Ansia: lo stato d'animo tra paura e coraggio

Ansia: lo stato d'animo tra paura e coraggio
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Elisa Borsa
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
7.2.2020
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Svegliarsi la mattina e sentire uno stato di agitazione interno che non ha un apparente motivo, oppure sentire il cuore battere all'impazzata in situazioni che non sembrano causare nessuna difficoltà. Lo stato d'animo dell'ansia sembra essere comune a tutti eppure, conviverci, non è così semplice.

L'ansia è uno stato d'animo di per sé non patologico. È ciò di cui necessita l'organismo per rispondere ad una funzione adattiva: riconoscere un pericolo e attivare le risorse appropriate per fronteggiarlo.

Diventa però uno stato d'animo complesso quando la sua presenza compromette la buona riuscita di un compito o interferisce costantemente in una relazione.

Nell'ottica sistemica l'ansia è un sintomo che denota una sofferenza del sistema in cui si vive (per esempio la famiglia), di cui non riusciamo ad avere cognizione:

  • una relazione ferma da anni
  • un blocco evolutivo
  • un obbligo da cui non ci si riesce a liberare
  • un problema di comunicazione con uno o più membri della famiglia.

Quali sono le emozioni che accompagnano lo stato d'ansia?

All'interno di ogni famiglia, le parole utilizzate nella comunicazione tra i suoi membri hanno un significato specifico. Nei contesti relazionali si può attribuire all’ansia un significato:

  • negativo, se legata all'emozione della paura;
  • positivo, se legata al coraggio.

Sono infatti proprio la paura e il coraggio a far assumere sfumature diverse allo stato d’ansia.

Alexander Dummer - Pexels

Chi è pauroso e chi è coraggioso?

Le persone che all'interno di un sistema familiare pensano al mondo che li circonda come qualcosa di pericoloso, strutturano il proprio modo di vivere le esperienze attorno all'emozione della paura.

Molto spesso, questi soggetti vengono definiti dai propri familiari come persone troppo prudenti oppure come persone che avranno sempre bisogno di aiuto. Si potrebbe racchiudere questo modo di vivere con l'espressione “stare sempre attaccato alla sottana della mamma”. Calzante, per chi viene limitato nella sua indipendenza.

Le persone che invece, nel loro sistema familiare, strutturano le proprie esperienze intorno all'emozione del coraggio, vengono definiti dagli altri come persone libere e quasi indifferenti alle relazioni sentimentali. L'espressione “uccel di bosco” è in questo caso appropriata nella descrizione dei soggetti in cui viene incoraggiata l'indipendenza.

Un test può essere utile per indagare i sintomi dell'ansia
*Non ha valore diagnostico e non sostituisce una diagnosi professionale

Come si mostrano i figli in queste famiglie?

Il figlio che ipoteticamente sviluppa ansia “invalidante”, ossia che non permette di vivere al meglio le esperienze quotidiane, può reagire in due modi differenti:

  • cercherà di stare accanto alle persone care ma potrebbe pensare di essere incapace di sostenerle;
  • cercherà di distaccarsi dalle persone care, ma trovandosi lontano potrebbe pensare di non essere amato.

Avremo figli che abiteranno nella casa della nonna vicini ai genitori e figli che, dall'Italia, andranno ad abitare in Cina.

Flora Westbrook - Pexels

Cosa avviene dentro la relazione amorosa?

Può accadere che le relazioni amorose vengano vissute con difficoltà o insofferenza. Quando si vive una relazione appassionata e rassicurante, nei soggetti governati dall'emozione della paura può presentarsi un pensiero di inadeguatezza. Il partner protettivo rimanda ad un'immagine negativa del proprio essere e l'individuo potrebbe finire sempre di più in una dinamica di dipendenza.

D'altro canto, la stessa relazione intrigante e soddisfacente, nei soggetti governati dall'emozione del coraggio può essere vissuta come costrittiva. Il partner appare come soffocante e l'individuo cerca di sfuggire alla relazione per sentirsi indipendente.

L'aiuto della terapia

Queste problematiche solitamente nascono nel momento in cui si perde l’equilibrio tra due esigenze:

  • il bisogno di protezione (dominato dalla paura) attraverso le relazioni
  • il bisogno di libertà (dominato dal coraggio) per salvaguardare l’autostima.

Nel caso dei pazienti con l'ansia si verificherà una condizione nella quale essi oscilleranno tra il bisogno di protezione ed un livello di autostima ed autonomia accettabile, sentendo l’impossibilità di:

  • scelta
  • conciliazione
  • integrazione.

Modificare la percezione delle proprie relazioni

Il terapeuta dovrà essere nelle condizioni di formulare una diagnosi contestuale, anche avvalendosi di specifici test sull'ansia e non perdendo di vista gli aspetti comunicativi che avvengono nelle relazioni che il soggetto propone.

La terapia diventa un processo interdipendente (cioè relazionale) che con l'aiuto della conversazione cerca di far vivere al soggetto una nuova posizione dentro il sistema famiglia. È importante, per chi sviluppa ansia, trovare il modo per far convivere la paura di perdere una persona importante con il coraggio di starle lontano. La bellezza, nella riuscita della terapia è che, come recita un antico proverbio cinese:

“il coraggio è la paura tenuta un minuto più a lungo”
Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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