Quando le persone parlano di gentilezza, spesso citano l’essere generosi e l’aiutare gli altri senza aspettarsi nulla in cambio. Parlano di empatia, compassione, cura. Essere gentili ci incoraggia a sviluppare una comprensione profonda di ciò che una persona sta vivendo e del modo in cui possiamo essere di aiuto.
“La gentilezza genera un senso di calore e di apertura che ci permette di comunicare molto più facilmente con gli altri.” Dalai Lama
Negli ultimi tempi, stiamo diventando sempre più consapevoli di come gli atti di gentilezza e i comportamenti prosociali possano ispirare, aumentare la nostra solidarietà e liberare la capacità umana di condividere. Per vivere una socialità sana, è importante identificarsi con gli altri e permettere che anche loro possano farlo con noi.
Quali benefici produce l’essere gentili?
Le persone gentili e compassionevoli possono sperimentare benefici evidenti per il proprio benessere e la propria felicità, con un impatto positivo anche sulla longevità. Infatti, la gentilezza può aiutare a:
- ridurre lo stress;
- migliorare il benessere emotivo;
- rafforzare le reti sociali di supporto;
- incoraggiarci a essere più attivi;
- migliorare l’autostima;
- creare un senso di appartenenza e ridurre l’isolamento;
- rafforzare le connessioni sociali.
Ad esempio, fare volontariato e supportare gli altri può aiutare a sentirsi parte di una comunità, fare nuove amicizie e connettersi con gli altri, contribuendo così a ridurre la solitudine e l’isolamento. Non solo il volontariato organizzato, ma anche l’aiuto informale, come atti di gentilezza spontanei, è stato collegato a maggiori benefici per il benessere rispetto alle forme di aiuto più strutturate (Hui et al., 2020) .

Cosa dicono le neuroscienze
Uno degli ingredienti chiave che può facilitare la ricerca di un equilibrio ideale, sia a livello individuale che collettivo, è lo sviluppo della capacità di essere gentili e dimostrare altruismo. Le ricerche evidenziano che allenarsi ad essere gentili può:
- aumentare le emozioni positive, la connessione sociale e i comportamenti pro-sociali;
- ridurre i sentimenti negativi e i pregiudizi sociali;
- rallentare l'invecchiamento biologico.
Gli psicologi hanno osservato che chi si dedica ad attività caritatevoli può sperimentare uno stato di euforia, definito helper’s high, basato sulla teoria che il dare produce endorfine. Oltre ad aumentare l'ossitocina, essere gentili può anche stimolare dopamina e serotonina. È stato dimostrato che atti casuali di gentilezza favoriscono il rilascio di dopamina, un messaggero chimico del cervello che può generare una sensazione di euforia. Alcuni studiosi dell'Università di Harvard hanno rilevato che chi aveva donato tempo o denaro aveva "il 42% in più di probabilità di essere felice" rispetto a chi non era stato gentile e generoso. Per approfondire l’helper’s high, si consiglia la lettura del libro The Healing Power of Doing Good.
I meccanismi neurobiologici della gentilezza
Entrando più nello specifico, quando compiamo o riceviamo atti di gentilezza, il nostro cervello può attivare una serie di processi neurobiologici che favoriscono il benessere psicologico.
- Ossitocina: Spesso chiamata 'ormone della fiducia', l'ossitocina viene rilasciata durante gesti di cura e vicinanza, contribuendo a ridurre l'ansia e a rafforzare i legami sociali (Kosfeld et al., 2005).
- Serotonina e dopamina: Questi neurotrasmettitori sono associati a sensazioni di piacere, gratificazione e motivazione. Gli atti di gentilezza possono stimolare il loro rilascio, contribuendo a migliorare l'umore e a favorire una visione più positiva della vita (Moll et al., 2006).
- Riduzione del cortisolo: La gentilezza può essere associata a una riduzione dei livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, contribuendo a una maggiore calma e resilienza emotiva (Hein et al., 2010).
Questi meccanismi possono spiegare perché la gentilezza, oltre a rafforzare le relazioni, è spesso associata a effetti positivi sulla salute mentale e fisica.
Atti di gentilezza
Vivere coltivando gentilezza può avere un impatto trasformativo in famiglia, sul posto di lavoro e nelle comunità. Ci sono diversi modi per mostrare gentilezza:
- aiutare una persona a raggiungere un obiettivo;
- fare volontariato;
- scegliere di comunicare con meno aggressività;
- essere grati ed apprezzare il lavoro altrui.
La gentilezza può essere pluridirezionale: molte persone trovano più semplice essere compassionevoli verso gli altri, e questo rappresenta certamente un ottimo punto di partenza. Tuttavia, coltivare la gentilezza non solo arricchisce chi la riceve, ma favorisce anche un maggiore senso di connessione sociale, che si è dimostrato in grado di mediare la riduzione di depressione, ansia e solitudine (Naclerio et al., 2025) . Nel tempo, quindi, è importante esercitarsi anche ad accogliere la compassione degli altri e a rivolgere la stessa gentilezza verso sé stessi, promuovendo così il benessere emotivo sia individuale che collettivo.

