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5
minuti di lettura

Sesso: perché è così difficile parlarne con i nostri figli?

Sesso: perché è così difficile parlarne con i nostri figli?
Martina Cattaneo
Psicoterapeuta Sistemico Socio-Costruzionista
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Ultimo aggiornamento il
2.12.2025
Sesso: perché è così difficile parlarne con i nostri figli?
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La sessualità è un aspetto centrale nell’arco di vita di ogni persona, ma spesso, usando questo termine, ci riferiamo esclusivamente all’atto in sé, trascurando alcuni degli altri valori che la sessualità rappresenta: la funzione relazionale, procreativa e ludica. Parlare di sesso e amore significa considerare questi aspetti, sottolineando che alla sessualità è legato il concetto di affettività, senza dimenticare l’importanza del rapporto con il proprio corpo e con il piacere.

Parlare di sesso ai bambini

Fin dall’infanzia, i bambini iniziano a esplorare il proprio corpo e, notando differenze e somiglianze con gli altri, spesso fanno domande ai genitori per essere guidati in questa scoperta. Il tema non è semplice da affrontare e le risposte di chi si prende cura di loro possono condizionarli o suscitare ancora più curiosità, lasciandoli disorientati.

Se un genitore si imbarazza o rimanda l’argomento, il bambino può percepire che quel tema è un tabù e potrebbe evitare di fare altre domande in futuro. Allo stesso modo, anche le modalità affettive dei genitori fanno da modello, rendendo l’esempio molto più importante di tante parole.

Come mai è così difficile parlare di sesso in famiglia?

Una delle principali difficoltà può essere l’imbarazzo provato dagli adulti nell’affrontare certi argomenti e nel percepire i propri figli come persone sessualmente attive. Durante l’adolescenza, inoltre, si teme che parlare di sesso possa incoraggiare i ragazzi ad avere rapporti sessuali.

Spesso l’argomento viene rimandato ad altri contesti educativi, ma l’Italia resta uno dei pochi Paesi dell’UE in cui non sono obbligatori programmi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole: diventa quindi fondamentale creare un dialogo all’interno della famiglia.

Se i ragazzi si documentano da soli

Quando il tema del sesso non viene affrontato in famiglia, i ragazzi spesso cercano informazioni su Internet, rischiando però di confondersi facilmente: le immagini che rappresentano il sesso possono generare aspettative irrealistiche, con conseguenze come un abbassamento dell’autostima quando si vivono esperienze reali. È interessante notare che gli adolescenti riferiscono di parlare di sesso con i membri della famiglia allargata con la stessa frequenza con cui ne parlano con i genitori (Grossman et al., 2021). Spesso, infatti, dietro una difficoltà legata al sesso si cela proprio un’educazione sessuale assente o scorretta.

Julia M Cameron - Pexels

‍Cosa dire ai propri figli?

Anna Oliverio Ferraris, psicologa e docente di Psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma, spiega:

“Educare alla sessualità non significa dare ai bambini e agli adolescenti indicazioni precise, regole e costrizioni, ma vuol dire aiutarli a compiere il loro percorso con positività e naturalezza”

Parlare di sesso e sessualità con i propri figli significa quindi spiegare che:

  • ci sono confini personali da rispettare per instaurare relazioni responsabili;
  • il “NO” ha un grande valore;
  • nessuno deve sentirsi obbligato a fare ciò che non si sente di fare:
  • una sessualità sana si basa sul rispetto del consenso sessuale.

È molto importante insegnare il rispetto di sé e degli altri, guidando i propri figli alla scoperta del proprio corpo e dei propri sentimenti, educare all’affettività, alle differenze e spiegare anche i rischi connessi al sesso non protetto. Come abbiamo accennato, il sesso ha funzione relazionale, procreativa e ludica: nel dialogo con un adolescente, è utile sottolineare sia l’aspetto medico-fisiologico sia l’importanza del sesso in termini affettivi e personali.

