L’autostima si sviluppa nel corso della nostra vita, fin dai primi interscambi del bambino con le sue figure di accudimento. Le esperienze chiamate di “rispecchiamento positivo”, sono quelle precoci, che molto probabilmente svilupperanno una buona autostima di Sé.
Sono quelle esperienze da cui dipende la convinzione di essere di valore e degno di amore e quindi la capacità di amare sé stessi. L’autostima infatti è strettamente collegata:
- al concetto che ognuno ha di sé stesso
- alle credenze rispetto a ciò che pensiamo di essere o che pensiamo dovremmo essere
- all’immagine che pensiamo che gli altri abbiano di noi.
L’uomo è un essere relazionale, per vivere ha bisogno di instaurare relazioni sociali, legami positivi e autentici come quelli di amicizia o familiari, che aiutano a farci sentire persone apprezzate, stimate e amate.
Il bisogno di stima e affetto è infatti tra i principali bisogni umani e lo ritroviamo insieme a quello di autorealizzazione e appartenenza anche nella piramide di Maslow. La stima degli altri e una visione positiva delle proprie caratteristiche individuali rafforzano il proprio senso di Sé, la propria Identità. Cosa succede quando questi elementi vengono a mancare?
Bassa autostima: le cause
Perché una persona si trova a sperimentare problemi di autostima? Tra le cause della bassa autostima rientrano tutte quelle esperienze che contribuiscono a formare l'opinione che abbiamo di noi stessi, tra cui possiamo trovare:
- aver fatto esperienza di genitori stressati, infelici e particolarmente severi o critici
- aver subito un trauma durante l’infanzia, che ha poi radicato nella persona un sentimento di vergogna
- aver subito abusi fisici e psicologici (la bassa autostima a causa di abuso è un tema che tratta, per esempio, lo psicoterapeuta Mauro Scardovelli)
- aver subito atti denigratori come il bodyshaming che può rientrare nel cyberbullismo e bullismo a scuola o in altri contesti, che possono innescare un meccanismo di bassa autostima di sé stessi a causa del proprio corpo
- aver vissuto problemi in ambito sentimentale (che possono provocare bassa autostima in amore)
- appartenere a una minoranza etnica o culturale o a un gruppo sociale oggetto di pregiudizi
- vivere esperienze negative in età adulta, per esempio problemi sul lavoro come l'essere presi in giro o subire intimidazioni
- vivere una condizione medica cronica, che stravolge l'immagine di sé e del proprio corpo.
I sintomi di una bassa autostima
Come abbiamo visto, il significato di bassa autostima si può collegare all'interpretazione negativa che abbiamo di noi stessi e di noi stessi in relazione con gli altri. Molte persone evitano di mettersi in relazione in modo attivo con gli altri perché, per ogni tentativo di approccio andato male, attribuiscono la causa a fattori esterni e difficilmente controllabili: il loro locus of control è orientato all'esterno.
L’autostima bassa porta con sé sintomi psicologici ma anche fisici. Chi pensa “ho una bassa autostima” può sperimentare:
- tristezza, solitudine e ansia
- sensi di colpa
- la sindrome dell'impostore a lavoro
- paura di non saper cosa dire o di dire cose sbagliate
- bisogno di isolarsi
- paura di essere rifiutati o abbandonati
- paura di essere traditi
- pensieri di inadeguatezza ("non so fare niente") e atelofobia
- paura di non essere all'altezza delle aspettative
- paura di essere delusi e non ricambiati.
Autostima bassa: quali conseguenze?
Una mancanza di autostima può portare le persone ad isolarsi, evitando situazioni di insicurezza in cui c'è la necessità di esporsi agli altri, per “proteggersi”. In questo modo, però, vivono un’esperienza di tristezza e solitudine fatta di sentimenti di sconforto e frustrazione causati dal venir meno di:
- relazioni sociali
- contatto, supporto, confronto e gioco con l’altro.
Bassa autostima e relazioni
L’autostima bassa ha conseguenze fisiche e psicologiche nelle relazioni con gli altri, in molti ambiti della vita.
