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Salute mentale
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minuti di lettura

Perché andare dallo psicologo

Perché andare dallo psicologo
Eugenia Ferrara
Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Ultimo aggiornamento il
10.12.2025
Perché andare dallo psicologo
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Ci sono momenti nella vita in cui possiamo avvertire un senso di disagio che ci impedisce di utilizzare al meglio le nostre risorse. Attraverso l’aiuto di uno psicologo, è possibile comprendere la matrice del proprio malessere e dei propri blocchi personali ed emotivi, nelle diverse fasi del ciclo di vita e nei vari contesti che viviamo. In questo approfondimento ti spieghiamo quando e perché andare dallo psicologo.

Andare dallo psicologo: quando e perché

Mentre in passato spesso si preferiva convivere con depressione, solitudine o ansie, oggi, finalmente, il sostegno terapeutico viene visto come una soluzione reale ed efficace. Sempre più persone cercano nello psicologo un supporto e un aiuto che può essere difficile trovare altrove.

Secondo il Rapporto Italia 2024 di Eurispes, circa 3 italiani su 10 (29,7%) hanno cercato tra il 2022 e il 2023 il supporto psicologico di un professionista e circa un terzo della popolazione (34%) riferisce di essersi rivolto almeno una volta nella vita a uno psicologo o psicoterapeuta, in aumento rispetto al 32% rilevato nel 2023 (Eurispes, 2024). Questo dato si inserisce in un quadro più ampio a livello europeo, dove, nonostante l’elevata diffusione dei disturbi mentali, solo una minoranza delle persone riceve trattamenti psicologici adeguati, con un significativo “treatment gap” per i disturbi comuni come ansia e depressione (Barbato et al., 2016).

In passato, la fascia d’età più propensa a intraprendere un percorso psicologico era quella tra i 30 e i 50 anni, mentre oggi si osserva un progressivo aumento delle richieste di aiuto anche tra adolescenti e giovani adulti, favorito sia dalla maggiore attenzione alla salute mentale nelle scuole, sia dalla diffusione della psicoterapia online.

Andare in analisi

Andare in analisi psicologica non è mai una scelta semplice. Si chiede alla persona di impegnarsi, a volte anche per anni, in un percorso che può essere lungo e impegnativo. Sia il colloquio psicologico che la psicoterapia e la psicoanalisi sono forme particolari di dialogo. Non si tratta semplicemente di conversazioni amichevoli, né di una visita a un esperto che dispensa consigli.

Sono percorsi di incontro tra due persone: un professionista, che mette a disposizione la sua esperienza, i suoi strumenti e la sua formazione, e una persona che cerca risposte alle proprie domande e un senso nella propria storia. La psicoterapia è generalmente più lunga rispetto alla consulenza psicologica, proprio per il lavoro di modifica strutturale della personalità che può richiedere tempi maggiori. La durata di una seduta dallo psicologo può dipendere dal tipo di terapia scelta (di coppia, individuale o di gruppo).

Lo psicologo, questa strana figura

Stregone o confidente? Pozioni magiche o consigli da rubrica per teenager? Nulla di tutto ciò! Ma chi è e cosa fa lo psicologo? Lo psicologo è un professionista che intraprende un percorso con e accanto alla persona:

  • non la sorregge
  • non veste i suoi panni
  • non dispensa soluzioni immediate o una guarigione miracolosa
  • non è un surrogato del nostro migliore amico.

Volendo semplificare, potremmo dire che indirizza la persona in un percorso ragionato che tocca l’individuo nel profondo. Affrontare uno sfogo con un amico coinvolge emotivamente entrambi, mentre lo psicologo guida verso un lavoro sul proprio sé, mantenendo il giusto “distacco”. Ecco perché bisogna considerare lo psicologo come un professionista e non un amico! La figura del personaggio austero e rigido, seduto in uno studio con orologio a pendolo e lettino di pelle nera, lascia ormai spazio all’apertura, al dialogo e alla modernità, anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, come Skype e altre piattaforme multimediali per parlare con uno psicologo online.

Karolina Grabowska - Pexels

Le principali difficoltà nell’intraprendere un percorso psicologico

Molte persone si sentono bloccate all’idea di andare dallo psicologo, spesso perché esporsi e iniziare un percorso psicologico significa mettere a nudo parti profonde di sé, un’esperienza che può essere vissuta come pericolosa o addirittura come un tabù. Oltre a queste difficoltà personali, l’accesso ai servizi di salute mentale, inclusi gli psicologi, è ostacolato da numerose barriere, come lo stigma sociale, la carenza di risorse e le disuguaglianze geografiche (Barbato et al., 2016). Spesso, inoltre, si tende a pensare che la salute mentale non sia un bisogno primario, oppure che lo diventi solo in situazioni di estrema necessità, alimentando così la riluttanza a chiedere aiuto.