Sii gentile con te stesso
Oltre ad essere gentili con gli altri, imparare un atteggiamento di compassione e accoglienza verso sé stessi può essere fondamentale per coltivare il proprio benessere. Ecco alcuni consigli:
- sii meno critico nei tuoi confronti;
- fai qualcosa che ti piace, come ascoltare la tua canzone preferita o ballare;
- dai priorità al tempo per te, così da poterti rilassare e riflettere su come ti senti e su come è stata la tua giornata finora;
- concediti dei piccoli piaceri;
- fai una passeggiata in natura;
- disattiva i tuoi canali social media per una giornata.
In questo modo, la gentilezza non è solo un insieme di azioni, ma diventa uno stile di vita che offre terreno fertile per nuove possibilità.
Strategie pratiche per coltivare la gentilezza ogni giorno
Integrare la gentilezza nella vita quotidiana può sembrare semplice, ma richiede consapevolezza e allenamento. Ecco alcune strategie validate dalla psicologia per sviluppare questa qualità:
- Praticare la gratitudine: Dedicare ogni giorno qualche minuto a riflettere su ciò per cui si è grati aiuta a focalizzarsi sugli aspetti positivi e a sviluppare un atteggiamento più gentile verso sé stessi e gli altri.
- Esercizi di gentilezza intenzionale: Scegliere consapevolmente di compiere un piccolo gesto gentile, come fare un complimento sincero o offrire aiuto, può rafforzare l'abitudine alla gentilezza (Lyubomirsky et al., 2005).
- Mindfulness e auto-compassione: Pratiche di consapevolezza e auto-compassione, come quelle proposte dalla dottoressa Kristin Neff, possono aiutare a ridurre l'autocritica e a promuovere un dialogo interno più gentile.
- Riconoscere e accogliere le emozioni: Imparare a riconoscere le proprie emozioni, senza giudicarle, favorisce una maggiore empatia verso sé stessi e gli altri, facilitando comportamenti gentili anche nei momenti di difficoltà.
Coltivare la gentilezza è un percorso che si costruisce giorno dopo giorno, con piccoli passi e tanta cura verso sé stessi e il mondo che ci circonda.
Gentilezza e benessere psicologico: cosa dicono le ricerche
Numerosi studi scientifici hanno indagato il legame tra gentilezza e benessere psicologico, evidenziando benefici sia a breve che a lungo termine. Una metanalisi pubblicata su 'The Journal of Positive Psychology' ha rilevato che praticare atti di gentilezza è spesso associato a un aumento significativo del benessere soggettivo, con effetti positivi sull'umore, soddisfazione di vita e riduzione dei sintomi depressivi (Curry et al., 2018). Inoltre, una ricerca longitudinale condotta su oltre 10.000 adulti ha mostrato che chi si impegna regolarmente in comportamenti gentili può sperimentare una riduzione dello stress percepito fino al 23% e un aumento della felicità del 16% rispetto a chi non lo fa (Layous et al., 2012). Recenti evidenze suggeriscono inoltre che i partecipanti che hanno compiuto atti di gentilezza verso gli altri hanno mostrato una significativa riduzione di depressione, ansia e solitudine rispetto ai gruppi di controllo e di auto-gentilezza (Naclerio et al., 2024). Questi dati suggeriscono che la gentilezza può non solo migliorare la qualità delle nostre relazioni, ma rappresentare anche una risorsa preziosa per la salute mentale e la prevenzione del disagio psicologico.
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Le componenti della gentilezza: emozioni, pensieri e comportamenti
La gentilezza non è solo un gesto, ma un insieme di processi che coinvolgono la nostra mente e il nostro corpo. Comprendere le sue componenti può aiutarci a coltivarla in modo più consapevole e a trarne maggior beneficio per il nostro benessere psicologico.
- Componente emotiva: La gentilezza nasce spesso da emozioni come empatia, compassione e calore verso gli altri. Queste emozioni favoriscono la connessione e la comprensione reciproca, riducendo la distanza emotiva e promuovendo un senso di appartenenza.
- Componente cognitiva: Essere gentili implica anche la capacità di mettersi nei panni dell'altro, riflettere sulle sue necessità e adottare una prospettiva diversa dalla propria. Questo processo di mentalizzazione rafforza la nostra flessibilità mentale e la capacità di risolvere conflitti in modo costruttivo.
- Componente comportamentale: La gentilezza si manifesta attraverso azioni concrete, come offrire aiuto, ascoltare attivamente o esprimere gratitudine. Questi comportamenti, anche se piccoli, possono avere un impatto significativo sia su chi li compie sia su chi li riceve.
Secondo la psicologa Kristin Neff, docente presso l'Università del Texas, la gentilezza verso sé stessi e verso gli altri può essere un fattore chiave per la resilienza emotiva e la riduzione dello stress (Neff, 2011).
Coltiva la gentilezza, a partire da te stessə
La gentilezza è un dono che possiamo offrire agli altri, ma anche – e soprattutto – a noi stessi. Prendersi cura del proprio benessere psicologico può essere un atto di gentilezza che può aprire la strada a relazioni più autentiche, maggiore serenità e una vita più ricca di significato. Se senti il desiderio di coltivare questa qualità nella tua quotidianità, Unobravo è al tuo fianco: insieme a uno psicologo puoi imparare a essere più gentile con te stesso, sviluppare nuove risorse interiori e affrontare le sfide con maggiore equilibrio. Fai il primo passo verso il tuo benessere: inizia il questionario per trovare il tuo psicologo online.





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