Quando si parla di identità di genere, spesso si dimentica che molte delle definizioni presenti nella società sono costruzioni umane. Ad esempio, le differenze biologiche tra uomo e donna vengono spesso considerate una base oggettiva su cui costruire ruoli e aspettative, ma è importante chiederci dove finisca questa componente biologica e inizi ciò che consideriamo vero solo perché frutto di una costruzione sociale.
L’identità di genere rientra tra quelle costruzioni sociali che tendiamo a dare per scontate, trattandole come se fossero qualcosa di naturale e definito. In realtà, è anche il prodotto di un processo storico, culturale e sociale che attribuisce alle definizioni di maschile e femminile ruoli normativi, prescrittivi e performativi sia nelle identità collettive che in quelle individuali. Questo processo contribuisce spesso all’affermazione di un binarismo di genere, dove la distinzione tra maschile e femminile viene percepita come innata, pur essendo in realtà il risultato di una costruzione culturale. All’interno di questa complessità si inserisce anche il concetto di genere fluido, che mette in discussione l’idea di un’identità rigidamente maschile o femminile e sottolinea come, per alcune persone, il genere possa rappresentare una realtà dinamica e mutevole. In questo senso, il sesso inteso come “dato biologico” diventa spesso la giustificazione, tramite processi di naturalizzazione, del genere come sistema di ruoli e differenze.
Differenza tra sesso e genere: distinzione tra identità di genere, ruolo di genere e orientamento sessuale
L’identità di genere viene appresa fin dall'infanzia attraverso la socializzazione, il processo che permette all’individuo di entrare a far parte della società. Durante questa fase, il bambino interiorizza il mondo delle persone per lui importanti, considerandolo come l’unico modo per dare senso alla realtà che lo circonda.
In questa fase, il bambino è particolarmente ricettivo agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno, ma non dispone ancora degli strumenti necessari per filtrare le informazioni che riceve. Di conseguenza, i dati immagazzinati in questo periodo della crescita restano profondamente radicati nella memoria e diventano parte integrante dell’identità personale.
Gli stereotipi di genere e la normalità
La socializzazione svolge un ruolo centrale nella costruzione del genere e nella formazione degli stereotipi a esso legati. Gli stereotipi di genere sono rappresentazioni o immagini comuni e semplificate della realtà che, in ogni cultura, attribuiscono determinate caratteristiche alle donne, agli uomini e ai loro rapporti. Questi stereotipi definiscono la mascolinità e la femminilità sulla base delle qualità socialmente e culturalmente attribuite.
Sono i “rapporti sociali di sesso” a determinare ciò che può essere considerato normale, e spesso naturale, per uomini e donne. Essendo costruzioni sociali, tali stereotipi possono variare tra diversi gruppi sociali e cambiare nel tempo insieme alla società.
Gli elementi propri degli stereotipi di genere, secondo cui donne e uomini presenterebbero “naturalmente” determinati tratti caratteriali, attitudini e competenze, influenzano in modo significativo le scelte che ciascuno compie nel corso della vita. Questi stereotipi possono portare a interpretare se stessi attraverso le lenti delle aspettative sociali.
Il sociologo canadese Erving Goffman, nel volume “Gender Advertisements” del 1976, analizzò 508 annunci pubblicitari, individuando delle costanti nei modi di rappresentazione della donna nella pubblicità. I risultati mostrarono come la pubblicità, attraverso vari stratagemmi (come la collocazione spaziale della figura femminile o le sue dimensioni rispetto a quella maschile), ricalchi la subordinazione femminile.
Nonostante le critiche femministe a queste rappresentazioni, la pubblicità ha spesso assorbito e trasformato tali contestazioni, continuando a riproporre stereotipi anche nelle forme più recenti.

