Locus of control: che grado di controllo ho sulla mia vita?

Locus of control: che grado di controllo ho sulla mia vita?
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Susanna Ferrari
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento PSICODINAMICO
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
25.3.2022
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Sono io che determino gli eventi in base al modo in cui li affronto o sono gli eventi che condizionano la mia vita? La misura in cui una persona percepisce di controllare il proprio destino è definita locus of control. In questo articolo approfondiremo il concetto di locus of control, come valutarlo e come gestirlo grazie al percorso psicologico.


Locus of control: definizione e significato in psicologia

Cos’è il locus of control? Il locus of control (Rotter, 1954) è un concetto psicologico che ci spiega come mai, in situazioni problematiche, le persone possono decidere di impegnarsi per raggiungere quello che desiderano, o al contrario lasciare che le cose seguano il proprio corso. 


La teoria del Locus of control

Fra i principali autori della teoria del locus of control troviamo lo psicologo americano Julian B. Rotter.  Nella sua pratica clinica Rotter osservò che alcune persone sembravano assolutamente fiduciose nella propria capacità di controllare gli eventi, mentre altre si consideravano in totale balia del destino.

Per Rotter il locus of control dipende dal tipo di spiegazione che viene prodotta quando si affrontano delle difficoltà. Generalmente, quando le persone devono attribuire una causa a eventi specifici, tendono a farlo o rivolgendo la loro attenzione verso l’interno, guardando alle proprie caratteristiche personali, oppure verso l’esterno, alle caratteristiche del contesto.

Il locus of control, a seconda del tipo di spiegazione prodotta, può essere interno oppure esterno:

  • locus of control interno: abbiamo la tendenza di attribuire al nostro modo di essere il concretizzarsi di condizioni esterne
  • locus of control esterno: tendiamo in maniera maggiore ad attribuire le cause di un dato evento a ciò che accade all’esterno.

In seguito altri autori come la psicologa Hanna Levenson (1973) hanno criticato l’idea iniziale di Rotter secondo cui locus of control interno ed esterno sarebbero due opposti poli di un'unica dimensione.  Ogni persona, infatti, può mostrare sia spiegazioni “interne” che “esterne”, oppure formulare spiegazioni bi-loci, che combinano i due tipi di locus of control. Il locus of control è oggi considerato come un costrutto a due dimensioni.

Sora Shimazaki - Pexels

Come valutare il proprio locus of control?

Per misurare il locus of control Rotter, nel 1996, realizzò l’Internal-External Locus of Control Scale. Si tratta di un test in cui bisogna indicare il proprio grado di accordo con alcune affermazione, come “ciò che mi accade è frutto delle mie azioni” oppure “a volte mi sembra di non avere controllo sufficiente sulla direzione che sta prendendo la mia vita”.

In seguito sono stati messi a punto numerosi strumenti, che hanno trovato diversi campi di applicazione. Ecco alcuni esempi:

  • La Health Locus of Control Scale (HLC) e il Multidimensional Health Locus of Control, utilizzate per formulare previsioni sui comportamenti correlati alla salute
  • La Mini Locus of Control Scale, una breve scala che valuta il locus of control in maniera generale
  • Il LOC-C, test che valuta il locus of control lavorativo, ritenuto una delle principali soft skills del lavoratore. 


Locus of control e benessere psicologico

Le nostre attuali conoscenze sul locus of control sono ampiamente utilizzate per promuovere il benessere psicologico. Persone con un locus of control interno, infatti, hanno più spesso buona autostima e autoefficacia, mentre chi ha un locus of control esterno è maggiormente incline all’ansia e alla depressione. Anche il self empowerment è favorito dall'avere un locus of control interno, oltre a uno stile di attribuzione orientato al sé.


Locus of control e salute

Il livello di controllo che percepiamo di avere sugli eventi che caratterizzano la nostra vita ha un impatto diretto sul nostro stato di salute. Ecco perchè in psicologia della salute si ritiene importante valutare l’health locus of control.

Chi ha un locus of control interno, infatti, con maggiore probabilità penserà di poter prendersi cura efficacemente della propria salute e metterà in atto comportamenti protettivi, come indossare le cinture di sicurezza, mangiare sano, smettere di fumare o fare maggiore attività fisica. Ma non basta.

Locus of control e autoefficacia sono entrambi necessari per fare tutto questo. Per iniziare a praticare uno sport, ad esempio, non solo bisognerà pensare “farlo dipende da me”, ma anche “ho le competenze e le capacità necessarie”.  In altre parole bisogna avere un’elevata autoefficacia percepita rispetto a quell’attività. 

Buro Millennial - Pexels

Locus of control e didattica metacognitiva

La teoria del locus of control ha trovato applicazione anche in ambito scolastico. Pare infatti che un Locus of control interno possa garantire anche un migliore successo a scuola.

Pensiamo ad uno studente che viene bocciato a un esame: se pensasse di essere vittima del proprio insegnante, difficilmente riuscirà ad impegnarsi per studiare di più al prossimo appello. Al contrario, se credesse che la qualità del proprio impegno possa fare la differenza, è probabile che si auto-motiverà a cambiare le proprie abitudini di studio per affrontare l’esame. 

Riconoscere da quali pensieri è influenzato il proprio comportamento nello studio è proprio uno degli obiettivi della didattica metacognitiva, che mira a promuovere negli studenti una maggiore capacità di individuare le strategie di apprendimento più adeguate per se stessi.