La comunicazione tra genitori e figli su temi legati al sesso rappresenta un elemento chiave nello sviluppo di comportamenti più responsabili, come ad esempio l’adozione di pratiche contraccettive. Studi recenti hanno evidenziato che i figli di madri che hanno mantenuto livelli moderati e stabili di comunicazione riguardo al sesso tendono a riportare pratiche sessuali più sicure all’età di 21 anni (Padilla-Walker et al., 2020). Questo suggerisce che il dialogo aperto e costante tra genitori e figli può avere un impatto positivo e duraturo sulle scelte relative alla salute sessuale.

“Quando un figlio è grande abbastanza da poter decidere da solo della sua vita? Quando avrà acquisito competenze sufficienti ad agire in autonomia. E per farlo, esiste una sola via: quella dell’esperienza e della relazione, ossia fare cose e poi poterne parlare con qualcuno di cui si fida, per allenare la capacità di riflettere e la consapevolezza di ciò che fa. I genitori sono, quindi, i primi allenatori di tali competenze e il tempo dell’infanzia, della preadolescenza e dell’adolescenza sono il terreno su cui si gioca questa partita.”  (Alberto Pellai e Barbara Tamborini)

Ricordiamoci sempre che si educa soprattutto con l’esempio e che i genitori devono essere i primi a rispettare gli spazi e la privacy dei propri figli. È fondamentale anche rispettare i tempi e i bisogni dell’altro per affrontare argomenti delicati, così da educare con maggiore efficacia al rispetto di sé.

Come prepararsi a parlare di sesso in famiglia

Affrontare il tema della sessualità in famiglia può generare ansia o imbarazzo, ma prepararsi in anticipo può rendere il dialogo più sereno e costruttivo. Non esiste un momento "perfetto" per iniziare: spesso sono le domande spontanee dei figli a offrire l’occasione giusta.

Ecco alcuni passaggi utili per prepararsi:

  • Riflettere sulle proprie emozioni: prima di parlare con i figli, è utile chiedersi quali siano le proprie convinzioni e paure riguardo al sesso. Essere consapevoli dei propri limiti può aiutare a non trasmettere ansia o giudizio.
  • Informarsi e aggiornarsi: avere informazioni corrette e aggiornate permette di rispondere con sicurezza e di trasmettere messaggi chiari e coerenti.
  • Creare un clima di fiducia: mostrare apertura e disponibilità all’ascolto aiuta i figli a sentirsi accolti e a non temere il giudizio.
  • Scegliere il momento giusto: è preferibile affrontare l’argomento in un contesto tranquillo, senza fretta e senza distrazioni, per favorire un dialogo autentico.

Prepararsi non significa avere tutte le risposte, ma essere pronti ad ascoltare e a costruire insieme un percorso di crescita e consapevolezza.

Kindle Media - Pexels

Esempi pratici di dialogo per fascia d’età

Adattare il linguaggio e il livello di dettaglio in base all’età e alla maturità del figlio è fondamentale per una comunicazione efficace. Le conversazioni con i genitori tendono a concentrarsi maggiormente sui rischi sessuali e sulla protezione, mentre quelle con la famiglia allargata spesso vertono sul sesso nel contesto di una relazione (Grossman et al., 2021) .

Ecco alcuni esempi pratici di come rispondere a domande comuni, suddivisi per fascia d’età:

  • Bambini piccoli (3-6 anni): a questa età, le domande sono spesso semplici e dirette. Una risposta adeguata potrebbe essere: "I bambini nascono quando una parte della mamma e una del papà si uniscono dentro la pancia della mamma. È qualcosa di molto speciale che succede tra persone che si vogliono bene". Questo tipo di risposta è chiara, rassicurante e adatta alla loro comprensione.
  • Preadolescenti (7-12 anni): i bambini iniziano a notare i cambiamenti del proprio corpo e possono chiedere dettagli più specifici. Un esempio: "Quando cresciamo, il nostro corpo cambia e si prepara a diventare adulto. Parlare di questi cambiamenti è normale e se hai domande puoi sempre chiedere a me". In questa fase è importante normalizzare la curiosità e offrire informazioni corrette.
  • Adolescenti (13 anni e oltre): gli adolescenti possono avere domande più complesse o essere già esposti a informazioni da amici o internet. Un possibile approccio: "Capisco che tu possa avere dubbi o curiosità sulla sessualità. Se vuoi parlarne, sono qui per ascoltarti senza giudicare. È importante che tu sappia che il rispetto di sé e dell’altro è fondamentale in ogni relazione". Qui è essenziale trasmettere fiducia e disponibilità al confronto.

