Psicologia infantile
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Il bullismo a scuola: l’empatia come risorsa di prevenzione

Il bullismo a scuola: l’empatia come risorsa di prevenzione
Il bullismo a scuola: l’empatia come risorsa di prevenzionelogo-unobravo
Ilaria Carmen Lamonaca
Ilaria Carmen Lamonaca
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Umanistico Rogersiano
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
22.12.2022


Il bullismo a scuola è un fenomeno sociale molto complesso. È fatto di frequenti e sistematiche azioni aggressive come molestie e attacchi da bambini nei confronti di altri bambini, e molti adulti ne hanno esperienza personale nei loro passati giorni di scuola.

Il termine bullismo viene utilizzato per indicare il fenomeno delle prepotenze tra pari in un contesto di gruppo. Si tratta di un tipo di comportamento aggressivo contraddistinto dalle seguenti caratteristiche:

  • l’intenzionalità delle azioni aggressive
  • la reiterazione nel tempo degli atti prepotenti
  • lo squilibrio di potere, sia a livello psicologico che fisico.‍

Ma come affrontare il bullismo a scuola? Esiste una legge sul bullismo a scuola? In che modo fare prevenzione per contrastare il fenomeno? Prima di rispondere a questi interrogativi, facciamo un breve cenno su cos'è il bullismo a scuola.

I tipi di bullismo scolastico

Le storie di bullismo a scuola ci raccontano di diversi tipi di bullismo che, oltre alle manifestazioni che già conosciamo, può essere:

  • bullismo psicologico: non si manifesta con aggressioni fisiche ma può avere conseguenze molto rischiose per l’equilibrio emotivo della vittima. Il bullismo psicologico a scuola si attua con la diffusione, per esempio, di pettegolezzi e calunnie che possono portare la vittima a isolarsi, avere una scarsa autostima e, in certi casi, a provare un certo senso di colpa per aver subito l’aggressione
  • bullismo omofobico: secondo il report Al di là dei numeri: porre fine alla violenza e al bullismo nella scuola pubblicato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura:
“gli studenti visti come non conformi alle norme di mascolinità e di femminilità, compresi gli studenti come lesbiche, gay, bisessuali o transgender (LGBT) o che sono percepiti come tali, sono più a rischio diviolenza e di bullismo a scuola rispetto a quelli che rientrano nei tradizionali canoni di genere.”

Anche tra i giovani, dunque, omofobia e transfobia sembrano essere abbastanza diffuse da assumere le sembianze del bullismo omofobico a scuola. 

Tra le altre forme di bullismo a scuola, possono verificarsi atti di bullismo verbale e di bullismo femminile, un fenomeno con caratteristiche peculiari e “perlopiù di tipo indiretto e relazionale", come sostiene G. Burgio, curatore della raccolta di saggi Comprendere il bullismo femminile. Genere, dinamiche relazionali, rappresentazioni.

Quali sono le cause del bullismo a scuola?

Gli studiosi e i ricercatori che si occupano di bullismo hanno cercato di trovare delle risposte unanimi ma, in realtà, le origini del fenomeno vanno ricercate in una serie di cause, alcune delle quali sono:

  • fattori ambientali
  • caratteristiche individuali
  • componenti genetiche
  • abilità cognitive e affettive.

Come risulta da alcune ricerche come quella sul bullismo come processo di gruppo citata nel lavoro della ricercatrice in psicologia dello sviluppo Ersilia Menesini: 

ci sono molti meccanismi psicologici del gruppo o delle dinamiche interne alla scuola che possono dare origine a fenomeni di bullismo e vittimizzazione anche da parte di ragazzi generalmente poco aggressivi. [...] Inoltre, in questo processo un ruolo rilevante viene giocato anche dall’insegnante. Da un recente nostro studio (Menesini – Dianda – Ciucci, 2008) emerge che una cattiva relazione con l’insegnante improntata a insoddisfazione e percezione di non accettazione si correla con una maggiore incidenza del bullismo nelle classi.”

Un comportamento “da bullo” può nascondere traumi o disagi, o essere espressione della paura del rifiuto, che può manifestarsi con la rabbia e la prepotenza, esternate non necessariamente con violenza fisica ma anche attraverso atti di violenza psicologica.

bullismo a scuola ragazzi oppressi ragazzi che opprimono

Aspetti epidemiologici

Secondo i dati della Piattaforma Elisa, (il progetto promosso dalla Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del Ministero dell’Istruzione e l’Università di Firenze) su bullismo e cyberbullismo a scuola e riferiti all’anno scolastico 2021, emerge che:

  • è il 22,3% degli studenti delle scuole superiori ad aver subito atti di bullismo in classe e l’8,4% di cyberbullismo
  • Il 18,2% ha assunto comportamenti di bullismo e violenza a scuola nei confronti dei compagni, il 7% di cyberbullismo

Come si evince da uno studio ISTAT, gli atti di bullismo a scuola tendono a diminuire con l’avanzare dell’età. Infatti, il bullismo a scuola elementare e il bullismo nelle scuole dell’infanzia, sebbene siano ancora un fenomeno da approfondire, sono molto diffusi.

