chiesti come ama un codipendente, sia che si tratti di codipendenza di coppia, codipendenza madre-figlia (o madre-figlio) e più in generale legata ai genitori e ci siamo chiesti come guarire dalla codipendenza. 

Non ci resta che approfondire ulteriormente il tema con alcune letture:

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.

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