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Salute mentale
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Terapia del sorriso e Clown Therapy

Terapia del sorriso e Clown Therapy
Giulia Romeo
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Ultimo aggiornamento il
2.12.2025
Terapia del sorriso e Clown Therapy
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La risata è una risposta neuro-psicofisiologica a stimoli ilari o a stati emotivi positivi di gioia, piacere, felicità, tenerezza, benessere, ottimismo. Può indicare disponibilità verso l’altro ma, al contempo, può avere anche un ruolo di sfogo di emozioni di natura opposta, come la tristezza e la rabbia.

Come funziona la risata

Attraverso la vista e l’udito il cervello processa lo stimolo umoristico in reti corticali (prefrontale, cingolata/insula) e limbiche, quindi circuiti ipotalamo–mesencefalo (PAG) integrano espressione facciale, vocalizzazione e respiro; l’output raggiunge il nucleo del faciale (VII) e i muscoli mimici (es. zigomatico maggiore, risorio). La risata consiste in scariche espiratorie che modulano i volumi polmonari.

A livello cerebrale, la risata può aumentare la soglia del dolore tramite meccanismi endorfinergici. Interventi basati sull’umorismo/risata possono ridurre lo stress e possono associarsi a cambiamenti immunitari in alcuni contesti. La risata, quindi, può agire da “antidoto allo stress” in senso funzionale, con possibili cali di cortisolo e miglior benessere nel breve termine.

La risata: aspetti sociali

Il sorriso è responsabile di alcune funzioni biologiche di base molto importanti, come quella di permettere e sostenere la vicinanza sociale. Oltre a essere contagioso, rappresenta un invito all’avvicinamento, un gesto di saluto e disponibilità, e facilita l’avvio di una conversazione o di una relazione. Il sorriso può anche ridurre la conflittualità, limitando minacce competitive in atto, e consolidare le relazioni, aumentando la percezione di una connessione emotiva.

Studi recenti hanno dimostrato che cinque parametri del sorriso sono migliorati in entrambi i gruppi dopo il trattamento ortodontico: maggiore esposizione degli incisivi, miglioramento della linea del sorriso gengivale, aumento della larghezza del sorriso, riduzione dello spazio del corridoio buccale e miglioramento della consonanza del sorriso (Maganzini et al., 2014). Inoltre, l’estetica del sorriso tende a migliorare con il trattamento ortodontico indipendentemente dalla gravità iniziale della malocclusione (Maganzini et al., 2014). Per massimizzare il miglioramento del sorriso, è importante considerare anche il movimento verticale dei denti anteriori superiori (Mackley, 1993).

Secondo la psicologa Francescato, la risata agirebbe come lubrificante sociale, facilitando la complicità e l’inclusione sociale.

“Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso.” Madre Teresa di Calcutta

Terapia del sorriso

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il concetto di Salute come: “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non come semplice assenza di malattia”. Da ciò possiamo dedurre che il benessere fisico è strettamente connesso al benessere mentale e sociale, e qualsiasi variazione può portare a squilibrio e instabilità.

La terapia del sorriso viene descritta come “un intervento che promuove la salute e il benessere attraverso la scoperta di una stimolazione ludica, espressione dell’assurdità o incongruenza di situazioni della vita”.

Tecniche e modalità operative della terapia del sorriso

La terapia del sorriso si avvale di diverse tecniche, che possono essere scelte e adattate in base al contesto e alle caratteristiche dei destinatari. Tra le principali modalità operative troviamo:

  • Clownerie e improvvisazione: L'utilizzo di tecniche teatrali e di improvvisazione può permettere di creare situazioni comiche e coinvolgenti, favorendo la partecipazione attiva dei pazienti.
  • Giochi di gruppo: Attività ludiche e giochi di gruppo possono stimolare la cooperazione, la creatività e la condivisione, elementi fondamentali per il benessere emotivo.
  • Narrazione umoristica: Raccontare storie divertenti o paradossali può aiutare a distogliere l'attenzione dal dolore o dalla preoccupazione, offrendo una prospettiva più leggera sulle difficoltà.
  • Esercizi di respirazione e rilassamento: Tecniche di respirazione profonda e rilassamento possono essere integrate per amplificare gli effetti benefici della risata sul corpo e sulla mente.

