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Disturbi psichici
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minuti di lettura

Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC)

Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC)
Ida De Santis
Psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Ida De Santis
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
21.10.2025
Ultimo aggiornamento il
20.11.2025
Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC)
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Cos’è il disturbo ossessivo-compulsivo?

Cosa significa “disturbo ossessivo-compulsivo”? Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (in inglese Obsessive-Compulsive disorder o OCD) è una condizione caratterizzata dalla presenza persistente e intrusiva di pensieri che generano livelli significativi di ansia e comportamenti ripetitivi messi in atto per neutralizzarla o prevenire il verificarsi di eventi negativi temuti.

Secondo l’Associazione Italiana del Disturbo ossessivo-compulsivo, il DOC colpisce tra il 2 e il 3% della popolazione, senza distinzioni significative tra maschi e femmine. L’età d’esordio dei primi sintomi, nella maggior parte dei casi, è prima dei 25 anni. In questo articolo approfondiamo le caratteristiche del disturbo ossessivo-compulsivo, le sue cause e i trattamenti consigliati.

Dati epidemiologici e impatto sociale del DOC

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una delle condizioni psichiatriche più diffuse a livello globale. Secondo il DSM-V (American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders 5th ed.). la prevalenza nella popolazione generale è stimata tra il 2% e il 3%.

L'esordio del DOC avviene tipicamente in età adolescenziale o nella prima età adulta, con una media di insorgenza intorno ai 19-20 anni (DSM-V). Tuttavia, circa il 25% dei casi si manifesta già prima dei 14 anni.

Il disturbo colpisce in modo simile uomini e donne, anche se nei maschi tende a manifestarsi più precocemente. L'impatto sulla qualità della vita può essere significativo: il DOC può compromettere la sfera lavorativa, scolastica, relazionale e familiare, portando a isolamento sociale e difficoltà nel mantenere una routine quotidiana.

Disturbo ossessivo-compulsivo: i sintomi

Come riconoscere un disturbo ossessivo-compulsivo? I sintomi comprendono ossessioni e compulsioni. Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini mentali che insorgono all’improvviso.

Le ossessioni hanno le seguenti caratteristiche:

  • Intrusività: la sensazione che i pensieri emergano improvvisamente, senza un nesso con quelli precedenti;
  • Fastidio: disagio dovuto al contenuto e alla frequenza dei pensieri;
  • Mancanza di senso: percezione di scarsa attinenza con la realtà.

Le compulsioni sono comportamenti o azioni mentali messi in atto in risposta a un’ossessione, con l’obiettivo di ridurre il disagio del pensiero ossessivo e prevenire un evento temuto. Ecco alcuni esempi di comportamenti e azioni mentali compulsive.

Esempi di comportamenti compulsivi:

  • Lavarsi le mani
  • Riordinare
  • Controllare

Esempi di azioni mentali compulsive:

  • Contare
  • Pregare
  • Ripetere formule

Un altro aspetto spesso presente nel DOC è la scarsa autostima, che può ostacolare l’espressione libera delle emozioni. La vergogna e la paura di esporsi sono molto frequenti. L’aggressività è spesso inibita da un conflitto tra obbedienza e sfida.

È come se la persona con DOC si chiedesse continuamente: “Devo essere buona o posso essere cattiva?“ Questo porta a oscillare tra la paura e la rabbia: paura di essere sopraffatti dalla propria “cattiveria” e puniti per essa; rabbia per dover rinunciare ai propri desideri e sottomettersi all’autorità.

Perché i sintomi del DOC diventano un problema?

Nel disturbo ossessivo-compulsivo le conseguenze possono diventare estremamente invalidanti. Cosa rende i sintomi un vero problema psicologico? Tutti possiamo avere piccole o grandi ossessioni, ma diventano particolarmente invalidanti quando:

  • Inficiano gravemente la quotidianità
  • Richiedono un tempo eccessivo
  • Occupano troppo spazio mentale
  • Minano il funzionamento sociale, relazionale e psicologico

In questi casi, andare dallo psicologo può aiutare a valutare con un esperto, come uno psicologo con esperienza disturbo ossessivo-compulsivo, l’entità delle difficoltà presenti.

