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La manipolazione affettiva

La manipolazione affettiva
La manipolazione affettivalogo-unobravo
Francesca Giove
Francesca Giove
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Analitico individuale e di gruppo
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
17.5.2022


Durante le sedute di psicoterapia sempre più spesso si parla di “manipolazione”, specie in riferimento a dinamiche di coppia disfunzionali: di cosa si tratta? 

Quando ci si relaziona con un manipolatore affettivo si subisce una violenza, per lo più psicologica, tale da uscirne annientati e che può lasciare strascichi per molto tempo se non adeguatamente affrontata. In questo articolo approfondiremo cosa significa in psicologia manipolazione affettiva

Cosa vuole dire manipolazione affettiva 

La manipolazione affettiva consiste nell'"usare" gli altri per raggiungere i propri interessi. Nella nostra società, questa forma di persuasione viene utilizzata in diversi contesti: nel lavoro, nelle relazioni sentimentali e familiari o persino attraverso la pubblicità.

La verità è che, a vari livelli, la maggior parte di noi ha utilizzato una strategia di manipolazione ad un certo punto; ad esempio, nella nostra infanzia, per ottenere un giocattolo o una caramella. Il problema sorge quando diventa la modalità predominante all’interno di una relazione con le altre persone e smette di essere una strategia passeggera.

Molte persone che soffrono pensando di trovarsi in relazioni tossiche consultano uno psicoterapeuta, ma spesso accade anche che, durante le sedute, emerga una manipolazione affettiva nella coppia oppure in altre relazioni, da parte di una persona significativa della propria vita. 

La manipolazione psicologica affettiva può apparire, infatti, in ogni tipo di relazione: pensiamo alla manipolazione affettiva dei genitori, di una madre oppure a quella nell’amicizia

Manipolazione affettiva: come riconoscerla 

Come riconoscere la manipolazione affettiva? Possiamo dire innanzitutto che l’obiettivo del manipolatore è il controllo. Secondo lo psicoterapeuta e psichiatra A. Lowen, il controllo ha la stessa funzione del potere: proteggere da una possibile umiliazione. 

Il manipolatore ha una vera e propria mania del controllo e, per prima cosa, controlla se stesso negando i propri sentimenti. Poi deve anche controllare le situazioni in cui è coinvolto e accertarsi che altri non abbiano alcun potere su di lui/lei. 

Il manipolatore sceglierà un partner sottomesso e insicuro, nel quale saprà trovare a poco a poco la zona vulnerabile che consentirà l’instaurarsi di un rapporto di dipendenza affettiva.

MART PRODUCTION - Pexels

Manipolazione affettiva e narcisismo

In alcuni casi colui che mette in atto una manipolazione relazionale è un individuo narcisista. Il narcisista nelle relazioni tende a manipolare l’altro, allo scopo di ottenere soddisfacimento alle proprie richieste. "Se mi vuoi davvero bene, devi farlo" è una delle frasi della manipolazione affettiva più comuni. La manipolazione affettiva del narcisista patologico si esplica anche attraverso le bugie, usate per favorire il suo punto di vista e il suo bisogno di approvazione. 

A volte, però, è possibile trovare una manipolazione affettiva patologica anche in chi ha una personalità remissiva che, attraverso atteggiamenti differenti, può comunque manipolare l’altro, utilizzando la propria presunta debolezza e fragilità.

A differenza delle persone in relazioni sane,  in cui i partner dimostrano per lo più reciprocità e cooperazione, un manipolatore emotivo cerca di usare, controllare o persino vittimizzare qualcun altro

Manipolazione psicologica nella coppia: dominare per proteggersi

Potere e controllo sono due facce della stessa medaglia, che insieme concorrono a proteggere l’individuo dal sentirsi vulnerabile. L’altro diventa così un oggetto da possedere e distruggere. 

Mosso da un’invidia incontrollabile e del tutto inconscia, il manipolatore individua nell’altro tutti quegli aspetti che a lui mancano e lavora metodicamente per distruggerli, così da non rappresentare più un pericolo per la propria carente autostima


Tecniche di manipolazione affettiva

Nella manipolazione in amore, i partner che hanno la tendenza a salvare la persona amata da se stessa, sentendosi in dovere di portare avanti la relazione quando il compagno sembra troppo vulnerabile e avendo così la sensazione di essere indispensabili, risultano essere le vittime ideali dei manipolatori.