Le tre dimensioni del concetto di genere
Secondo il saggio “Gender: a Useful Category of Historical Analysis” (1986) della storica americana Joan Scott, si possono individuare tre dimensioni fondamentali del concetto di genere utili per ogni riflessione:
Il genere non coincide con il sesso, ma rappresenta una sovrapposizione socialmente costruita che può assumere configurazioni differenti, includendo non solo l’identità maschile e femminile, ma anche le esperienze di chi non si riconosce nei modelli binari tradizionali. Le disuguaglianze legate alla differenza di genere riguardano le modalità di relazione tra uomini, donne e persone con identità di genere diverse, e nascono da un processo dialettico che si manifesta attraverso contrasti e legami tra queste diverse identità. In questo contesto, la differenza di genere riflette anche i rapporti di potere presenti nella società: il dominio maschile trova nel genere un terreno per naturalizzare la subordinazione sociale delle donne e, più in generale, di chi non rientra nelle categorie storicamente considerate “norma”.
Qual è il ruolo dei media nel definire l’identità di genere?
Oggi l’identità di genere viene continuamente riprodotta e ridefinita nello spazio mediatico, sia televisivo che online, con modalità differenti a seconda delle caratteristiche dei vari media.
Per quanto riguarda la televisione, solo negli ultimi anni – e ancora in modo limitato – alcune ricerche hanno evidenziato la persistente segregazione femminile in determinati ruoli e tipi di programmi, che tendono a riprodurre la divisione tradizionale tra maschile e femminile. Ad esempio, si osserva una maggiore presenza di donne in programmi dedicati al costume e una minore presenza in quelli che trattano temi politici, economici o internazionali (Dati dell’osservatorio di Pavia, 2023).
I messaggi mediatici influenzano profondamente il vissuto soggettivo, contribuendo alla formazione di modelli di definizione di sé e dell’altro, rispondendo ad attese sociali e culturali legate al maschile e al femminile. Negli ultimi anni, la crescente interazione tra internet e televisione ha favorito cambiamenti verso una maggiore fluidità dei ruoli di genere: il gioco delle identità nelle piattaforme virtuali e l’assenza del corpo sono elementi chiave del nuovo immaginario contemporaneo.
Distinzione tra sesso, identità di genere, ruolo di genere e orientamento sessuale
Quando si affrontano temi legati all'identità, può essere utile distinguere tra alcuni concetti chiave che spesso vengono confusi, ma che hanno significati distinti:
- Sesso biologico: Si riferisce alle caratteristiche fisiche e genetiche di una persona, come cromosomi, ormoni, organi riproduttivi e genitali. Queste caratteristiche vengono assegnate alla nascita e sono generalmente classificate come maschili, femminili o intersessuali.
- Genere: Indica l'insieme di ruoli, comportamenti, attività e attributi che una determinata società considera appropriati per uomini, donne o altre identità. Il genere è quindi una costruzione sociale e culturale, non un dato biologico.
- Ruolo di genere: Comprende le aspettative e le norme sociali che definiscono come una persona dovrebbe comportarsi, vestirsi o interagire in base al genere assegnato. Questi ruoli possono variare notevolmente tra culture e periodi storici.
- Orientamento sessuale: Riguarda l'attrazione emotiva, romantica e/o sessuale verso persone di uno o più generi. Non è collegato al sesso biologico o all'identità di genere, ma rappresenta una dimensione separata dell'identità personale.
Comprendere queste distinzioni può aiutare a evitare stereotipi e a promuovere una maggiore consapevolezza e rispetto delle diverse esperienze individuali.

Le principali tipologie di identità di genere
L'identità di genere rappresenta il modo in cui una persona percepisce sé stessa rispetto alle categorie di genere. Esistono diverse tipologie di identità di genere, che possono variare da individuo a individuo.
- Cisgender: Persone la cui identità di genere corrisponde al sesso assegnato alla nascita. Ad esempio, una persona nata con caratteristiche biologiche femminili che si identifica come donna.
- Transgender: Persone la cui identità di genere non corrisponde al sesso assegnato alla nascita. Questo termine include sia chi compie un percorso di transizione, sia chi non lo fa.
- Non-binary (non binarie): Persone che non si riconoscono esclusivamente nel genere maschile o femminile. Possono identificarsi in una combinazione di generi, in un genere fluido o in nessun genere specifico.
- Agender: Persone che non si identificano con alcun genere. Sentono di non appartenere a nessuna delle categorie tradizionali di genere.
