Dipendenza da internet: che cos'è?
Nel campo della salute mentale è stata riconosciuta una moderna forma di dipendenza definita Internet Addiction Disorder (IAD). Si tratta di una forma di abuso-dipendenza senza sostanza (come l'oniomania, il gambling e la dipendenza da sesso) dove con il passare del tempo aumenta sempre di più il numero di ore che la persona trascorre online, fino a raggiungere la consapevolezza di non riuscire più a sospendere o ridurne l’uso.
Le ricerche hanno evidenziato come l’IAD si manifesti più frequentemente in quelle persone che presentano una precaria stabilità emotiva o in cui sono già presenti altri disturbi (ad es. disturbi depressivi, bipolari, d’ansia, ossessivo-compulsivo).
Le 3 fasi della dipendenza da internet
La dipendenza da Internet si sviluppa attraverso 3 principali fasi:
- il “coinvolgimento”, dove l’accesso alla rete è stimolato dalla curiosità e dal piacere;
- la “sostituzione”, nella quale il soggetto si immergerà nella realtà virtuale a discapito delle normali attività quotidiane;
- la “dipendenza”, dove si osserverà una vera e propria fuga dalla realtà quotidiana e dal proprio disagio emotivo.
L’uso della rete diverrà, quindi, sempre più assiduo e prolungato, associato a sensazioni di benessere quando si è online e sensazioni di angoscia e sofferenza qualora si sia impossibilitati a connettersi.

Dipendenza da internet: le cause
Per quale motivo l'utilizzo della tecnologia si trasforma in una dipendenza? Internet offre la possibilità illusoria di alleviare, e allo stesso tempo sfuggire, al proprio malessere. Attraverso l’uso di Internet, la persona realizza un cambiamento della percezione di sé e dell’ambiente circostante che permette di modificare lo stato di coscienza ordinario dove il disagio e la sofferenza non possono essere regolati.
Come nel caso delle persone dipendenti da sostanze, anche in questo caso si può osservare una propensione verso la ricerca di stimoli emotivi e sensoriali sempre nuovi, nel tentativo di allontanare o mascherare quei vissuti insostenibili di noia, vuoto e sofferenza interiore.
Internet come rifugio della mente
In questo scenario, l’uso di Internet si configurerebbe come un comportamento di evitamento grazie al quale la persona cerca di sottrarsi ai propri problemi. Essere online garantirebbe alla persona una certa sicurezza, ovvero la possibilità di rifugiarsi in un luogo mentale dove poter neutralizzare, controllare ed elaborare tutte quelle situazioni avvertite come insostenibili.
Una vera e propria forma di ritiro personale e di isolamento sociale volontario e protettivo, un rifugio della mente che permetterebbe di non affrontare e proteggersi da una realtà percepita come angosciosa e sofferente.

Dipendenza da internet: ultime considerazioni
Gli studi sugli aspetti psicopatologici dell’uso di Internet rappresentano un settore in crescita e tuttora oggetto di discussione da parte della comunità scientifica. Davanti alla necessità di ulteriori approfondimenti, quale significato assume oggi il parlare della dipendenza da Internet?
Osservare e comprendere quali sono gli effetti della trasformazione tecnologica sulla nostra vita inevitabilmente ci mette a confronto con una serie di rilevanti questioni. Essere sempre connessi, essere immersi in una perenne socialità virtuale, l’estensione tecnologica della nostra individualità, la nascita della “persona online”, comportano una ridefinizione di tutte quelle dinamiche che caratterizzano la crescita e lo sviluppo dell’individuo.
Ciò comporta la necessità di iniziare ad interrogarsi sui risvolti di questi cambiamenti per valutarne l’impatto sul piano sociale e psicologico. Soffermarsi, quindi, non significa assolutamente colpevolizzare o patologizzare Internet e le nuove tecnologie, ma iniziare a considerare gli effetti di tale innovazione, non solo sul versante delle straordinarie risorse che offre ma anche degli eventuali rischi che può presentare nella dimensione emotiva, immaginativa e relazionale dell’essere umano.