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Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla

Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla
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Redazione
Unobravo
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Si celebra oggi la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla. Una giornata-evento nata con l’intento di diffondere la conoscenza dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) e aumentare la consapevolezza che tali disturbi si possano affrontare; ma anche una giornata per non dimenticare chi non ce l’ha fatta e ha lasciato che la malattia si prendesse la propria vita.

Da oltre 10 anni il fiocchetto lilla è considerato un simbolo di aggregazione e di speranza per tutti coloro che per troppo tempo hanno vissuto in solitudine una malattia silenziosa e logorante.


Quali sono gli obiettivi della giornata?

I principali obiettivi della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla sono:

  1. sensibilizzare persone ed istituzioni diffondendo la conoscenza di questi disturbi: qual è la loro frequenza? quali le caratteristiche e le gravi conseguenze che possono provocare sulla salute psico-fisica di chi ne soffre?
  2. difendere i diritti fondamentali di chi è colpito da un disturbo alimentare, combattendo informazioni distorte e/o pregiudizi;
  3. creare una rete di solidarietà che possa sostenere chi è colpito da DCA e i suoi familiari, per combattere il disagio relazionale e il senso di abbandono che accompagna questi disturbi.

 

Cosa hanno in comune tra loro i Disturbi del Comportamento Alimentare?

Quando si parla di disturbi del comportamento alimentare si pensa solitamente all’anoressia, la bulimia e il disturbo da binge-eating. Disturbi che sembrano molto diversi gli uni dagli altri, ma che in realtà fanno tutti parte di uno stesso spettro, i cui confini sono spesso difficili da definire.

Ciò che li accomuna è il valore che il cibo assume nella storia della persona e un’importanza che va ben oltre il mero aspetto calorico. Si sceglie di digiunare o di abbuffarsi per dare voce ad un disagio che non ci si sente in grado di gestire e che trova espressione nel rapporto con il cibo, che in maniera ostinata si tenta di controllare o dal quale ci si lascia completamente sopraffare.

É importante tenere sempre presente che i sintomi dei disturbi alimentari non hanno a che fare solo con il corpo, ma rappresentano l’espressione di un disagio più profondo. Spesso le persone affetta da DCA sono incapaci di esprimere il proprio dolore a parole, oppure sentono di non avere il permesso di farlo e allora il corpo consente loro di dar voce a questa sofferenza: nutrirsi troppo o troppo poco diventa un modo per compensare i vuoti affettivi e l’insicurezza nei confronti di se stessi!

6 segnali a cui prestare attenzione 

Quali sono i segnali che indicano la presenza del rischio di sviluppare un Disturbo del Comportamento Alimentare? Ecco 6 comportamenti che potrebbero costituire un campanello di allarme, utile a comprendere che è il momento di chiedere aiuto.

1. Condivisione durante i pasti

L’incontro a tavola rappresenta il momento di convivialità per eccellenza e il luogo privilegiato per cogliere i primi segnali. E’ possibile notare una sorta di isolamento, una maggiore concentrazione su sé stessi, reticenza nel chiacchierare o scherzare con gli altri commensali e continui tentativi di mangiare da soli. Per questo è importante evitare distrazioni come telefonini o televisione e condividere il pasto raccontando gli avvenimenti della giornata. 

 

2. Rituali sospetti e perdita di controllo

É possibile che si creino dei piccoli rituali durante i pasti, specie nell’anoressia, come sminuzzare le pietanze, separare i cibi o mangiare molto lentamente. Più prettamente caratteristica di chi soffre di bulimia o binge eating, invece, è la perdita di controllo: si mangia in modo vorace, restando concentrati unicamente sul proprio piatto.

 

3. Fretta di allontanarsi da tavola

Spesso si nota una particolare agitazione che si risolve con un allontanamento dal tavolo, in direzione del bagno. Quando questo comportamento diventa costante è bene provare a dare all’altro la possibilità di esplicitare una richiesta d’aiuto.

 

4. Bugie

Spesso si arriva ad un punto in cui si inventano scuse di ogni genere, per la vergogna e la preoccupazione di deludere i familiari. E’ importante non indispettirsi, ma leggere queste scuse come una richiesta d’aiuto che non riesce a trovare altra espressione.

5. Ossessione per l’aspetto fisico

Nonostante l’interesse per il proprio corpo non rappresenti di per sé un problema, un’attenzione costante e una preoccupazione eccessiva di poter essere poco piacevole o troppo grassa deve necessariamente destare sospetti. 

6. Iperattività fisica

L’attività fisica non è più una scelta, ma diventa una vera e propria ossessione: è l’unico modo per smaltire ciò che si è mangiato e mantenere il controllo sul proprio fisico. Attenzione quindi se i momenti dedicati allo sport aumentano sempre più e, soprattutto, se diventano qualcosa a cui non si può rinunciare.

Cosa fare?

A chi è vicino a una persona che soffre di un DCA consigliamo di provare a capire cosa stia succedendo, senza giudicarla o assecondarne il comportamento disadattivo. Per trovare un punto di contatto provate a concentrarvi sulla sofferenza che in qualche modo la persona sta esprimendo, lasciando che finalmente emerga la sua richiesta di aiuto. 


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