Salute mentale
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La relazione terapeutica

La relazione terapeutica
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Lucia Borrelli
Redazione
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Pubblicato il
7.2.2020


Cosa rende la relazione terapeutica indispensabile?

Grazie a una buona alleanza terapeutica, la terapia diventa lo spazio ideale per ragionare insieme su difficoltà e risorse personali, diventando contemporaneamente un luogo protetto in cui il paziente può sperimentare esperienze differenti, maturare nuove prospettive e acquisire nuovi strumenti.

Quello che rende una buona relazione terapeutica indispensabile alla riuscita di un trattamento è la cooperazione tra le due persone coinvolte che hanno entrambe lo scopo di:

  • individuare le idee, le credenze e i comportamenti che risultano poco funzionali al raggiungimento dei desideri e degli obiettivi sani del paziente;
  • identificare gli obiettivi utopistici, il cui mancato raggiungimento è fonte di sofferenza.

Una salda relazione terapeutica è fondamentale anche per sanare eventuali momenti di stallo durante il percorso, momenti in cui è comune pensare "andare dallo psicologo non serve".

Differenza tra obiettivi sani e obiettivi utopistici

La differenza tra gli obiettivi sani e quelli utopistici (o disfunzioni) è che i primi sono realizzabili e auspicabili per il raggiungimento di una condizione di benessere della persona. Un esempio di obiettivo sano è volere amare e voler essere amato.

Al contrario, un esempio di obiettivo disfunzionale, il cui mancato raggiungimento può essere fonte di malessere, è voler essere amato da tutti. Questa tipologia di obiettivi non solo non è realizzabile sul piano reale, ma il tentativo di raggiungimento di questa condizione utopistica implica un impiego di tempo e di risorse estremamente alte e spesso "infattibile" per la persona.

L’oggetto della relazione

La relazione terapeutica è regolata da un principio di cooperazione, che ha come obiettivo quello di individuare nel corso dei colloqui le idee che regolano le scelte e i comportamenti della persona. Entrambi i protagonisti della relazione ragioneranno insieme sull'utilità di quelle credenze e sul modo in cui si sono formate.

Promuovere il cambiamento

Cosa fa uno psicologo per promuovere il cambiamento? Il cambiamento avviene nella relazione terapeutica attraverso due modalità differenti:

  • il ragionamento condiviso;
  • l’esperienza diretta all’interno della relazione stessa.

Prima delle tecniche, degli orientamenti e dello stile di lavoro del terapeuta, quello che accomuna ogni intervento, in ambito psicologico, è la relazione.

HVETS production - Pexels

Il ragionamento condiviso 

Attraverso il ragionamento condiviso sarà possibile mettere ordine nel racconto della persona, creando collegamenti tra le esperienze significative passate e le credenze attuali, tra difficoltà relazionali con figure significative del passato e del presente. Durante i colloqui sarà possibile identificare:

  • gli obiettivi sani della persona;
  • gli obiettivi disfunzionali;
  • gli ostacoli al cambiamento;
  • le risorse individuali e sociali;
  • la storia di vita della persona.

Perché la relazione assume un ruolo così importante?

La relazione terapeutica implica la presenza di due persone ugualmente coinvolte nella relazione, ma con ruoli e competenze specifiche. Il paziente potrà portare all’interno della relazione le sue tematiche di sofferenza, i pensieri, le emozioni e i comportamenti che gli generano malessere e potrà:

  • riconcettualizzarli;
  • identificarli;
  • creare ponti e collegamenti.

Tutto questo permetterà alla persona di capire il perché il suo funzionamento si è settato su quella modalità e quali sono gli scopi che quei pensieri, quelle emozioni e quei comportamenti proteggono. La persona non solo potrà “essere vista” dal terapeuta ma potrà vedersi, in alcuni casi, per la prima volta.

Le caratteristiche di una buona relazione terapeutica

Le caratteristiche che determinano una buona relazione terapeutica sono:

  • la capacità di accogliere i pensieri, le emozioni e il vissuto della persona in maniera empatica e non giudicante;
  • la sicurezza che il terapeuta riesce a trasmettere con la stabilità della sua presenza e la solidità del sostegno emotivo che è in grado di offrire;
  • la possibilità di essere in uno spazio protetto all’interno del quale mettersi in gioco anche in termini pratici.

La persona, trovandosi all’interno di una relazione significativa, avrà modo di presentare le difficoltà che vive nelle sue relazioni quotidiane. Tali modalità comportamentali saranno oggetto di un ragionamento condiviso che permetterà al paziente di identificare strategie maggiormente funzionali volte a tutelare la sfera relazionale.

Scegliere il cambiamento

Molte persone che vorrebbero iniziare un percorso di terapia non sanno come scegliere lo psicologo a cui rivolgersi. Con Unobravo è possibile parlare con uno psicologo online per un primo colloquio conoscitivo gratuito, prima di decidere se proseguire. Per incontrare il tuo Unobravo non ti resta che compilare il questionario e fissare un appuntamento per un primo incontro.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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