Esistono anche una serie di pregiudizi sullo psicologo ancora difficili da abbattere. «Andare dallo psicologo fa male», «Ho tutto sotto controllo», «Non ho bisogno di andare dallo psicologo perché non sono pazzo», «Non voglio raccontare le mie cose intime a un estraneo», «Lo psicologo non mi aiuta»: sono solo alcune delle frasi che dimostrano quante scuse ci inventiamo per non andare dallo psicologo.

Tutti questi pretesti celano, spesso, un certo grado di paura. Le persone non vogliono esporsi a livello emotivo e possono avere paura di come ci si sente dopo una seduta di psicoterapia. Abbiamo il timore di rivivere le cose che ci hanno fatto soffrire. Ma a volte non ci rendiamo conto che quel dolore dal quale stiamo cercando di fuggire è lo stesso che proviamo ogni giorno quando proviamo a reprimerlo.

Andare dallo psicologo aiuta!

Non è necessario avere problematiche importanti o patologie gravi per “concedersi” un percorso psicologico. Oggi sono sempre di più le persone che decidono di andare dallo psicologo per migliorarsi e conoscersi meglio o per raggiungere uno specifico obiettivo personale, avvalendosi del coaching psicologico. La stanza dello psicologo per molti è diventata uno spazio protetto in cui analizzare i propri problemi con l’aiuto di una figura imparziale, che aiuta a guardarli da un punto di vista esperto.

Andare dallo psicologo è utile per molte persone con problemi di salute mentale, mentre per altre non è obbligatorio. Certamente, intraprendere un percorso psicologico può portare benefici e migliorare lo stato di salute mentale ed emotiva.

Nella società attuale ci vengono richiesti sforzi importanti e, spesso, ci si trova ad affrontare traumi e difficoltà che non ricevono il giusto riconoscimento o sostegno, rendendo fondamentale sapere di non doverli gestire da soli. In questo contesto, rivolgersi a uno psicologo può rappresentare una risorsa preziosa per affrontare tali sfide. Inoltre, programmi specifici come l’Improving Access to Psychological Therapies (IAPT) in Inghilterra hanno dimostrato che un aumento dell’accessibilità ai servizi psicologici porta a un miglioramento significativo della salute mentale della popolazione (Barbato et al., 2016).

Ho bisogno di un aiuto psicologico?

Come capire se si ha bisogno di uno psicologo? Ogni volta che la qualità della tua vita non è quella che vorresti, uno psicologo può aiutarti.

Alcune persone decidono di rivolgersi allo psicologo per problemi relazionali, come una bassa autostima in amore, o perché si sentono tristi, ansiose o arrabbiate per molto tempo. Altri potrebbero volere un aiuto per affrontare una malattia cronica che interferisce con il loro benessere emotivo o fisico. Altri ancora potrebbero avere problemi a breve termine per cui hanno bisogno di parlare con uno psicologo, come nei casi di divorzi difficili, stress dovuto a un nuovo lavoro o la perdita di una persona cara.

I segnali per capire quando andare dallo psicologo includono:

  • Provi un senso di impotenza e tristezza travolgente e prolungato.
  • I tuoi problemi non sembrano migliorare nonostante i tuoi sforzi e l'aiuto di familiari e amici.
  • Hai difficoltà a concentrarti sugli incarichi di lavoro o a svolgere altre attività quotidiane.
  • Ti preoccupi eccessivamente, ti aspetti il ​​peggio o sei costantemente al limite.
  • Le tue azioni, come bere troppo alcol, usare droghe o essere aggressivo, stanno danneggiando te o gli altri.

Quando bisogna andare dallo psicologo?

Come diceva Socrate, “Una vita non esaminata non vale la pena di essere vissuta dall’uomo”. Se non ci prendiamo il tempo per conoscere noi stessi, i nostri punti di forza e le nostre vulnerabilità, come sapremo di aver dato alla vita la nostra migliore versione? L’accettazione di sé è il dono più grande che possiamo fare a noi stessi e alle persone che ci circondano.

I motivi per andare da uno psicologo sono infiniti. Non solo la terapia ti aiuterà ad affrontare qualsiasi cosa tu stia attraversando in questo momento, ma ti darà gli strumenti per sostenere ciò che accadrà in futuro.

