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Autostima e relazione di coppia: che legame c’è?

Autostima e relazione di coppia: che legame c’è?
Autostima e relazione di coppia: che legame c’è?
Psicologa ad orientamento Analitico Transazionale
Autostima e relazione di coppia: che legame c’è?
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
5.11.2025
Ultimo aggiornamento il
5.11.2025
Autostima e relazione di coppia: che legame c’è?
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Si sente spesso la frase “per amare il proprio partner, bisogna prima imparare ad amare se stessi”. Ma cosa significa realmente? E come mai una bassa autostima o, al contrario, un’eccessiva autostima rischiano di minacciare l’equilibrio della coppia? In questo articolo cercheremo di trovare una risposta a queste domande.

Autostima e amore, si sa, vanno spesso a braccetto: per vivere una relazione soddisfacente, è importante possedere una salda autostima. Studi recenti hanno dimostrato che il livello iniziale di autostima di ciascun partner può predire il livello iniziale di soddisfazione comune nella relazione (Erol & Orth, 2014), sottolineando quanto la percezione di sé influenzi la qualità del rapporto fin dai suoi primi passi. Questa influenza non si esaurisce con l’inizio della relazione: anche il cambiamento nell’autostima di ciascun partner predice il cambiamento nella soddisfazione comune della relazione (Erol & Orth, 2014), suggerendo una dinamica continua tra benessere personale e felicità di coppia. L’autostima è dunque fondamentale non solo nella quotidianità della vita di coppia, ma già nella fase del corteggiamento: un atteggiamento sereno e sicuro può risultare particolarmente attraente. È anche vero che una buona relazione intima può nutrire e rafforzare l’autostima, creando così una relazione circolare tra i due fattori, come spesso avviene per molti altri fenomeni in psicologia.

Ma cosa significa avere una buona autostima in amore? Vuol dire riuscire a trovare un equilibrio tra la tendenza a non sentirsi all’altezza (sottostimarsi) e quella a percepirsi superiori al partner (sovrastimarsi). Questo bilanciamento facilita la costruzione di una relazione di coppia stabile, in cui ci si considera alla pari e dove si possono iniziare a definire, insieme, obiettivi e progetti futuri.

I livelli di autostima nella vita affettiva

L'autostima può essere misurata con alcuni strumenti specifici, tra cui i test psicologici validati come la scala di Morris Rosenberg.

Se immaginiamo l’autostima come un continuum, in cui al centro è presente un buon livello di autostima, possiamo individuare alle estremità due livelli opposti: da una parte l’autostima eccessivamente alta e dall’altra l’autostima eccessivamente bassa.

Un test può aiutarti a capire che visione hai di te
*Non ha valore diagnostico e non sostituisce una diagnosi professionale

Autostima “ipertrofica”

Chi ha un’autostima “ipertrofica”, dunque eccessivamente alta, tende a non lasciare spazio all’altra persona nella relazione. Al contrario, sente il bisogno di essere ammirato e lodato e il partner diventa così lo specchio in cui riflettere la propria grandezza. I problemi possono insorgere quando non si ricevono le conferme che si stanno aspettando: si può arrivare ad incolpare l’altro o ad abbandonarlo perché non è più in grado di rispondere ai propri bisogni.

Sam Lion - Pexels

Autostima troppo bassa

Una bassa autostima può tradursi in ansia di abbandono, ipercontrollo o compiacenza verso il partner, come ad esempio la paura di perdere la persona amata (che troviamo spesso tra le conseguenze dei daddy issues). Queste paure possono riflettersi anche su aspetti che riguardano sesso e amore tra i partner.

Potrebbe accadere, ad esempio, che un eccessivo sbilanciamento di locus of control prevalentemente interno porti allo sviluppo di un forte senso di colpa verso il partner, derivato da una iper-responsabilizzazione verso ciò che succede nella vita di coppia. Questi sensi di colpa si concretizzano, a volte, in una compiacenza estrema, che spesso ha come effetto l’allontanamento dell’oggetto amato, come in una profezia che si autoavvera.

Le principali teorie psicologiche sull’autostima e le relazioni di coppia

Per comprendere il legame tra autostima e relazione di coppia, può essere utile fare riferimento ad alcune delle principali teorie psicologiche che hanno affrontato questi temi.

