Psicologia dell’adolescenza
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Adolescenza e dipendenza da Internet

Adolescenza e dipendenza da Internet
Adolescenza e dipendenza da Internetlogo-unobravo
Annarita Varonesi
Annarita Varonesi
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Gestaltico e Analitico Transazionale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
3.4.2022

Essere nati in una società digitalizzata, ha spinto i giovani ad adeguarsi e ad essere sempre più predisposti all’utilizzo delle tecnologie. Se in passato Internet poteva essere un mezzo di lusso, oggi è alla portata di tutti, con i rischi e i benefici che ne derivano. In Italia il 95% dei ragazzi con età compresa tra i 14 e i 19 anni utilizza Internet e circa 300 mila tra i 12 e i 25 anni hanno sviluppato dipendenza da Internet.

Il web ha un fascino particolare, perché elimina le categorie di tempo e spazio:

  • c’è sempre la possibilità di restare connessi anche a tarda notte;
  • si esplorano continuamente tematiche e contenuti diversi, appartenenti ad uno spazio senza confini.

Il coinvolgimento che ne consegue permette addirittura di estraniarsi dal tempo e dallo spazio reali, basti pensare a dove si può arrivare grazie ad uno smartphone pur essendo seduti comodamente su un autobus.

Perché Internet è così magnetico durante l’adolescenza?

L’aspetto che maggiormente connota queste categorie è la flessibilità:

  • si possono trascorrere tante ore connessi
  • raggiungere istantaneamente coetanei
  • raccogliere immediatamente informazioni
  • risolvere ogni tipo di curiosità
  • chiudere con un solo click una pagina che non interessa
  • evitare di rispondere ad una chat indesiderata.
JESSICA TICOZZELLI - Pexels

Cosa facilita questo tipo di connessione con il mondo degli adolescenti?

L’immediatezza con cui si può ottenere tutto questo è stupefacente, e attira tantissimo la curiosità dell’adolescente affascinato dalle infinite possibilità del web:

  • le informazioni sono disponibili h24
  • i confini fisici e nazionali svaniscono
  • si può comunicare con qualsiasi altro utente o PC online.

Si crea la percezione di non avere limiti, di poter accedere sempre ad una maggiore quantità di informazioni e aumenta la percezione di controllo che si ha, in quanto ogni cosa può essere monitorata e raggiunta con un touch.  Non sono pochi i casi in cui la navigazione in sé lascia l’utente con una sensazione di incompiutezza rispetto a tutto ciò che è stato possibile fare durante la connessione o al tempo trascorso.

Cosa avvicina un adolescente a Internet?

Il modo in cui un adolescente si avvicina ad Internet va rintracciato nel suo mondo sociale: oggi giorno tutti i ragazzi compresi tra 11 e 18 anni posseggono un tablet, uno smartphone o un PC con cui connettersi, per cui ci sono i coetanei, i fratelli, gli adulti, che utilizzano di frequente Internet.

In una prima fase, quello che garantisce al giovane utente un’esplorazione “sicura” nel mondo del web, è la possibilità di restare nell’anonimato. Qualsiasi tipo di ricerca può essere condotta nell’ombra, senza esporre l’individuo in prima linea con il proprio nome e cognome di fronte al mondo del web. Ciò è concesso ed è permesso a 360 gradi: non ci sono contenuti protetti, ogni cosa è a disposizione.

Cottonbro - Pexels

Restare sempre connessi

Durante questa prima fase di esplorazione l’utente osserva in modo affascinato come si muovono i coetanei, assume quantità enormi di informazioni e resta sempre “connesso”.  La praticità dello strumento e la velocità con cui si sviluppa la dimestichezza con cui utilizzarlo, fa comprendere all’adolescente che è possibile interagire mostrandosi online.

Social network, giochi di ruolo e forum di discussioni, aprono al ragazzo un mondo dove è possibile:

  • scambiare feedback con i coetanei
  • confrontarsi
  • esprimere pareri
  • sentirsi sempre protetti – non più dall’anonimato – ma dalla distanza fisica che lo schermo garantisce.

Spesso l’adolescente trova in rete il supporto sociale che desidererebbe ricevere nella vita reale: il potersi relazionare con coetanei e altre persone in rete permette:

  • di crearsi di amici
  • di essere inseriti in gruppi, chat e community
  • di sperimentare accoglienza.
Cottonbro - Pexels

Vita virtuale e vita reale

L’introversione e la timidezza, dimensioni che nella vita reale possono limitare un adolescente nell’espressione di sé all’interno di un gruppo, sul web svaniscono. L’apparente mancanza di giudizi fa in modo che un amico connesso, con il quale poter simpatizzare, si senta più vicino rispetto a certe emozioni.

Il rischio più grande è che il virtuale possa sostituirsi completamente alla vita reale: non sono pochi i casi in cui i ragazzi evitano di sperimentarsi nella socialità quotidiana a favore di un totale investimento del proprio tempo online. In alcuni casi, come nella sindrome di hikikomori, l'allontanamento dalla realtà si traduce in un vero e proprio isolamento sociale volontario. Ciò può avvenire in maniera graduale e via via sempre più intensa, trascurando gli impegni della propria vita come la socializzazione, la scuola e i momenti di aggregazione a favore tempo trascorso sul Web.

Il giusto equilibrio

Soprattutto in questo momento storico, Internet può essere uno strumento interessante per garantire ai ragazzi l’opportunità di socialità, che la pandemia non permette di continuare in presenza. È altrettanto importante guidare i ragazzi nella scoperta di ciò che è effettivamente il mondo online, per evitare che si generino patologie disfunzionali per i nostri giovani come la dipendenza da internet.

Per comprendere meglio il nostro grado di coinvolgimento nelle attività online e per acquisire maggiore consapevolezza del nostro stato di benessere può essere utile compilare un test sulla dipendenza da Internet. Uno strumento di screening validato è l'Internet Addiction Test (IAT).

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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