Insomma, andare dallo psicologo funziona e fa bene. Di seguito alcune buone ragioni per andare dallo psicologo.

Katerina Holmes - Pexels

10 motivi per andare dallo psicologo

1. Per affrontare un momento di cambiamento

Se stai attraversando un momento di cambiamento, andare dallo psicologo ti aiuterà ad affrontare meglio questo periodo. Sono tante le situazioni che richiedono un processo di adattamento: la fine di una relazione o di un lavoro, l’elaborazione di un lutto, la perdita di una casa o di amici. Oppure potrebbe trattarsi di una nuova carriera, di una nuova famiglia, del trasferimento in un'altra città.

Indipendentemente dal tipo di cambiamento che stai vivendo, uno psicologo può supportarti in questo processo e aiutarti a spostare il tuo locus of control dall’esterno all’interno, per poterti sentire finalmente padrone del tuo destino.

2. Per migliorare la propria autostima

Ansia e depressione sono spesso conseguenze di una bassa autostima e possono avere un impatto negativo sulla nostra vita. La terapia è un ottimo spazio per prendere consapevolezza di sé, migliorare l'autostima e lavorare sulle relazioni passate o sulle esperienze irrisolte dell'infanzia, che potrebbero aver contribuito a farci perdere fiducia in noi stessi.

Unobravo mette a disposizione psicologi che lavorano su temi legati all'autostima, offrendo uno spazio di ascolto e confronto per chi desidera approfondire il proprio benessere emotivo.

3. Per una crisi sentimentale

Andare dallo psicologo per la fine di un amore o per superare una crisi di coppia può essere molto utile per il benessere emotivo e mentale. Indipendentemente dal fatto che la decisione di chiudere il rapporto sia tua o del partner, bisogna sempre affrontare sentimenti dolorosi e cambiamenti di vita importanti.

La fine di una relazione è dolorosa perché ci costringe a fare i conti con la perdita, non solo del rapporto, ma anche dei sogni e dei progetti condivisi. Andare dallo psicologo può essere la scelta migliore per superare questo momento.

4. Per guarire dalla depressione

Le esperienze dolorose e spiacevoli possono condurci a condizioni di profondo smarrimento e inquietudine. Quando la reazione a un evento stressante assume un significato clinico rilevante, si parla di una reazione “depressiva” e, nello specifico, di depressione reattiva.

Lo psicologo svolge un ruolo fondamentale per curare e trattare i disturbi depressivi, che possono toccare negativamente la vita di ogni tipo di persona. Unobravo mette a disposizione psicologi che lavorano su temi legati alla depressione, offrendo un contesto professionale in cui riflettere sulle proprie esperienze ed esplorare strategie di benessere.

5. Quando stai vivendo un disagio emotivo

Vivere un disagio emotivo è piuttosto frequente: sbalzi d’umore, emozioni che ti opprimono e con cui stai lottando. Potresti semplicemente sentirti un po' giù. Qualunque sia l'emozione che stai vivendo, se senti di aver bisogno di supporto per gestirla o affrontarla, la terapia può essere un ottimo modo per apprendere nuove strategie.

EKATERINA BOLOVTSOVA - Pexels

6. Per solitudine

Molte persone decidono di andare dallo psicologo per non sentirsi sole. La solitudine è una condizione mentale per cui, anche quando sei circondato da molte persone, potresti non riuscire ad apprezzare questa vicinanza.

Forse finora la vita non è andata come ti aspettavi o forse hai ottenuto tutto ciò che desideravi, ma stai iniziando a chiederti a cosa sono serviti tutti gli sforzi fatti. Il punto è che non è mai troppo tardi per cambiare rotta. In terapia, puoi lavorare per scoprire le cose che contano davvero per te, così da poter costruire una vita piena di significato e scopo.

7. Andare dallo psicologo per curiosità

Andare da uno psicologo non significa necessariamente avere un problema o un disturbo. A volte vedere un professionista nasce dalla curiosità verso il proprio funzionamento, dal desiderio di capire meglio sé stessi, il proprio modo di vedere il mondo, migliorare le relazioni, il rapporto con il cibo, gestire lo stress sul lavoro o diventare un genitore più consapevole.

8. Per superare la timidezza

La timidezza o introversione è un aspetto del carattere molto comune, che può trasformarsi in disagio, tensione o ansia quando dobbiamo interagire con altre persone o affrontare situazioni pubbliche. Alcune persone riescono a superare questo disagio, altre invece fanno più fatica e sperimentano una forte ansia sociale. Andare dallo psicologo e iniziare una terapia permette di imparare a essere meno ansiosi socialmente e affrontare le situazioni che generano disagio.