Il bullismo nelle diverse fasi del percorso scolastico

Il bullismo nella scuola dell’infanzia, per esempio, presenta già alcune dinamiche caratteristiche del bullismo: dopo l'ingresso all’asilo i bambini possono formare piccoli gruppetti in cui uno di loro è leader mentre gli altri sono “gregari”. 

Tra gli atti di bullismo più diffusi in questa fascia di età, possono esserci il volersi impossessare di un giocattolo di un altro bambino, l’esclusione dal gruppetto affiatato di bambini, l’emergere prepotente della personalità di un bambino rispetto a quella degli altri.

Il bullismo a scuola primaria e il bullismo alle scuole medie si basa su prevaricazione e discriminazione, isolamento e aggressività nei confronti di quei bambini con carattere introverso o timido. Si compiono allora piccoli furti di merenda, di strumenti per lo studio come matite, zaini e quaderni, si esclude la vittima dai gruppetti che si formano in classe.

Riguardo il bullismo perpetrato nelle scuole superiori, invece, si può notare come gli atti persecutori e la violenza psicologica si concentrino maggiormente su insulti legati all'orientamento sessuale, alla religione, all’aspetto fisico e abbiano, a volte, anche manifestazioni di violenza fisica e atti di cyberbullismo.

Come difendersi dal bullismo a scuola

Le vittime di un atto di bullismo a scuola possono mettere in pratica una serie di comportamenti che possono rappresentare una prima reazione al problema subìto. 

Per esempio, sarebbe importante:

  • non cogliere le provocazioni del bullo 
  • esercitare l’assertività 
  • non colpevolizzare sé stessi per l’aggressione di un bullo 
  • chiedere aiuto a insegnanti e genitori
  • presentare una denuncia per bullismo a scuola, quando possibile.
esempi di bullismo a scuola
Keira Burton - Pexels

Bullismo a scuola: a chi rivolgersi?

Un elemento estremamente importante per sapere come comportarsi in caso di bullismo a scuola è comunicare alle vittime di non essere sole. La collaborazione tra genitori e insegnanti si rivelerà fondamentale per creare attorno a chi subisce atti di bullismo (ma anche a chi li compie) un clima di ascolto, apertura e sostegno.

Oltre che a genitori e insegnanti, ci si può rivolgere:

Ma quando si può denunciare per bullismo? Il bullismo non è presente come reato nel nostro ordinamento giuridico. Lo sono però la minaccia, la prevaricazione, le lesioni, la molestia, lo stalking (che possono essere associate a condotte bullistiche).

Sarà possibile effettuare una denuncia per bullismo a scuola rivolgendosi:

Come combattere il bullismo a scuola

Cosa fare contro il bullismo a scuola? In Italia il contrasto al bullismo e al cyberbullismo è regolamentato dalla  Legge 29 maggio 2017, n. 71 che si pone “l'obiettivo di contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue  manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti.”

La normativa sul bullismo a scuola, aggiornata al 2021, dedicata alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, prevede la possibilità di:

  • costituire i “Team Antibullismo e Team per l’Emergenza”nelle scuole
  • stabilire un “protocollo d’intervento per un primo esame dei casi d’emergenza”
  • svolgere attività formative specifiche dedicate a insegnanti e operatori scolastici
  • utilizzare risorse e strumenti dedicati al contrasto del bullismo e del cyberbullismo
  • coinvolgere gli alunni in attività che promuovano la sensibilizzazione e prevenzione del bullismo.

Prevenire il bullismo a scuola

In che modo è possibile prevenire il bullismo a scuola? Il bullismo in classe può essere affrontato con azioni sinergiche in grado di impattare sia sul fenomeno quando è in atto, sia per prevenirlo. È fondamentale quindi parlare di bullismo a scuola svolgendo un profondo lavoro di sensibilizzazione.

Importante è anche la capacità di ascolto di insegnanti e genitori. I segnali che i bambini manifestano quando sono vittime di bullismo a scuola, per esempio, possono essere:

Le conseguenze del bullismo scolastico possono portare nel tempo allo sviluppo di: 

In adolescenza poi (pensiamo al bullismo a scuola superiore) una conseguenza può essere lo sviluppo della sindrome dell’Hikikomori, l’isolamento volontario dalle dinamiche sociali che causano disagio. 

Risulta quindi fondamentale promuovere la conoscenza reciproca fra i ragazzi, favorire la loro autostima, lo sviluppo dell’empatia e insegnare l’apertura e il rispetto verso la diversità.

Bullismo ed empatia: quale relazione c’è?

Vari studi sulla correlazione tra empatia e bullismo hanno riscontrato come la capacità di provare empatia possa contribuire all’organizzazione delle condotte sociali e modulare le caratteristiche delle relazioni interpersonali.

In generale, si può ipotizzare che empatizzare, condividendo le emozioni, metta l’individuo in grado di attuare comportamenti di aiuto nei confronti degli altri. La comprensione e la sensibilità verso gli altri spingerebbero le persone a moderare i comportamenti aggressivi e violenti. 

