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Crescita personale
5
minuti di lettura

Come affrontare la solitudine

Come affrontare la solitudine
Martina De Luca
Psicoterapeuta Individuale e di Gruppo ad orientamento Psicoanalitico
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
29.11.2025
Ultimo aggiornamento il
2.12.2025
Come affrontare la solitudine
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A tutti noi è capitato di fare i conti con la solitudine. A volte, però, il senso di solitudine può diventare così intenso da generare un malessere profondo. Se la nostra unicità ha un valore, può anche rappresentare un peso difficile da sostenere: il pensiero di essere soli può sovrastarci e farci provare una forte angoscia.

Tuttavia, da sentimento angosciante, sentirsi soli può trasformarsi in una condizione di benessere interiore, frutto del contatto intimo con noi stessi e con la nostra unicità. È possibile uscire dalla solitudine? La relazione terapeutica può essere uno strumento utile per una persona che vive la solitudine in modo angosciante?

combattere la solitudine
Shvets Production - Pexels

‍Presenza e assenza

La vita è fatta di continue separazioni che possono riattivare il nostro sentimento di solitudine. Fin dalla nascita, ci confrontiamo con la presenza e l’assenza dell’altro. Quando si parla di presenza-assenza, non ci si riferisce solo a separazioni o perdite reali, ma anche a quelle vissute a livello fantasmatico, cioè nella realtà psichica.

Può succedere di dover affrontare, ad esempio, un lutto complicato, il trasferimento di una persona cara in un’altra città, la mancanza di un amico o un grande cambiamento come lasciare la casa dopo la laurea per iniziare a lavorare.

In queste situazioni, possiamo provare sentimenti di:

  • tristezza
  • rabbia
  • frustrazione
  • disperazione
  • paura
  • abbandono.

A volte, queste reazioni possono manifestarsi anche attraverso ansia, depressione o sintomi psicosomatici di vario tipo.

Separazione e perdita

Non sempre siamo consapevoli di ciò che proviamo. Può succedere di sentirsi a disagio, soffrire senza sapere bene per chi o cosa. In questi casi, l’angoscia agisce a livello inconscio e rende difficile collegare le cause ai nostri vissuti.

Separazione e perdita spesso si sovrappongono, perché le fantasie di separazione tendono a confondersi con quelle di perdita, e così la separazione viene vissuta come una perdita. In realtà, è utile distinguere tra:

  • separazione quando la perdita è provvisoria
  • perdita quando è definitiva, permanente.

Tuttavia, la separazione può risvegliare in noi la paura di una perdita definitiva. Perché accade?

Sentirsi soli e sentirsi abbandonati

In psicoanalisi, “separarsi” può avere due significati diversi. La separazione può essere vissuta:

  • nel contesto delle relazioni, quando una persona lascia un’altra, con tutte le reazioni che ne conseguono. In questo caso si parla di separazione dall’altro
  • nel contesto in cui ci sembra che, perdendo l’altro, perdiamo anche una parte di noi stessi. È un vissuto di non-separatezza dall’altro, che può generare sofferenza.

Nel disturbo borderline di personalità, ad esempio, i pensieri legati alla solitudine possono diventare molto intensi, e la persona può sentire la minaccia dell’abbandono a ogni separazione. Affrontare questa sofferenza significa:

  • provare ad affrontare ed elaborare le angosce che nascono dal riconoscere la presenza dell’altro come separato da noi
  • distinguere ciò che è nostro da ciò che appartiene all’altro
  • scoprire la nostra identità, differenziandola da quella dell’altro.

Come smettere di combattere la solitudine?

La solitudine può essere opprimente e difficile da superare, ma esistono modi per affrontarla più efficaci della lotta. Può sembrare un paradosso, ma fermarsi a osservare da vicino il proprio senso di solitudine può aiutare a renderlo meno doloroso.

Un primo passo importante per comprendere, invece che combattere, tristezza e solitudine può essere cercare il sostegno di amici, familiari o professionisti qualificati. Parlarne con qualcuno di fiducia può alleggerire il peso della solitudine e offrire nuove prospettive.

