Salute mentale
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Come la flessibilità psicologica ci può aiutare dopo un trauma

Come la flessibilità psicologica ci può aiutare dopo un trauma
Come la flessibilità psicologica ci può aiutare dopo un traumalogo-unobravo
Pamela Veronica Gambera
Pamela Veronica Gambera
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il


Letteralmente, il termine trauma deriva dal greco e significa “ferita”, “rottura”, “lacerazione”. Il trauma psicologico si verifica quando si è vittima di un evento grave o particolarmente stressante. La reazione a tali eventi non è uguale per tutti in quanto entrano in gioco variabili individuali, contestuali e legate alla personale storia di vita. Una reazione che comunemente si riscontra e che influisce sull’insorgenza della sintomatologia è l’evitamento.

Secondo la teoria dell’Acceptance and Committment Therapy (ACT) la sofferenza psicologia deriva proprio dal tentativo di evitare un’esperienza passata: quindi un obiettivo della terapia è quello di sviluppare atteggiamenti più accettanti e consapevoli nei confronti dei ricordi angoscianti e delle condizioni negative piuttosto che evitarli, promuovendo la flessibilità psicologica.


Dopo il trauma

Il trauma è un evento, o una serie di eventi, che causano paura e dolore così intensi da intaccare il proprio senso di sicurezza, stabilità e prevedibilità. Un esempio di evento traumatico per una donna può essere l'aborto, in quanto evento inaspettato che può portare con sé diversi ricorsi traumatici (come quelli connessi all’intervento e al trattamento medico). In questi casi un percorso psicologico può supportare la donna nel superare un aborto volontario o spontaneo che sia.

Dopo l’evento traumatico, infatti, solitamente inizia una riduzione della reattività verso il mondo esterno e in particolare:

  • può ridursi l’interesse per attività prima piacevoli
  • si possono manifestare sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri
  • può insorgere una marcata riduzione della capacità di provare emozioni, ed un senso di diminuzione delle prospettive future.

Questi sintomi solitamente si risolvono naturalmente in breve tempo, ma in alcuni casi possono causare disagio clinicamente significativo, come nel ptsd. Secondo l’ACT, la sofferenza delle persone sarebbe dovuta ad un’inflessibilità psicologica che spingerebbe le persone ad optare per strategie di coping (cioè di fronteggiamento dell’evento) che a lungo termine si rivelerebbero disfunzionali:

  • perdendo la capacità di agire nel momento presente;
  • mettendo in atto comportamenti di evitamento di pensieri negativi, emozioni e ricordi dolorosi associati all’evento.

Perché evitiamo?

Sin da piccoli abbiamo imparato la strategia dell’evitamento per non soffrire. Come afferma lo psicologo E. Filimberti:

“L’evitamento è un’ottima strategia che l’essere umano ha per garantire la sua sopravvivenza ma risulta un problema per la qualità della vita quando l’evitamento della “pentola” significa cercare di controllare in modo rigido la sofferenza psicologica.”

Dopotutto, avere paura dopo un evento traumatico è una reazione normale e comune. Il problema insorge quando di fronte alla paura vengono messi in atto automaticamente comportamenti di evitamento. È la “rigidità psicologica” a tenere viva la sofferenza infatti, uno dei nuclei centrali del disturbo da stress post-traumatico (PTSD) è l’evitamento, impegno attivo per fuggire dai pensieri ed emozioni traumatiche.

Monstera - Pexels

L’ACT

L’ACT è una delle terapie più legate alla ricerca sui processi cognitivi e verbali e sul loro ruolo della sofferenza. Il modello ACT è costituito da sei processi:

  • contatto con il momento presente, cioè essere psicologicamente presenti con tutto ciò che accade in questo momento;
  • defusione cognitiva: staccarci dai nostri pensieri, immagini e ricordi;
  • accettazione: fare spazio a sensazioni, sentimenti ed emozioni dolorose.
  • sé come contesto, cioè la consapevolezza di qualunque cosa stiamo percependo, sentendo, pensando in qualsiasi momento.
  • valori: descrivono come vogliamo comportarci.
  • azione impegnata: significa agire in modo efficace guidati dai nostri valori.

L’inflessibilità psicologica

Ciò che non permette di fronteggiare in modo funzionale un evento traumatico è l’inflessibilità psicologica. Con il termine inflessibilità psicologica intendiamo una ridotta probabilità di impegnarsi in azioni basate sui propri valori a causa del rigido rispetto delle regole e dei tentativi di controllare esperienze interne difficili come:

  • pensieri;
  • emozioni;
  • sensazioni fisiche.

In genere, l’inflessibilità psicologica viene utilizzata per descrivere le risposte disadattive alle esperienze che la maggior parte delle persone troverebbe spiacevoli. Tuttavia, gli individui possono anche tentare di evitare o controllare esperienze normalmente considerate piacevoli.

Dunque, sebbene la mancanza di flessibilità psicologica include un’ampia modalità di risposte, può prendere di mira altri meccanismi di cambiamento, come evitare quelle che potrebbero essere normalmente considerate esperienze positive.


I benefici della flessibilità psicologica

La flessibilità psicologica è l’abilità di “essere nel momento presente con piena consapevolezza e apertura alla nostra esperienza e di intraprendere azioni guidate dai nostri valori”.

In termini più semplici, è la capacità di restare, consapevolmente e pienamente, con il momento presente senza doverci difendere, con lo scopo di agire in funzione dei nostri valori. Accettare ciò che è al di fuori dal nostro controllo personale mentre ci impegniamo nel fare qualunque cosa noi possiamo fare per migliorare la nostra qualità di vita.


Coltiva la flessibilità psicologica

Se hai vissuto un trauma, un atteggiamento consapevole e di accettazione verso l’esperienza che emerge nel momento presente (la flessibilità psicologica) contribuisce a costruire una maggiore resilienza.

Rimanendo nel momento presente, senza reagire automaticamente anche quando emergono i sintomi e le memorie intrusive, consente di ridurre la sofferenza psicologica dovuta alla messa in atto di strategie di coping disfunzionali.


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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