Benefici per il corpo e la mente
Bastano pochi passi all’aria aperta per percepire una sensazione di tranquillità e contrastare ansia, depressione e stress. Secondo l'ipotesi della biofilia, ogni elemento naturale contribuisce al miglioramento del nostro benessere psicologico. La mente a contatto con la natura può ritrovare, secondo i suoi tempi, pace e calma, abbassando notevolmente il livello di stress. Più tranquillità significa meno sostanze dannose in circolo nell’organismo, a partire dal cortisolo, l’ormone dello stress.
Passeggiare all’aria aperta offre anche altri effetti positivi: una semplice camminata nel bosco ravviva la circolazione sanguigna. Questo beneficio, insieme alla sensazione di rilassamento, può aiutare a ridurre l’ipertensione e potenziare l’azione delle cellule killer, aumentando l’efficacia del sistema immunitario.
Anche il mare fa bene: libera la mente, dona tranquillità e una sensazione di benessere rigenerante. L'aria di mare è ricca di iodio e il nostro corpo si nutre dei sali minerali in essa contenuti. L'ascolto dello sciabordio delle onde favorisce uno stato meditativo ed è spesso utilizzato negli esercizi di rilassamento.
Una sola semplice regola
Secondo un recente studio condotto su 20 mila persone dalla University of Exeter Medical School e pubblicato sulla rivista Scientific Report, per migliorare il nostro benessere basta trascorrere due ore a settimana a contatto con la natura. Stare immersi in un paesaggio naturale offre benefici evidenti rispetto a chi, al contrario, resta chiuso in casa o in ufficio. Secondo i ricercatori:
- È utile organizzare gli impegni settimanali per ritagliarsi del tempo da trascorrere in un ambiente naturale: bastano due ore complessive in sette giorni, secondo le proprie esigenze;
- Non è indispensabile svolgere attività fisica: gli stessi risultati sono stati ottenuti anche attraverso la semplice contemplazione di un ambiente naturale;
- È importante allontanarsi dallo stress e dalla routine: scegliere tra boschi, pianure o parchi verdi in città non fa differenza;
- Eccedere con il tempo non sembra portare benefici aggiuntivi: oltre due ore non si riscontrano vantaggi ulteriori.
La ricerca evidenzia che l'elemento determinante è la natura stessa, anche se non è ancora del tutto chiaro quali siano i fattori che generano una differenza così significativa tra chi trascorre del tempo a contatto con la natura e chi invece se ne priva.

Riscoprire il contatto con la natura
Lo stile di vita moderno ci ha abituati a vivere in città piene di cemento e con alti tassi di inquinamento, che spesso non migliorano la qualità delle nostre vite e possono impattare negativamente sul benessere. Una delle conseguenze di tutto questo è, ad esempio, la solastalgia, quello stato di angoscia legato al percepire i drastici mutamenti ambientali che minacciano la propria casa e il proprio territorio.
Oggi ci sono molti movimenti che lottano per la tutela dell’ambiente e promuovono la riscoperta del contatto con i luoghi incontaminati attraverso pratiche che ci stimolano a riappropriarci della natura. Un esempio su tutti è lo Shinrin-yoku, ovvero il “bagno nella foresta”. Questa pratica consiste nell’abbracciare gli alberi e meditare nella natura come terapia per affrontare ansia, depressione e stress.
Riavvicinarsi alla natura, prendersene cura e rispettarla
Più si impara ad amare e apprezzare gli spazi naturali, più cresce la consapevolezza dell’importanza di scegliere uno stile di vita sostenibile. Se per alcune persone può essere faticoso o difficile raggiungere posti verdi, si può portare un po’ di natura in casa con il gardening: creare e curare il proprio orto o giardino casalingo può aiutare a stimolare la creatività, migliorare il benessere e regolare l’umore.
Natura e infanzia
Negli ultimi anni, adolescenti e bambini continuano a rappresentare una delle fasce di popolazione più vulnerabili dal punto di vista psicologico, a causa delle conseguenze a lungo termine della pandemia e delle nuove forme di stress sociale ed emotivo che caratterizzano il mondo contemporaneo. Spesso trascorrono molte ore davanti allo schermo di un PC, più soli e privati di una delle risorse più importanti per lo sviluppo: la condivisione con i propri pari. È importante quindi che genitori e insegnanti si dotino di nuovi strumenti per tutelare il benessere dei più piccoli.
Raccogliendo le evidenze scientifiche e pedagogiche più recenti, il WWF ha stilato i 10 fattori che vengono migliorati o sviluppati dal contatto con la natura e che, nel loro insieme, hanno un effetto positivo che va ben oltre la semplice “boccata d’aria”. Trascorrere del tempo nel verde aiuterebbe i bambini a:
- migliorare il loro benessere e ridurre i disturbi depressivi e i comportamenti problematici;
- favorire lo sviluppo armonioso dell’apparato muscolo-scheletrico;
- favorire l’interazione tra pari, lo sviluppo della propria autonomia e della propria autostima;
- rafforzare il quoziente intellettivo;
- sviluppare una capacità di resilienza;
- aiutare a mantenere la concentrazione e l’attenzione;
- stimolare lo sviluppo di un atteggiamento empatico;
- incentivare la creatività e la collaborazione;
- consentire una migliore gestione dei fattori di stress e ansia;
- rafforzare il senso di appartenenza a una comunità sana e rispettosa dell’ambiente.
In sintesi, un tuffo nella natura può giovare al nostro benessere, aiutarci a ritrovare un equilibrio e permetterci di affrontare con più serenità la frenesia del mondo moderno. Una passeggiata nel verde potrebbe diventare una buona abitudine per dedicare un po’ di tempo a sé stessi, ritrovare un ritmo di vita più calmo e riscoprire quanto il contatto con la natura possa essere una fonte di energia per il nostro corpo e la nostra psiche.