- Bambini con bassa autostima: la bassa autostima nei bambini ha conseguenze che si ripercuotono sull’immagine che essi stanno costruendo di sé. In alcuni casi, il bambino assume un atteggiamento aggressivo e prepotente per celare questa difficoltà, che può sfociare nel bullismo
- bassa autostima in adolescenza: gli adolescenti con bassa autostima, per sopperire al senso di inadeguatezza o inferiorità che scaturiscono dal confronto con gli altri, talvolta assumono comportamenti che possono sfociare in disturbi del comportamento alimentare o in dipendenze, non tenere in considerazione il proprio rendimento scolastico e isolarsi dai propri coetanei
- bassa autostima e coppia: insicurezza in amore e bassa autostima possono provocare un comportamento controllante nei confronti del partner, gelosia, paura di essere traditi e paura dell’abbandono, mentre la bassa autostima per un amore non corrisposto può portare a forti sentimenti di autosvalutazione legati al non essere ricambiati, facendo di insicurezza e autostima bassa gli elementi principali del proprio modo di relazionarsi con gli altri
- bassa autostima e sessualità: le persone con bassa autostima possono tendere a vivere l’intimità con poca spontaneità, magari a causa del legame tra bassa autostima e aspetto fisico, che non consente di vivere in serenità la propria vita sessuale
- bassa autostima e omosessualità: anche l’orientamento sessuale può innescare pensieri di autosvalutazione, bassa autostima e insicurezza, causate spesso dal modo in cui vengono interpretati i giudizi degli altri. In alcuni casi, le cause di un’autostima bassa possono essere legate a una certa omofobia interiorizzata, ovvero quei sentimenti negativi che scaturiscono dall’interiorizzazione dei pregiudizi della società rispetto l’omosessualità o alla transessualità (parliamo in questi casi di transfobia)
- bassa autostima al lavoro: nel lavoro, autostima e ansia da prestazione possono essere strettamente collegati. In questo caso, i problemi relazionali causati da un’autostima bassa possono provocare mancanza di proattività e di fiducia in sé stessi e conflitti con i colleghi e superiori.
La solitudine
I meccanismi provocati dalla bassa autostima (il non credere in se stessi e il pensare di non riuscire) possono dar vita a un circolo vizioso autoperpetuante (ne è un esempio la sindrome di Cassandra), che porta a isolarsi. La carenza di relazioni, a sua volta, conduce a tristezza e solitudine e, quindi, a diminuire nuovamente la propria autostima.
La solitudine è una condizione umana, a volte utile e necessaria, senza la quale non saremmo in grado di conoscerci e comprenderci. Ci permette infatti di entrare in contatto con noi stessi e, come dice lo psicologo Erich Fromm:
“Paradossalmente, la capacità di stare soli è la condizione prima per la capacità d’amare”
…ma può anche generare malessere e depressione reattiva quando diventa uno stato abituale di “disconnessione” dagli altri.
Bassa autostima, depressione e ansia
Senso di solitudine e bassa autostima sono spesso i principali indicatori di un malessere psicologico. Risultano essere segnali di allarme alla base, per esempio, di:
- depressione
- distimia
- ansia e problemi relazionali come l’isolamento e la fobia sociale
Il perfezionismo, i problemi di autostima e l'ansia sociale, ma anche ansia e solitudine, sembrano essere molto presenti nella società contemporanea che, spesso, impone degli standard di performance o estetici di cui alcune persone diventano vittime.
Il collegamento tra la mancanza di autostima e la depressione, ma anche tra ansia e bassa autostima, è stato indagato in uno studio condotto da Julia Sowislo e Ulrich Orth che sostengono:
“La bassa autostima e la depressione sono fortemente correlate, ma non ci sono ancora prove coerenti sulla natura della relazione. Mentre il modello della vulnerabilità afferma che una bassa autostima contribuisce alla depressione, il modello della cicatrice afferma che la depressione erode l'autostima. Inoltre, non è noto se i modelli siano specifici per la depressione o se siano validi anche per l'ansia.”
