“Lo psicologo non mi aiuta”: che fare?

“Lo psicologo non mi aiuta”: che fare?
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
6.10.2025
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Iniziare un percorso di terapia psicologica è una scelta importante, spesso accompagnata da aspettative e speranze di cambiamento. Può capitare, però, che dopo un po' di tempo non si notino i miglioramenti attesi e che inizi a farsi strada un pensiero scoraggiante: “lo psicologo non mi aiuta, forse è meglio rinunciare”.

Affrontare questo tema è fondamentale. Lungi dall'essere un tabù, riconoscere che un percorso terapeutico può attraversare fasi di stallo o non portare ai risultati sperati è il primo passo per capire cosa fare.In questo articolo esploreremo insieme perché, a volte, la psicoterapia non funziona come vorremmo, analizzando le possibili cause e le relative soluzioni.

“Lo psicologo non serve a niente”: un pregiudizio da sfatare

Quante volte abbiamo sentito dire “andare dallo psicologo non serve” o, ancora più categoricamente, “la psicologia non serve a niente”? Per chi si occupa di salute mentale, queste affermazioni sono purtroppo un’eco frequente di un sentire ancora diffuso.

Spesso, dietro queste frasi si nasconde un pregiudizio ben radicato nella nostra cultura, che tende a etichettare chi cerca supporto psicologico. Eppure rivolgersi a un terapeuta è un atto di coraggio e di cura verso se stessi. D'altronde, la necessità di tale supporto è confermata dai dati: uno studio italiano condotto su un campione della popolazione toscana (Silvestri et al., 2023) ha rilevato che il 28,5% degli intervistati ha sofferto di un disturbo psichiatrico nel corso della propria vita. Cercare aiuto professionale è, quindi, un modo per ritrovare il benessere, affrontare momenti complessi o favorire la propria crescita personale (BMC Psychiatry).

Ma cosa succede quando, pur avendo superato questo scoglio, si ha la sensazione che la terapia non stia funzionando? Prima di concludere che lo psicologo non serve a niente è importante capire che l'efficacia di un percorso dipende da molti fattori. Analizziamo insieme le possibili cause, tenendo a mente cosa fa uno psicologo e come funziona un percorso terapeutico.

Perché, a volte, la psicoterapia non funziona?

Sentire che la terapia non sta portando i risultati sperati può essere frustrante e scoraggiante. Le ragioni di questa sensazione possono essere diverse e complesse e raramente dipendono da un unico fattore. Esploriamo insieme alcune delle motivazioni più comuni.

  1. Le aspettative sul percorso terapeutico
  2. La propria motivazione al cambiamento
  3. L’approccio terapeutico del professionista
  4. La qualità della relazione e dell'alleanza terapeutica.

Prima di approfondire questi punti, è importante ricordare una cosa: trovare il professionista giusto non è sempre immediato. Avere avuto esperienze negative in psicoterapia non significa che il percorso non sia adatto a te. È un invito a non scoraggiarsi e a continuare a cercare il supporto più in linea alle proprie esigenze.

cosa fare se sei in psicoterapia e questa non funziona
SHVETS production - Pexels

Le aspettative sul percorso: cosa è realistico attendersi?

A volte la delusione nasce da un'idea non del tutto realistica di cosa sia la terapia. Si può pensare che lo psicologo offra soluzioni immediate o che il cambiamento avvenga facilmente. Questo può portare a pensare:

  • “La psicoterapia non mi è servita”
  • “Ho speso soldi per niente”
  • “Speravo di migliorare la mia autostima, ma non è successo”.

Si può arrivare a pensare che un approccio specifico, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, non funzioni in assoluto. In realtà, è fondamentale capire che lo psicologo non risolve i problemi al posto nostro, ma ci accompagna in un percorso di scoperta. Avere aspettative molto alte o desiderare risultati immediati è comprensibile, ma non è realistico. Non è possibile stabilire a priori di quante sedute dallo psicologo  serviranno per stare meglio.

È utile riflettere su come capire se la terapia sta funzionando, tenendo presente che un percorso terapeutico è graduale. Il cambiamento richiede tempo e pazienza. Entrano in gioco molti fattori personali, come:

  • la naturale difficoltà ad aprirsi e parlare di sé
  • il timore del giudizio, anche se infondato
  • la fatica di affrontare temi dolorosi.

La motivazione al cambiamento: un motore indispensabile

La terapia è un lavoro di squadra. Sebbene possa sembrare banale, avere una profonda motivazione al cambiamento è essenziale. A volte la sensazione che lo psicologo non aiuta può nascere non tanto dal professionista, ma dalla nostra difficoltà a mettere in discussione certi schemi. La differenza tra psicologo e psicoterapeuta è importante, ma nessun professionista può fare il lavoro al posto nostro. Facciamo un esempio pratico:

Ci stiamo rivolgendo a un terapeuta perché siamo tremendamente stressati dal nostro lavoro. Passiamo più tempo del dovuto a leggere e inviare email, rinunciamo alle serate con gli amici per consegnare un progetto, perdiamo anniversari importanti perché dobbiamo lavorare. Non riusciamo a cambiare questo comportamento da soli e la terapia può aiutarci a chiarire le nostre priorità.