Gli operatori che praticano la terapia del sorriso seguono percorsi di formazione specifici, che includono competenze psicologiche, artistiche e relazionali. La supervisione e il lavoro in équipe multidisciplinari possono garantire la sicurezza e l'efficacia degli interventi.

Nishant Aneja - Pexels

Applicazioni pratiche della terapia del sorriso in ambito clinico

La terapia del sorriso viene applicata in diversi contesti clinici, adattando le tecniche alle esigenze specifiche delle persone. Tra le principali aree di intervento troviamo:

  • Pediatria: Nei reparti pediatrici, la terapia del sorriso aiuta i bambini a gestire la paura e l'ansia legate alle procedure mediche, favorendo un clima più sereno e collaborativo.
  • Oncologia: Nei pazienti oncologici, la risata può contribuire a ridurre la percezione del dolore e a migliorare l'umore durante i trattamenti, come evidenziato da studi pubblicati su "Psycho-Oncology" (2018).
  • Geriatria: Negli anziani, la terapia del sorriso promuove la socializzazione, contrasta l'isolamento e può ridurre i sintomi depressivi, migliorando la qualità della vita.
  • Riabilitazione: In ambito riabilitativo, l'umorismo viene utilizzato per aumentare la motivazione e la partecipazione attiva dei pazienti ai programmi di recupero.

In tutti questi contesti, la terapia del sorriso si integra con le cure tradizionali, offrendo un supporto emotivo e relazionale che può contribuire positivamente al percorso di guarigione.

Evidenze scientifiche e benefici clinici della terapia del sorriso

Negli ultimi decenni, la terapia del sorriso è stata oggetto di numerose ricerche scientifiche che ne hanno valutato l'efficacia in diversi contesti clinici. Secondo una revisione pubblicata su "The Lancet Oncology" (2015), l'utilizzo di interventi basati sull'umorismo e la risata nei reparti oncologici ha portato a una riduzione significativa dei livelli di ansia e dolore percepito nei pazienti pediatrici.

Alcuni studi condotti in ambito geriatrico hanno evidenziato che la terapia del sorriso può migliorare la qualità della vita degli anziani, favorendo la socializzazione e riducendo i sintomi depressivi. Ad esempio, una ricerca dell'Università di Tokyo (2017) ha riscontrato che la partecipazione a sessioni di terapia del sorriso ha determinato una diminuzione del 20% dei livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, nei partecipanti anziani.

In ambito riabilitativo, la terapia del sorriso è stata associata a un miglioramento della compliance alle cure e a una maggiore motivazione nel percorso di recupero. Questi risultati suggeriscono che integrare la risata e l'umorismo nei protocolli terapeutici può rappresentare un valido supporto al benessere globale della persona.

Storia ed evoluzione della terapia del sorriso

La terapia del sorriso ha radici storiche che risalgono al Medioevo, quando il chirurgo francese Henri de Mondeville (1260-1320) suggeriva ai suoi pazienti di utilizzare l'umorismo come parte integrante del processo di guarigione. Nel corso dei secoli, l'idea che la risata potesse avere effetti benefici sulla salute si è evoluta, trovando conferme anche in tempi più recenti.

Negli anni '70, lo scrittore e giornalista americano Norman Cousins, affetto da una grave malattia, documentò nel suo libro "Anatomia di una malattia" come la visione di film comici e la risata quotidiana avessero contribuito in modo significativo al suo recupero. Questo caso ha ispirato numerosi studi sull'impatto della risata sul benessere fisico e psicologico.

Un'altra figura chiave è Michael Christensen, artista e co-fondatore del Big Apple Circus di New York, che nel 1986 diede vita al programma "Clown Care Unit" portando la comicità e la leggerezza nei reparti pediatrici degli ospedali americani. Questi pionieri hanno contribuito a strutturare la terapia del sorriso come intervento riconosciuto e applicato in ambito clinico.