9. Per la paura di perdere il lavoro

La perdita del lavoro è un evento fortemente stressante, visto che spesso il nostro lavoro è molto di più di un semplice strumento per il sostentamento economico. Influenza il modo in cui vediamo noi stessi e anche la percezione che hanno gli altri di noi.

Perdere il lavoro genera un insieme di sentimenti di smarrimento misti a rabbia e sconforto, che possono essere difficili da affrontare nell’immediato e, se non ben gestiti, possono portare a blocchi e problematiche psicologiche anche importanti. Ecco perché trovare il coraggio di andare dallo psicologo può aiutare a superare la sofferenza legata a questa situazione.

10. Te lo meriti

Ti meriti di metterti al primo posto e di soddisfare i tuoi bisogni emotivi e psicologici. Forse quei bisogni non sono mai stati soddisfatti prima, forse non hai mai messo la tua felicità al primo posto e la terapia può essere un modo per farlo. Il supporto psicologico è utile per comprendere meglio le proprie emozioni e le dinamiche quotidiane e, allo stesso tempo, dona strumenti per agire e trovare il modo più efficace di raggiungere i propri obiettivi.

Sarah Chai - Pexels

‍Quando andare dallo psicoterapeuta?

Esiste una differenza tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra, che può guidare la scelta del professionista più adatto alle proprie esigenze. Lo psicologo, a seconda delle diverse branche della psicologia di cui si occupa, svolge attività fondamentali come la prevenzione, la diagnosi, l’intervento, la promozione della salute, l’abilitazione-riabilitazione, il sostegno e la consulenza. Un aspetto importante da considerare è che l’integrazione tra assistenza primaria e servizi di salute mentale, come avviene in Emilia Romagna, facilita l’accesso alle cure psicologiche e migliora la presa in carico dei pazienti (Barbato et al., 2016). Attraverso l’aiuto di uno psicologo, è possibile comprendere la matrice del proprio malessere e affrontare i blocchi personali ed emotivi che possono emergere nelle diverse fasi del ciclo di vita.

Le differenze tra lo psicologo e lo psicoterapeuta si fondano sul fatto che lo psicoterapeuta è l’unico abilitato a fare psicoterapia, ossia il trattamento finalizzato alla cura dei disturbi psicopatologici basato sull’interazione tra lo psicoterapeuta e un paziente, una coppia, una famiglia o un gruppo.

Quando andare dallo psicologo e quando dallo psichiatra?

La differenza principale fra lo psichiatra e lo psicologo è che il primo, in virtù dei suoi studi medici, può prescrivere farmaci. Spesso si sente che, per questa ragione, lo psichiatra ha a che fare con patologie più gravi, ma non è propriamente così.

Lo psichiatra si occupa, quando necessario, di impostare il trattamento farmacologico più adatto a ristabilire l’eventuale scompenso chimico nell'organismo e monitorarne gli effetti nel tempo.

In questo caso, quindi, ciò che lo differenzia principalmente dallo psicologo è proprio l’approccio rispetto ai disturbi mentali. Lo psicologo infatti può utilizzare solo il colloquio psicologico e non può in nessun caso prescrivere farmaci, a meno che non abbia anche una laurea in medicina e una specializzazione in psichiatria.

Cosa aspettarsi da un percorso psicologico: fasi e dinamiche

Decidere di andare dallo psicologo può rappresentare un passo importante che spesso genera domande su cosa accadrà durante il percorso. Comprendere le fasi tipiche di un percorso psicologico può aiutare a ridurre l’incertezza e a vivere questa esperienza con maggiore consapevolezza.