Ketut Subiyanto – Pexels

Comorbidità frequenti nel disturbo ossessivo-compulsivo

Il DOC raramente si presenta in forma isolata. Secondo il DSM-V, oltre il 75% delle persone con DOC può presentare almeno un altro disturbo psichiatrico nel corso della vita.

Le comorbidità più frequenti includono:

  • Disturbi d'ansia: come il disturbo d'ansia generalizzato o il disturbo di panico, che possono coesistere e amplificare il disagio.
  • Disturbi depressivi: la depressione maggiore si riscontra in circa il 50-60% dei casi, spesso come conseguenza della sofferenza cronica legata al DOC.
  • Disturbi di personalità: in particolare il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, ma anche altri disturbi del cluster C.
  • Disturbi da tic: come la sindrome di Tourette, che può essere presente soprattutto nei casi ad esordio infantile.

La presenza di comorbidità può rendere il quadro clinico più complesso e influenzare la scelta e l'efficacia dei trattamenti.

Rischio suicidario e conseguenze sulla qualità della vita

Il DOC non è solo fonte di disagio psicologico, ma può anche aumentare il rischio di comportamenti autolesivi e suicidari. Secondo il DSM-V, fino al 25% delle persone con DOC ha sperimentato almeno un tentativo di suicidio nel corso della vita.

Le conseguenze sulla qualità della vita sono spesso profonde:

  • Limitazioni nelle attività quotidiane: i rituali compulsivi possono occupare diverse ore al giorno, riducendo il tempo disponibile per lavoro, studio e relazioni sociali.
  • Isolamento sociale: la vergogna e la paura di essere giudicati possono portare a evitare contatti con amici e familiari.
  • Impatto economico: la difficoltà a mantenere un impiego stabile può causare problemi finanziari.

Questi aspetti sottolineano l'importanza di un riconoscimento precoce e di un intervento tempestivo.

Disturbo ossessivo-compulsivo: esempi e tipologie

Come capire se si ha un disturbo ossessivo-compulsivo? Quando parliamo di DOC, le ossessioni prevalenti possono essere diverse.

Quali sono le ossessioni più comuni? Ecco un elenco dei disturbi ossessivi compulsivi più diffusi:

  • Disturbo ossessivo-compulsivo di lavaggio e pulizia: caratterizzato dal timore dello sporco (rupofobia), della contaminazione o dalla paura delle malattie. Per escludere ogni possibilità di contaminazione, vengono messi in atto rituali come lavarsi ripetutamente le mani;
  • Disturbo ossessivo-compulsivo di controllo: presenza di una certa mania del controllo, causata dalla paura di essere responsabili di eventi terribili o di poter far del male a se stessi o ad altri;
  • Disturbo ossessivo-compulsivo di ripetizione e conteggio: caratterizzato dal conteggio o dalla ripetizione di azioni precise, allo scopo di evitare che si avveri un pensiero temuto. Questo tipo di pensiero viene definito “pensiero magico”;
  • Disturbo ossessivo-compulsivo di ordine e simmetria: caratterizzato da pensieri, impulsi o immagini mentali che riguardano il posizionamento di oggetti secondo un ordine preciso o il compimento di azioni in modo “perfetto”;
  • Disturbo ossessivo-compulsivo di accumulo/accaparramento: le ossessioni sono caratterizzate dalla paura di buttare via oggetti, anche se inutili, dal disagio provocato dagli spazi vuoti e dal bisogno di riempirli. Le compulsioni di accumulo riguardano l’acquisto di più pezzi dello stesso oggetto o il conservare oggetti acquistati senza utilizzarli;
  • Disturbo ossessivo-compulsivo con ossessioni pure: sono presenti pensieri ossessivi, immagini o idee di comportamenti indesiderati e riguardano: la superstizione (DOC superstizioso), la conta (contare oggetti), la religione (paura di non rispettare i precetti religiosi), la moralità (paura di essere un pedofilo), le ossessioni riferite al corpo (controlli eccessivi di parti del proprio corpo), il dubbio di non amare il proprio partner (DOC da relazione).