- Genderqueer: Termine ombrello che include chiunque si identifichi al di fuori delle categorie di genere tradizionali, spesso con una visione personale e unica della propria identità.
Queste definizioni non esauriscono la complessità delle esperienze individuali, ma offrono una panoramica delle principali identità di genere riconosciute oggi.
Identità di genere e disforia di genere: riferimenti clinici
Nel contesto clinico, l'identità di genere viene considerata come l'esperienza intima e profonda di appartenere a un determinato genere, che può o meno coincidere con il sesso assegnato alla nascita. Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), pubblicato dall'American Psychiatric Association, definisce la disforia di genere come una marcata incongruenza tra il genere esperito e quello assegnato, accompagnata da disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti della vita.
È importante sottolineare che la disforia di genere non coincide con l'identità transgender: non tutte le persone transgender sperimentano disforia di genere, e non tutte le persone che vivono una discordanza di genere desiderano un percorso medico o chirurgico di transizione.
La prospettiva clinica attuale si concentra sul supporto al benessere psicologico della persona, promuovendo l'autodeterminazione e il rispetto delle scelte individuali.
Cenni storici: studi pionieristici sull'identità di genere
La comprensione dell'identità di genere si è evoluta anche grazie al contributo di alcuni pionieri della ricerca psicologica e medica. Negli anni '60 e '70, il medico e sessuologo John Money introdusse il concetto di "ruolo di genere", sottolineando come l'identità di genere si sviluppi attraverso l'interazione tra fattori biologici e ambientali. Successivamente, lo psichiatra Robert Stoller approfondì la distinzione tra sesso biologico e identità di genere, evidenziando come quest'ultima sia il risultato di un processo psicologico complesso e non semplicemente una conseguenza delle caratteristiche fisiche.
Questi studi hanno contribuito a superare una visione rigidamente binaria del genere, aprendo la strada a una maggiore comprensione delle diverse esperienze individuali e delle possibili variazioni nell'identità di genere.

Strategie di supporto per chi vive una discordanza di genere e per i familiari
Vivere una discordanza tra il proprio genere esperito e quello assegnato alla nascita può essere fonte di disagio, ma esistono strategie e risorse che possono aiutare sia la persona interessata sia i suoi familiari.
- Ascolto e accoglienza: Offrire uno spazio sicuro in cui la persona possa esprimere i propri sentimenti senza timore di giudizio può essere fondamentale per il benessere emotivo.
- Informazione e formazione: Acquisire conoscenze sull'identità di genere e sulle sue diverse espressioni può aiutare a ridurre pregiudizi e paure, favorendo una maggiore comprensione reciproca.
- Supporto psicologico: Un percorso con uno psicologo esperto in tematiche di genere può aiutare a gestire eventuali difficoltà emotive, rafforzare l'autostima e accompagnare la persona nelle scelte più adatte a sé.
- Coinvolgimento della famiglia: Il sostegno dei familiari può costituire un fattore protettivo importante. Anche per i genitori o i parenti può essere utile confrontarsi con professionisti per affrontare dubbi, emozioni e cambiamenti.
- Rete sociale e gruppi di supporto: Entrare in contatto con altre persone che vivono esperienze simili può offrire conforto, condivisione e nuove prospettive.
Ogni percorso è unico: il rispetto dei tempi e delle scelte individuali è essenziale per favorire un clima di fiducia e benessere.
Prendersi cura della propria identità: Un percorso di ascolto e supporto con Unobravo
Comprendere la propria identità di genere e affrontare eventuali dubbi, stereotipi o difficoltà legate a questo tema può essere un viaggio complesso, ma non sei solo. In Unobravo crediamo che ogni persona meriti di essere ascoltata e accolta nella sua unicità, senza giudizio. Se senti il bisogno di confrontarti con uno psicologo, per te o per sostenere una persona cara, puoi trovare uno spazio sicuro dove esplorare le tue emozioni, rafforzare l’autostima e, in alcuni casi, costruire relazioni più autentiche. Fai il primo passo verso il benessere: inizia il questionario per trovare il tuo psicologo online.




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