Inoltre, impegnarsi in attività significative per sé, che coinvolgano altre persone come sport di squadra o volontariato, oppure attività individuali come un hobby personale, può aiutare a ridurre il senso di solitudine.

superare la solitudine
Olly - Pexels

Cosa fare per “superare” la solitudine? 7 consigli

Un passo alla volta, possiamo mettere in pratica alcune strategie utili per “affrontare” la solitudine, dopo aver compreso il nostro personale significato psicologico del sentirsi soli. Ecco 7 suggerimenti da cui prendere spunto:

  1. Coltiva le relazioni: dedica tempo alle relazioni significative e cerca di costruire legami autentici con gli altri.
  2. Esplora nuovi interessi: riscopri e partecipa ad attività che ti appassionano.
  3. Esci dalla tua zona di comfort: se desideri incontrare nuove persone, prova nuove esperienze, come attività nella natura o corsi di cucina.
  4. Fai attenzione all'autocritica: nota se tendi a giudicarti duramente per la tua solitudine. Comprendi i tuoi sentimenti e lavora su come affrontarli in modo costruttivo.
  5. Prendi l’iniziativa: prova a essere proattivo nell’organizzare incontri con amici o familiari.
  6. Pratica la gentilezza verso te stesso: amare se stessi e dare importanza ai propri desideri è fondamentale. Sii gentile con te stesso mentre affronti la solitudine: il cambiamento avviene un passo alla volta.
  7. Cerca supporto professionale: andare dallo psicologo può essere di grande aiuto quando la solitudine diventa schiacciante e difficile da gestire.

Strategie pratiche per affrontare la solitudine: come scegliere e perché possono funzionare

Affrontare la solitudine può richiedere un approccio attivo e consapevole. Ecco alcune strategie pratiche, con il loro razionale psicologico e i benefici attesi:

  • Partecipare a gruppi di interesse o volontariato: entrare a far parte di una comunità con interessi comuni può favorire il senso di appartenenza e ridurre la percezione di isolamento. . Il volontariato, inoltre, permette di sentirsi utili e valorizzati.
  • Praticare la mindfulness o la meditazione: queste tecniche possono aiutare a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e a gestire i pensieri negativi legati alla solitudine. Secondo uno studio pubblicato su "JAMA Internal Medicine" (Goyal et al., 2014), la mindfulness può ridurre i sintomi di ansia e depressione.
  • Stabilire una routine quotidiana: avere abitudini regolari, come passeggiare ogni giorno o dedicarsi a un hobby, può offrire stabilità e aiutare a mantenere un senso di controllo sulla propria vita.
  • Utilizzare piattaforme online per socializzare: partecipare a forum, gruppi di discussione o eventi virtuali può essere un primo passo per entrare in contatto con nuove persone, soprattutto se si fatica a uscire di casa.
  • Scegliere una o più di queste strategie può contribuire a costruire nuove connessioni, rafforzare l'autostima e ritrovare un senso di benessere.

Come affrontare la solitudine amorosa

La solitudine affettiva può essere un’esperienza dolorosa nella vita di una persona. La sensazione di vuoto e di mancanza di connessione emotiva può essere travolgente. Tuttavia, smettere di combattere la solitudine amorosa e impegnarsi per costruire relazioni significative non è impossibile.

Ci si può domandare, per esempio, come superare la solitudine dopo una separazione. La fine di una storia d’amore, dal punto di vista psicologico, rappresenta un vero e proprio processo di elaborazione del lutto.

In questi momenti può sembrare che la felicità e il senso di appagamento che provavamo ci siano stati irrimediabilmente sottratti e abituarsi alla solitudine può sembrare impossibile.

In situazioni come queste, concentrarsi solo su come superare la solitudine affettiva e trovare un nuovo partner può essere controproducente, perché ostacola il processo di elaborazione della perdita.

In molti casi, può essere invece utile dedicare del tempo al proprio benessere emotivo e alla propria crescita personale. Questo può significare investire tempo ed energie nelle proprie passioni e interessi, costruire relazioni significative con amici e familiari e lavorare sulla propria autostima.

