Il termine ‘masturbazione’ non ha origini certe, ma sembrerebbe derivare dall'espressione latina "manu stuprare", composta da manu (mano) e stuprare (disonorare, violare o stupere, restare stordito, stupefatto) o da "manu turbare" (agitare con la mano). La masturbazione, anche definita in modo scorretto onanismo, è la pratica che dona piacere dal toccamento delle cosiddette zone erogene (i genitali, ma anche i capezzoli, i seni, l’ano o qualunque parte del corpo che possa provocare piacere) con le mani o oggetti.
La masturbazione nella storia
Per gli antichi greci la masturbazione era un atto assolutamente normale, un sano sostituto di altri piaceri sessuali; ciò nonostante nella letteratura greca non sono presenti molti riferimenti alla masturbazione. Le spiegazioni possono essere due: era una pratica comune e dunque non degna di particolari attenzioni o era considerata, almeno pubblicamente, appannaggio di schiavi, folli e persone di scarso livello sociale.
Altre civiltà antiche hanno celebrato la masturbazione:
- a Malta è stata trovata una statuetta che mostra una donna che si masturba risalente al IV millennio a.C.;
- nell’antica Mesopotamia si credeva che la masturbazione – solitaria o con un partner – migliorasse la potenza sessuale maschile;
- l’antico Egitto considerava la masturbazione un atto creativo o magico (i faraoni egiziani erano tenuti a masturbarsi durante le cerimonie).
La morale cristiana, al contrario, nutre una fortissima diffidenza nei confronti dei piaceri della carne, i quali impedirebbero allo spirito di elevarsi a Dio. Se il sesso ha il solo scopo di procreare, anche la masturbazione è considerata una pratica proibita e ostacolata per secoli sia in famiglia che dal clero cattolico.
Masturbazione: i primi studi scientifici
Nel 1886 lo psichiatra Richard von Kraft-Ebingin pubblica Psychopathia sexualis, aprendo alla scienza medica lo studio delle cosiddette "perversioni sessuali". Per von Kraft-Ebingin la masturbazione sarebbe l’origine di tutte le perversioni sessuali:
“I bambini che si masturbano fin dalla più tenera età sono spesso destinati alla demenza, alla nevrosi o alla psicosi, secondo le loro predisposizioni. Si tratta di un male ereditario: una donna che si masturbava dall’età di otto anni continuò a farlo dopo il matrimonio e persino durante la gravidanza. Dei suoi dodici figli cinque morirono prematuramente, quattro nacquero idrocefali, e due maschi cominciarono a masturbarsi uno a sette e l’altro a quattro anni”.
Havelock Ellis, in controtendenza rispetto ai suoi predecessori, diede avvio a una serie di studi sulla sessualità cosiddetta “normale”, praticata dalle persone “normali”. Nel 1897 pubblicò Studies in the psychology of sex, in cui racchiuse i risultati delle sue ricerche, giungendo alla conclusione che sia la masturbazione che l’omosessualità sono delle varianti legittime della condotta sessuale, in netto contrasto con la morale dominante in quell’epoca.
Masturbazione: sfatiamo alcuni falsi miti
I recenti progressi nella ricerca scientifica hanno ampliato la nostra comprensione della sessualità sia femminile che maschile, così come dell'autoerotismo. La tendenza a esplorare il proprio corpo e a cercare piacere inizia spesso in giovane età e può persistere fino all'età avanzata. È ampiamente riconosciuto che la masturbazione costituisce una tappa fondamentale nell'attività sessuale dell'adolescente, permettendo di acquisire una maggiore consapevolezza del proprio corpo e dei tempi dell'orgasmo. Tuttavia, nonostante i suoi benefici, l'8.4% degli individui ha riportato un senso di colpa dopo la masturbazione (Castellini et al., 2016). La masturbazione non è solo una ricerca di piacere, ma rappresenta anche una preparazione significativa per i successivi rapporti sessuali.
Esiste una giusta frequenza?
