Salute mentale
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Bonus psicologo: prima di festeggiare capiamo meglio aspetti positivi e criticità

Bonus psicologo: prima di festeggiare capiamo meglio aspetti positivi e criticità
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Redazione
Unobravo
Pubblicato il
18.2.2022

Lo scorso gennaio si è parlato molto dell’eliminazione del “bonus psicologo” dalla Legge di bilancio.

Il bonus prevedeva lo stanziamento di un totale di 50 milioni di euro destinati a quanti presentassero un disturbo mentale diagnosticato e non avessero già usufruito di altre agevolazioni in materia di benessere mentale.

La notizia dell’esclusione del bonus ha destato numerose reazioni, sfociate anche nella petizione lanciata su Change.org Italia che ha già superato le 300.000 firme diventando di fatto una delle cinque petizioni più partecipate di sempre sulla piattaforma.

Bonus psicologo: la nuova formula

Proprio in questi giorni si torna a discutere di come richiedere il bonus psicologo 2022 dopo che, solo giovedì 17 febbraio, la proposta è stata approvata dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio nel corso delle valutazioni sul decreto Milleproroghe. Al momento se ne discute in attesa del responso del Senato.

L’attuale formula del bonus psicologo prevede lo stanziamento totale di 10 milioni di euro a cui ne verranno aggiunti altri 10 per potenziare i servizi di salute mentale.

In base al reddito ISEE (che per usufruire del bonus comunque non può superare i 50.000 euro) ogni persona potrà ricevere fino a un massimo di 600 euro per svolgere sedute di psicoterapia con professionisti iscritti all’"Albo degli psicoterapeuti".

Si calcola quindi che potrebbero usufruire del bonus un totale di appena 16.000 persone su una popolazione di circa 60 milioni di abitanti.
Una vittoria? Un po’ sì, ma non proprio.

Le criticità del nuovo bonus

Nell’attesa di conoscere l’esito della discussione in Senato sul bonus psicologo, Danila De Stefano, CEO e founder del servizio di psicoterapia online Unobravo leader nel settore, fa il punto analizzando aspetti positivi e criticità dell’emendamento.

"Il bonus", come dichiara Danila De Stefano, CEO e founder di Unobravo "anche se non risolve il problema della disponibilità e accessibilità dei servizi di assistenza psicologica, è certamente un segnale positivo in una cultura dove ancora oggi alberga lo stigma e le persone tendono a ‘sopportare’ sofferenze invece di prendersi cura della propria salute mentale. Attenzione però a confonderlo con una vera vittoria da parte di chi necessita di sostegno psicologico a causa dei danni psicologici portati dalla pandemia, ne usufruiranno in pochissimi."

In questa nuova proposta, infatti, notiamo delle criticità:

  • l'ammontare totale dei fondi destinati al bonus potrà supportare un numero esiguo di persone rispetto alle esigenze dell’intera popolazione;
  • il bonus verrà erogato a chi ha un ISEE fino a 50.000 euro, pertanto non così basso; 
  • l’Albo degli psicoterapeuti non esiste, mentre esiste invece quello degli psicologi, che in Italia conta più di 100.000 professionisti.

Quest’ultimo fattore denota tristemente una limitata conoscenza della materia in questione e così anche delle problematiche legate alla categoria di psicologi e psicoterapeuti italiani.

Inoltre, solo i professionisti con un minimo di 3 anni di attività con partita IVA potranno erogare il servizio, cosa che - se  fosse confermata - escluderebbe chi pratica la professione da meno tempo o ha aperto la partita IVA da poco nonostante un'esperienza pregressa come dipendente. Oltre a "tagliare fuori" numerosissimi italiani che necessitano di sostegno, esclude quindi numerosi professionisti della salute mentale.

Non c’è niente da festeggiare, ancora

“Noi di Unobravo” - dichiara Danila De Stefano - “abbiamo seguito con molto interesse, sin dal primo giorno, lo sviluppo della proposta del bonus psicologo. Trovo che questo bonus sia stato un segnale positivo in risposta alle persone che hanno iniziato a farsi sentire attraverso la petizione creata su Change.org in protesta all’eliminazione del bonus dello scorso gennaio e che, a gran voce, chiede che la salute mentale sia considerata al pari di quella fisica.”

“La manovra” - afferma De Stefano -  “può incoraggiare le persone a prendersi cura di sé e spronare a scegliere di intraprendere un percorso di terapia. Allo stesso tempo però, per come è stata pensata e per il budget investito, ha ancora ampi margini di miglioramento: sarei quindi molto cauta nel festeggiare qualcosa che è ancora in via di definizione e presenta parecchie problematiche già dal principio. Il cambiamento vero si potrà vedere nel lungo termine e solo attraverso un potenziamento serio dei servizi pubblici.” 

“Purtroppo" - prosegue De Stefano - "questo non si vede ancora all’orizzonte e siamo piuttosto noi privati a scegliere di offrire servizi psicologici a costi calmierati per essere accessibili anche a chi ha meno disponibilità economica." - conclude De Stefano.


Unobravo: il servizio di terapia per tutti

Seguiamo con estrema attenzione gli sviluppi della discussione sul bonus psicologo e, intanto, continuiamo a lavorare per abbattere lo stigma sul benessere mentale e offrire sempre il miglior servizio possibile: con sedute online, un prezzo fisso per ogni seduta e la possibilità di essere seguiti solo da professionisti altamente qualificati, specializzati e selezionati con molta cura.


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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