  • Abraham Maslow, psicologo statunitense, ha inserito l’autostima tra i bisogni fondamentali della sua celebre "piramide dei bisogni". Secondo Maslow, soddisfare il bisogno di stima (che include rispetto per sé stessi e dagli altri) può contribuire a raggiungere la piena realizzazione personale, condizione che può favorire anche relazioni più sane e appaganti.
  • Carl Rogers, psicoterapeuta e fondatore dell’approccio centrato sulla persona, ha sottolineato l’importanza dell’"accettazione incondizionata di sé" come base per relazioni autentiche. Secondo Rogers, chi si accetta più facilmente può accettare davvero l’altro, senza giudizi o aspettative irrealistiche.
  • Erich Fromm, psicoanalista e filosofo, nel suo libro "L’arte di amare" sostiene che amare sé stessi sia il presupposto per amare gli altri in modo maturo e non possessivo. Fromm distingue tra amore maturo, basato su rispetto e conoscenza reciproca, e amore immaturo, spesso legato a insicurezze e dipendenza.

Queste teorie possono aiutare a comprendere come una solida autostima possa essere una base importante per costruire legami di coppia equilibrati, in cui entrambi i partner possono crescere insieme.

Cause della bassa autostima nelle relazioni di coppia

La bassa autostima può avere origini diverse, spesso radicate nelle esperienze personali e nei contesti di crescita. Comprendere le cause può aiutare a riconoscere i meccanismi che influenzano il modo in cui ci relazioniamo con il partner.

  • Esperienze familiari: Crescere in un ambiente in cui si ricevono critiche frequenti, mancanza di sostegno emotivo o confronti costanti può minare la fiducia in sé stessi e influenzare la percezione del proprio valore nelle relazioni adulte.
  • Traumi e rifiuti: Eventi come abbandoni, tradimenti o esperienze di bullismo possono lasciare ferite profonde, portando a dubitare della propria amabilità e a temere il rifiuto anche in età adulta.
  • Influenze sociali e culturali: Stereotipi, pressioni sociali e modelli irrealistici proposti dai media possono far sentire inadeguati, alimentando insicurezze che si riflettono anche nella vita di coppia.
  • Stili di attaccamento: Secondo la teoria dell’attaccamento di John Bowlby, le prime relazioni con le figure di riferimento influenzano il modo in cui si vivono le relazioni affettive da adulti. Uno stile di attaccamento insicuro può portare a dipendenza emotiva o difficoltà nel fidarsi del partner.

Riconoscere queste cause può rappresentare il primo passo per lavorare su sé stessi e migliorare la qualità delle proprie relazioni.

Gli effetti indesiderati degli eccessi di autostima

Vediamo più da vicino quali sono gli effetti negativi, in amore, degli eccessi di autostima e come questi possono mettere a rischio o addirittura sabotare la relazione di coppia.

Comportamenti sospettosi

I comportamenti di controllo hanno l'obiettivo di proteggere il partner che si sente vulnerabile: ne è un esempio la manipolazione affettiva nella coppia.

Se la stima di te è bassa, potresti dubitare dell’amore che il partner nutre nei tuoi confronti e iniziare a metterlo alla prova. Potresti pensare: “come può piacergli davvero una persona come me?”. Un comportamento sospettoso e controllante può essere causa della fine della relazione, sia per una tua decisione che per quella dell’altro, stanco di sentirsi sempre sotto attacco. Ecco che potresti pensare: “ti lascio prima che lo faccia tu”.

La rabbia: un circolo vizioso

Spesso ci arrabbiamo con il partner e iniziamo a criticarlo per via delle sue mancanze. In generale, può risultare più facile attaccare, alzando barriere emotive, piuttosto che mostrarci feriti e apparire “vulnerabili”. Il partner, a sua volta, può assumere un atteggiamento difensivo, contrattaccando o iniziando a raccontare bugie e nasconderci cose. Questo alimenterà la nostra rabbia e la nostra insicurezza, portandoci a pensare: “non posso fidarmi”.

La paura dell’abbandono

La paura dell'abbandono è una delle principali conseguenze di una bassa autostima. Se pensi di valere poco, potresti sentirti già fortunato all’idea che qualcuno ti abbia scelto e ti voglia nella sua vita. Tenderai ad accontentarti delle briciole (breadcrumbing) e a rimanere nella relazione ad ogni costo per la paura di rimanere solo, anche quando si tratta di un amore non corrisposto. Questa scelta può portare all’infelicità e all’accettazione di ciò che non desideri, come alcuni comportamenti irrispettosi del partner.

hitesh choudhary - Pexels

Ricerca di conferme

Chi non ricorda la pubblicità che recitava “Mi ami? Ma quanto mi ami?”. La richiesta di continue rassicurazioni al partner crea uno sbilanciamento nel rapporto, trasformandolo da paritario (relazione adulto-adulto) a subordinato (relazione genitore-figlio). Si chiede all’altro di essere il salvatore in grado di tranquillizzarci continuamente sul nostro valore, e questo rischia di mettere troppa pressione al rapporto.

