Cerchi psicologi specializzati in disturbi alimentari?

Lo psicologo con esperienza in disturbi alimentari si occupa di esplorare insieme alla persona le complesse radici emotive e psicologiche che si nascondono dietro il rapporto con il cibo. L'obiettivo del supporto psicologico non è creare una dieta, ma aiutare a comprendere il significato del sintomo alimentare, a riconoscere i pensieri e le emozioni che lo scatenano e a sviluppare strategie più funzionali per affrontare il malessere. Si lavora per rafforzare l'autostima, migliorare l'immagine corporea e ricostruire un rapporto più sereno e consapevole con sé stessi.

La fame emotiva è la tendenza a usare il cibo per gestire o sopprimere le proprie emozioni. Uno psicologo può aiutare a fare chiarezza su questo meccanismo, insegnando a distinguere la fame fisica da quella emotiva. Durante il percorso, si impara a riconoscere le emozioni che spingono a mangiare (come noia, stress, tristezza o ansia) e si esplorano nuovi modi per affrontarle. L'obiettivo è trovare strategie di conforto e gestione emotiva che non dipendano esclusivamente dal cibo, promuovendo un maggiore benessere interiore.

Spesso un approccio multidisciplinare può rivelarsi molto efficace. Lo psicologo si concentra sugli aspetti emotivi, psicologici e relazionali del disturbo, ma può ritenere utile collaborare con altre figure professionali. Ad esempio, un medico o un nutrizionsta possono fornire supporto per ristabilire un'alimentazione equilibrata e monitorare la salute fisica. Questo lavoro sinergico, quando necessario, permette di prendersi cura della persona nella sua interezza, garantendo un supporto completo e integrato.

La famiglia può essere una risorsa fondamentale. Con il consenso della persona che segue la terapia, lo psicologo può aiutare i familiari a comprendere meglio cosa sia un disturbo alimentare, andando oltre i luoghi comuni. L'obiettivo è facilitare una comunicazione più aperta ed empatica, ridurre eventuali tensioni o incomprensioni e trasformare l'ambiente domestico in uno spazio di supporto attivo. In questo modo, i familiari possono diventare preziosi alleati nel percorso di recupero.