  • Prima di iniziare: In questa fase si può avvertire un misto di curiosità, timore e speranza. È il momento in cui si riconosce un bisogno di cambiamento e si cerca il professionista più adatto alle proprie esigenze. Spesso si raccolgono informazioni, si valutano le proprie motivazioni e si affrontano eventuali resistenze interiori.
  • Le prime sedute: Queste sono dedicate alla conoscenza reciproca tra paziente e psicologo. Si esplorano le ragioni che hanno portato a chiedere aiuto, si definiscono gli obiettivi e si inizia a costruire un clima di fiducia. È normale sentirsi un po’ in imbarazzo o avere dubbi su cosa condividere: ogni persona ha i propri tempi.
  • Il lavoro terapeutico: In questa fase si entra nel vivo del percorso. Si affrontano temi personali, si esplorano emozioni, pensieri e comportamenti, e si lavora insieme per trovare nuove strategie di gestione delle difficoltà. Il ritmo e la profondità del lavoro variano in base alle esigenze individuali.
  • La valutazione del percorso: Periodicamente, paziente e psicologo riflettono insieme sui progressi fatti e sugli obiettivi ancora da raggiungere. Questo momento di confronto aiuta a mantenere la motivazione e a chiarire eventuali dubbi sul percorso.
  • La conclusione o la pausa: Quando si raggiungono gli obiettivi prefissati, si può decidere di concludere la terapia o di prendersi una pausa. È importante sapere che la conclusione non è un fallimento, ma può rappresentare un segno di crescita e autonomia. In alcuni casi, può essere utile riprendere il percorso in futuro, se emergono nuove esigenze.
  • Quando valutare un cambiamento: Se durante il percorso si avverte che non si sta progredendo o non ci si sente a proprio agio con il terapeuta, è importante parlarne apertamente. A volte può essere utile cambiare professionista per trovare un approccio più adatto alle proprie necessità. Il benessere della persona è sempre al centro del percorso psicologico.

Queste fasi non sono rigide e possono variare da persona a persona. L’importante è ricordare che ogni percorso è unico e che il dialogo aperto con il proprio psicologo è fondamentale per trarre il massimo beneficio dall’esperienza.

Andrea Piacquadio - Pexels

Il parere dell’esperto: chiedere aiuto non è un segno di debolezza

Molte persone esitano a rivolgersi a uno psicologo per paura di essere giudicate o di apparire deboli. Tuttavia, come sottolinea la psicoterapeuta Dr.ssa Laura Bianchi, "Chiedere aiuto è un atto di coraggio e di responsabilità verso sé stessi. Riconoscere di avere bisogno di un supporto non significa essere fragili, ma desiderare di prendersi cura del proprio benessere emotivo e mentale".

Anche il dott. Marco Rossi, psicologo clinico, aggiunge: "Spesso le persone arrivano in studio dopo aver tentato a lungo di gestire da sole le proprie difficoltà. Il primo passo, quello di chiedere aiuto, è già parte del processo di cambiamento e può aprire la strada a nuove possibilità di crescita personale".

Queste testimonianze di professionisti sottolineano come il percorso psicologico sia uno spazio sicuro in cui esplorare le proprie emozioni senza giudizio, con il sostegno di una figura esperta e accogliente.

Esempi concreti: quando può essere utile rivolgersi a uno psicologo

Per molte persone, riconoscere il momento giusto per rivolgersi a uno psicologo non è semplice. Ecco alcuni esempi di situazioni in cui il supporto psicologico può fare la differenza:

  • Difficoltà nel prendere decisioni importanti: Quando ci si trova bloccati di fronte a scelte che influenzano la propria vita e si fatica a valutare le opzioni con serenità.
  • Sentirsi sopraffatti dalle emozioni: Se ansia, tristezza o rabbia diventano così intense da interferire con il lavoro, le relazioni o il benessere quotidiano.
  • Ripetere schemi che causano sofferenza: Ad esempio, trovarsi spesso in relazioni insoddisfacenti o vivere situazioni di conflitto ricorrenti senza riuscire a modificarle.
  • Difficoltà di adattamento a nuove fasi della vita: Come il passaggio all’età adulta, la genitorialità, la pensione o il trasferimento in una nuova città.
  • Vivere un senso di vuoto o mancanza di significato: Quando si ha la sensazione che la propria vita sia priva di scopo o direzione, nonostante gli sforzi fatti.

Questi esempi non esauriscono tutte le possibili motivazioni, ma possono aiutare a riconoscere segnali che indicano l’utilità di un confronto con uno psicologo. Ogni storia è unica e merita ascolto e rispetto.

Conclusioni: quando è consigliabile andare da uno psicologo?

Spesso la resistenza a rivolgersi a uno psicologo è legata non solo alla paura di cominciare un percorso terapeutico che può durare anni (non possiamo stabilire a priori di quante sedute dallo psicologo avremo bisogno), ma anche all’aspetto economico e al costo di una seduta dallo psicologo. Un'altra difficoltà è legata poi al non sapere come scegliere uno psicologo tra i vari orientamenti terapeutici esistenti. Per questo motivo Unobravo ha creato l'algoritmo che sceglie per te il terapeuta che meglio potrebbe adattarsi alle tue esigenze.

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