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Psicologia dell’adolescenza
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Adolescenza e confusione di identità

Adolescenza e confusione di identità
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Rosanna De Pace
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Psicoanalitico
Unobravo
Pubblicato il
7.2.2020

La psicologia dell'adolescenza è la branca della psicologia dello sviluppo che studia quello che accade nella fase di vita che possiamo collocare tra l'infanzia e l'età adulta. In questo articolo ci concentreremo su una delle principali sfide dell'adolescente: la costruzione della propria identità.


Costruzione dell'identità: l’influenza dei social media

Durante i cambiamenti dell'adolescenza la spinta a definire maggiormente la propria identità personale è massima, e si accompagna a un periodo di profonda incertezza e confusione. Identificare modelli ideali a cui tendere diventa per i ragazzi la luce di un faro in grado di dar loro una direzione.

Se ognuno di noi è esposto e influenzato da modelli ideali, rappresentati da vari personaggi famosi, i ragazzi lo sono maggiormente proprio in virtù, o a causa, del compito evolutivo che stanno affrontando. In adolescenza la confusione d'identità porta infatti a confrontarsi in maniera massiccia con influencers, youtubers, tiktokers e altri personaggi conosciuti sui social media.

Lo strumento dei social utilizzato soprattutto, ma non solo, dai giovanissimi, sembra essere una fonte a cui attingere nell’identificare modelli a cui ispirarsi. Questi sembrano dettare i canoni della bellezza, del successo e quindi della “felicità”. In base alle caratteristiche personali ci saranno giovani che sceglieranno modelli più patinati, altri quelli più trasgressivi, di cui cercheranno di imitare i comportamenti.

Il gap però rimarrà sempre una distanza da colmare e questo comporterà una certa dose di ansia in adolescenza, frustrazione e delusione, che espone al rischio:

  • di svalutare se stessi;
  • di sperimentare un vissuto di fallimento.

Inoltre, identificare questi modelli come vincenti, li porta a convincersi che il successo, la fama, la ricchezza e la bellezza sia l’obiettivo da raggiungere per essere felici, perdendo di vista o non approdando mai a ciò che realmente desiderano. I ragazzi finiscono così per incanalarsi in ansioso “fare”, senza darsi la possibilità di sostare nell’incertezza e ricentrarsi su se stessi.

cottonbro - Pexels

Possibili esiti 

Dalla distanza che intercorre tra il sé reale e quello ideale dipende l’autostima e, per riempire questo spazio, ci sono due strade percorribili:

  • ridimensionare le ambizioni
  • rinforzare il sé reale.

Il vissuto fallimentare porta a sposare l’ottica del “non ci riesco”, oppure “è troppo difficile”, in un circolo vizioso del “sì, ma…” a cui ricorriamo per giustificarci di fronte alle esortazioni degli altri di impegnarci maggiormente e fare uno sforzo in più. In generale, si ricerca qualcuno che rassicuri rispetto al fatto che sia possibile farcela, e si inizia a seguire pratiche e procedure per tentare di colmare quella distanza che ci separa dallo scopo.

Gli adolescenti finiscono per convincersi che quello che desiderano è raggiungere il successo, essere come quella “persona lì” dimenticandosi di quello che davvero piace loro. Sembra che non siano più autorizzati a domandarsi: “ma ti piace quella cosa che persegui?”, perché il piacere coincide con l’ideale sociale.

Come aiutare gli adolescenti alla ricerca di se stessi

La ricerca di se stessi è il compito evolutivo tipico e più massiccio dell’adolescenza. Esso consiste principalmente nell’individuarsi e, se diventa troppo carico di ansia e frustrazione, mina la formazione di un’immagine di sé positiva e un' adeguata autostima.

Il supporto di un professionista della salute può aiutare l’adolescente a “sbloccarsi” e riprendere il suo percorso di crescita in modo più equilibrato. Il percorso di psicoterapia psicodinamica si rifà al pensiero freudiano del dualismo e del conflitto tra coppie di opposti, la cui meta è trovare una dimensione “tra due”.

Nello specifico, il conflitto è tra la sicurezza data dalla definizione della nostra persona e il desiderio di accedere a “ciò che rimane fuori”. Detto in altre parole, tra l’adattamento e la sfida, tra la soddisfazione e il desiderio. La soluzione per superare la confusione di identità è trovare un compromesso tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere e trasformare i limiti in confini.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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