Jeshwin - Pexels

La solitudine “addomesticata": il supporto della terapia

Scoprirsi soli nella propria unicità è un passaggio che non sempre avviene serenamente; a volte può essere necessario l’aiuto di un professionista. La relazione psicoterapeutica offre la possibilità di sperimentare ed elaborare le angosce che accompagnano la solitudine, aiutando la persona ad acquisire nel tempo un senso di autonomia.

In questo modo, la solitudine può essere “addomesticata” e diventare una risorsa preziosa, un presupposto per apprezzare la relazione con l’altro. Imparare ad apprezzare la solitudine significa abbracciare i momenti in cui si è da soli come occasioni per connettersi con se stessi più profondamente e godere della propria compagnia.

La solitudine può diventare così un’opportunità per ascoltare i propri pensieri, esplorare le proprie passioni e riscoprire la propria creatività. In un mondo sempre più frenetico, può offrire un rifugio, un'oasi di calma in cui rigenerarsi e trovare equilibrio interiore.

La terapia può aiutarci a vivere bene la solitudine (che non significa rassegnarsi alla solitudine), riscoprendo in noi ciò che possiamo aver perso perché troppo angosciati dalla perdita:

  • fiducia in sé stessi e nell’altro
  • capacità di amare ed essere amati
  • forza e continuità interiori
  • maggiore autonomia e affermazione di sé.

Solitudine: quanto può essere diffusa e perché è importante parlarne

La solitudine è una realtà che coinvolge molte persone, spesso più di quanto si immagini. Secondo una ricerca dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2023, circa il 20% degli adulti in Europa riferisce di sentirsi spesso o sempre solo. In Italia, un'indagine ISTAT del 2022 ha evidenziato che oltre 8 milioni di persone vivono da sole e, tra queste, una percentuale significativa sperimenta sentimenti di isolamento sociale. La solitudine è particolarmente diffusa tra adolescenti e giovani adulti, con circa una persona su cinque che ne è colpita, e nei paesi a basso reddito, dove quasi una persona su quattro sperimenta questa condizione. Questi dati ci ricordano che la solitudine non è solo un'esperienza individuale, ma un fenomeno sociale in crescita, soprattutto dopo la pandemia di COVID-19, che ha accentuato la distanza tra le persone e ridotto le occasioni di incontro.

Le conseguenze della solitudine sulla salute

La solitudine non incide solo sul benessere emotivo, ma può avere effetti concreti sulla salute fisica e mentale. Secondo l'OMS (2023), la solitudine cronica è associata a un aumento del rischio di sviluppare disturbi come depressione, ansia e insonnia. Stime recenti indicano che la solitudine è responsabile di circa 871.000 decessi ogni anno, pari a circa 100 morti all’ora . Tra le principali conseguenze della solitudine troviamo: un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, poiché la solitudine prolungata può contribuire all'innalzamento della pressione sanguigna e a una maggiore incidenza di problemi cardiaci; un indebolimento del sistema immunitario, dato che sentirsi soli può ridurre la capacità dell'organismo di difendersi dalle infezioni; una riduzione delle capacità cognitive, con alcune ricerche che suggeriscono come l'isolamento sociale possa accelerare il declino cognitivo nelle persone anziane.

Inoltre, la solitudine durante l’infanzia è collegata a peggiori risultati occupazionali e reddituali in età adulta (Schnepf et al., 2022) . Questi effetti sottolineano quanto sia importante non sottovalutare la solitudine e intervenire tempestivamente per prevenirne le conseguenze.

Libri per conoscere la solitudine

La lettura, indipendentemente dal genere, può essere un'ottima alleata nei momenti di solitudine. Per chi desidera approfondire il tema della solitudine, ecco alcuni consigli di lettura:

  • La solitudine. Capirla e gestirla per non sentirsi soli, G. Nardone, TEA Libri
  • In solitudine. Sentirsi ed essere soli nel percorso evolutivo, P. Corsano, Edizioni San Paolo
  • Storia della solitudine. Da Aristotele ai social network, A. Musi, edizioni Neri Pozza.

Se senti che la solitudine sta diventando troppo pesante da affrontare da solo, ricorda che non sei solo: con Unobravo puoi trovare uno psicologo online pronto ad ascoltarti e supportarti. Inizia il questionario e fai il primo passo verso un percorso di benessere emotivo.

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