Nel DSM-V, il disturbo ossessivo-compulsivo, precedentemente incluso tra i disturbi d’ansia, è stato riconosciuto come entità con caratteristiche peculiari proprie. Oggi si parla di Disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo, che comprendono, oltre al DOC vero e proprio, altri disturbi come:

Il DOC, a cui ci riferiamo in questa sede, non va inoltre confuso con il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, a cui può, ma non necessariamente, accompagnarsi.

Differenza tra DOC e disturbo ossessivo-compulsivo di personalità

Una persona con disturbo ossessivo-compulsivo può condividere alcune caratteristiche con un DOC di personalità, come un elevato perfezionismo, paura di sbagliare, estrema attenzione all’ordine e ai dettagli. Talvolta queste condizioni cliniche possono essere diagnosticate insieme, ma ciò che le differenzia è il livello personale di adesione ai sintomi. Nei disturbi di personalità, infatti, manca la percezione di problematicità delle proprie convinzioni.

DOC e psicosi

Il disturbo ossessivo-compulsivo può presentarsi anche con sintomi psicotici. Le principali caratteristiche del disturbo ossessivo-compulsivo psicotico sono:

  • presenza di deliri non inerenti alle ossessioni (come ad esempio i deliri di persecuzione o di trasmissione del pensiero);
  • giudizio critico sul proprio pensiero assente o molto carente;
  • frequente associazione con il disturbo schizotipico di personalità.
John Diez - Pexels

Disturbo ossessivo-compulsivo: i test per fare diagnosi

Per la diagnosi vengono utilizzati alcuni dei più comuni test e questionari in ambito clinico:

  • Il Padua Inventory: questionario self-report per valutare la tipologia e la gravità di pensieri ossessivi e compulsioni;
  • Il Vancouver Obsessional Compulsive Inventory (VOCI), che permette di valutare le componenti cognitive e comportamentali del DOC;
  • L’intervista Yale-Brown Obsessive-Compulsive Scale (Y-BOCS) e la sua versione per bambini, la Children’s Yale-Brown Obsessive-Compulsive Scale (CY-BOCS).

Disturbo ossessivo-compulsivo: le cause

Come si diventa ossessivi? Da cosa nasce il disturbo ossessivo-compulsivo? Non è semplice rispondere a queste domande, su cui da tempo gli studiosi dibattono. Vediamo alcune delle più accreditate ipotesi sulle cause scatenanti e i fattori di mantenimento del disturbo ossessivo.

DOC, funzioni cognitive e memoria

Una prima ipotesi riconduce le cause del disturbo ossessivo-compulsivo a un deficit delle funzioni cognitive e della memoria. La persona può avere poca fiducia nelle informazioni che provengono dai propri sensi, come la vista e il tatto, e un eccesso di fiducia in ciò che considera o immagina. I pensieri ossessivi compulsivi non sono distinti dai fatti reali; si ha quindi un deficit della funzione cognitiva.

La sindrome ossessiva compulsiva persisterebbe quindi a causa di interpretazioni o inferenze. Ma quali sono le interpretazioni errate del DOC?