Se non hai buoni livelli di autostima, i pensieri di inadeguatezza e la paura di non essere abbastanza (atelofobia) potrebbero portarti a scegliere un partner che soddisfi un bisogno narcisistico, ad esempio la conferma del tuo valore. In questi casi, è facile incontrare a lungo andare frustrazione perché l’altro, in quanto essere umano, può deluderci.

Strategie pratiche per rafforzare l’autostima nella relazione di coppia

Lavorare sulla propria autostima è un percorso che richiede tempo e consapevolezza, ma può portare benefici concreti nella vita di coppia. Ecco alcune strategie basate su evidenze psicologiche:

  • Praticare l’auto-compassione: Imparare a trattarsi con gentilezza nei momenti di difficoltà, riconoscendo che l’imperfezione fa parte dell’esperienza umana, può ridurre l’autocritica e favorire relazioni più serene (Neff, 2003).
  • Stabilire confini sani: Saper dire "no" e comunicare i propri bisogni in modo assertivo aiuta a mantenere un equilibrio tra sé e l’altro, prevenendo dinamiche di dipendenza o sopraffazione.
  • Coltivare interessi personali: Mantenere spazi di autonomia e dedicarsi a passioni individuali rafforza il senso di identità e arricchisce la relazione.
  • Riconoscere i propri successi: Tenere traccia dei piccoli e grandi traguardi raggiunti, anche al di fuori della coppia, aiuta a costruire una visione più positiva di sé.
  • Chiedere supporto professionale: In alcuni casi, il sostegno di uno psicologo può essere fondamentale per lavorare sulle radici profonde dell’insicurezza e sviluppare nuove modalità relazionali.

Applicare queste strategie può favorire una relazione più equilibrata, in cui entrambi i partner possano sentirsi valorizzati e liberi di esprimersi.

Conseguenze della bassa autostima in amore: una panoramica schematica

La bassa autostima può manifestarsi in diversi comportamenti e vissuti all’interno della relazione di coppia. Ecco alcune delle principali conseguenze:

  • Dipendenza emotiva: Si tende ad affidare al partner la responsabilità del proprio benessere, cercando costantemente rassicurazioni e conferme.
  • Paura del conflitto: Per timore di essere abbandonati o giudicati, si evita di esprimere bisogni e opinioni, sacrificando la propria autenticità.
  • Gelosia eccessiva: L’insicurezza personale può portare a sospettare costantemente del partner, generando tensioni e incomprensioni.
  • Difficoltà a porre limiti: Si fatica a dire "no" o a difendere i propri spazi, rischiando di annullarsi all’interno della relazione.
  • Senso di inadeguatezza: Si vive con la costante paura di non essere abbastanza, il che può portare a scegliere partner svalutanti o a tollerare comportamenti irrispettosi.

Questi effetti, se non riconosciuti e affrontati, possono compromettere la qualità della relazione e il benessere individuale.

Migliorare l’autostima per vivere felicemente in coppia

Cosa fare per migliorare il clima della nostra relazione di coppia e vivere in un rapporto sano ed equilibrato? Possiamo innanzitutto partire da noi stessi. Iniziamo con il fare un’autoanalisi con l’aiuto della psicoterapia e, ad esempio, di uno psicologo con esperienza in autostima, per capire cosa ci rende insicuri all’interno del nostro rapporto. Può riguardare la percezione di non sentirsi all’altezza o adeguati al partner: “non sono interessante, attraente, competente” e così via.

Se ci vergogniamo di alcuni aspetti del nostro carattere, potremmo finire per nasconderli per paura del giudizio negativo, non mostrandoci mai completamente autentici.

Vedere il partner come un alleato e non come un nemico può aiutarci ad affrontare questa paura, abbassando le difese e facendo cadere tutte le maschere che indossiamo. Potremmo stupirci di come, quegli aspetti di noi che consideriamo “difetti”, agli occhi dell’altro possano rappresentare, al contrario, caratteristiche personali meritevoli di amore e apprezzamento.

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