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Crescita personale
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Multitasking: fare tante cose insieme funziona?

Multitasking: fare tante cose insieme funziona?
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Roberta Speziale
Redazione
Unobravo
Pubblicato il
7.2.2020

Ci convinciamo spesso del fatto che se siamo multitasking saremo più efficienti, faremo le cose meglio, faremo contenti tutti. Così magari ci ritroviamo contemporaneamente a parlare al telefono mentre facciamo la lavatrice e badiamo a nostro figlio; oppure a mandare un'importante mail di lavoro mentre cerchiamo di seguire il telegiornale e preparare la cena.

In questo periodo, in particolare, in cui molte persone praticano lo smartworking, può capitare con una frequenza ancora maggiore di ritrovarsi a svolgere più compiti contemporaneamente, nella convinzione che magari questo aiuti ad ottimizzare il tempo.

Tutto questo è reso ancora più intenso dall’utilizzo che facciamo delle nuove tecnologie: valanghe di informazioni ci giungono allo stesso tempo, da più fonti; a volte cerchiamo di prestare attenzione a tutte, altre ci ritroviamo a passare molto rapidamente dall’una all’altra. Eppure, diversamente da quanto siamo portati a credere, adottare questa modalità può peggiorare la nostra gestione del tempo, influendo negativamente sul nostro benessere.

Standsome Worklifestyle - Unsplash


Quali sono gli effetti del multitasking?

Che effetti ha il multitasking sul nostro cervello? La psicologia e le neuroscienze hanno provato a rispondere a questa domanda. Alcuni studi hanno dimostrato che il nostro cervello non è programmato per processare più attività nello stesso momento e che quindi è più produttivo se affronta un compito alla volta.

“Sai come si mangia un elefante? Un boccone alla volta”

Con il multitasking peggioriamo il livello di efficienza, perché passare da un’azione all’altra ci rallenta. Nel bombardamento di stimoli che riceviamo, inoltre, facciamo fatica a distinguere le informazioni importanti da quelle irrilevanti. Il rapido passaggio da un’attività all’altra (il cosiddetto context switch) provoca anche un notevole carico cognitivo e un incremento della produzione di cortisolo, ormone che regola lo stress.


Il multitasking può portare quindi a un maggiore stress, mantenendoci in costante allerta e causando sensazioni di spossatezza anche solo dopo poche ore. Questo influisce naturalmente anche sulla nostra capacità di attenzione e concentrazione, limitando la concentrazione e la capacità di mantenere nella nostra memoria le informazioni davvero importanti.


Costruire una modalità alternativa al multitasking

Può essere  importante provare a sperimentare una modalità alternativa al multitasking, così come previsto ad esempio dalla mindfulness. Praticare la mindfulness significa infatti essere consapevoli e pienamente presenti in ciò che sta accadendo, calandosi nell’istante presente. Si tratta, in altre parole, di prestare attenzione in modo consapevole a tutto ciò che accade nel qui ed ora.


Katerina Jerabkova - Unsplash


Due modi per invertire la rotta

Ecco due attività da sperimentare per provare ad invertire la tendenza a fare molte cose insieme.


Staccare la spina dalla tecnologia

Un esperimento: provate a stabilire un momento della giornata, di almeno un quarto d’ora, in cui staccare la spina dalla tecnologie. Meglio se la mattina. Ricordatevi di spegnere tutto: telefono, notifiche, pc, telegiornale. Provate a dedicare quel tempo ad osservare ciò che accade intorno a voi. Rispondete alle seguenti domande:

  • Come vi siete sentiti?
  • Quante volte avete sentito la necessità di prendere in mano il cellulare oppure di accendere la tv?
  • Quanto pensate di dipendere dalla tecnologia?

Vi invitiamo a farlo per almeno una settimana e notare cosa succede, che cambiamenti riscontrate e soprattutto quali scoperte potrete fare che possano migliorare il modo di gestire il tempo a vostra disposizione;


Liste di "cose da fare"

Provate a creare delle liste in cui appuntare le attività da svolgere, metterle in ordine per urgenza ed importanza e depennarle mano a mano che vengono realizzate. Questo vi aiuterà a mettere in sequenza le attività per priorità, ad evitare di ruminare continuamente sulle cose da fare, magari passando da una all’altra costantemente e soprattutto a concentrarvi sulle cose che per voi contano davvero.

Non ci resta allora che augurarvi buon lavoro…rigorosamente una cosa per volta!


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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