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Disturbi psichici
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Insonnia: regole per affrontarla

Insonnia: regole per affrontarla
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Sara Calderone
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Pubblicato il
7.2.2020

Oggi l’insonnia è inserita all’interno dei disturbi psicologici maggiormente invalidanti per la popolazione mondiale. Quasi un terzo della popolazione, infatti, vive tale disturbo compromettendo in maniera significativa la propria salute.

Un corretto sonno è fondamentale non solo per “ricaricare le batterie” dopo una giornata faticosa, ma permette a tutto il nostro organismo di manifestare una serie di funzioni fisiologiche che si eseguono durante le ore di sonno.

Passare una notte insonne è un’esperienza che ci accomuna più o meno tutti e che abbiamo provato anche più volte nella vita. Questo può dipendere dal fatto che uno stress fisico, emotivo o un evento negativo possono determinare un’insonnia transitoria che si manifesta:

  • nell’incapacità di prender sonno;
  • in frequenti risvegli notturni;
  • in risvegli anticipati al mattino.

Nella maggior parte delle persone, tuttavia, l’abituale pattern di sonno si ristabilisce in modo autonomo dopo qualche giorno. Non è così per le persone che sviluppano un disturbo di insonnia.

I benefici del sonno

È comune errore pensare che il sonno possa essere uno stato in cui il nostro corpo e la nostra mente sono “spenti”. Al contrario, il sonno è uno stato “attivo” nel quale si ristabiliscono tanti processi importantissimi per la nostra vita, come ad esempio il consolidamento della memoria. Il sonno è insomma fondamentale per il benessere e la sopravvivenza dell’essere umano.

Ivan Samkov- Pexel

I benefici che la persona trae dal sonno sono molteplici: 

  • il nostro corpo si rigenera e si ristora;
  • i muscoli crescono;
  •  si riparano tessuti;
  • si sintetizzano gli ormoni. 

Naturalmente, con la crescita e lo sviluppo dell’essere umano, i bisogni relativi alla quantità di ore di sonno necessarie ad alcuni di questi fondamentali processi cambiano.


Sonno e stile di vita

Lo stile di vita è fondamentale per capire quante, e di che qualità, sono le ore di sonno necessarie al benessere della persona. Alcuni studi mostrano come, in relazione all’età della persona, anche il numero di ore si diversifica. Tuttavia, è importante tenere presente come la presenza o meno di un disturbo da insonnia non sia direttamente correlato al numero effettivo di ore di sonno di una persona.

Ognuno di noi si può ritenere soddisfatto o meno dopo un determinato quantitativo di ore di sonno, che può variare da persona a persona. Il sonno risulta pertanto fondamentale per una vita sana da un punto di vista fisico, emotivo e cognitivo.

Quando possiamo parlare di insonnia?

Come riporta il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), per poter parlare di disturbo di insonnia è necessaria la presenza e la reiterazione nel tempo (3 mesi per almeno 3 notti a settimana) di alcuni specifici sintomi, quali ad esempio:

  • difficoltà ad addormentarsi
  • difficoltà a rimanere addormentati
  • risveglio anticipato
  • compromissione diurna.

In generale, l’insonnia si presenta come una specifica condizione in cui la persona presenta difficoltà:

  • nell’addormentamento
  • nel mantenere lo stato di sonno durante l’intera notte.

Per individuare in maniera tempestiva eventuali problemi di insonnia esistono diversi strumenti di screening, come il test per l'insonnia "Insomnia Severity Index".

SHVETS production - Pexels

Come si sviluppa l’insonnia?

Lo sviluppo e la persistenza dell’insonnia possono dipendere da tre fattori:

  1. fattori predisponenti: una serie di condizioni o caratteristiche personali che aumentano la vulnerabilità al disturbo come età, genere, familiarità, caratteristiche individuali;
  2. fattori precipitanti: rappresentati da un accadimento traumatico che determina l’insorgenza del disturbo (stress, lutti, preoccupazioni);
  3. fattori perpetuanti: sono quei comportamenti che causano insonnia cronica come quelle credenze disfunzionali sui comportamenti che promuovono il sonno, ansia e tensione anticipatoria.


Regole dell’igiene del sonno

Adottare buone abitudini può essere molto utile per iniziare a stare meglio. Piccoli passi, a cui a volte non diamo particolare importanza, si rivelano indispensabili per riequilibrare il giusto modo di dormire. Ecco alcune delle cose che si possono fare per migliorare l’igiene del sonno:

  • seguire delle abitudini che preparino la mente al momento del sonno;
  • stabilire degli orari fissi per addormentarsi e risvegliarsi, per tutti i giorni della settimana;
  • cercare di fare un solo riposino diurno, di breve durata;
  • non fumare o assumere alcolici, cioccolata, bevande come il caffè nelle ore precedenti il sonno;
  • non svolgere attività mentalmente o fisicamente impegnative, come l’attività fisica, prima di andare a letto;
  • considerare la propria camera da letto come un luogo di relax e privilegiarla per il proprio sonno.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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