Gli eventi che determinano il ciclo di vita di una famiglia hanno fattori scatenanti, identificabili in quelli che vengono definiti “eventi normativi” come:
- la nascita
- l’uscita di un figlio da casa;
- l’arrivo di un nuovo componente.
A questi si aggiungono gli “eventi paranormativi”, che sono:
- una morte improvvisa
- Incidenti.
Cos’è un sistema
Lo psichiatra e psicoterapeuta S. Minuchin, nel 1974 concettualizza la famiglia come un sistema caratterizzato da una struttura ben definita. Tutte le famiglie, organizzano le proprie interazioni mantenendo costanti i propri modelli transazionali. Questi ultimi sono utili per:
- definire la relazione
- regolare il comportamento
- avere flessibilità
- adattarsi a richieste evolutive o ambientali.
Con il termine sistema si intende un insieme di elementi connessi l’un l’altro da reciproche relazioni. Questi elementi, anche se mantengono una propria individualità, nel loro insieme danno vita a un tutt’uno con proprietà nuove e diverse.
La famiglia è un sistema le cui parti sono rappresentate da diversi membri che la compongono e che tramite le loro azioni contribuiscono a determinare il suo sviluppo come entità dotata di caratteristiche e regole proprie. L’azione di ogni componente ha influenza sugli altri e sull’intero sistema familiare che così modifica i suoi equilibri e ne esce trasformato. Questo cambiamento trasforma anche il singolo individuo.
Come funzionano le famiglie
Gli studi condotti dall’antropologo Gregory Bateson evidenziarono quali concetti fondamentali della teoria dei sistemi si potessero applicare alla famiglia:
- non sommatività: il sistema familiare costruisce delle proprie regole e propri valori partendo da quelle dei suoi membri, ma che cambiano nel momento in cui i componenti della famiglia entrano in relazione tra loro;
- influenza reciproca: ogni azione è causa ed effetto delle altre. Questo ci permette di assumere una visione circolare e non lineare degli eventi;
- equifinalità: la condizione di partenza di un sistema non determina il suo stato finale. Due sistemi familiari diversi, infatti, possono partire da due circostanze iniziali simili e progredire in modo molto differente;
- omeostasi: ogni famiglia tende a mantenere equilibrio, stabilità, continuità e coerenza nel tempo;
- morfogenesi: la capacità trasformativa dei sistemi nei momenti di crisi, quando passa da una fase evolutiva all’altra, per esempio alla nascita di un figlio o quando quest’ultimo esce di casa.
Riti, miti e copioni
Ogni persona ha alle spalle un bagaglio familiare che contiene al suo interno:
- riti
- miti
- copioni
utili per affrontare gli eventi della vita. Ma, se è vero che in alcune circostanze possono rappresentare una guida, in altri potrebbero essere un ostacolo alla realizzazione dei propri obiettivi o desideri.
Cosa intendiamo per mito
I miti sono un insieme di credenze condivise dai membri di una stessa famiglia. Vengono trasmessi di generazione in generazione attraverso racconti. I miti familiari hanno il ruolo di:
- offrire risposta ai grandi temi della vita
- veicolare quei valori morali che rafforzano il senso di appartenenza del singolo.
Secondo lo psichiatra e psicoterapeuta John Byng-Hall, sono diversi gli elementi che entrano a far parte del mito familiare, per esempio:
- i racconti: storie che spesso trattano di gesta quasi eroiche di un componente della famiglia;
- le fiabe: episodi inventati ma trasmessi alle generazioni come fossero veri, per coprire gli avvenimenti che la famiglia giudica negativamente;
- i segreti: storie o episodi tramandati da un membro ad un altro, con la richiesta di non diffondere l’informazione. Questi segreti legano i due membri contribuendo alla formazione di una coalizione;
- le leggende familiari: storie che hanno lo scopo di infondere specifici valori morali da custodire.
Cos'è un rito familiare?
Col termine rito facciamo riferimento a una serie di comportamenti messi in atto dalla famiglia, alla quale tutti i componenti o comunque la maggior parte partecipa. La loro funzione è quella di trasmettere ai vari membri:
- valori
- attitudini
- modalità comportamentali
Esiste un legame molto forte tra il mito e il rito familiare, in quanto sono proprio i riti che creano gli elementi costitutivi del mito familiare.
I riti sono influenzati dalle convinzioni e dai valori dell’ambiente culturale esterno alla famiglia, ma sono anche portatori di credenze interne, la maggior parte delle volte non verbalizzate ma trasmesse solo attraverso l’adempimento del rituale e le modalità con qui viene affrontato.
Cos’è un copione familiare
L’eredità di questi miti e il loro apprendimento avvengono in modo inconsapevole e vengono messi in atto nei momenti di difficoltà o forte tensione, attingendo dal ruolo che ci è stato assegnato nel copione familiare. Proviamo ad immaginare una famiglia in cui ci sono conflitti tra fratelli adulti:
- uno assume il ruolo di “pecora nera”
- l’altro di “cavaliere bianco”.
Questi due ruoli contribuiscono nel mantenere l’omeostasi della famiglia. Probabilmente, entrambi i figli saranno spinti a mantenere questa funzione anche nelle proprie relazioni.
Chi è il terapeuta sistemico?
Il terapeuta sistemico parte dal presupposto che non sia possibile comprendere lo sviluppo e il comportamento di una persona, senza prendere in considerazione il suo contesto familiare; è infatti consapevole che ogni componente della famiglia influenza il comportamento degli altri e ne viene influenzato a sua volta.
Fin dai primi attimi, il terapeuta interagisce con la famiglia (presente in terapia o solo nella narrazione del singolo) consapevole che si tratta di un “sistema complesso”, formato da diversi individui, dalle loro caratteristiche personali e delle loro relazioni. Il terapeuta assumerà una posizione di ascolto attivo e si renderà visibile anche attraverso restituzioni e ridefinizioni, che aiuteranno la persona ad assumere una visione inedita di sé, della sua storia personale e familiare.