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Cos’è la bigoressia e perché non va sottovalutata

Cos’è la bigoressia e perché non va sottovalutata
Cos’è la bigoressia e perché non va sottovalutatalogo-unobravo
Arianna Farina
Arianna Farina
Redazione
Psicologa ad orientamento Sistemico-Relazionale
Unobravo
Pubblicato il


La bigoressia è una preoccupazione eccessiva e cronica di non avere abbastanza muscoli, che si manifesta in una vera e propria dipendenza dal fitness e dall’esercizio fisico. Bigoressia, vigoressia, complesso di Adone, dismorfofobia muscolare o anoressia inversa, sono tutti i modi in cui viene chiamato questo nuovo disturbo di cui spesso si tende a sottovalutare la gravità e le implicazioni cliniche.

Inizialmente definita “anoressia inversa” , la bigoressia ha la sua origine dal termine inglese big e descrive una costante paura di essere eccessivamente gracili e poco robusti. Non sorprende quindi che sia diffusa prevalentemente tra coloro che frequentano assiduamente le palestre e gli amanti del bodybuilding.
Come specificò lo psichiatra Tom Hildebrandt, questi pensieri, credenze e fobie portano gli individui che ne sono affetti, principalmente di sesso maschile, ad adottare un’alimentazione inadeguata e decisamente iperproteica che può provocare vere e proprie complicanze fisiche gravi.


Quando lo sport diventa un’ossessione

I gravi danni che l’ossessione per il fitness provoca all’organismo, come l’assunzione di sostanze illecite che spesso ne consegue e le forti interferenze a livello sociale che questa provoca, hanno fatto sì che l’interesse per questo nuovo disturbo aumentasse notevolmente. La dipendenza dall’esercizio fisico, infatti, risulta compromettente:

  • per la salute fisica
  • per la salute emotiva e psicologica.

La rinuncia ad impegni di qualsiasi genere ed il costante sacrificio di tutto quello che toglie tempo all’attività sportiva, isolano questi soggetti rendendoli sempre più estranei al loro contesto sociale abituale di appartenenza e sempre più aderenti ad uno stile di vita decisamente disfunzionale.

Molti hanno rinunciato a ruoli di rilievo in ambito lavorativo ed altri sono arrivati perfino a distruggere le loro relazioni familiari per potersi allenare più tempo possibile e non sprecare tempo ed energie in qualcosa di diverso dall’allenamento.

William Choquette - Pexels

Bigoressia, bodybuilding e disturbo da abuso di sostanze

In uno studio del 2003 si cercò di analizzare in modo più approfondito la relazione tra la cosiddetta anoressia inversa e l’abuso di steroidi, cercando di capire se i sintomi della bigoressia fossero presenti anche una volta cessato il disturbo da abuso di sostanze. Vennero quindi distribuiti dei questionari a 137 ragazzi di una palestra per indagare le abitudini alimentari, ed una scala per indagare la gravità del disturbo sia relativamente all’esercizio fisico che all’uso di sostanze. 

Lo studio dimostrò che l’utilizzo di steroidi, e non il bodybuilding di per sé, era associato con una maggiore gravità dei sintomi alimentari, che aumentavano con l’aumentare del punteggio della scala di gravità per l’abuso di sostanze. È innegabile quindi riscontrare una correlazione, anche se rimane ancora da capire se la sintomatologia alimentare sia da considerare come una causa o l’effetto del disturbo da abuso di sostanze.


Bigoressia: come classificarla?

La bigoressia nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) viene classificata come "dismorfia muscolare" e inserita tra i disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo. Ciò nonostante, per le sue caratteristiche, si tratta di un disturbo che per molti aspetti si trova a cavallo tra più diverse categorie di diagnostiche, tra cui:


Si tratta di un disturbo del comportamento alimentare?

Le tracce del legame tra la bigoressia e lo spettro dei disturbi del comportamento alimentare risalgono alle prime ricerche dello psichiatra Harrison G. Pope e colleghi i quali, inizialmente, si riferirono a questa patologia denominandola “anoressia inversa”.

Ciò che rende questi due disturbi estremamente simili è l’estrema attenzione che i soggetti pongono sulla propria apparenza e sul proprio aspetto fisico e i sentimenti ansiosi e depressivi che ne conseguono:

  • l’apporto di cibo è ridotto ed eccessivamente monitorato
  • l’attività sportiva è estremamente intensiva
  • la dieta è esageratamente controllata e rigida: vengono tenuti strettamente sotto osservazione i valori nutrizionali di ogni cibo e, nel momento in cui queste informazioni non vengono fornite, il soggetto prova una grandissima ansia.
Andres Ayrton - Pexels

Il nocciolo delle argomentazioni si riscontra nell’aggettivo “inversa” con la quale Pope aveva definito questa “anoressia atipica”. Se infatti nell’anoressia la preoccupazione principale verte attorno alla perdita di maggior peso possibile, nel caso della bigoressia si osserva una fobia differente: quella di non essere mai sufficientemente muscolosi.


Se fosse un disturbo ossessivo-compulsivo?

L’ambiguità che avvolge la bigoressia la rende sotto molti aspetti simile al disturbo ossessivo-compulsivo. Non mancano infatti, nei soggetti che ne sono affetti, pensieri ossessivi in merito alla propria forma fisica con conseguenti comportamenti compulsivi quali:

  • confrontarsi con gli altri
  • controllare continuamente la propria fisicità
  • ricercare continuamente delle rassicurazioni
  • l’eccessivo allenamento.
Andres Ayrton - Pexels

Da sport a patologia

Per concludere, è importante specificare che la bigoressia non va certo confusa con una forma di entusiasmo e passione per il body building perché, un’ordinaria dedizione allo sport, è solo salutare e non rappresenta affatto un indice di insoddisfazione per la propria immagine e di deficit nel normale funzionamento sociale e professionale, come avviene, invece, per coloro che soffrono di bigoressia.


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