Del resto, gli atti aggressivi o devianti (pensiamo per esempio al disturbo antisociale di personalità) si basano, in molte occasioni, sull’incapacità di sperimentare empatia verso le vittime.

come superare il bullismo a scuola
Анастасия Триббиани - Pexels

È possibile sviluppare l'empatia?

La risposta è certamente sì. Il bambino, nel suo processo di sviluppo, cresce lungo un continuum verso forme di empatia sempre più evolute. Le capacità empatiche quindi si sviluppano e si differenziano in relazione all’età.

Inoltre, queste capacità possono essere potenziate attraverso tecniche per sviluppare l'empatia a scuola, che possano favorire:

  • un lavoro di comprensione più profonda del contenuto emotivo dell'altro
  • la capacità di dare feedback privi di giudizio
  • maggiore reciprocità e risonanza emotiva.

Una volta apprese, queste abilità diventano parte del comportamento acquisito e migliorano la capacità di relazionarsi in tante situazioni.

Dove e come sviluppare l'empatia?

Non esiste un luogo privilegiato in cui apprendere questa abilità ma, l'ambiente familiare e quello scolastico, sono di certo fondamentali per lo sviluppo di qualsiasi capacità comunicativa e relazionale. 

Genitori e insegnanti sono chiamati oggi a formare al dialogo, inteso come espressione di rispetto e interconnessione tra persone e non solo come semplice strumento di comunicazione. Il dialogo e l'ascolto empatico sono fattori chiave nella promozione e nella protezione di società non violente, inclusive e partecipative.

Bullismo a scuola: come intervenire 

Sono molte le frasi contro il bullismo a scuola che possiamo leggere nelle aule o sulle pareti degli istituti, segno di quanto sia ormai cresciuta l’attenzione al problema già nella scuola dell’infanzia. 

Tra quelle che sono diventate veri slogan della lotta contro il bullismo ricordiamo:

  • “Non essere bullo, sii un compagno, un amico.”
  • “Il bullismo non deve essere un segreto. Parlare è la chiave del problema.”
  • “Non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo.”

Ma delle frasi, per quanto giuste e di ispirazione, possono bastare? Quali sono i mezzi più efficaci per prevenire il bullismo? 

Per raggiungere un obiettivo come quello di favorire lo sviluppo dell’empatia nell'ambiente educativo scolastico e prevenire il bullismo, è necessario intervenire su tre livelli:

  1. la formazione degli insegnanti su specifiche abilità comunicative e relazionali: il modus operandi dei docenti dovrebbe basarsi principalmente sull’ascolto e l’empatia
  2. la creazione di sportelli d'ascolto come spazio di prevenzione e promozione del benessere, a cui i ragazzi possono rivolgersi liberamente
  3. l’intervento integrato sul gruppo classe e sul corpo docente, attraverso progetti educativi e formativi, finalizzati all’acquisizione da parte degli allievi di una migliore conoscenza di sé e al potenziamento delle abilità comunicative e relazionali.

Questi interventi avranno ripercussioni positive anche al di fuori del contesto scolastico. Le capacità apprese entrano a far parte del comportamento acquisito e migliorano la capacità di relazionarsi in tutte le varie situazioni, creando e promuovendo benessere all'interno dell'intera società.

La terapia psicologica e il bullismo scolastico

Come abbiamo visto, per combattere il bullismo a scuola sono necessarie attività di sensibilizzazione e prevenzione che possono essere svolte sia a scuola che in famiglia: uno psicologo può essere il professionista giusto.

Un esperto potrà supportare il percorso emotivo-relazionale degli alunni attraverso terapie singole, di gruppo o familiari. Il supporto psicologico può essere molto utile anche ai genitori che si chiedono come aiutare un figlio contro il bullismo o cosa fare in caso di bullismo a scuola.

In questi casi, ci si può rivolgere anche a psicologi online come quelli del servizio Unobravo che, attraverso percorsi terapeutici mirati, potranno sostenere la famiglia, la vittima o il bullo nello scoprire le cause e nell’affrontare le conseguenze degli atti di bullismo.

Film e libri sul bullismo a scuola

Per favorire una serie di riflessioni sul bullismo a scuola, gli insegnanti possono attingere anche da prodotti culturali come film e libri.

 Tra i film sul bullismo da far vedere a scuola citiamo:

  • Wonder, la storia di un bambino affetto da una malattia congenita dello sviluppo craniofacciale, che affronta i compagni di classe con positività e slancio, rendendo la sua unicità qualcosa di cui andare fiero
  • Cyberbully, la storia di un’adolescente che, per colmare il disagio provocato dal proprio senso di inferiorità, si rifugerà nel mondo virtuale dei social network. Lì diventerà vittima di atti di cyberbullismo e troverà sostegno nella madre
  • La forma della voce, un cartone animato che racconta la storia di una ragazza sorda, vittima di un bullo che, una volta subite le stesse angherie che prima lui stesso aveva inflitto ad altri, comprenderà quanta sofferenza ha causato alla compagna.

 

Per i nostri consigli letterari, invece, elenchiamo:


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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