  • Il pensiero porta all’azione: “Se penso una cosa, spogliarmi in pubblico ad esempio, la farò veramente”
  • Il pensiero e l’azione si fondono: “Se penso ad un evento negativo, come un incidente di una persona cara, accadrà realmente”
  • Bisogno di controllo: i pensieri indesiderati vanno scacciati per evitare che accadano cose negative: “Se non controllo tutto, impazzisco”
  • Eccessivo senso di responsabilità nel controllare gli eventi circa il loro esito negativo.
  • La minaccia è sovrastimata: “Se stringo una mano ad un estraneo, contrarrò una malattia letale”;
  • Il pensiero ha un'enorme importanza: “Se ho pensieri contro Dio significa che sono molto cattivo”;
  • La più piccola incertezza è intollerabile: “Nella mia casa non deve esserci nessun rischio di contaminazione”.

Il disturbo ossessivo-compulsivo e il senso di colpa

Secondo altri approcci, le cause del disturbo ossessivo-compulsivo derivano dal fatto che la persona sembra avere lo scopo principale di prevenire la colpa, considerata come intollerabile perché da essa dipende il proprio valore personale.

Ad esempio, chi teme di doversi rimproverare di aver lasciato aperta la porta di casa, nel dubbio di un eventuale ingresso dei ladri, pensa sia meglio non sottovalutare la possibilità che sia rimasta aperta.

DOC, genetica e cervello

Sebbene si sia ipotizzato il coinvolgimento di alcuni geni nell’eziologia del DOC, non si può ancora parlare di sindrome ereditaria.

Alcune tra le ultime scoperte hanno mostrato un'attivazione maggiore di alcune aree cerebrali specifiche (ad esempio l’insula e la corteccia orbito e prefrontale) in situazioni evocanti disgusto e senso di colpa. Dire che le persone con disturbo ossessivo-compulsivo hanno un cervello che funziona diversamente, tuttavia, non spiega di per sé l'origine di questa psicopatologia.

La famiglia d’origine nei disturbi ossessivi compulsivi

Le relazioni familiari sono spesso caratterizzate da un clima emotivo rigido e ambivalente; la comunicazione familiare può essere poco chiara e carica di significati nascosti.

Spesso emerge l’immagine di un genitore ipercritico, ostile e rifiutante, ma in apparenza molto dedito; può mancare il calore affettivo ed emotivo e la distanza affettiva può assumere un valore punitivo.

Il genitore spesso evita una vera riconciliazione, quasi attivando in famiglia una “ricerca del colpevole”, il che spiega la vulnerabilità al senso di colpa di cui abbiamo parlato sopra.

Disturbo ossessivo-compulsivo: come guarire

Il disturbo ossessivo-compulsivo può avere effetti molto pervasivi nella vita della persona, andando a compromettere la vita familiare, lavorativa e relazionale. Purtroppo non è possibile, per chi ha un disturbo ossessivo-compulsivo, curarsi da soli.

Non è possibile neppure stabilire a priori quanto dura il disturbo ossessivo-compulsivo. Senza un adeguato trattamento, di solito il decorso del DOC può seguire queste traiettorie:

  • I sintomi si presentano solo in certi periodi e possono rimanere assenti anche per anni: è questo il caso di disturbo ossessivo-compulsivo più lieve.
  • I sintomi non scompaiono mai del tutto, ma si intensificano e migliorano in maniera fluttuante.
  • I sintomi, dopo un esordio graduale, rimangono stabili durante il ciclo di vita della persona.
  • I sintomi compaiono gradualmente per poi peggiorare sempre di più negli anni: è questo il caso di disturbo ossessivo-compulsivo più grave.

Come guarire e liberarsi quindi da un disturbo ossessivo-compulsivo?

Mikhail Nilov - Pexels

Come curare il disturbo ossessivo-compulsivo

Come si cura il disturbo ossessivo-compulsivo? Visto il profondo impatto che questa sintomatologia può avere sulla vita della persona, sia a livello economico e relazionale che di sofferenza individuale, negli anni sono stati messi a punto diversi trattamenti per alleviare la sofferenza legata al DOC.