Autocommiserandosi, il manipolatore sa bene come servirsi del partner facendo appello alla sua compassione, comunicando il bisogno di appoggio e d’amore. Le tecniche che mette in atto sono diverse:

  • Colpevolizzare: la persona manipolatrice attribuisce agli altri colpe inesistenti. È in grado di prendere alcune parole di una frase detta dalla vittima, estrapolarle dal contesto ed accusarla. Se il partner ha la tendenza a colpevolizzarsi, diventerà il suo bersaglio preferito: gli verrà confermata la convinzione di essere inetto, ignorante, indifferente, suscitando emozioni difficili da gestire.
  • Proiezione: attraverso il meccanismo della  proiezione, il manipolatore si illude di non avere difetti ma li attribuisce agli altri, accusandoli e deresponsabilizzando se stesso spesso in modo inconsapevole e con una tale incoerenza da sembrare sconcertante. 
  • Gaslighting: è una delle tecniche di manipolazione mentale usate in amore, ma non solo. Il manipolatore nega di aver fatto oppure detto delle cose con lo scopo di difendersi e non mettere in discussione le proprie affermazioni. In questa maniera crea confusione e distorce la realtà della vittima, che inizierà ad avere sempre meno fiducia in se stessa.
  • Bugie e omissioni: il manipolatore non si limita a chiedere, imporre e ordinare, ma cerca di raggiungere i propri fini per vie traverse come bugie, omissioni, false promesse. È la manipolazione affettiva fatta di bugie a fin di bene, quando per bene si intende il proprio. I manipolatori credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere benefici. 
MART PRODUCTION - Pexels

Manipolazione affettiva: i sintomi

I sintomi da manipolazione affettiva possono essere sottili. Spesso sono difficili da identificare, specialmente quando stanno accadendo a te. Le persone che diventano vittime della manipolazione affettiva possono iniziare a sperimentare cambiamenti nel loro umore o modo di reagire. 

Alcuni effetti della manipolazione affettiva che possiamo prendere in considerazione sono:

  • Pensieri  di vulnerabilità e perdita di sicurezza in se stessi.
  • Diminuzione dell’autostima e difficoltà nel prendere decisioni senza chiedere un consiglio. Tra le conseguenze della manipolazione affettiva ci sono anche sentimenti di confusione quando non si riconosce la propria volontà in determinati atti.
  • Paura di perdere il controllo di se stessi. Potresti credere  che tutto ciò che dici sia distorto o che il significato di ciò che volevi trasmettere sia cambiato.
  • Pensiero di non riuscire mai a soddisfare le aspettative dell'altro, che causa senso di colpa verso il partner
  • Conseguenze fisiche come insonnia o disturbi del sonno, tachicardia, vertigini, sudorazione, mal di testa, nausea e altro.

Le fasi della manipolazione

Chi manipola agisce secondo precisi schemi utili a raggiungere il suo scopo. Possiamo suddividere le sue azioni in fasi precise, che definiscono l’escalation della manipolazione mentale nella coppia.

1) La fase seduttiva

In questa fase la vittima verrà fatta sentire la persona più importante del mondo. Senza che se ne renda conto abbasserà le proprie difese tanto da raccontare tutto di sé:

  • debolezze
  • valori morali
  • il proprio passato
  • le ferite più profonde.


2) La fase della distruzione e dell’odio

Tutte le risorse della vittima verranno via via distrutte in cambio di:

  • dolore e risentimento
  • apatia e rabbia
  • dubbi e sensi di colpa.

A questo punto, dopo essere stata del tutto prosciugata e non avendo più nulla da "offrire", verrà buttata via come un oggetto inutile.

3) Il post e i ritorni

Uscire da un trauma da manipolazione affettiva sarà difficilissimo: i segni potrebbero rimanere a lungo e la vittima passerà mesi, a volte anni, ripensando ai momenti belli e brutti, rimuginando e tormentandosi, alternando la rabbia alla nostalgia dei primi tempi.