Non esiste una frequenza “giusta” per la masturbazione. Generalmente, la frequenza dell’autoerotismo tocca il suo apice nell’adolescenza e tende poi a diminuire con il passare degli anni, ma è un dato che può variare da un individuo all’altro. Ci sono persone che si masturbano ogni giorno, altre che lo fanno di rado, altre che aumentano la frequenza nei periodi di stress…
Tutto è corretto, purché non si tratti di masturbazione compulsiva: se l’autoerotismo diventa un sostituto del sesso di coppia o di altre attività potrebbe essere il campanello d’allarme di un disagio più profondo.

La masturbazione fa male alla salute?
L’autoerotismo fa bene a tutti, uomini e donne. Non è solo un'attività piacevole, ma anche essenziale per il benessere psicofisico, consentendo:
- un aumento del tono dell’umore;
- una diminuzione della tensione;
- un miglioramento del sonno;
- un incremento delle difese immunitarie.
L’autoerotismo maschile ha dei vantaggi specifici, di cui beneficia l’intero apparato riproduttivo maschile e la vita di coppia. Eiaculazioni frequenti contrastano la disfunzione erettile e l’eiaculazione precoce. Masturbarsi, inoltre, permette di ridurre l’ansia da prestazione e di aumentare la durata del rapporto sessuale, con beneficio proprio e della partner.
Tecniche di autoerotismo: maschile, femminile e reciproco
L’autoerotismo può assumere forme diverse a seconda delle preferenze individuali, dell’identità di genere e delle esperienze personali. Esplorare le tecniche più comuni può aiutare a vivere la sessualità in modo più consapevole e soddisfacente, senza giudizio.
Tecniche di autoerotismo maschile
- Stimolazione manuale del pene: la tecnica più diffusa consiste nell’accarezzare il pene con la mano, variando ritmo e pressione per trovare ciò che dà più piacere.
- Attenzione al frenulo e al glande: queste aree sono particolarmente sensibili e possono essere stimolate con movimenti delicati o circolari.
- Utilizzo di lubrificanti: l’uso di lubrificanti può aumentare il comfort e il piacere, riducendo eventuali fastidi.
- Sperimentazione con oggetti: alcune persone di sesso maschile scelgono di utilizzare sex toys come anelli fallici o masturbatori, sempre prestando attenzione all’igiene e alla sicurezza.
Tecniche di autoerotismo femminile
- Stimolazione del clitoride: la maggior parte delle donne trova piacere nella stimolazione diretta o indiretta del clitoride, con movimenti circolari, leggeri o alternati.
- Penetrazione vaginale: alcune donne preferiscono inserire delicatamente le dita o piccoli sex toys nella vagina, esplorando anche la zona del punto G.
- Stimolazione dei capezzoli e di altre zone erogene: il piacere può essere aumentato includendo la stimolazione di altre parti del corpo, come i seni, l’interno coscia o il collo.
Autoerotismo reciproco
- Masturbazione di coppia: condividere l’autoerotismo con il partner può rafforzare l’intimità e la comunicazione, permettendo a entrambi di scoprire cosa piace all’altro.
- Guida e osservazione: osservare il partner mentre si masturba o guidare la sua mano può essere un modo per conoscersi meglio e superare eventuali tabù.
Ricorda che non esistono tecniche "giuste" o "sbagliate": ciò che conta è il rispetto dei propri limiti e il consenso, sia da soli che in coppia.
Benefici psicofisici dell’autoerotismo: uomini e donne a confronto
L'autoerotismo non è solo una fonte di piacere, ma può offrire anche numerosi benefici per la salute psicofisica. Questi vantaggi possono variare leggermente tra uomini e donne, ma possono contribuire in generale al benessere di chiunque pratichi l'autoerotismo. I risultati sottolineano che il legame tra masturbazione e soddisfazione sessuale merita un'attenzione più approfondita (Fischer & Træen, 2022).
Benefici psicofisici comuni
- Riduzione dello stress: la masturbazione può favorire il rilascio di endorfine, aiutando a rilassarsi e a gestire meglio le tensioni quotidiane.
- Miglioramento dell’umore: l’orgasmo può stimolare la produzione di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori spesso associati al buonumore.
- Facilitazione del sonno: dopo l’orgasmo, il corpo può tendere a rilassarsi, favorendo in alcuni casi un sonno più profondo e ristoratore.
