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Gestione e riduzione dello stress

Gestione e riduzione dello stress
Gestione e riduzione dello stresslogo-unobravo
Vittorio Sarnelli
Vittorio Sarnelli
Redazione
Psicologo Funzionalista
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il

Quando ci troviamo davanti ad una situazione a noi estranea ci sentiamo sotto pressione e l’organismo inizia ad attivarsi per prepararsi all’azione. Pensiamo ad esempio ad un esame universitario, allo stress da lavoro che possiamo sperimentare quando ricopriamo una nuova posizione, oppure a una proposta di matrimonio.

La stessa sensazione può riproporsi anche in un contesto a noi familiare, nella nostra routine quotidiana oppure quando siamo in ferie (pensiamo allo stress da vacanza). Da cosa dipende davvero lo stress? Certamente da situazioni che non comprendiamo pienamente. Ma allora perché questo meccanismo si attiva anche in contesti più conosciuti?

Come funziona lo stress

Lo stress è un meccanismo adattivo che fa parte di noi, più di quello che pensiamo. Si innesca nel momento in cui percepiamo come stressanti alcuni stimoli, come ad esempio delle richieste lavorative o affettive, o viviamo qualcosa di spiacevole per un periodo continuato di tempo.

Lo stress è una reazione fisiologica che ci permette di reagire e affrontare la situazione che per prima l’ha provocata. Nel momento in cui ci troviamo in una situazione stressante:

  • aumenta la nostra capacità di attenzione e di concentrazione;
  • il pensiero diventa più lucido;
  • il nostro corpo si attiva ed è pronto, come se avessimo da poco smesso di fare attività fisica.

Conclusa la situazione, questo stato di attivazione decresce. Ci sentiamo stanchi ma il peggio è ormai passato: lo stress è finito.


Eustress e distress

Lo stress può essere diviso in due categorie: eustress e distress.

Eustress: è lo stress buono, quello indispensabile che si manifesta sotto forma di stimolazioni ambientali costruttive ed interessanti. La reazione di stress:

  • porta vigore, entusiasmo e propositività;
  • incrementa lo stato di salute generale della persona.

Il distress è invece lo stress cattivo, quello che provoca grossi scompensi emotivi e fisici difficilmente risolvibili. Un esempio può essere un licenziamento inaspettato, oppure un intervento chirurgico.

Yan Krukov - Pexels

Una marcia in più

 La parola “stress”, purtroppo, è ormai utilizzata soprattutto in maniera dispregiativa. Lo stress è, al contrario, qualcosa di cui necessitiamo profondamente poiché, senza di esso, non avremo quella marcia in più nei momenti in cui diventa vitale utilizzare tutti i nostri sensi al meglio, per superare le avversità della vita.

Inoltre, se non vi fosse eustress nelle nostre vite, non avremmo un motivo per alzarci la mattina. L’eustress ci tiene in salute e felici.

“La completa libertà dallo stress è la morte. Contrariamente a quanto si pensa di solito, non dobbiamo, e in realtà non possiamo, evitare lo stress, ma possiamo incontrarlo in modo efficace e trarne vantaggio imparando di più sui suoi meccanismi, e adattando la nostra filosofia dell’esistenza a esso” Hans Selye


Gestire lo stress

È necessario riconoscere le cause di tensione e di stress della vita quotidiana e delle situazioni eccezionali che la vita ci pone. Gestire lo stress significa:

  • tornare ad uno stato di benessere psicofisico
  • trovare strategie per modificare l'ambiente oppure noi stessi, i pensieri, le emozioni, le reazioni abituali.

Hobbies, sport e momenti di relax rappresentano ottimi spunti per riportare l’organismo ad una dimensione di calma e benessere, ma a volte non bastano.

E se non abbiamo una strategia?

Quando non possediamo delle strategie per fronteggiare in modo adeguato una situazione problematica, il meccanismo stressorio subisce un cortocircuito. Resta infatti attivato, come se l’elemento stressante sia onnipresente, anche in contesti differenti e distanti nel tempo.

In queste situazioni, lo stress passa da essere uno stato transitorio e adattivo, ad uno permanente e disadattivo, portando malessere psicologico con sintomi depressivi, ansiogeni o anche malessere fisiologico connesso a sofferenze psicosomatiche come:

  • dolori gastrointestinali
  • cefalea
  • senso di stanchezza
  • dermatite
  • nausea.
Andrea Piacquadio - Pexels

Disturbi stress-correlati

Le situazioni stress correlate possono, a lungo andare, portare allo sviluppo di veri e propri disturbi come per esempio:

Riconoscere i campanelli di allarme, utili a spingerci a chiedere aiuto, può farci imparare nuove strategie per fronteggiare e superare gli eventi stressanti.


Il ruolo della consapevolezza

La consapevolezza e la conoscenza del nostro funzionamento sono elementi chiave per combattere lo stress. La caratteristica peculiare del meccanismo stressorio è che esso è personale e dipende in gran parte dalla nostra storia.

La prima difesa per il nostro benessere siamo noi. Essere in grado di monitorare il proprio stato psicofisico è una skill ormai fondamentale che può essere acquisita mediante l’aiuto di un esperto che ci guidi in questo viaggio di conoscenza di noi stessi. Con l'aiuto di un professionista è anche possibile apprendere tecniche specifiche di gestione dello stress, come il training autogeno.


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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