Quando sembrerà che tutto sia finito, nel momento in cui la vittima ricomincerà a vivere, ecco che il manipolatore ritornerà sui suoi passi per provare ad annientarla un’altra volta e farla rientrare nel ciclo della violenza da cui era finalmente riuscita a liberarsi. 

Come uscire dalla manipolazione affettiva 

Spesso, dietro ad un rapporto di coppia in crisi, ci sono diverse difficoltà che vanno dalla manipolazione alla dipendenza affettiva.  Come liberarsi dalla manipolazione affettiva?

Uscire dalla manipolazione affettiva è un compito non facile, ma neppure impossibile. Lasciare andare un manipolatore affettivo significa rinunciare alla sua approvazione e visione del mondo, smettere di accontentarsi delle briciole e sintonizzarsi sulla propria approvazione, autostima e visione di sé.

Finché cerchi di adattarti alla prospettiva distorta del manipolatore, o cerchi di fargli vedere e capire la tua prospettiva, ti perderai in un labirinto di perplessità e confusione. Uno dei primi step per difendersi dalla manipolazione affettiva sta nel capire cosa senti tu da solo, cosa vuoi fare e poi seguirlo. Il manipolatore emotivo vuole che tu corrisponda a lui e all’immagine che vuole far passare  di te. 

Come abbiamo detto, non corrispondere a ciò che vogliono i manipolatori emotivi ti espone alla loro rabbia e disapprovazione. Liberarsene significa innanzitutto smetterla di compiacere il manipolatore o cercare di ottenere il suo sostegno per ciò che senti, pensi o fai. 

Questa è la chiave contro la manipolazione affettiva: lasciare andare le sue richieste per prenderti cura dei tuoi desideri e bisogni. Imparare ad ascoltare maggiormente le proprie emozioni, le proprie idee come degne di valore, e come unica e vera bussola per capire qual è la giusta via da intraprendere. 

Se pensi di non farcela da solo/a, puoi rivolgerti a uno degli psicologi online di Unobravo e avere un sostegno concreto. 

Tima Miroshnichenko - Pexels

Conclusioni: libri e film sulla manipolazione affettiva 

Cinema e letteratura hanno spesso affrontato il tema della manipolazione affettiva, e possono aiutarci a capire meglio se anche quella che stiamo vivendo noi può definirsi tale. 

Una delle autrici più prolifiche di libri sulla manipolazione affettiva è Isabelle Nazare Aga. Celebre il suo volume: “Manipolazione affettiva quando l’amore diventa una trappola”, in cui descrive e analizza le terribili implicazioni di una relazione amorosa con un soggetto manipolatore e i danni che questo genere di violenza psicologica causa al nostro io. 

Un altro libro molto interessante è “Nella trappola di uno psicopatico: una storia di manipolazione affettiva” di Cinzia Mammoliti, storia di una dipendenza affettiva e manipolazione relazionale. 

Tra i film sulla manipolazione affettiva troviamo :

  • Primo Amore di Matteo Garrone: Vittorio riesce ad amare una donna solamente se rientra nei suoi rigidi canoni estetici, ovvero se è estremamente magra. Sonia fa volontariato, è attenta al sociale, ma quasi inspiegabilmente rimane attratta dai comportamenti manipolativi di Vittorio.
  • Malcolm e Marie di Sam Levinson: un giovane regista e la sua compagna, aspirante attrice con un passato turbolento segnato dalla droga, tornano a casa dopo la premiere del nuovo film di Malcolm, Imani. Nonostante egli creda di poter festeggiare il successo della pellicola insieme alla sua partner, ha inizio una lite che si protrarrà per tutta la notte, portando alla luce le crepe di una storia di violenza e dipendenza, ma soprattutto di cose non dette.
  • Mon Roi – Il mio re di Maïwenn Le Besco: Tony è stata appena ricoverata in un centro di riabilitazione dopo un grave infortunio al ginocchio. Per camminare nuovamente occorrerà del tempo, che Tony può usare per ritrovare il proprio equilibrio e fare i conti con i ricordi del passato e con l’influenza di Georgio, un truffatore carismatico che le ha distrutto lentamente l’esistenza. 



Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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