- Aumento della consapevolezza corporea: conoscere le proprie reazioni e preferenze aiuta a vivere la sessualità in modo più sereno e soddisfacente.
Benefici specifici per le donne
- Riduzione dei dolori mestruali: alcune donne riferiscono che la masturbazione può contribuire ad alleviare i crampi grazie al rilascio di endorfine e alla contrazione dei muscoli pelvici.
- Prevenzione delle infezioni: l’autoerotismo può favorire la lubrificazione naturale e, in alcuni casi, aiutare a mantenere in salute il tratto genitale.
Benefici specifici per gli uomini
- Salute della prostata: eiaculazioni regolari possono contribuire a mantenere la prostata in salute, come suggerito da alcune ricerche cliniche, ma non garantiscono la prevenzione di patologie.
- Gestione dell’ansia da prestazione: la masturbazione può aiutare a conoscere meglio i propri tempi e le proprie sensazioni, contribuendo a ridurre l’ansia durante i rapporti sessuali.
Questi benefici possono manifestarsi a prescindere dall’età e dalla frequenza con cui si pratica l’autoerotismo. È importante ascoltare il proprio corpo e rispettare i propri bisogni.

La varietà delle esperienze: normalizzare la masturbazione e l'assenza di interesse verso di essa
Non tutte le persone sentono il bisogno di praticare l’autoerotismo, e questa varietà è del tutto normale. La masturbazione è una scelta personale che può cambiare nel tempo, a seconda di fattori come l’età, la cultura, le esperienze passate o il momento di vita.
- Chi si masturba regolarmente: per molte persone, l’autoerotismo è una parte naturale della propria sessualità e contribuisce al benessere generale.
- Chi si masturba raramente o mai: alcune persone non sentono il desiderio di masturbarsi, o lo fanno solo in particolari periodi. Questo non indica necessariamente un problema o una difficoltà.
- Cambiamenti nel tempo: il rapporto con l’autoerotismo può variare durante la vita, ad esempio in seguito a cambiamenti ormonali, relazionali o emotivi.
Non esiste un modo "giusto" di vivere la propria sessualità: ciò che conta è il rispetto di sé e degli altri, senza giudizio o pressione sociale.
Parlare di autoerotismo: in coppia e con un professionista
Affrontare il tema dell’autoerotismo può essere difficile, sia all’interno della coppia che con un professionista della salute mentale. Tuttavia, parlarne apertamente può aiutare a superare tabù e incomprensioni, migliorando la qualità della vita sessuale e relazionale.
Come parlarne in coppia
- Scegli un momento sereno: affronta l’argomento quando entrambi vi sentite rilassati e aperti al dialogo.
- Usa un linguaggio non giudicante: esprimi i tuoi pensieri e desideri senza colpevolizzare o criticare il partner.
- Ascolta e rispetta i limiti dell’altro: ognuno ha il proprio rapporto con l’autoerotismo; è importante accogliere le differenze senza forzature.
Come parlarne con un professionista
- Sii sincero sulle tue esperienze e dubbi: uno psicologo o una psicologa può aiutarti a esplorare eventuali difficoltà o preoccupazioni legate all’autoerotismo, senza giudizio.
- Chiedi supporto per superare eventuali sensi di colpa o tabù: il confronto con un esperto può offrire strumenti pratici per vivere la sessualità in modo più sereno.
Ricorda che parlare di autoerotismo può rappresentare un passo importante verso l’accettazione di sé e il benessere psicologico.
Prenditi cura di te: parla liberamente della tua sessualità in un contesto di supporto psicologico
Liberarsi dai tabù sull’autoerotismo può essere un passo importante verso una vita più serena e autentica, in cui il benessere psicologico e sessuale vanno di pari passo. Se senti il bisogno di confrontarti su questi temi, chiarire dubbi o superare eventuali difficoltà, ricorda che non sei solo: con Unobravo puoi trovare uno psicologo o una psicologa pronta ad ascoltarti, senza giudizio. Inizia oggi un percorso di consapevolezza e accettazione: inizia il questionario per trovare il tuo psicologo online e scopri quanto può essere liberatorio parlare apertamente di te stesso e della tua sessualità.