Adattare il dialogo alle esigenze e all’età dei figli può aiutare a costruire un rapporto di fiducia e a prevenire la disinformazione.

Errori da evitare quando si parla di sesso in famiglia

Anche con le migliori intenzioni, è possibile commettere errori che possono rendere difficile il dialogo o trasmettere messaggi sbagliati. Essere consapevoli di questi rischi può aiutare a evitarli e a favorire una comunicazione più sana.

  • Evitare o rimandare l’argomento: Ignorare le domande dei figli o rimandare la conversazione può far percepire il sesso come un tabù, rendendo più difficile affrontarlo in futuro.
  • Usare un linguaggio troppo tecnico o troppo vago: Un linguaggio eccessivamente scientifico può confondere, mentre risposte troppo vaghe possono alimentare la curiosità senza soddisfarla. È importante trovare un equilibrio, adattando le parole all’età del figlio.
  • Trasmettere ansia o giudizio: Mostrare disagio o giudicare le domande dei figli può farli sentire in colpa o sbagliati. Un atteggiamento aperto e accogliente favorisce invece la fiducia.
  • Imporre regole senza spiegazioni: Dire semplicemente "non si fa" o "non si parla di queste cose" senza motivare può generare confusione e ribellione. Spiegare il perché delle regole aiuta i figli a comprenderle e a farle proprie.

Evitare questi errori può contribuire a creare un ambiente familiare in cui parlare di sesso sia possibile e naturale.

L’importanza della comunicazione familiare sulla sessualità: dati e benefici

Numerose ricerche sottolineano che il dialogo aperto in famiglia sulla sessualità può essere un fattore protettivo per il benessere dei ragazzi. Secondo uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2022, gli adolescenti che possono parlare di sesso con i genitori mostrano una maggiore probabilità di adottare comportamenti sessuali responsabili e sicuri. Inoltre, la famiglia allargata può rappresentare una risorsa preziosa per la comunicazione sulla sessualità, soprattutto quando gli adolescenti si sentono a disagio a parlarne con i genitori (Grossman et al., 2018) .

I possibili benefici di una comunicazione efficace includono: riduzione dei comportamenti a rischio, poiché i ragazzi che ricevono informazioni chiare e supporto dai genitori possono tendere a posticipare l’inizio dei rapporti sessuali e a utilizzare più frequentemente metodi contraccettivi; maggiore autostima e consapevolezza, dato che parlare apertamente di sessualità può aiutare i giovani a sviluppare un’immagine positiva di sé e a riconoscere i propri limiti e desideri; prevenzione della disinformazione, perché un dialogo familiare può ridurre il rischio che i figli si affidino a fonti poco attendibili, come internet o i coetanei, per ottenere informazioni sul sesso.

Questi dati evidenziano quanto sia importante che la famiglia sia il primo luogo in cui i ragazzi possano trovare ascolto, informazioni corrette e sostegno.

Parla apertamente, cresci insieme: Unobravo può essere al tuo fianco

Affrontare il tema della sessualità in famiglia può sembrare complicato, ma ogni passo verso un dialogo aperto può essere un dono prezioso per il benessere di grandi e piccoli. Se senti il bisogno di un supporto per superare imbarazzi, trovare le parole giuste o semplicemente costruire una comunicazione più serena con i tuoi figli, ricorda che non sei solo. Con Unobravo puoi contare su psicologi e psicoterapeuti pronti ad accompagnarti in questo percorso, aiutandoti a creare un ambiente familiare basato su fiducia, rispetto e ascolto. Fai il primo passo verso una relazione più autentica: inizia il questionario per trovare il tuo psicologo online.

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