DCA: i disturbi alimentari

I disturbi del comportamento alimentare: cosa sono, sintomi, cause, conseguenze, tipi di disturbi dell’alimentazione e come curarli

I disturbi del comportamento alimentare (DCA), secondo il DSM-5, sono caratterizzati da “comportamenti collegati con l’alimentazione che compromettono significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale". Lo confermano i recenti dati sull’epidemiologia e le statistiche sui disturbi alimentari in Italia e nel mondo, che evidenziano un incremento del 30% di anoressia e bulimia e un abbassamento dell’età di esordio del disturbo. 

I DCA sono definiti da alcuni professionisti anche disturbi alimentari psicogeni, per sottolineare come il disturbo coinvolga “l’intera personalità e non solo la condotta alimentare”. Quali sono i principali disturbi alimentari e chi colpiscono? Come si manifesta un DCA? Quanti tipi di disturbi alimentari ci sono? A chi rivolgersi per affrontare i disturbi alimentari? Risponderemo a queste e altre domande in questo approfondimento sui disturbi della condotta alimentare.

Che cosa sono i disturbi alimentari

Che cosa sono i DCA? I disturbi dell'alimentazione e della nutrizione, ovvero i disturbi del comportamento alimentare, (definiti anche disturbi alimentari e abbreviati in DCA) sono caratterizzati da un comportamento disfunzionale riguardo il cibo, una percezione del proprio corpo alterata e una conseguente preoccupazione per il proprio peso e aspetto fisico.

I disturbi alimentari possono avere cause e conseguenze psicologiche legate a problemi di autostima e, in alcuni casi, sono associati a problemi d’ansia e depressione. Soffrire di DCA, inoltre, può portare a gravi conseguenze fisiche e innescare, per esempio, problemi gastrointestinali, cardiovascolari ed endocrini e, nei casi molto gravi, può portare alla morte. Dopo aver illustrato che cosa sono i disturbi alimentari, vediamone i sintomi.

I sintomi dei disturbi del comportamento alimentare

I DCA hanno sintomi fisici e psicologici. I segnali psicologici dei disturbi alimentari possono essere: tendenza all’isolamento e solitudine, l’emozione della rabbia, rimuginio, sbalzi d’umore, comportamenti ossessivi e ritualizzati (come tagliare a piccoli pezzi il cibo  o mangiare di nascosto), ansia, depressione, paura di perdere il controllo

Tra i criteri diagnostici dei disturbi alimentari del DSM-5, inoltre, vengono sottolineati sintomi psicologici in comune con quelli delle dipendenze patologiche, per cui in alcuni casi si parla di dipendenza da cibo. Tra i sintomi fisici dei disturbi alimentari possiamo trovare: alterazione del metabolismo, disturbi del sonno, perdita o aumento di peso, indebolimento muscolare.

Disturbi dell’alimentazione: cause e conseguenze

Le cause dei disturbi alimentari possono essere individuate in diversi fattori di rischio tra cui quelli psicologici, socio-culturali e biologici:

  • disturbi alimentari e cause psicologiche: traumi pregressi o abusi, problemi come il bullismo o problemi familiari, tendenza al perfezionismo e mania del controllo, disturbi depressivi e problemi di bassa autostima, situazioni di forte stress
  • disturbi alimentari e cause socio-culturali: i modelli estetici proposti dalla società possono essere una delle cause della diffusione di un senso di inadeguatezza soprattutto nei giovani (qui si inserisce il lavoro di prevenzione dei DCA).

I disturbi alimentari sono ereditari? Una ricerca sull’anoressia nervosa indica una correlazione genetica “sia con i fenotipi psichiatrici che con i tratti metabolici”. 

I disturbi legati all’alimentazione possono avere conseguenze fisiche quali: fragilità di unghie e capelli, pelle secca, problematiche cardiache, edemi a occhi e caviglie, mancanza di concentrazione. In termini psicologici, possono minare le relazioni, causare disturbi depressivi e compromettere marcatamente la qualità di vita di chi ne soffre.

Tipi di disturbi alimentari

Quanti tipi di DCA ci sono? Tra tutti i disturbi alimentari, i più diffusi sono:

  • anoressia nervosa: chi soffre di questo disturbo ha una percezione alterata del proprio peso e immagine corporea, a cui reagisce adottando una restrizione dell’assunzione di calorie. La perdita di peso, perseguita con una rigida autodisciplina, non allevia la paura di ingrassare
  • bulimia nervosa: sono ricorrenti le abbuffate che poi vengono “compensate” da vomito autoindotto, uso di lassativi e diuretici, attività fisica eccessiva. Come per l’anoressia nervosa,  anche al centro di questo disturbo ci sono un’errata percezione del proprio corpo e problemi legati all’autostima
  • binge eating disorder: anche chiamato disturbo da alimentazione incontrollata, ha in comune con la bulimia nervosa le abbuffate a cui, però, non seguono condotte compensatorie. L’abbuffata provoca poi vergogna e senso di colpa, nonostante spesso esse vengano fatte di nascosto.

L’elenco dei DCA si arricchisce, nella classificazione dei disturbi correlati che si trova nel DSM-5, anche dei “disturbi dell’alimentazione e della nutrizione con altra specificazione”.

Come curare un disturbo del comportamento alimentare

A chi rivolgersi per curare i disturbi alimentari? Le linee guida sui DCA del Ministero della Salute dedicano spazio all’importanza della psicopatologia dei disturbi del comportamento alimentare e a quella di un lavoro sinergico che coinvolga medici, nutrizionisti specializzati in disturbi alimentari (come quelli di Unobravo) e psicologi esperti in disturbi alimentari.

Per il trattamento dei disturbi alimentari infatti, la psicologia si è rivelata molto utile, specie la terapia cognitivo comportamentale, la terapia di gruppo e la terapia familiare. Guarire da soli dai disturbi alimentari non è sempre possibile, ma rivolgersi a uno psicoterapauta esperto in disturbi alimentari può fare la differenza per la propria salute fisica e psicologica.

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