Pixabay - Pexels

La Clownterapia

Il clown-dottore nasce nei reparti di pediatria, ma può essere presente anche in altri reparti, come per esempio l’oncologia e la geriatria. È una persona che:

  • usa tecniche di clownerie, giocoleria e di prestigiazione;
  • ha conoscenze psico-socio-sanitarie;
  • le utilizza insieme per agire sulle emozioni, gestirle e trasformarle.

I benefici sono stati riscontrati soprattutto per l’esperienza del ricovero ospedaliero, che può essere vissuta come esperienza traumatica, interrompendo la routine e le abitudini della persona ricoverata. La Clown Therapy trasforma gli ambienti ospedalieri, all’apparenza freddi e cupi, in luoghi quasi magici dove è possibile far dimenticare, anche solo per un po', la quotidianità della vita ospedaliera utilizzando la risata come potente antidolorifico.

Patch Adams

L’uso della Clownterapia in ambito clinico si diffuse tramite l’Istituto Gesundheit in West Virginia, grazie all’opera del dottor Patch Adams 1945. In giovane età visse una forte depressione che lo portò a un tentativo di suicidio. Così Patch si fece ricoverare in una clinica psichiatrica, dove strinse amicizia col compagno di stanza, Rudy. Fu qui che iniziò ad aiutare l’amico usando delle terapie ludiche che si mostrarono molto efficaci per affrontare le fobie del compagno di ricovero.

Lasciato l’ospedale si iscrisse alla facoltà di Medicina in Virginia. Si infiltrava tra i reparti, senza alcuna autorizzazione, per stare vicino alle persone malate terminali o ai bambini in gravi condizioni di salute, presentandosi loro sempre in modo comico e originale. Venne minacciato ripetutamente di espulsione, ma riuscì a laurearsi nel 1971.

Nel 1989 fondò l’Istituto Gesundheit, trasformando una casa in un ospedale gratuito e qualificandolo come meccanismo sanitario di assistenza alla comunità rurale. Il suo motto?

“Per noi guarire non è solo prescrivere medicine e terapie, ma lavorare insieme condividendo tutto in uno spirito di gioia e cooperazione” (Adams, 2002)

Lo Yoga della risata

Uno tra gli strumenti che promuovono il potere della risata, utilizzati in ambito terapeutico e non, è lo Yoga della risata. Questa disciplina fu ideata dal dottor Madan Kataria nel 1995 a Mumbai. Lo Yoga della risata si basa sull’idea che il cervello non sia in grado di distinguere una risata spontanea da una simulata e forzata, quindi produce la medesima risposta neuroendocrina.

Una sessione dura circa 30 minuti. Viene infine proposta una “meditazione della risata” dove i partecipanti si siedono o si sdraiano e, in silenzio, avvertono il piacere e la sensazione di leggerezza che ha procurato loro l’atto di ridere, attraverso una risata liberatoria indotta. Le persone che praticano questa tecnica:

  • riducono i valori del cortisolo;
  • aumentano le difese immunitarie;
  • migliorano l’ossigenazione del sangue;
  • e ricevono un senso di appagamento, benessere e serenità, esattamente come chi ride in maniera naturale.

“Al culmine della risata, l'universo si trasforma in un caleidoscopio di nuove opportunità" Jean Huston

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La risata può essere un valido alleato del benessere, contribuendo ad alleggerire il cuore, rafforzare le relazioni e sostenere la salute mentale. Integrare momenti di leggerezza e umorismo nella quotidianità può contribuire positivamente al benessere, ma a volte serve una guida per ritrovare il sorriso anche nei periodi più difficili. Se senti il bisogno di riscoprire la gioia, migliorare il tuo equilibrio emotivo o semplicemente prenderti cura di te, Unobravo è qui per accompagnarti. Inizia oggi un percorso di psicoterapia online personalizzato: inizia il questionario per trovare il tuo psicologo online e fai il primo passo verso una vita più serena, ricca di sorrisi autentici.

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