Evidenze scientifiche e dati epidemiologici sul benessere in natura
Negli ultimi anni, numerose ricerche hanno confermato il legame tra esposizione alla natura e salute mentale e fisica. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), vivere vicino a spazi verdi può essere associato a una riduzione del rischio di ansia, depressione e alcune malattie croniche, come riportato nel rapporto "Urban green spaces and health" (OMS, 2016).
Una revisione sistematica pubblicata su Environmental Research nel 2018 ha evidenziato che l'accesso regolare a parchi e aree naturali può contribuire a ridurre i livelli di stress percepito e a migliorare la qualità del sonno (Twohig-Bennett & Jones, 2018). In particolare, la revisione ha rilevato che le persone che trascorrono almeno 120 minuti a settimana in ambienti naturali riportano un benessere percepito significativamente superiore rispetto a chi non lo fa.
Dati epidemiologici raccolti in diversi paesi europei mostrano che i residenti in quartieri con una maggiore presenza di verde urbano hanno un rischio inferiore di sviluppare disturbi dell'umore e malattie cardiovascolari (OMS, 2016). Questi risultati sottolineano l'importanza di promuovere politiche pubbliche che favoriscano l'accesso a spazi naturali per tutta la popolazione.
La prescrizione verde: quando la natura diventa uno strumento terapeutico
Negli ultimi anni, diversi sistemi sanitari hanno introdotto la cosiddetta "prescrizione verde" (green prescription), una pratica clinica in cui i professionisti della salute raccomandano ai pazienti di trascorrere tempo in natura come parte integrante del percorso di cura.
Nel Regno Unito, il programma "Green Social Prescribing" del National Health Service (NHS) prevede che i medici di base possano indirizzare i pazienti verso attività all'aperto, come passeggiate nei parchi o orticoltura, per supportare la salute mentale e prevenire l'isolamento sociale. Secondo un rapporto del NHS England del 2022, i partecipanti a questi programmi hanno riportato una riduzione del 32% dei sintomi di ansia e depressione dopo sei mesi di attività regolare in natura, secondo le loro autovalutazioni.
Anche in Canada e negli Stati Uniti sono stati avviati programmi simili, come "PaRx" in Canada, che consente ai medici di prescrivere ufficialmente visite ai parchi nazionali come parte del trattamento per il benessere psicofisico. Queste iniziative si basano su evidenze che suggeriscono come il contatto con la natura possa essere un valido complemento alle terapie tradizionali, contribuendo a migliorare la qualità della vita e favorendo la prevenzione di alcune patologie.

Politiche pubbliche e programmi per promuovere il contatto con la natura
Molti paesi stanno investendo in politiche pubbliche per facilitare l'accesso agli spazi verdi e promuovere il benessere della popolazione. L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che ogni cittadino abbia accesso a uno spazio verde pubblico entro 300 metri dalla propria abitazione, come indicato nelle linee guida per la salute urbana (OMS, 2017).
Alcune città, come Singapore e Copenaghen, hanno adottato strategie di urbanizzazione che integrano parchi, giardini verticali e corridoi ecologici, con l'obiettivo di migliorare la salute pubblica e la qualità della vita. In Giappone, il Ministero dell'Ambiente promuove da anni il "Shinrin-yoku" (bagno nella foresta) come pratica di prevenzione sanitaria, sostenendo programmi di immersione nella natura per ridurre lo stress e rafforzare il sistema immunitario.
Questi esempi suggeriscono come l'impegno delle istituzioni possa favorire un cambiamento culturale e strutturale, rendendo il contatto con la natura una risorsa accessibile e riconosciuta per il benessere collettivo.
Prendersi cura di sé: il benessere parte da piccoli passi
Ritrovare l’equilibrio grazie al contatto con la natura può essere un dono che possiamo concederci ogni giorno, anche solo con una passeggiata nel verde o qualche minuto di contemplazione all’aria aperta. Ma a volte, per stare meglio, può essere utile anche il supporto di qualcuno che ci accompagni nel nostro percorso di crescita personale e benessere emotivo. Se senti il bisogno di prenderti cura della tua salute mentale, Unobravo è qui per aiutarti: puoi iniziare un questionario per trovare uno psicologo online e scoprire come, insieme, potrete costruire nuove abitudini di benessere, dentro e fuori di te.








