Crescita personale
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Invecchiare con successo

Invecchiare con successo
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Paolo Fantone
Redazione
Psicologa ad orientamento Cognitivo-Costruttivista
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
28.2.2022

L’invecchiamento può essere definito come un insieme di processi che hanno luogo in un organismo vivente e che, con il passare del tempo, diminuiscono la probabilità di sopravvivenza. La vecchiaia coinvolge tutti noi direttamente. È difficile stabilire quando inizia questa fase della vita, perché dipende da diversi fattori: culturali, storici e personali. 

L’inizio della vecchiaia sembrerebbe coincidere con tre possibili situazioni:

  • l’avvenimento di un evento fisico o biologico che comporta cambiamenti sul piano fisico, sensoriale e cognitivo; 
  • la possibile cronicizzazione di malattie;
  • la manifestazione di alcuni fatti sociali, come ad esempio il pensionamento o l’uscita di casa dei figli; 
  • la consapevolezza dell’avvicinarsi della morte.

Vivere questa fase del ciclo di vita con successo significa affrontare i diversi cambiamenti e le nuove sfide che si presentano con l’avanzare dell’età.

Pensionamento e disimpegno

Nella nostra civiltà abbiamo collocato il lavoro nel periodo centrale del ciclo di vita, facendolo coincidere col periodo della maturità, della fecondità e definendolo “vita attiva”. Possiamo affermare che la nostra sia la civiltà del lavoro. 

Possiamo considerare il pensionamento obbligatorio un fattore importante nel percorso di invecchiamento, in quanto rappresenta una perdita di ruolo. Ciò può diventare problematico in quanto il disimpegno nell’anziano potrebbe essere considerato un grosso ostacolo per invecchiare bene e con successo, poiché gli restituisce un senso di inutilità, di passività, di impotenza e di vuoto. 

Il tempo lasciato libero dal lavoro, tuttavia, può essere fonte di una grande opportunità. Invecchiare con successo significa anche questo: potersi riappropriare del proprio tempo di vita e impiegarlo in nuove attività.  È il tempo da dedicare:

  • ai sentimenti;
  • alla conoscenza e all’apprendimento fine a se stesso;
  • alla crescita spirituale e mentale;
  • al gioco e al divertimento;
  • ai rapporti con le persone;
  • alla famiglia e agli altri in generale. 

Avvicinarsi alla morte

La paura di invecchiare nasce dalla consapevolezza che la vita finisce con la morte. La paura di invecchiare possiamo dire che è un po' la paura di morire (tanatofobia). Secondo alcuni studiosi, nella vecchiaia si cerca di armonizzare le diverse parti della propria personalità con la consapevolezza dell’avvicinarsi del termine della propria esistenza. 

Il concetto di “saggezza”, di solito associato a questa fase della vita, deriva proprio dalla riuscita mediazione fra la paura della fine e il senso della propria esistenza. Colui che si avvicina alla morte dovrebbe poter trovare un contesto che lo sostenga in questa fase di ricerca, permettendogli di gestire lo stress, l'ansia e le sofferenze legate all’invecchiamento.

Italo Melo - Pexels

I cambiamenti dell’invecchiamento

I cambiamenti dell’invecchiamento lasciano tracce su diversi livelli della nostra esistenza: 

  • sul piano estetico;
  • sul piano cognitivo;
  • sul piano fisico

con conseguenti cali prestazionali dal punto di vista motorio e di ragionamento, che nelle situazioni più critiche e con l’andare del tempo riducono notevolmente l’autonomia, creando alle volte situazioni di totale dipendenza con notevole impatto anche sulla vita familiare.

Cambiamenti cognitivi

C’è un accordo, tra chi studia la psicologia dell’invecchiamento, nel ritenere che ci sia un generale declino in alcuni ambiti cognitivi quando si invecchia. Non tutte le abilità risentono dell’invecchiamento, rimangono stabili nel corso della vita oppure addirittura si sviluppano e si perfezionano, come ad esempio le capacità verbali

Anche a livello cerebrale si osservano delle modificazioni: ci sono aree che sono più sensibili all’avanzare dell’età ma, nonostante questo, sembrerebbe che avvenga una riorganizzazione funzionale che permette all’individuo di mantenere adeguati/alti livelli di prestazione nonostante il declino biologico.

L’invecchiamento e le emozioni

Le emozioni sono parte integrante della nostra vita psichica, determinano il nostro benessere e motivano i nostri comportamenti. Sono il motore delle nostre relazioni sociali. Diverse ricerche hanno stabilito che, con l’aumentare dell’età, aumenti la capacità regolativa delle emozioni. Sembra che gli anziani:

  • diano maggiore priorità alla ricerca di significati emotivi positivi agli avvenimenti;
  • siano più in grado dei giovani di rielaborare le vicende negative della propria vita in chiave positiva; 
  • restringano le relazioni interpersonali solo a quelle emotivamente significative. 

Con l’età sembrerebbe aumentare inoltre la capacità di modulazione dell’emozione, il che spiegherebbe l’aumento della regolazione, la maggiore stabilità dell’umore, la diminuzione della risposta fisiologica e la ridotta ricerca di sensazioni, tipica di un’età giovanile. Gli aspetti emotivi positivi nell’invecchiamento, in assenza di disturbi depressivi o di attacchi di ansia, non solo non declinano ma si potenziano, smentendo lo stereotipo dell’anziano “triste e brontolone”. 

Possiamo poi considerare il controllo della frequenza, della qualità delle relazioni e del coinvolgimento sociale come una strategia adattativa per regolare le emozioni, mantenere il benessere e potenziare la costruzione di un invecchiamento di successo. 

Chris J Mitchell - Pexels

Qualche consiglio per invecchiare bene

Ci sono diversi comportamenti che un anziano può mettere in atto per affrontare questa nuova fase vitale. Sono essenziali la prevenzione e la diagnosi precoce di alcune patologie croniche con conseguenti trattamenti di supporto. 

È stato dimostrato, inoltre, che alcuni fattori psicologici, sociali e comportamentali favoriscono un buon invecchiamento e allungano la speranza di vita. Di seguito un elenco di buoni consigli per un invecchiamento salutare e attivo: 

  • astensione attiva e passiva dal fumo;
  • dieta bilanciata evitando il rischio di sovrappeso;
  • esposizione al sole moderata;
  • check-up regolari; 
  • presenza di momenti di svago;
  • un numero adeguato di ore di sonno;
  • un atteggiamento positivo verso la vita;
  • presenza di relazioni amicali e un ruolo socialmente attivo nella propria comunità;
  • un ambiente domestico sicuro.

Se senti che stai attraversando con fatica questa fase della tua vita, rivolgiti ad un professionista del benessere mentale. Un terapeuta potrebbe accompagnarti ed aiutarti ad affrontare le paure legate a questa fase che comporta, come abbiamo visto, numerosi cambiamenti e porta inevitabilmente ad affrontare temi che potrebbero essere fonte di dolore e sofferenza.


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.

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