Le trappole del locus of control

Persone che hanno la tendenza ad attribuire in maniera eccessiva a fattori esterni le cause degli eventi possono sentirsi in balia di ciò che gli accade intorno generando così la percezione di non avere alcun controllo sul proprio destino. Chi ha un locus of control esterno potrebbe ritrovarsi con la paura di essere felice, che deriva dalla convinzione che un evento positivo è solo "un colpo di fortuna" e che, qualsiasi cosa faccia, non si ripeterà.

Dall’altra parte, persone che tendono a percepirsi come i primi diretti responsabili di ciò che gli accade, rischiano di colpevolizzarsi eccessivamente perché pensano di essere loro stessi la primaria causa di quanto a loro è accaduto. Un eccessivo sbilanciamento del locus of control in una direzione piuttosto che un’altra, può portare alla strutturazione di meccanismi psicologici disfunzionali che influenzano negativamente il nostro modo di percepire noi stessi in rapporto agli altri e alla nostra vita.


Locus of control esterno: Il fenomeno dell’impotenza appresa

Questo fenomeno si presenta quando siamo in presenza di un locus of control eccessivamente indirizzato verso l’esterno, e si manifesta in chi arriva a credere di essere incapace di esercitare una qualunque influenza sul proprio ambiente, tanto da assumere un atteggiamento pervasivo e massiccio di rinuncia verso la propria vita. 

Ciò si rispecchia in un atteggiamento pessimistico generalizzato che è frequentemente presente anche nella così detta "sindrome di Cassandra" e nella depressione maggiore. Impotenza appresa, pessimismo e depressione sono quindi collegati.

L'impotenza appresa è strettamente collegata anche all'ansia: ne è un esempio il senso di profonda impotenza nel cambiare le sorti del nostro pianeta Terra sperimentate da chi soffre di eco-ansia, termine con cui si indica quella specifica forma d'ansia causata dai cambiamenti climatici. Un altro esempio in cui senso di impotenza e ansia possono coesistere è l'impotenza appresa di fronte alla guerra: la costante esposizione alle notizie di guerra può infatti farci sentire in perenne stato di allerta, paura e angoscia.

Rafael Barros . Pexels

Ipercritica, bassa autostima e locus of control interno

Bassa autostima e depressione possono essere presenti anche quando c’è un eccessivo sbilanciamento di locus of control diretto verso l’interno. Come abbiamo già visto, questo può portare allo sviluppo di forti sensi di colpa derivati da una sovraresponsabilizzazione verso ciò che succede nelle nostre vite.

A questo possono conseguire forti sentimenti di:

  • svalutazione
  • inadeguatezza
  • ipercritica

che abbassano l’autostima e incidono negativamente sull’umore.


L’effetto attore-osservante

Questo meccanismo si riferisce alla tendenza delle persone ad attribuire le proprie azioni a fattori situazionali e quelle altrui a fattori personali. Questo può avere un’influenza diretta sulla qualità delle proprie relazioni

La persona può così assumere:

  • un atteggiamento colpevolizzante rispetto ai comportamenti dell’altro, da cui ci si aspetta una maggiore capacità di controllo
  • un atteggiamento più deresponsabilizzante verso i propri, perché causati da elementi situazionali esterni.


La distorsione funzionale al Sé

La distorsione è utilizzata dalle persone per mantenere un’immagine di Sé elevata. Attribuendo i propri meriti a se stessi e i propri fallimenti a cause esterne, permette di mettersi al riparo da possibili vissuti di inadeguatezza e svalutazione. 

Nonostante questo possa apparire come un meccanismo che favorisce una condizione di benessere, si tratta per l’appunto di una distorsione, che a lungo andare potrebbe portare alla creazione di un'immagine illusoria di Sé strategicamente supportata dall’evitamento di situazioni potenzialmente fallimentari.

Andrea Piacquadio - Pexels


Come gestire il proprio locus of control?

L’eccessiva percezione di avere il pieno controllo di ciò che ci accade, o per inverso, il non averlo affatto, può portare a disastrose conseguenze per il proprio benessere psicologico. Come fare dunque per ripristinare una condizione ottimale di equilibrio tra questi due differenti atteggiamenti?  

Un percorso psicologico, come quello con uno psicologo online, può aiutarti a: 


1: acquisire una maggiore consapevolezza dei meccanismi di controllo

Prendere consapevolezza di questi due differenti atteggiamenti mentali, può essere utile per comprendere in quale dei due differenti poli di controllo si tende a posizionarsi, così da iniziare ad identificarli e modificarli.


2: adottare strategie funzionali

Dopo avere individuato su quale polo di locus si tende a posizionarsi, si può iniziare a modificare il proprio processo valutativo osservandolo ogni volta che si presenta un evento di vita che ha una valenza. Se maggiormente orientato verso l’esterno, bisogna chiedersi se ci sarebbe potuto essere un comportamento differente. Al contrario, se si è maggiormente focalizzati verso l’Interno, bisogna concedersi di pensare che a volte le cose non dipendono completamente da noi.


3: ripristinare una condizione di equilibrio

L’obiettivo è quello di raggiungere una condizione ottimale in cui per ogni evento di vita che ci accade venga vissuto in egual misura come determinato da un insieme di fattori interni ed esterni che agiscono per realizzare uno specifico risultato. Dobbiamo dunque cercare di abbracciare il pensiero che ogni evento lo si può controllare “il giusto”.


Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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