Psicologia dell’invecchiamento
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Le sfide della terza età

Le sfide della terza età
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Valentina Maisano
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale integrato
Unobravo
Pubblicato il
7.2.2020

La terza età corrisponde all’ultimo periodo del ciclo di vita. È caratterizzata dalla rottura dell’equilibrio della fase precedente e dalla necessità di affrontare il cambiamento in maniera efficace per ritrovare una stabilità.

In questo articolo analizzeremo le sfide psicologiche dell’anzianità con uno sguardo sistemico che ci porterà a riflettere anche sul ruolo dei familiari.

Definizione di anzianità

La vecchiaia rappresenta un periodo che coincide con il progressivo deterioramento corporeo e cognitivo, ma la sua definizione è influenzata dal contesto socio-culturale nel quale vive ognuno di noi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità infatti, ha sottolineato che la fase senile non si identifica soltanto in base all’età anagrafica, ma anche in funzione dei nuovi ruoli sociali come il diventare nonni o il passaggio dall’esser lavoratore all’essere pensionato.

I principali cambiamenti

La terza età porta con sé segnali identificativi specifici che seguono un loro corso, variano da individuo ad individuo, secondo un tempo e un ordine aspecifici. I cambiamenti sono sia fisici sia mentali.

I segni fisici includono, tra gli altri:

  • una progressiva lentezza psicomotoria
  • una progressiva incurvatura della postura
  • il possibile sviluppo di malattie organiche legate all’apparato osteo-articolare
  • malattie croniche quali ipertensione, tremolii, ipovisus, sordità, perdita di mobilità e della propria autonomia
  • diminuzione del desiderio sessuale.

Il corpo cambia e con esso anche la percezione che la singola persona ha di se stessa. Accettare questi cambiamenti rappresenta un compito evolutivo importante e necessario per il benessere psicofisico della persona anziana.

I risvolti psicologici

Oltre a questi segnali, occorre focalizzarsi anche sui segni psicologici che questa fase porta con sé. Diversi studi hanno confermato come la vecchiaia, al pari dell’adolescenza, richieda la strutturazione di una nuova identità personale ma anche sociale.

La transizione alla terza età implica l’emergere di una notevole mole di stress che, se non adeguatamente gestito, può evolversi principalmente in disturbi dell’umore e dell’ansia. Lo stress deriva dalla consapevolezza di dover affrontare la realtà avendo sempre meno autonomia e maggiore necessità di affidarsi all’altro. Oltre che le strutture per anziani come le residenze socio-assistenziali (RSA) e centri diurni integrati (CDI), la famiglia ha un ruolo fondamentale.

 Il progressivo deterioramento cognitivo implica infatti:

  • difficoltà mnemoniche
  • disorientamento spazio/temporale
  • difficoltà nella gestione degli impulsi.

Tutto ciò avrà inevitabilmente un impatto non solo sulla gestione della propria quotidianità, ma verrà coinvolta a macchia d’olio anche tutta la rete familiare (e sociale) della persona.

Andrea Piacquadio - Pexels

La morte

La morte rappresenta l’evento critico per eccellenza. In questo tempo la riflessione su questo tema prende sempre più spazio e le emozioni come la paura, la preoccupazione e l’ansia possono irrompere nella vita dell’anziano e dei familiari.

La generazione anziana è chiamata ad un’autoriflessione sul proprio passato e ciò richiede uno sforzo mentale notevole e un lavoro emotivo molto importante. I familiari hanno un ruolo fondamentale in questo tempo di riflessione, poiché diventano i contenitori emotivi, il posto sicuro dove la persona anziana può trovare conforto e accudimento.

Sfide psicologiche

Pensionamento e malattia sono gli altri due eventi critici. Il pensionamento rappresenta la perdita di un ruolo sociale mantenuto per la maggior parte della vita. Diventa necessario per la generazione anziana ritrovare una nuova collocazione sociale, senza la quale emergerebbe un senso di inutilità e vuoto o una possibile sintomatologia depressiva e ansiosa, nei casi più gravi.

Un modo utile per affrontare questo nuovo tempo è mantenere vivi i propri interessi, dedicarsi alla propria famiglia ritrovando un nuovo modo di stare insieme e svolgere attività di volontariato. Un aspetto positivo è la quantità di tempo disponibile da dedicare alla cura di Sé.

La malattia rappresenta uno dei passaggi più delicati per l’anziano e la sua famiglia. Emergono il bisogno di ricevere aiuto e sostegno ma anche la necessità di essere autonomi come lo si è stati nella fase di adultità. La sfida principale per l’anziano è accettare l’aiuto.


Società e famiglia

Nella fase della terza età sono i figli a doversi prendere cura dei genitori e i genitori a doversi lasciar accudire. È necessario un processo di adattamento di tutto il sistema famigliare e anche la società detiene un ruolo fondamentale.

Ad oggi, diverse RSA hanno nel loro staff anche uno psicologo che si occupa proprio di accompagnare la famiglia e l’anziano verso un progressivo equilibrio psicofisico. Di fronte alla morte, invece, il compito principale per l’anziano è accettare la perdita del coniuge e prepararsi alla propria scomparsa mentre, per i famigliari, si tratta di affrontare il lutto attraverso la condivisione del dolore e l’accettazione della separazione definitiva dal proprio caro.

Condividere l’esperienza luttuosa è il primo passo verso la riorganizzazione del sistema famigliare. Attraverso la cura del ricordo, si prosegue nell’elaborazione del lutto. La qualità dei legami favorisce o rende complicata l’accettazione e l’elaborazione del distacco.

Magda Ehlers - Pexels

Ho bisogno di aiuto?

La figura dello psicologo a domicilio è fondamentale quando si ha a che fare con pazienti anziani e fragili, e con persone affette da patologie quali morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, demenza ed altre malattie degenerative. In questi casi è possibile trarre beneficio anche da interventi di pet therapy, come mostrato da uno studio retrospettivo in cui nei pazienti sottoposti ad AAT si è visto un miglioramento sia della funzione cognitiva che dell'umore.

Se pensi di trovarti in una situazione emotivamente difficile come un lutto o l’approssimarsi di questa fase, non aver timore di rivolgerti ad un professionista della salute psicologica, così come chiederesti un parere medico in caso di malessere fisico.

Il sostegno psicologico in fasi così delicate è fondamentale per il raggiungimento del benessere. Compila il nostro questionario e richiedi un primo colloquio gratuito. Capiremo insieme il percorso più adatto a te.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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