Se, dopo aver preso consapevolezza delle nostre priorità grazie alla terapia, non siamo disposti a modificare gradualmente le nostre abitudini, come potremmo migliorare? Un terapeuta non prende decisioni al posto nostro, né impone scelte. Può illuminare la strada, ma i passi dobbiamo farli noi. Il cambiamento, in fondo, deve partire da dentro.

L'approccio terapeutico: non tutti i percorsi sono uguali

Un'altra ragione per cui si può pensare che la psicoterapia non funzioni è legata alla scelta dell'orientamento. Esistono molti approcci teorici diversi, e non tutti sono adatti a chiunque o a qualsiasi tipo di problema. Capire come scegliere lo psicologo giusto implica anche considerare il suo metodo di lavoro. Tra i principali approcci troviamo:

  • sistemico-relazionale
  • psicoanalitico
  • psicodinamico
  • della Gestalt
  • cognitivo-comportamentale.

È del tutto normale intraprendere un percorso senza sapere in anticipo se quell’approccio specifico sarà quello giusto per te.

Alcuni approcci si concentrano sul passato e sulle dinamiche inconsce, altri lavorano sul presente e su obiettivi concreti; alcuni esplorano le relazioni familiari, altri si focalizzano sull'individuo. Se si inizia un percorso con un professionista il cui metodo non è in sintonia con le nostre esigenze o il nostro modo di essere, è facile sentirsi frustrati e pensare che la terapia in sé non funzioni.

Per supportare i pazienti nella scelta dell’approccio più adatto alle proprie necessità, Unobravo ha sviluppato un algoritmo che abbina l’utente allo psicologo più adatto per preferenze e esigenze personali scelto tra i propri professionisti.

psicoterapia quando non funziona
Timur Weber - Pexels

L'alleanza terapeutica: quando manca la sintonia

E’ forse il fattore più importante di tutti. L'alleanza terapeutica è quel legame speciale di fiducia, rispetto e collaborazione che si crea tra te e il tuo terapeuta. Rappresenta la base sicura su cui si costruisce l’intero percorso. Se questa connessione non si crea, il lavoro diventa molto più difficile.

A volte, nonostante la buona volontà di entrambi, l'affinità semplicemente non scatta. Se senti di non trovarti a tuo agio con la tua psicologa o il tuo psicologo, non è colpa di nessuno. È un'esperienza umana. In questi casi, un professionista etico si interrogherà sui motivi di questa difficoltà e potrà essere lui stesso a suggerire un cambio di psicoterapeuta, indirizzandosi verso un collega più adatto.

Cosa fare se pensi che la terapia non stia funzionando

Se ti trovi in questa situazione, la prima cosa da sapere è che non devi preoccuparti: è più comune di quanto si pensi.Anzi, questo dubbio può diventare un’opportunità di crescita personale. Le sensazioni che provi, anche quelle legate a come ci si sente dopo una seduta di psicoterapia, sono informazioni preziose. Vediamo allora quali passi concreti puoi compiere.

Il primo passo, per quanto difficile, è parlarne. Affrontare l'argomento con il tuo terapeuta è un atto di grande valore per il percorso stesso. Spiegare i tuoi dubbi e le tue frustrazioni in modo onesto può aprire un dialogo costruttivo. Potreste capire insieme come riorientare il percorso o, se necessario, valutare l’idea di cambiare psicologo.

Molti si chiedono come dire alla propria psicologa che non si vuole più continuare il percorso. La chiave è la sincerità. Ricorda che è un tuo diritto sentirti a tuo agio e percepire dei progressi. Uno psicologo è un professionista preparato a gestire queste conversazioni con neutralità e senza giudizio. Il suo obiettivo resta il tuo benessere, anche se questo significa indirizzarti altrove

L'obiettivo finale è sempre il tuo benessere. Se senti che il professionista che ti segue non è quello giusto per te, hai tutto il diritto di cercare altrove. Decidere di cambiare terapeuta non è un fallimento, ma un passo consapevole verso la tua cura.

Trovare il terapeuta giusto con Unobravo

Sappiamo quanto sia cruciale la scelta del terapeuta. Per questo in Unobravo, abbiamo sviluppato un processo pensato per facilitare questo incontro. Compilando un questionario gratuito, il nostro innovativo sistema di matching analizza le tue esigenze e preferenze per associarti allo psicologo o alla psicologa online del nostro team più adatto ad aiutarti. Il primo colloquio conoscitivo è gratuito e ti permette di capire subito se la sintonia è quella giusta

La psicoterapia online funziona se si basa sugli stessi principi di quella in presenza: primo tra tutti, la creazione di una relazione terapeutica efficace, costruita sulla fiducia e la collaborazione.

E se, nonostante tutto, senti che il terapeuta assegnato non è quello giusto per te? In Unobravo, la porta è sempre aperta. Garantiamo la possibilità di richiedere un nuovo abbinamento in qualsiasi momento, per permetterti di proseguire il tuo percorso con la persona più adatta a te, senza ostacoli.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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