Ancora oggi uomini e donne agiscono sulla base di modelli di comportamento dettati dal senso comune: gli stereotipi. Ciò è ancora più evidente nella sfera sessuale dove, per secoli, i due sessi si sono mossi sulla base di credenze che possono generare insoddisfazione e malessere. Gli stereotipi legati al sesso generano i sexual script, copioni comportamentali che approfondiremo in questo articolo.
La parola stereotipo deriva dal greco stereòs e typos e significa “impronta rigida”. Questo concetto viene introdotto nelle scienze sociali soltanto nel 1922. Lo stereotipo è una scorciatoia mentale usata per raggruppare le persone in categorie stabilite mediante valutazioni rigide e inflessibili, riferite a concetti mediati dal senso comune.
Possiamo quindi definire gli stereotipi di genere come
“l’insieme di convinzioni e rappresentazioni attribuite specificamente ai generi femminile e maschile”.
Gli stereotipi su donne e uomini
Nel loro lavoro di ricerca sugli stereotipi di genere Williams e Bennet, avvalendosi di una lista di aggettivi utili a esprimere valutazioni psicologiche (l’Adjectives Check List), hanno individuato una serie di aggettivi associati comunemente a uomini e donne.
Agli uomini sono stati attribuiti aggettivi come:
- avventuroso
- energico
- razionale
- dominante
- logico
- ambizioso.
e alle donne:
- attenta
- emotiva
- prudente
- delicata
- compiaciuta
- frivola.
Questi stereotipi tendono ad acuire le differenze tra uomini e donne, generalizzando delle caratteristiche e negando una costruzione identitaria alternativa, con lo scopo di mantenere uno status quo dei ruoli sociali.
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Gli stereotipi sessuali
Una categoria particolarmente interessante riguarda gli stereotipi sessuali, che rappresentano tutti quei meccanismi di categorizzazione ai quali ricorrono gli individui per interpretare, elaborare, decodificare e ristrutturare la realtà sessuale. Prendendo a prestito le parole di Marta Giuliani, psicologa e sessuologa, nonché socia fondatrice della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia:
“Gli stereotipi sessuali rappresentano semplificazioni di specifici aspetti caratterizzanti la sessualità femminile e maschile. Partendo dall’assunto che la sessualità umana si esplicita, prima di tutto, attraverso un comportamento complesso e relazionale, è facilmente intuibile come tali stereotipi arrivino a generare dei veri e propri copioni, ossia delle dimensioni metaforiche e ‘drammaturgiche’ che sostengono l’azione sessuale”.
I copioni sessuali o sexual script
I sexual script possono essere definiti come
“strutture cognitive prodotte da un insieme di concetti, configuranti una sequenza stereotipata e organizzata di azioni che ricorrono in determinate circostanze, in un dato contesto, per raggiungere uno scopo preciso”.
La teoria dei sexual script sostiene che gli individui diventano, e non nascono, sessuali, per cui producono e fanno proprie narrazioni e significati simbolici della propria e altrui sessualità, in linea con quelle che sono le rappresentazioni, le credenze, le pratiche e i ruoli del contesto di riferimento.
Ciò avviene su 3 livelli:
- livello sociale: si parla di “copioni culturali”, quelle mappe di istruzioni che, a livello di vita collettiva, guidano le persone ad individuare i requisiti necessari per assumere specifici ruoli nelle relazioni interpersonali;
- livello interpersonale: sono quei copioni creati dall’adattamento di ciò che l’individuo acquisisce mediante le proprie esperienze nella cultura di riferimento e nelle situazioni in cui si relaziona;
- livello intrapsichico: riguarda l’insieme del mondo interiore individuale. È possibile riscontrare delle incongruenze tra la dimensione pubblica e quella privata, e si rendono necessari una serie di processi di contrattazione con lo scopo di modificare gli stessi scenari culturali.
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Quali sono le conseguenze di questi copioni?
Anche se negli ultimi decenni ci sono stati una rivoluzione sessuale e degli studi scientifici che hanno messo al centro il vissuto individuale e relazionale nell’espressione della propria intimità, esistono ancora molte persone che si sentono fortemente legate a questi copioni, arrivando a compromettere anche in modo significativo il proprio benessere individuale e di coppia.
Vediamo alcuni esempi:
- “L’aspetto estetico dei genitali è fondamentale per procurare piacere”
- “Gli uomini hanno un maggior desiderio sessuale rispetto alle donne”
- “L’erezione deve essere sempre presente e perfetta”
- “Esistono due tipi di orgasmo: uno di serie A (vaginale) e uno di serie B (clitorideo)”
- “Masturbazione e pornografia sono cose da uomini"
- "La masturbazione femminile è sintomo di un problema di coppia"
- “Dopo la gravidanza e in menopausa, la donna non ha più desiderio sessuale”
- "L’uomo cerca il sesso, la donna il romanticismo”.
Nell'ultimo esempio lo stereotipo porta a ignorare completamente l'orientamento aromantico, demisessuale o asessuale. Queste sono solo alcune delle idee più frequenti che le persone hanno sulla sessualità maschile e femminile e possono avere ricadute negative su entrambi i sessi, ad esempio:
- una grande preoccupazione circa l’aspetto dei propri genitali può generare ansia e vergogna, ma anche generare disturbi più invalidanti come ansia da prestazione nell’uomo e disturbi dell’eccitazione nelle donne;
- se pensiamo all’idea che la masturbazione sia “una cosa da uomini” possono nascere tensioni e conflitti all’interno della coppia, sensi di colpa e imbarazzo e, per le donne, una scarsa conoscenza del proprio corpo.
Riprendendo ancora una volta le parole della dott.ssa Marta Giuliani:
“I copioni sessuali fondano la loro natura su una semplificazione delle manifestazioni umane, concependo il funzionamento della sessualità maschile e femminile come qualcosa di quantificabile e meccanico. Le ricadute evidenti sul vissuto individuale e relazionale rendono chiaro quanto le emozioni, le fantasie, le aspettative, le esperienze pregresse e le motivazioni siano centrali nello sviluppo e nel raggiungimento di un benessere sessuale, individuale e di coppia”.