Con l’aiuto di un professionista, come uno degli psicologi online Unobravo, è possibile acquisire strategie per gestire gli attacchi d'ansia e la paura di perdere il controllo, evitando di ricorrere a modalità disfunzionali che possono avere ricadute importanti sulla vita quotidiana.

Il trattamento di elezione raccomandato dalle linee guida internazionali è la terapia cognitivo-comportamentale, che nella cura del disturbo ossessivo-compulsivo offre numerosi strumenti al paziente.

Tra le tecniche più raccomandate, l’Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) prevede l’esposizione a stimoli che evocano pensieri ossessivi. La persona viene esposta allo stimolo temuto per un tempo maggiore rispetto a quello abituale, e si chiede di inibire i rituali compulsivi.

Ad esempio, si può chiedere a una persona che evita di toccare una maniglia di farlo e mantenere il contatto per due minuti, per favorire l’esposizione allo stimolo, che deve essere graduale e sistematica per essere efficace. La prevenzione della risposta consiste nel bloccare i comportamenti compulsivi messi in atto per fronteggiare l’ansia del pensiero ossessivo.

Per i pensieri ossessivi, la psicoterapia prevede anche interventi di ristrutturazione cognitiva (mirati a modificare i processi mentali legati alla minaccia di colpa e al sentirsi moralmente disprezzabile), oppure l’insegnamento di esercizi di mindfulness. La terapia del disturbo ossessivo-compulsivo, oltre alla psicoterapia, può prevedere in alcuni casi anche l’integrazione con una terapia farmacologica, da valutare con uno psichiatra.

Trattamenti evidence-based: cosa dicono le linee guida

Le linee guida internazionali (come quelle dell'American Psychiatric Association e del National Institute for Health and Care Excellence) raccomandano un approccio integrato per il trattamento del DOC.

I trattamenti con maggiore evidenza scientifica sono:

  • Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): in particolare la tecnica di esposizione con prevenzione della risposta (ERP), che si è dimostrata efficace nel ridurre sia ossessioni sia compulsioni (Foa et al., 2012).
  • Farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): come fluoxetina, sertralina e paroxetina, che possono contribuire a ridurre i sintomi ossessivo-compulsivi (DSM-V).
  • Combinazione di psicoterapia e farmacoterapia: nei casi più gravi o resistenti, l'integrazione dei due approcci può offrire benefici aggiuntivi.

La scelta del trattamento viene sempre personalizzata in base alle caratteristiche individuali e alla presenza di eventuali comorbidità.

Come aiutare una persona affetta da disturbo ossessivo-compulsivo

Spesso le persone con DOC sperimentano anche un forte senso di solitudine, sentendosi incomprese e criticate per i loro sintomi dalle persone vicine. Per questo motivo, soprattutto i familiari chiedono spesso come comportarsi e quale atteggiamento assumere per essere d’aiuto.

Ecco alcuni consigli generali:

  • Evitate di rimproverare, per non accrescere il senso di colpa;
  • Non interrompete i rituali in maniera brusca;
  • Evitate di sostituirvi nel fare attività che la persona vorrebbe evitare;
  • Lasciate che la persona svolga da sola i rituali, senza aiutarla;
  • Evitate di assecondare le richieste di rassicurazione.

Libri sul disturbo ossessivo-compulsivo

Per saperne di più sui sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo e su come affrontarlo, ecco alcune letture consigliate:

Mancini, F., & Spera, P. (2021).“Affrontare il disturbo ossessivo-compulsivo. Quaderno di lavoro” Milano: Franco Angeli.

Melli, G. (2018). “Vincere le ossessioni. Capire e affrontare il disturbo ossessivo-compulsivo  Trento: Centro Studi Erickson.

Melli, G. (2018). Il DOC Chisciotte. Ovvero: come smetterla di lottare contro i mulini a vento e uscire dal circolo vizioso del disturbo ossessivo-compulsivo. Trento: Centro Studi Erickson.

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