Dallo studio dei due modelli su un campione molto ampio, sembra che i risultati abbiano confermato le tesi del modello di vulnerabilità. Rispetto il legame tra depressione e bassa autostima si è evidenziato che:
“l'effetto dell'autostima sulla depressione era significativamente più forte dell'effetto della depressione sull'autostima” mentre su bassa autostima e ansia si è notato che “gli effetti tra bassa autostima e ansia erano relativamente equilibrati.”
Intervenire su bassa autostima e depressione con un percorso di terapia psicologica, può aiutare la persona a superare alcune difficoltà connesse, come quelle che derivano dalla costante auto-svalutazione. Un lavoro di psicoterapia può essere altrettanto efficace per affrontare la solitudine, gestire l'ansia e la bassa autostima.
Nelle relazioni con gli altri, per esempio, sperimentare bassa autostima e ansia sociale può portare all’evitamento di tante occasioni di incontro, con conseguente isolamento e deterioramento dei rapporti.
Un punto di partenza per iniziare questo lavoro su se stessi possono esse gli strumenti di screening: compilare un test sull'autostima, per esempio, può servire ad avere una prima misura della propria autostima, su cui ragionare in caso di bisogno insieme a un professionista della salute mentale.
Bassa autostima e psicologia: uscire dal circolo vizioso
È possibile intervenire sulla bassa autostima con rimedi specifici? Non esiste una “ricetta” universale per vincere la bassa autostima perché, come abbiamo visto, avere problemi di autostima comporta per ogni persona sfumature differenti.
Una panoramica interessante sui meccanismi dell’autostima ci è offerta da Maria Miceli che, nel suo audiolibro L'autostima: Alta o bassa, stabile o fluttuante, autentica o illusoria sostiene:
“Conoscere e capire se stessi e gli altri è anche una condizione essenziale per imparare a vivere meglio.”
Ma come “capire sé stessi”? A volte, chiedendo aiuto, ci si ritiene deboli ma, in realtà, chi lo fa è coraggioso, poiché è in grado di mettersi in discussione e riconoscere che alcuni comportamenti o azioni non sono così funzionali al proprio benessere. È importante:
- riconoscere di trovarsi in questa dinamica evitando di sottovalutarla
- mettersi in gioco, anche pensando a delle possibilità di azione inedite
- chiedere aiuto, anche a un professionista per capire, per esempio, come migliorare l'autostima e vincere l'ansia o spezzare il legame tra bassa autostima e depressione.
Come risolvere la bassa autostima: la terapia psicologica
Iniziare un percorso di psicoterapia (svolta per esempio con uno psicologo online) può essere la strada migliore per cominciare a prendersi cura di sé, cambiare la situazione, acquisire nuove consapevolezze e lavorare sulla propria autostima.
Tale percorso permette di:
- rinunciare all’ambizione di perfezione: è importante lavorare sul proprio self empowerment, porsi obiettivi non troppo impegnativi o irrealistici, che difficilmente riusciremo a portare a termine, acquisendo consapevolezza dei propri limiti e delle proprie capacità
- darsi il permesso di sbagliare, imparando a giudicare gli errori sopportabili, ammissibili, normali, umani. Questo potrebbe permettere di perdonare a noi stessi gli errori commessi, liberandoci dalla trappola della paura
- riconoscere, accettare e imparare a gestire la paura della disapprovazione sociale
- mantenere una costanza di Sé nonostante i fallimenti, acquisendo la consapevolezza che la propria autostima, la percezione che ognuno ha di se stesso, può cambiare perché costantemente influenzata da numerose variabili che incontriamo nel corso della vita
- imparare a premiarsi quando ci si muove verso un obiettivo: ciò aiuta a riconoscere il proprio valore, a ricompensarci per lo sforzo impiegato e aumenta le possibilità che si ripeta lo sforzo in futuro, aumentando, quindi, la motivazione.